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Consiglio regionale della Calabria

Zona rossa / le schermaglie tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale

MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE, IL BALLETTO DEGLI INSULTI

La guerra delle parole, la sfida delle note stampa. In questo momento così delicato, continuano le schermaglie politiche tra maggioranza e opposizione. Ecco un piccolo campionario dello scambio di accuse tra maggioranza e opposizione.

Il capo gruppo dem al Consiglio regionale Mimmo Bevacqua contesta a nome della minoranza la convocazione di sabato. «È una vergogna! Il presidente Tallini non prenda in giro i calabresi. Questa è l’ora della responsabilità e del coraggio e ai calabresi bisogna dire parole di verità. Non ci preoccupa il voto, ma la salute dei cittadini. Non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità politiche ma, dopo avere appreso che è stato convocato, dalla maggioranza e dalla Giunta, il Consiglio regionale in seduta straordinaria per discutere della ‘zona rossa’, ci preme ribadire al presidente Tallini di non continuare a prendere in giro i calabresi. Non è alzando polveroni che si danno alla Calabria le risposte necessarie in questa drammatica fase di crisi economica e sociale.

«I calabresi – afferma Bevacqua – sanno perfettamente come stanno le cose e non si lasceranno ingannare dal messaggio che il centrodestra tenta di far passare, ossia che la Giunta regionale è impegnata sulla questione sanitaria anche in queste ore. Da mesi, in Consiglio regionale, attraverso la stampa, gli interventi pubblici e le continue richieste di cambio di passo, abbiamo auspicato che si ragionasse concretamente di emergenza sanitaria e dell’urgenza di potenziare il frantumato sistema sanitario regionale. Di contro, la Giunta e la maggioranza hanno (e non solo sulla sanità) alzato un muro nei confronti dell’opposizione, impedendo spesso a tutti noi eletti dal popolo persino l’esercizio delle basilari prerogative costituzionali e statutarie. La convocazione del Consiglio per sabato – sia per le modalità con cui avviene, senza cioè alcun coinvolgimento dell’opposizione, che per il palese tentativo di strumentalizzare il Consiglio regionale nella polemica col Governo – ci vede nettamente contrari. Ci aspetteremmo, in questo scorcio di legislatura, più rispetto delle Istituzioni democratiche e più verità, invece la maggioranza si ostina a proseguire nell’inconcludente strada di sempre: arroganza nelle decisioni, autoreferenzialità e colpi di mano. Tra l’altro – chiede Bevacqua – si convoca una seduta del Consiglio ma per parlare di cosa? La ‘zona rossa’ per la Calabria è dovuta, prima di tutto, alle inerzie, ai ritardi, alle tergiversazioni e alla totale assenza di iniziativa da parte della Giunta regionale. Se il sistema non è collassato lo si deve all’abnegazione e all’eroismo del personale sanitario! I dati, non le parole, e i buchi vistosi nella programmazione sanitaria, nonché l’incapacità di spendere persino le risorse anti Covid-19, dimostrano il fallimento della Giunta regionale e di questa maggioranza. Si compiano, nel rigoroso rispetto della legislazione vigente, quindi evitando atti sconsiderati, nomine e provvedimenti che possano ‘ipotecare’ l’inizio della prossima legislatura regionale».

I capigruppo della maggioranza di Palazzo Campanella (Giovanni Arruzzolo (Fi); Filippo Pietropaolo (Fdi)  Tilde Minasi (Lega); Giuseppe Graziano (UDC); Giacomo Crinò (Cdl) e Vito Pitaro (Santelli Presidente) gli replicano subito. «Non tutti hanno ben chiara la gravità della situazione, nella quale il Governo Conte ha catapultato la Regione Calabria. C’è il rischio di far morire l’economia di un’intera regione e il capogruppo del Pd – non comprendiamo se si esprime a titolo personale o a nome del Partito che rappresenta – si tira fuori da responsabilità che dovrebbero riguardarlo, istituzionalmente, ancor prima che politicamente.
«La zona rossa per la regione Calabria è un provvedimento ingiusto e soprattutto punitivo, e bene ha fatto il Presidente Tallini a convocare per domani il Consiglio in seduta straordinaria. Lo ha inteso fare per dar seguito alla proposta della maggioranza consiliare e soprattutto per dare voce – legittimamente e con gli strumenti democratici che possiede – alle istanze dei cittadini calabresi. Abbiamo accolto il loro grido di dolore, che si è palesato in più forme, e non possiamo tirarci indietro di fronte all’esclusiva richiesta di giustizia. Il punto all’ordine del giorno di definire la nostra regione zona gialla, è finalizzato a ristabilire le centralità di dati empirici rispetto ad una pandemia che si ripresenta, ma che non ha parametri tali da giustificare un secondo lockdown.
«Le strumentalizzazioni sulla sanità regionale non le accettiamo dal capogruppo Pd, perché fino a pochi mesi era al governo di questa regione, e non resterà certo negli annali della storia il suo impegno per attenuare le criticità del comparto sanitario. Le responsabilità come ben sa sono ascrivibili ai commissari che in questi anni hanno tramortito invece che riqualificare la sanità calabrese. Commissari tra l’altro, nominati da una coalizione di Governo pilotata dal suo stesso partito.  Ribadiamo piuttosto, che nell’unico punto all’ordine del giorno di domani non c’è nulla di partitico e affermare il contrario è strumentale ed istituzionalmente grave. Abbiamo scelto il percorso della discussione nella massima Assise calabrese, proprio perché è in questo luogo che vanno definite le scelte più importanti per il futuro dei nostri territori. Forse Bevacqua, in queste ultime ore, non si sarà accorto della richiesta che arrivava dalle piazze, da commercianti ed imprenditori, da padri e madri di famiglia che ci chiedevano di fare qualcosa. La chiusura totale rischierebbe di provocare danni economici irreversibili. Serrande abbassate e posti di lavoro in frantumo. Questo sarebbe inaccettabile. Bene; noi non staremo con le mani in mano, il consigliere Bevacqua e il suo partito facciano le loro scelte». (rp)