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DIsastro Frecciarossa Lodi

Un’intervista a Euronews dell’ing. Domenico Gattuso sul disastro Frecciarossa di Lodi

Dopo il disastro ferroviario del Frecciarossa a Lodi, Euronews ha chiesto un parere sulla sicurezza sulla rete ferroviaria italiana e il ruolo delle agenzie di controllo al prof. Domenico Gattuso (Unimediterranea) esperto di trasporti.

In quattordici anni di alta velocità in Italia quello di Lodi, in cui hanno perso la vita due macchinisti e sono rimaste ferite una trentina di persone, è il primo grave incidente. Eppure, le statistiche pubblicate ogni anno dall’Agenzia per la sicurezza delle ferrovie, rivelano dati superiori alla media europea. In dieci anni, dal 2006, in Italia hanno perso la vita 809 persone per incidenti legati alla circolazione dei treni. Uno stillicidio lento, che per questo non richiama l’attenzione dei media come accade a ogni incidente di rilievo.

Dal canto loro, gli addetti ai lavori puntano l’indice sul sistema ferroviario nel suo complesso, che da tempo registra la presenza di imprese – pubbliche o private – che ragionano in termini di mercato, e che per questo puntano a ridurre il più possibile costi e procedure. Non senza conseguenze, secondo Raniero Casini, sindacalista di CAT Ferrovie: “Alla fine dei lavori vengono fatti passare dei carrelli, vengono fatti controlli tecnologici, ma evidentemente il fatto che ci fossero quei meccanismi chiamati fermascambi che dovevano bloccare gli scambi in una determinata posizione, di fatto non hanno funzionato”.

A sorvegliare sulla sicurezza delle reti ferroviarie italiane dal 2007 c’è una Agenzia nazionale istituita dal ministero dei Trasporti col compito di svolgere attività a garanzia della sicurezza. Una funzione che, secondo il professor Domenico Gattuso, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, viene svolta non senza difficoltà: «Ma quello che è avvenuto è una cosa strana in Italia l’ Agenzia ha affidato alle imprese ferroviarie il compito di definire i propri sistemi di sicurezza».

L’incidente di Lodi riporta in primo piano l’affidabilità dell’intero sistema ferroviario italiano; un sistema che per gli addetti ai lavori andrebbe rivisto, a cominciare dalla definizione delle priorità. Ancora Gattuso: «Si guarda troppo spesso agli investimenti in grandi opere si impegnano risorse considerevoli su opere che probabilmente non sono indispensabili. Sarebbe importante assegnare maggiore attenzione alle ferrovie regionali che sono quelle piu critiche non è un caso che i maggiori incidenti siano avvenuti sulle reti regionali». (rrm)