di EMILIO ERRIGO – Può apparire forzato questo titolo, se non fosse supportato dalla verità statistica e reale.
Ho scritto più volte su Calabria.Live ed espresso pubblicamente in tante occasioni, le mie constatazioni sulla ritardata per non dire mancata attuazione a favore della Regione “Marittima” la Calabria, dei due fondamentali e ben scritti Piani Strategici Nazionali, previsti dall’art.29, comma 1), della legge n.164, in data 11 novembre 2014, di conversione del Decreto Legge n.133, dell’11 settembre 2014, ” Sbocca Italia”…?, denominati: a) il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica; b) il Piano Strategico Nazionale dei Trasporti e della Logistica.
Ora che in Calabria si è proceduto a scrivere a inchiostro digitale e partecipare così come previsto, dalla Direttiva 2014/89 del 23 aprile 2014, emanata dal Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea, inviata con atto formale, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e partecipata alle Regioni Marittime, per il tramite del Mims, “La Pianificazione degli Spazi Marittimi” della Calabria, dovremmo essere nelle migliori condizioni teoriche, per immaginare e prevedere e auspicare, per la nostra Regione Marittima, un presente e immediato futuro economicamente migliore.
Così non è!
O meglio non appare a chi scrive.
Non è così perché le belle e buone idee intenzionali, devono per essere credibili e convincenti, devono essere attuate con altrettante buone azioni operative concrete.
Come si può credere a una crescita economica felice per la Calabria, se la Portualità e la Logistica Intermodale, non è supportata da due o tre altrettanti Interporti Logistici?
Poi ogni catena della logistica intermodale e Sistema Portuale di riferimento, devono essere necessariamente accompagnati e sostenuti, non solo da idenei e adeguati ampi e ben strutturati Interporti, ma tali sistemi organizzativi a supporto della logistica, per essere efficienti, efficaci ed economicamente sostenibili, devono essere serviti da ridondanti reti viarie veloci.
Non si può certo immaginare, che un porto, area retroportuali, zona o distretto industriale, possano essere competitivi sul mercato della logistica mutimodale, se non sono disponibili le interconnessioni ferroviarie, aeree, marittime, portuali, autostradali e altre vie terrestri, con il sistema logistico degli Interporti.
Inoltre, la capacità produttiva e logistica di una Regione ad altissima naturale vocazione Marittima e Turistica come la Calabria, per aprirsi e proporsi ai potenziali investitori nazionali ed esteri, deve essere infrastrutturata con reti dedicate al “trasporto veloce e trasferimento tempestivo” delle merci deperibili assoggettate alla catena del freddo controllato, dei beni prodotti nella Regione o in transito via mare dai numerosi Porti commerciali Calabresi.
La realizzazione degli Interporti in Calabria, e una conseguente maggiore velocizzazione delle infrastrutture delle reti viarie asserviti ai Porti e Interporti (da realizzare senza altri ingiustificabili ritardi), non solo rende sicuramente appetibile e altamente remunerativo investire capitali privati in Calabria, ma consente ai potenziali investitori pubblici e privati, di ritenere la Regione Marittima sbloccata dalla trappola infernale, ancora esistente che non consente di trasportare e trasferire nel più breve tempo tecnologicamente possibile, dall’estremo Sud Italia, (Calabria, Sicilia e Puglia), verso i mercati nazionali e soprattutto esteri, tutti i beni prodotti i e servizi logistici, a totale beneficio della Blue Economy e Green Economy Circolare, da sostenere e incentivare in Calabria , Regione Marittima in trappola economica e logistica. (er)
[Emilio Errigo è nato in Calabria, Docente universitario di “Diritto Internazionale e del Mare”, e di ” Management delle Attività Portuali”, Consigliere Giuridico Economico dei Trasporti Marittimi e Attività Logistiche Portuali]