I walk the line, il progetto di inclusione promosso dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria in collaborazione col ministero dell’Interno e previsto dal Pon Legalità 2014-2020 “Percorsi di inclusione sociale e lavorativa per particolari soggetti a rischio devianza”, si avvia nella sua parte conclusiva.
Venerdì 3 novembre alle 11, presso la sala Biblioteca di Palazzo Alvaro, verrà presentata la fase finale di ‘I Walk The Line’. Saranno presenti il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, l’amministratore unico della Svi.Pro.Re. Michele Rizzo e la dirigente della Città Metropolitana Domenica Catalfamo.
“Per evitare il body shaming bisognerebbe diffondere consapevolezza e diffondere immagini non solo di un corpo perfetto – afferma Lucia – Anche se io sono un po’ in carne devo sentirmi libera di postare le foto senza essere giudicata”.
Inclusione ed educazione alla legalità, questi in estrema sintesi i due obiettivi principali di ‘I Walk The Line’ che, grazie al team di professionisti della Svi.Pro.Re. entrerà nelle scuole di tutta l’area metropolitana con un articolato ed interessante ‘piano d’azione’.
I giovani coinvolti giungono dunque verso il traguardo di ‘I Walk The Line’ attraverso un’articolata fase finale tra percorsi formativi, conoscenza del territorio, legalità e tradizione.
Il progetto intende contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo attraverso un intervento sinergico tra diverse amministrazioni centrali, enti e realtà associative.
Da un lato dunque promuovere la legalità, dall’altro offrire la possibilità ai ragazzi di conoscere le potenzialità del territorio in cui sono nati e cresciuti, sfruttando appieno ogni possibile risorsa nella speranza di un veloce e produttivo inserimento nel mondo del lavoro.
«Ho avuto problemi di salute, perché ero basso e grasso e avevo una mobilità quasi nulla – spiega Claudio – Sono caduto in depressione e ho avuto disturbi alimentari. Ero triste ed ansioso».
È l’ennesima testimonianza di uno dei tanti giovani bullizzati per anni costretto a subire in solitudine atti di violenza da parte dei suoi coetanei. L’iniziativa, di straordinario valore civile e sociale grazie alle attività di sensibilizzazione ed informazione, sta già producendo risultati inaspettati.
Le attività prevedono la partecipazione attiva dei ragazzi coinvolti in percorsi di legalità attraverso varie attività, esperienze di riscoperta dell’identità culturale calabrese, attività escursionistiche e naturalistiche, percorsi di contrasto al bullismo, cyberbullismo, body shaming, violenza di genere e dispersione scolastica.
Un progetto quindi che punta a sensibilizzare i ragazzi sui temi di violenza e legalità per renderli più forti e consapevoli delle conseguenze di atti giusti ed ingiusti. Da un lato l’illegalità, dall’altro una ‘condotta’ giusta che spesso ti cambia la vita.
«È necessario lottare e credere sempre in se stessi perché poi in qualche modo la vita ti ripaga. Adesso non subisco più violenze, e se mi dicono grasso o finocchio, lascio correre – conclude Fabio – un consiglio ai miei coetanei, parlate con le persone fidate». (rrc)