È attraverso un libro bianco che il Partito Democratico calabrese vuole raccontare “la sua versione” di come sono andati gli ultimi due anni in Calabria sotto il Governo di Roberto Occhiuto.
Un libro che sarà presentato a fine anno e in cui saranno raccolte tutte le interrogazioni, le mozioni, le proposte di legge, le iniziative pubbliche e le azioni svolte dai dem e che «servirà a ricostruire la verità sugli ultimi due anni e a rendere conto ai calabresi dell’azione di opposizione fin qui svolta», ha spiegato Mimmo Bevacqua, consigliere regionale e capogruppo del Pd.
«Si tratta di un’iniziativa condivisa e fortemente voluta dal gruppo – ha spiegato Bevacqua – che si rende necessaria per rendere conto nel dettaglio di quanto avvenuto all’interno del Consiglio regionale, e anche fuori, per fare in modo che i calabresi abbiano un quadro chiaro dei meriti e delle responsabilità, e non le informazioni distorte che spesso trapelano dai social e da una certa stampa vicina al governo regionale. Del resto nessun calabrese, se interrogato, potrebbe dire che la sua vita quotidiana è migliorata negli ultimi due anni, nonostante i continui annunci di Occhiuto che parla di riforme delle quali nessuno ha colto l’efficacia. D’altronde tutti gli indicatori non solo confermano, ma attestano il peggioramento delle condizioni socio-economiche calabresi».
«Così come è peggiorato in questi ultimi quattro anni l’indice di attrattività della nostra Regione – ha continuato – secondo i parametri resi pubblici dalla Unione europea. Per non parlare del fatto che molte delle proposte di legge e delle riforme del centrodestra hanno avuto bisogno di tornare in Consiglio per una serie infinita di correzioni. Ben 59 provvedimenti legislativi, gran parte dei quali frutto di proposte della giunta hanno avuto necessità di interventi di manutenzione e la proposta che ha istituito Azienda zero è stata modificata in consiglio per ben sei volte. Sulla sanità i dati Agenas e Gimbe, del resto, sono impietosi e il commissario Occhiuto ha fatto chiedere in Senato una proroga del Decreto Calabria, segno evidente delle enormi difficoltà da affrontare che non consentono di uscire dalla gestione straordinaria. I Lea sono ai minimi storici e la sanità pubblica è ferma al palo, così come la nostra proposta per aumentare gli stanziamenti per sostenerla. I trasporti sono in perenne difficoltà e le aree interne completamente dimenticate».
«I tagli alla scuola, scriteriati e effettuati senza prestare ascolto a nessuna delle nostre proposte – ha proseguito – metteranno in crisi il sistema scuola senza che la giunta abbia mosso un dito, mentre le altre Regioni italiane hanno impugnato il dimensionamento davanti al Tar. E hanno fatto bene, considerando che iniziano ad arrivare le prime pronunce favorevoli, così come avvenuto per la Campania. Le riforme di carta di Occhiuto, che diventano reali soltanto sui social, hanno solo determinato la mortificazione di un Consiglio regionale piegato in maniera netta sui desiderata del presidente e della sua giunta regionale». (rrc)