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Scuola a Porto Salvo di Vibo Valentia

VIBO – A Porto Salvo si fa scuola sotto le tende

di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – A Porto Salvo, questa mattina, ai piccoli scolari delle marinate, viene consegnata una scuola innovativa e di ultima generazione. Così si esprime, secondo il proprio concetto di rivoluzione (dei poveri), il comune di Vibo Valentia.

Peccato che ai tempi di mio nonno, cent’anni arredi, questo scenario era quello della fiera dei porci e dei ciucci.
Nessuno cerchi di uscirsene fuori dalla maglia, siete tutti responsabili e tutti colpevoli. Perché io c’ero quando, la scorsa primavera, ci era stato garantito un buon lavoro, risolutivo. C’ero, e fui tra i primi a porre la possibilità che il lavoro da fare, in quei termini, potesse andare a gravare poi, come purtroppo si è verificato, sul resto della struttura.
Ma fui considerata donna di poca fede, poco fiduciosa e rispettosa nei confronti della professionalità di chi aveva in mano le carte e più di me le sapevano leggere . meno capace soprattutto, rispetto a chi aveva fatto perizie e sopralluoghi. Invece poi, ho avuto ragione. La scuola è andata perduta. Finiti i lavori a maggio, a settembre viene dichiarata inagibile. Rischia di accasciarsi al suolo.
Per cui, oggi 20 settembre, primo giorno di scuola, nessuno si azzardi, a me, che vengo dal morto, di insistere che è vivo.
Il vero problema è che i soldi pubblici rendono ciechi, bestie incapaci di ogni genere di discernimento. Autori di terribili opere di disgregazione sociale, e fine vita delle comunità.
A Porto Salvo, cari signori della corte, vi hanno resi imperdonabili. E mi auguro chi ha sbagliato, paghi.
Non parlava certo di tende Nicola Gratteri, quando invitava ad occupare gli spazi liberi.
Caro presidente Mattarella, tu perdesti a caminata, i nostri figli ogni possibile speranza. (gsc)