di FRANCO BARTUCCI – È stato inaugurato, nel Centro Residenziale dell’Università della Calabria, il Luogo del Silenzio: un’area di preghiera e meditazione, fortemente voluta dal Rettore Nicola Leone, che è aperta a tutta la comunità universitaria e vuole rappresentare uno spazio fisico di reale integrazione dedicato all’incontro fra le diverse sensibilità religiose e spirituali presenti nel campus.
Ero lì ad assistere a questo importante evento che si è concretizzato nel cinquantesimo anniversario del primo anno accademico 1972/1973. Tutto è avvenuto nei locali predisposti nel Quartiere “Maisonettes, con il taglio del nastro, affidato al pro-rettore con delega al Centro Residenziale Patrizia Piro, insieme al pro-rettore vicario Francesco Scarcello e alla sociologa Laura Corradi. Un momento molto atteso dagli studenti stranieri che hanno partecipato in gran numero alla cerimonia di inaugurazione. Si tenga conto che ad oggi gli studenti stranieri iscritti ai vari corsi di laurea dell’Università della Calabria sono all’incirca 1.300 provenienti da 86 Paesi del mondo.
«Oggi – ha affermato Patrizia Piro – è un giorno molto importante per la nostra università che ha una grande vocazione internazionale. Questo posto è un segno di civiltà ed accoglienza per tutti gli studenti, un luogo di prevenzione del conflitto per la conoscenza reciproca e la serena convivenza».
Il Luogo del Silenzio, tra i pochi spazi per la convivenza inter-religiosa presenti negli atenei italiani, è stato fortemente voluto anche da Alberto Ventura, docente Unical e grande esperto di islamismo scomparso nell’agosto del 2022. Qui si incontreranno i credenti delle tante confessioni e spiritualità praticate nel campus: anglicani, animisti, buddhisti, cattolici, cristiano-maroniti, ebrei, induisti, protestanti, sciiti, sunniti, sufisti, testimoni di Geova, valdesi, zoroastriani.
«Questo luogo, che, nel ricordo di Alberto Ventura, abbiamo voluto chiamare Luogo del Silenzio – ha spiegato Laura Corradi – vuole testimoniare che non vi può essere conflitto tra persone che credono in un Dio diverso. Da questo luogo parte l’invito ad ascoltare e comprendere le realtà interiori delle persone con l’auspicio di vedere sempre più valorizzata la grande diversità di spirito presente nella nostra università».
Fin qui le dichiarazioni delle persone che si sono impegnate nel promuovere questa iniziativa e che potrà costituire un grande tassello, o meglio seme, per fare del Campus universitario dell’Università della Calabria un “Giardino di pace”, per come stiamo dicendo da più tempo attraverso i nostri servizi giornalistici pubblicati da questa testata. Il cammino è possibile e bisogna far presto. (fb)