Un meritato quanto prestigioso riconoscimento a Tropea e al suo “Principato”. Turismo delle radici e del ritorno, Tropea è ormai riconosciuta come un modello non solo per la Calabria ma anche per le altre regioni della Penisola. Per queste ragioni, il Principato di Tropea è stato invitato a Toronto in Canada per ritirare il Premio del Presidente di Heritage Calabria (The Heritage Calabria President’s Award), prestigioso sodalizio nato per promuovere il patrimonio calabrese in Canada.
Da una parte – sottolinea il Sindaco Giovanni Macrì – si tratta di un ulteriore, importante e spontaneo riconoscimento che conferma il livello e la continuità dell’attenzione destinata all’esperienza Tropea anche dal Nord America. Dall’altra – aggiunge – esso rappresenta l’incoraggiamento più naturale e gradito a consolidare, nella cornice delle politiche per i turismi e di marketing territoriale portate avanti, la direzione e l’impegno delle relazioni istituzionali ed internazionali che, dal Giappone alla Polonia, dalla Francia alla Cina alla Svizzera, l’Amministrazione Comunale considera strategica sia in termini di promozione della sua proposta culturale, identitaria ed esperienziale annuale che di virtuosa comparazione tra buone pratiche di governo su questioni ed opportunità di sviluppo locale.
Il Gala Annuale al quale Tropea sarà protagonista, il quinto dalla nascita dell’ormai affermata esperienza associativa e culturale, si svolgerà il prossimo novembre in Vaughan, nella provincia dell’Ontario.
Avvicinare i giovani alle tradizioni e far riscoprire quanto di inedito, inesplorato ed esperienziale la Calabria ha da mostrare al mondo; riscoprire il senso di appartenenza alla terra che fu la prima e con Sybaris la più famosa parte della Magna Graecia; riconnettere e ricostruire un ponte tra Canada e Calabria con scambi culturali e di promozione turistica. Sono, questi, gli obiettivi dell’associazione guidata dal presidente Luciano Schipano e che nell’ambito del turismo del ritorno e delle radici, si è attivata per riallacciare i contatti e gli scambi con i calabresi residenti all’estero, anche di seconda, terza e quarta generazione, permettendo loro di riscoprire e vivere i luoghi e la cultura del territorio d’origine. (rvv)