Il sindaco di Caloveto, Umberto Mazza, ha lanciato un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché possa fare un sopralluogo insieme alla Protezione Civile nella Sila Greca, per rendersi conto dei danni provocati dal maltempo e dal rischio di isolamento a cui incorrono le Comunità.
«Le importanti precipitazioni delle settimane scorse – ha spiegato il sindaco – seppur non alluvionali secondo le misurazioni diffuse, hanno comunque inferto un ulteriore brutto colpo alle già gravi condizioni di dissesto idrogeologico e di pessima viabilità in cui versa ormai da decenni il territorio del basso jonio cosentino, in particolare l’entroterra della Sila Greca».
«Ogni prossima precipitazione – ha continuato – rappresenterà quindi un serio punto interrogativo per la tenuta e la sopravvivenza stessa delle uniche strade di accesso alle aree interne e, quindi, per la normale vivibilità delle sempre più ridotte comunità locali. È urgente un coordinamento generale in capo alla Regione Calabria quanto meno per mappare tutte le aree a maggiore rischio e prevedere sin da ora con il coinvolgimento di tutti i soggetti competenti un quadro complessivo di interventi in caso di prossime avversità meteo, finalizzati a prevenire l’isolamento definitivo e rischi più gravi per cose e persone».
Il sindaco, poi, ha informato «che solo per ripulire la rete fognaria cittadina dal fango e dai detriti riversatisi a seguito delle precipitazioni delle scorse settimane, è stato richiesto un intervento durato ininterrottamente tre giorni. Un impegno notevole per un piccolo comune di appena 1000 abitanti», ha scandito Mazza, confermando la massima disponibilità a collaborare col Presidente Occhiuto nella comune direzione di capire insieme quali iniziative territoriali assumere per il futuro.
«Interessato da importanti frane e smottamenti, tutto il territorio comunale – ha concluso – continua ad essere monitorato per portare a soluzione tutte quelle situazioni più emergenziali che, in caso di maltempo, sono destinate ad arrecare nuovi e pesanti disagi, come nel caso di ponti e sottopassi ostruiti dai corsi d’acqua». (rcs)