Il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, è intervenuto all’Assemblea nazionale della Federazione Italiana delle Associazioni e dei Club per l’Unesco, sottolineando come «la cultura è investimento sostanziale e non marginale».
A Palazzo Alvaro, infatti, si è svolto uno dei convegni previsti per l’Assemblea, dal titolo Diffusione dei valori e dell’azione Unesco – Contenuti e Testimonianze dai Territori: Patrimonio Culturale, Riserve MaB, Geoparchi, Memorie del Mondo, Learning City, Cattedre Unesco.
In quest’occasione, Versace ha ribadito come «questa Amministrazione ha intrapreso un percorso che punta a rispolverare i Bronzi di Riace da un torpore durato troppo tempo e restituirgli visibilità e valore a livello mondiale. Ci è sembrato doveroso porre in essere quei tentativi, organizzando un tavolo istituzionale, per provare a portare avanti l’idea di Bronzi patrimonio Unesco. Sembra giusto che continuiamo in questa direzione, malgrado la consapevolezza di scelte che non spetteranno a noi, e non staremo certo con le mani in mano. Abbiamo deciso, entrando nel circuito delle learning cities, di attivare un progetto di ricerca che coinvolge direttamente la cittadinanza oltre che l’università ed altri attori sociali; la nostra, d’altronde, è la prima città metropolitana ad essere entrata in questo global network; con un modo nuovo di raccontare il nostro territorio».
«D’altronde – ha aggiunto – non dobbiamo inventarci neppure tanto perché le nostre bellezze naturali ed il nostro patrimonio artistico-culturale metropolitano rappresentano delle specificità che non hanno nulla da invidiare ad altri luoghi di valore nazionale ed internazionale».
«Abbiamo ancora due anni di lavoro – ha specificato – per riuscire a confermarci all’interno di questo network ma stiamo facendo grandi sforzi in questo senso e ne è testimonianza lampante la Biennale dello Stretto; un’amministrazione deve sapere investire in modo intelligente perché solo l’anno scorso abbiamo impegnato oltre un milione di euro in cultura».
«Se è vero, come lo è, che il nostro territorio richiede interventi infrastrutturali importanti non possiamo non considerare la cultura quale infrastruttura immateriale per quello che porta, a più livelli, narrando qualcosa di diverso valorizzando eccellenze in giro per il mondo oltre che nel nostro Bel Paese». (rrc)