Attenzione a non confondere l’obbligatoria sicurezza alimentare con la non necessariamente garantita qualità dei cibi, troppo spesso le due cose non coincidono. In tema di tutela del consumatore e per una maggiore educazione alimentare, la Politica può e deve essere più incisiva e risolutiva, soprattutto dall’Italia in Europa, per la più estesa trasparenza delle etichette su prodotti, sulla questione del cosiddetto cibo sintetico, su stagionalità e filiera corta nelle mense scolastiche. In termini di percentuale di superficie agricola utilizzata (37%) la Calabria è la regione più biologica d’Italia e la terza in Europa, il cibo calabrese è riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, simbolo del life style mediterraneo e d’Italia; eppure siamo anche tra le prime regioni d’Europa per tasso di obesità infantile: un gravissimo corto circuito.
Il cosiddetto valore dell’assenza di sviluppo con tutte le sue conseguenze in termini di inquinamento e la somma dei paradossi che la Calabria fa registrare soprattutto in tema di cibo e patologie connesse (sovrappeso e obesità, malattie cardiovascolari, ipertensione, malattie metaboliche come il diabete di tipo 2, malattie infiammatorie intestinali e molti tumori etc) può diventare oggi la leva della rinascita per una terra dalle opportunità straordinarie e dagli inesplorati spazi di intrapresa. – La dieta mediterranea, pur nata in Calabria, purtroppo non viene rispettata e adeguatamente promossa nella sua stessa terra d’origine, anche perché così come accade nel resto del Paese e dell’Europa siamo diventati tutti più americani (dieta occidentale) in termini di alimentazione con incremento del cibo spazzatura.
Ben oltre il Covid, vi è oggi una vera e più temibile pandemia silente: stanno aumentando le patologie neurologiche nei bambini, derivanti proprio da cattiva alimentazione. – Serve in generale più rispetto per la terra e per le identità, più educazione alla responsabilità ed alla salvaguardia del Creato; serve meno spreco e scarto alimentare (che in Italia vale quanto una finanziaria!) e serve più corretta informazione rispetto al pressing delle multinazionali dello junk food; non solo diete ma più filiera virtuosa, sia nella produzione e nell’interazione tra territorio, ristorazione e supermercati; sia nel virtuoso dialogo tra scuola ed istituzioni, così come avvenuto di recente con l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della Calabria della legge che allineandosi alle direttive del Governo consente adesso di approfittare delle grandi opportunità del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) anche e finalmente agli istituti agrari calabresi con aziende agricole come il Majorana di Corigliano-Rossano, dal cui dirigente Madera nei mesi scorsi era nata in merito la proposta, subito raccolta e trasformata in risultato tangibile, attraverso la sensibilità e l’impegno dell’assessore Gallo e del senatore Rapani.
Sono, questi, soltanto alcuni dei tanti e diversi contenuti, messaggi, denunce, riflessioni ed istantanee emerse nel riuscitissimo evento nazionale di informazione e sensibilizzazione promosso e svoltosi ieri (venerdì 26) a Corigliano-Rossano dall’Unione dei Consumatori, prima tappa in e dalla Calabria di una manifestazione (U.Di.Con. Health) che – ha sottolineato la presidente nazionale U.Di.Con. Martina Domini – proseguirà in tutte le altre regioni con l’obiettivo di portare al centro del dibattito nei territori l’attenzione all’educazione alimentare ed all’esigenza di benessere e qualità della vita come priorità sanitaria e di sviluppo socio-economico.
E sia l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo che ha aperto in videoconferenza l’evento, ospitato in una gremita Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, sia il senatore Ernesto Rapani che ha concluso la serie degli interventi, complimentandosi con gli organizzatori per la qualità dei contenuti e dei contributi offerti, hanno definito l’esordio calabrese di Udicon Health un momento prezioso di accrescimento della consapevolezza dal basso, un format da ripetere con frequenza ovunque. Resta purtroppo – hanno sottolineato sia Ernesto Madeo, presidente dell’omonima Filiera sia Roberto Bonofiglio di Mi ‘Ndujo – una complessa questione aperta: quella dello scarso di appartenenza dei calabresi, oicofobici rispetto al proprio patrimonio identitario, un limite che si ripercuote anche e soprattutto sulla cattiva alimentazione. Ho avuto più difficoltà ad introdurre il Suino Nero di Calabria nella stessa Calabria che nel resto d’Italia – ha icasticamente chiosato Madeo esortando tutti a riconsiderare, con i piedi per terra, la relazione con la loro terra natìa, con la loro storia e con le loro tradizioni e produzioni, perché non possiamo farci allontanare dai nostri territori.
Coordinati dal comunicatore Lenin Montesanto che a più riprese ha ribadito la necessità di mettere in discussione in tutti i contesti la patina di scientificità che nasconde spesso grave disinformazione e consigli alimentari specchio di strategie di marketing commerciali globali del western food, insieme alla presidente Domini, sono intervenuti anche Ferruccio Colamaria, presidente provinciale U.Di.Con che ha aperto il dibattito invitando la platea ad un applauso di solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione dei giorni scorsi; Don Pino Straface, vicario della Diocesi Rossano-Cariati; lo stesso dirigente dell’IIS Majorana Saverio Madera, tra i partner principali dell’evento con una importante delegazione di studenti e docenti; Maurizio Condipodero, presidente del Coni Calabria; l’assessore provinciale di Cosenza Adele Olivo; l’assaggiatore professionale di extravergine Gerardo Greco, Giuseppe Orrico dell’Arsac, Nico Iamundo, presidente regionale dell’Udicon e Virginia Donati, referente provinciale Lady Chef della Federazione Italiana Cuochi. – Hanno poi letteralmente catturato l’interesse della sala affollatissima ed attenta i due interventi più tecnici del nutrizionista Ennio Avolio, docente di anatomia comparata e citologia presso l’Unical e l’Università di Catanzaro e del pediatra Giuseppe Frandina che si sono soffermati con efficacia sulle principali emergenze globali, nazionali e regionali collegate alla diffusione delle patologie alimentari, tra i quali, il dilagare del cibo spazzatura, la disinformazione verso il consumatore, l’aumento dell’obesità, le dinamiche ella transizione alimentare e l’inquinamento ambientale nascosto di cui prodotti e cibi contemporanei sono diventati purtropo vittime e carnefici.
Gnocchetti di farina di grano Verna con crema di zucchine, crudités di fiori di zucca, pomodorini e briciole di Pecorino Crotonese Dop biologico. Il piatto identitario proposto per l’occasione dalla brigata del Majorana – ha spiegato il dirigente Madera – rappresenta la sintesi di quell’economia circolare che stiamo sperimentando tra l’agrario e l’alberghiero, tra produzione e trasformazione dirette dei prodotti della terra e che fa di questa comunità educante – è stato ribadito in tantissimi interventi di elogio all’Istituto – un vero e proprio modello regionale replicabile. Le performance degli studenti e delle studentesse, coordinati dai docenti Pietro Bloise, Carmen Antonucci, Fabio Di Rende e Pietro Spataro, hanno emozionato gli ospiti nel Chiostro del Palazzo dove insieme ad Otto Torri sullo Jonio è stata inaugurata la Piazza della Sovranità Alimentare con tanti protagonisti: dal pecorino Crotonese Dop biologico Fonsi al miele Falcone, dai succhi di clementine Biosmurra all’extravergine dell’Olearia Geraci, dal paniere di Terre Bizantine ai panini identitari della storica Salumeria I Ciommetti, dagli amari e liquori di Perla di Calabria ai salumi della Prosciutteria di Casa Madeo; dal pane casereccio con lievito madre del panificio di Simone Graziano alle verdure coltivate nelle terre della stessa azienda agricola del Majorana. (rcs)