Sabato 4 novembre, a Catanzaro, nella Sala convegni e centro simulazione Opi, si terrà il corso Le infezioni correlate all’assistenza: Le buone pratiche e la formazione per prevenirle e controllarle.
L’evento è stato organizzato dall’Opi Catanzaro e sarà inaugurato da Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Infermieri.
«La partecipazione della nostra presidente nazionale – sottolinea Giovanna Cavaliere, presidente Opi Catanzaro – oltre a quella di Maria Mongardi, presidente dell’Associazione Nazionale Infermieri Prevenzione Infezioni Ospedaliere (Anipio), società scientifica che ha reso possibile la realizzazione dell’evento, testimonia l’eccellente lavoro che abbiamo svolto e stiamo svolgendo in chiave di rafforzamento della professionalizzazione del ruolo infermieristico mediante iniziative che, in maniera particolare, pone l’accento sull’aspetto teorico e pratico della formazione in vista della soddisfazione ultima dei pazienti».
Due le sessioni previste dal programma dei lavori: teorica al mattino (moderatore il giornalista Francesco Pungitore), pratica nel pomeriggio (moderatrici le dottoresse Serafina Fiorillo, Giovanna Cavaliere e Caterina Puntoriero), mentre saranno nove i crediti che verranno assegnati alla figura professionale di Infermiere e Infermiere Pediatrico.
All’Opi Catanzaro, dunque, prosegue il percorso della formazione in simulazione nell’ambito di processi formativi che rappresentano una metodologia che ha l’obiettivo primario di migliorare la qualità e, soprattutto, l’efficacia dell’attività clinico assistenziale.
Anche il corso di sabato prossimo, attraverso lo sviluppo delle competenze professionali, mira a garantire l’eccellenza delle cure e dell’assistenza e intende ribadire l’idea che la simulazione non è una tecnologia: è una metodologia didattica.
È utile per insegnare le competenze cliniche, ma anche per il lavoro di team e per la comunicazione. Può essere utilizzata per standardizzare il training, soddisfare le linee guida basate sulle prove e raggiungere obiettivi specifici.
Fanno parte del Comitato Scientifico, le dottoresse Giovanna Cavaliere, Emilia Cutullè, Giulia Maretti, Maria Mongiardi, Eleonora Nisticò, Rosaria Palermo, Anna Rotella e il dottor Antonio Ciambrone.
Quello Organizzativo, inoltre, è composto dalle dottoresse Emilia Cutullè, Deborah Borza, Arianna Conidi, Maria Cristina Ferlaino, Patrizia Renna e Anna Rotella.
Nel ruolo Responsabili Scientifiche, infine, accanto alla presidente Cavaliere ci sono Anna Rotella e Maria Mongiardi.
«La professione di infermiere – ha spiegato la presidente Cavaliere – sta attraversando un momento dalla duplice facciata. Da una parte, anche grazie alla prospettiva dell’infermiere di comunità e di famiglia, c’è l’esaltazione derivante da un ruolo divenuto nel tempo sempre più decisivo e strategico per il comparto sanità. Dall’altra, la carenza di personale infermieristico sta proponendo la necessità di renderla attrattiva attraverso meccanismi che invoglino i giovani a intraprendere questo percorso esaltante e impegnativo».
«Ecco perché abbiamo rafforzato ulteriormente il naturale collegamento con la Federazione nazionale – ha concluso – nell’ambito di una comune e condivisa strategia per indurre chi di competenza a mettere mano strutturalmente al modello organizzativo della sanità pubblica, per impedire che gli infermieri restino congelati in un appiattimento professionale che, agli occhi dei giovani, non è per nulla attrattivo». (rcz)