È una storia aberrante, indegna di un Paese civile: dopo dieci anni di calvario giudiziario l’ex sindaco di Marina di Gioiosa Jonica Rocco Femia è stato assolto perché il fatto non sussiste. Era stato accusato di associazione mafiosa, si è fatto cinque anni e 9 giorni di prigione preventiva, da innocente. La sua verità ha dovuto attendere dieci anni per diventare verità processuale: non era mafioso, mai avuto niente a che fare. Era un corretto amministratore e il suo Comune stava vivendo una bella stagione anche dal punto di vista della cultura e degli eventi, insegnava al liceo. Una vita fermata da un’inchiesta giudiziaria forse superficiale, approssimativa, inadeguata.
Ha raccontato la sua odissea in diretta ieri sera su Telemia e la sua storia merita di essere ascoltata.: «Mi ha sostenuto – ha detto durante la diretta televisiva – l’amore di mia moglie e della mia famiglia (quattro figli che hanno visto il padre accusato di infamie che non gli appartenevano) e la mia fede in Dio: se ce l’ho fatta lo devo alla presenza costante dei miei familiari e al mio credere nella giustizia divina, prima che in quella terrena. Ora è tutto finito, ho bisogno di serenità». (rrm)
Guarda da qui la trasmissione CalabriaSud. Dopo il dibattito con la sottosegretaria al Sud e alla Coesione Sociale Dalila Nesci, con la partecipazione del presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, dell’economista Vittorio Daniele dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, del sociologo Francesco Rao e del direttore di Calabria.Live Santo Strati, con la conduzione del direttore di Telemia Giuseppe Mazzaferro, c’è il racconto, drammatico, commovente e terribile, di Rocco Femia del suo calvario lungo dieci anni.