Fino al 26 febbraio 2022, al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria, si potrà visitare la mostra Bansky sullo Stretto. Arte e impegno civile, a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, prodotto e organizzato da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria.
A parlare, al posto di colui che nessuno ha mai visto e di cui nessuno conosce il volto, saranno come sempre le sue opere: immagini e forme di inaudita potenza etica, evocativa e tematica. Serigrafie che sono diventate un culto tra i collezionisti internazionali, veri e propri oggetti devozionali che delineano i protagonisti iconici dell’immaginario banksiano.
Saranno in mostra una selezione di numerose serigrafie, quelle che Banksy considera tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici. Sono queste le immagini che hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo. Tra queste, in esposizione, una delle icone della produzione dell’artista britannico, ormai conosciuta e amata in tutto il mondo per il tratto artistico immediato e per il potente messaggio sociale: Love is in the Air, un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori.
Tra le altre opere in mostra Love Rat dove un topo, uno dei soggetti preferiti dell’artista inglese, è rappresentato con un grande pennello in mano mentre ha terminato di tracciare il contorno di un cuore rosso su un muro invisibile. Un modo per raccontare che la street art – non importa quanto insignificante possa sembrare a prima vista – è degna di amore e che questi piccoli contributi possono avere un impatto luminoso sulla comunità circostante. Bomb Love (serigrafia del 2003 conosciuta anche come Bomb Hugger cioè colei che abbraccia la bomba) è invece un’immagine che è stata pubblicata in 750 copie serigrafiche da Pictures On Walls, proprio durante le manifestazioni in Gran Bretagna per criticare l’intervento congiunto con gli USA contro l’Iraq. Su uno sfondo rosa pop, una bambina abbraccia una bomba come se stesse abbracciando un orsacchiotto. L’artista sta parlando della guerra nella versione fornita dai governanti e dai media allo scopo di giustificare l’attacco all’Iraq, ovvero, una guerra per “esportare la democrazia”.
Spiegano i curatori Stefano Antonelli e Gianluca Marziani: «Le serigrafie esposte costituiscono lo scheletro di una mostra essenziale ma ben definita nel modello espositivo. Sono immagini basilari che ridanno i punti nodali, le ossessioni e le urgenze tematiche dietro le varie operazioni di antagonismo urbano. La nostra linea ha privilegiato un modello didattico per produrre una mostra sinottica: un piccolo prontuario di facile accesso che fa da indice d’orientamento, una bussola espositiva con cui varcare la prima soglia e introdursi nel complesso immaginario di un artista chiamato Banksy».
«Unire cultura e impegno civile: questo è il più grande merito del momento che stiamo vivendo, attraverso le opere di uno straordinario artista del nostro tempo e che oggi mi regala emozione e orgoglio», afferma il Vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace.
«La Città Metropolitana investe e si impegna con grande determinazione nella Cultura, nella consapevolezza che sia proprio questo il percorso da seguire per incoraggiare e sostenere crescita e sviluppo, perché un territorio culturalmente attivo è un territorio vitale, che, da una parte, coinvolge e stimola la cittadinanza e, dall’altra parte, offre importanti opportunità in ambito turistico».
«Abbracciamo, dunque, con convinzione – ha concluso – le sfide dei grandi circuiti espositivi, certi di contribuire a rilanciare e rendere sempre più attrattiva la proposta culturale del nostro territorio. Questa straordinaria mostra, che invito tutti a visitare e che porta con sé il mistero che avvolge l’artista, insieme all’arte, al messaggio sociale e all’impegno civile, va esattamente in questa direzione».
«Quella di oggi è una giornata che possiamo definire storica – sottolinea il Consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio – perché per la prima volta in questa regione viene esposta l’opera del celebre street artist. Un’occasione unica, dunque, non solo per i tanti visitatori che animeranno questa mostra, ma soprattutto per il mondo della scuola e per i giovani che avranno la possibilità di approfondire i molteplici e continui mutamenti sociali, culturali ed economici che stanno attraversando il terzo Millennio, utilizzando il punto di vista geniale e provocatorio con cui Banksy sta segnando il nostro tempo. Ed è proprio questo uno degli obiettivi che il settore Cultura della Città Metropolitana sta perseguendo con grande impegno, ovvero realizzare un percorso partecipato che sia in grado di ampliare e qualificare gli orizzonti culturali del nostro territorio attraverso eventi di forte richiamo e di così alto spessore artistico».
Secondo Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi che produce e organizza l’evento in collaborazione con il Palazzo della Cultura: «La mostra dell’artista conosciuto come Banksy che presentiamo a Reggio Calabria è veramente speciale. Non solo perché l’artista anonimo più famoso del mondo arriva sullo Stretto, e per la prima volta in Calabria, ma anche perché l’esposizione si propone di valorizzare il Palazzo della Cultura, in cui sono esposte le opere d’arte -tra cui capolavori di de Chirico, di Guttuso, di Fontana, di Sironi e di altri- confiscate alla ‘ndrangheta. “Arte e impegno civile” è il trait d’union dell’evento eccezionale di Reggio. Banksy, di un’arte di denuncia e impegnata, contro l’ipocrisia del potere, è infatti un simbolo internazionale».
Questa mostra è l’esito di un progetto scientifico, analitico e critico indipendente. L’artista conosciuto come Banksy non è coinvolto nel progetto espositivo, pur essendone stato informato. (rrc)