«Occorre pensare ad una politica comune per turismo e trasporti, per costruire vere opportunità di sviluppo e di occupazione». È quanto hanno dichiarato Antonio Domanico, segretario della Fit Cisl Cosenza e Giuseppe Lavia, segretario generale Ust Cisl Cosenza, nel corso del focus Il ruolo del sistema dei trasporti nel turismo invernale, svoltosi a Camigliatello Silano.
L’evento, promosso dalla Fit Cisl Cosenza, si è proposto di di dare rilancio al binomio trasporti-turismo quali asset strategici per rilanciare l’economia di questi luoghi.
I lavori sono stati presieduti da Antonio Domanico, Segretario della Fit Cisl di Cosenza e arricchiti dal contributo del Segretario Generale della Fit Cisl Giuseppe Larizza, dal dibattito e dalle conclusioni di Giuseppe Lavia Segretario Generale della UST Cisl Cosentina.
«Il rinnovamento dei servizi di mobilità – hanno spiegato – deve puntare alla connessione tra differenti modalità di trasporto per consentire una migliore accessibilità (strade più scorrevoli e meno percorsi alternativi) al fine di recuperare turisti dalle regioni limitrofe. Dopo anni di limitata operatività dell’impianto sciistico di Lorica e nelle more della revisione di quello di Camigliatello auspicabile per inizio stagione, il settore turistico montano punta a ritornare ai livelli pre-pandemia accogliendo quanti più turisti dalla vicina Sicilia, Campania Puglia e Basilicata. Servono politiche comuni ed un coinvolgimento di tutti gli stakolder per puntare ad un nuovo modello gestionale che integri le strutture e le società di esercizio offrendo vere potenzialità di sviluppo, sia sul piano occupazionale che di crescita economica».
«Con il “treno della Sila” è possibile offrire un turismo lento – hanno proseguito – per condurre le persone tra i paesaggi dell’altopiano, ricchi di storia e cultura. In una società frenetica, in Sila si può ancora scegliere con quale modalità viaggiare per riassaporare il gusto del tempo per osservare e apprezzare le bellezze del nostro territorio».
Il dibattito ha fatto emergere, a fronte di tante opportunità, diverse criticità, tra cui l’annosa e irrisolta crisi di Amaco le cui difficoltà impediscono alla città Bruzia di avere un servizio efficiente, compromettendo i diritti dei lavoratori. Pieno sostegno e vicinanza è stata espressa alla protesta dei due lavoratori di Amaco ai quali non è stato rinnovato il contratto.
«Serve ridare alla città un servizio adeguato ed ai lavoratori dignità – hanno ribadito –. Occorre convocare tutti gli attori e il gestore della rete per uscire da questa impasse. Bene, invece, i giudizi sulle società private di tpl della provincia, il Consorzio conferma solidità e rispetto del Ccnl. Le difficoltà a raggiungere queste aree di montagna e centri importanti, come San Giovanni in Fiore, sono legate viceversa alle necessità di manutenzione della SS107, che palesa anch’essa i suoi limiti di età. Gli interventi sui viadotti ammalorati dall’uso del sale in inverno comportano chiusure lunghe che rendono difficile la mobilità».
«Serve un cambio radicale, occorre ripensare una nuova viabilità nel contratto di programma tra Regione Anas/Mit che includa anche quest’arteria», hanno detto, sottolineando come «anche il personale di esercizio si assottiglia sempre di più, occorre aggiornare il regolamento di esercizio e servono necessariamente nuovi innesti di personale».
«Serve, inoltre, maggiore nel settore trasporti – hanno detto ancora – la sicurezza non è un costo ma un investimento per ogni azienda. Chiederemo nei prossimi giorni un incontro al Governo regionale per meglio capire l’evoluzione del settore degli impianti a fune di Lorica e Camigliatello, anche alla luce della scadenza prevista il prossimo 30 settembre della convenzione tra Regione Calabria, Ferrovie della Calabria e Lorica Sky, che rende incerto il destino dei lavoratori di quest’ultima società». (rcs)