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l 3 febbraio si presenta il libro "La stanza di Adel" di Pegna

VIBO – Il 3 febbraio si presenta il libro “La stanza di Adel” di Pegna

Il 3 febbraio, a Vibo Valentia, a Palazzo Marzano si presenta il libro La stanza di Adel di Ruggero Pegna.

Il romanzo, edito da Santelli editore, sarà presentato poi il 10 febbraio a Briatico, alle 17, nella Biblioteca comunale. L’evento è organizzato nell’ambito di Un libro al mese,  rassegna letteraria itinerante organizzata dall’Associazione Culturale “L’isola che non c’è” presieduta da Titty Marzano.

Dopo aver raccontato in Miracolo d’Amore la storia della sua improvvisa leucemia e della miracolosa guarigione “grazie al trapianto di midollo di una ragazza americana e alle preghiere di Natuzza Evolo”, Pegna ha toccato il tema della pena di morte in “La penna di Donney” e quelli del razzismo e dell’integrazione nel toccante e attualissimo Il cacciatore di meduse, storia di un piccolo migrante somalo sbarcato con la madre a Lampedusa.  Ora, con La stanza di Adel, in cui ancora una volta è l’umanità protagonista di un suo romanzo, ha scelto di addentrarsi nel delicato e tormentato tema dell’adozione che s’intreccia a quelli dell’essere genitori, della famiglia e dei figli, dell’esistenza stessa. Una storia di particolare attualità, che stride con le cronache di guerra di questi giorni, anche perché la protagonista è proprio Adeliya, una bimba russa adottata da genitori italiani.

«L’adozione è un modo naturale come qualsiasi altro per essere genitori e figli», afferma l’autore, animato dal desiderio di trasmettere ancora una volta forti emozioni legate a storie vere, trasformate in romanzo dalla sua penna assolutamente originale.

«Non esiste un figlio adottato ma semplicemente un figlio, a volte portato nel luogo sbagliato da una cicogna sbadata che smarrisce l’orientamento e la destinazione, e che i genitori devono cercare, con coraggio e amore, fino a trovarlo in una qualsiasi parte del mondo! – dice l’autore –. Spesso la società tende a sottolineare una sorta di diversità nell’essere genitori e figli, arrivando quasi ad affermare che l’adozione o altre opportunità di creare una famiglia non siano naturali; ma la realtà è ben diversa, l’amore supera ogni schema e convenzione».

La stanza di Adel è un romanzo da non perdere sia per chi ha vissuto e vive questa stupenda realtà, sia per chi volesse emozionarsi con l’avventura fantastica di una genitorialità piena raccontata con sensibilità, delicatezza e poesia. Nel libro un padre ripercorre la sua stessa vita tra paure, sogni, speranze e la sofferenza, condivisa con la moglie, dovuta all’impossibilità di avere un figlio finché in un Istituto russo incontrano e adottano la piccola Adeliya di pochi mesi.

Raggiunta la maggiore età, però, lei decide di recarsi con il suo ragazzo nella città natale, sostenendo di voler imparare la lingua. I genitori, consapevoli che crescendo Adeliya avrebbe potuto cercare le sue origini, coscienti della prova d’amore da dover superare, non si oppongono. Durante la lunga assenza, preso da sconforto e nostalgia, il padre s’impossessa della cameretta di Adel e comincia a ripercorrere la loro storia, a tratti come se fosse una favola: dal desiderio di avere un figlio fino alla lotta per un’adozione, tra burocrazia e timori, nell’inquieta e incerta attesa del suo ritorno. Un libro capace di avvicinare il lettore ai sentimenti più forti e, forse, di contribuire a dipanare ogni dubbio sull’adozione e sulla necessità di snellire la burocrazia che la precede.

«Basta il ritardo di un giorno per un timbro su uno dei tanti documenti e cambiano le vite di bambini e famiglie; un bambino, in attesa dei genitori in un Istituto, potrebbe trovarsi in un’altra parte del mondo… Un figlio, ognuno di noi – prosegue Pegna – è un miracolo, frutto di infinite combinazioni, di incontri, di storie, di linee che si incontrano incidentalmente in un punto, di casualità o progetto divino a secondo della propria fede, sia nel caso di un figlio naturale, sia in caso di adozione; dal momento in cui arriva in una famiglia, è lui e non poteva essere nessun altro!».

Un romanzo avvincente e coinvolgente, dedicato a tutti i bambini in un momento di grande sofferenza in molti luoghi del mondo: «ai bambini che siamo stati, a quelli che verranno, a quelli abbandonati, vittime innocenti di guerre, violenze o abusi, a quelli indesiderati o mai nati…». (rvv)