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A Santa Severina accolti 25 cittadini ucraini

A Santa Severina accolti 25 cittadini ucraini

Santa Severina ha accolto  circa 2 settimane fa 25 cittadini ucraini, 8 adulti e 17 minori provenienti  da Kiev, Kryvyj Rih, Leopoli, Donetsk, Zaporižžja. Tutto ciò è stato possibile grazie alla cooperazione tra l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco dott. Lucio  Giordano, le associazioni presenti sul territorio, Pro Loco Siberene, C.O.C. Santa Severina, Parrocchia Santa Maria Maggiore e don Gino Gulizia, Ass. Prima Pigna di Altilia, tanti volontari e numerose attività  commerciali del luogo.

Hanno lasciato la loro vita, quotidianità e professionalità.  Tra di essi, infatti, un farmacista, un architetto designer, un funzionario comunale, un avvocato, un logistic  manager e un dirigente di una azienda di prodotti per la casa. Tutti ora si trovano presso la struttura della  Laleo che proprio in passato aveva ospitato tanti studenti e tante studentesse ucraine che volevano  imparare la nostra lingua. Oggi ospita, invece, cittadini ucraini che sono scappati dalla guerra. Una rete di  solidarietà che ha coinvolto anche altri paesi limitrofi come Roccabernarda e Belvedere Spinello con l’invio  di viveri e vestiti.

Il sindaco di Santa Severina, Lucio Giordano, ha voluto esprimere le sue emozioni sul suo profilo Facebook: «… in questi giorni a Santa Severina e Altilia stiamo vivendo una esperienza umana  indescrivibile. Sono stato ad Altilia e ho visto come si stanno preparando ad accogliere profughi, ho visto la  realtà di Campodenaro dove i profughi ci sono già, vivo la realtà della Laleo e non so se è più commovente  vedere questi bambini e queste donne che si sentono al sicuro, ma vivono il dramma di chi è rimasto sotto i  bombardamenti, oppure vedere la partecipazione emotiva dei Santaseverinesi e non solo che si prodiga per loro».

Fondamentale e prezioso anche la collaborazione di Ganna e Natalia, donne e mamme ucraine che  da anni abitano a Santa Severina. Una rete davvero inossidabile che vede la partecipazione di tantissimi  volontari. Ognuno sta dando il proprio contributo. E tutto poi viene ripagato dal sorriso di un bambino o dal  ringraziamento costante. Una mamma di 43 anni ha affermato: «Siamo scappati da Kiev proprio quando  hanno iniziato a bombardare a 500 metri da casa mia. I miei bambini hanno sentito le sirene e si sono  spaventati. Siamo rimasti giorni chiusi in casa e poi siamo stati costretti alla fuga. La Chiesa Ortodossa ci ha  aiutato tantissimo, soprattutto a venire qui. Adesso stiamo bene e ci sentiamo al sicuro. Qui ci troviamo  benissimo, e il mangiare è squisito. Vi saremo per sempre grati per tutto quello che avete fatto e che state  continuando a fare».

E ancora una 34enne: «Mi trovo qui con mio fratello e i miei quattro figli. Quando  hanno iniziato a bombardare abbiamo dormito nei corridoi, poi non ce l’abbiamo fatta più e siamo stati  costretti ad andare via. Qui i miei bambini hanno ritrovato il sorriso, giocano e si divertono. E se sono felici  loro, lo sono anche io. Sinceramente non mi aspettavo tutta questa accoglienza. Mi trovo benissimo, e sto  mangiando tanto». E infine una donna di 63 anni: «Sono qui con mia figlia. Ho lasciato mio marito a  difendere il mio paese. Anche se mi trovo benissimo e siete tutti delle persone fantastiche io non riesco a  stare tranquilla. Ho tanta paura, per il mio paese, la mia famiglia. Ho lasciato tutta la mia vita a casa. Leggo  le notizie della guerra e non sto per niente tranquilla. Sono molto preoccupata».

Tutto l’amore del mondo  non potrà mai far dimenticare ciò che questa gente ha vissuto e continua a vivere. Non si può nemmeno  immaginare. Gli ucraini accolti hanno voluto ringraziare con un cartellone a sorpresa tutti coloro i quali si  stanno prodigando in questi giorni. Un cartellone di pace e di speranza. E questo piccolo gesto, come detto  anche dal vicesindaco l’avv. Pietro Vigna, ha riempito il cuore di tutti di gioia. (rkr)