Spiegare con semplicità concetti complessi; fornire consigli pratici, anche con l’aiuto di esempi concreti che guardano alla propria esperienza professionale; utilizzare uno stile agile e immediato per illustrare strumenti di comunicazione e soft skills, utili per attuare un cambiamento, non soltanto in ambito lavorativo: questi i punti di forza di “Macedonia per la mente!”, il libro di Giuseppe Pitasi presentato sabato scorso alla sede Arci Samarcanda di Reggio Calabria. Elementi più volte sottolineati nel corso della serata, dai diversi relatori che si sono succeduti – in diretta streaming o con contributi video – per illustrare e commentare gli aspetti più rilevanti di questo volume, realizzato da Pitasi, project manager nel settore informatico con una grande passione per la comunicazione, la psicologia e varie forme d’arte.
Una serata molto partecipata, sia in sala, che da remoto, con un’ampia platea che anche in collegamento ha seguito ogni momento della presentazione: un incontro che l’autore – nato a Reggio Calabria, ma da tempo trasferitosi al nord per motivi di lavoro – ha voluto fortemente che si svolgesse nella sua città natale, per il grande legame con Reggio (cui qualche anno fa ha anche dedicato un videoclip molto visualizzato, “Terra mia”). E scegliendo una data non casuale, quella della vigilia dei 40 anni: una data come obiettivo, la realizzazione di un sogno, dare vita ad un volume, frutto di un lavoro portato avanti nel tempo, nato come un diario in cui venivano raccolti insegnamenti dei propri capi e docenti, esperienze e consigli. Tutto questo ha poi dato vita a “Macedonia per la mente!”: un titolo che, ha spiegato Pitasi, riflette il significato stesso del libro, ovvero “tanti argomenti variegati, un mix di contenuti, tante cose diverse messe insieme in un unico filone narrativo, tanti frutti diversi, ma ben amalgamati fra di loro, come in una macedonia, appunto”. Un mix che nasce anche dalle differenti passioni, ovvero quella per la psicologia, trasmessa dalla madre, e quella per l’informatica e la tecnologica, trasmessa dal padre, unite in una visione che include, dunque, interessi variegati. Interessi che il libro racchiude, come sottolineato – si diceva – dai numerosi relatori: a partire dal Prof. Ing. Domenico Ursino, padrino dell’opera e anch’egli reggino. Ursino, ex professore e relatore di Pitasi, ha sposato fin da subito l’idea di questo volume, curandone l’editing e scrivendo la prefazione. Un volume, ha affermato, in cui si pongono all’attenzione del lettore «tante cose estremamente utili nel mondo del lavoro, a partire dalle soft skills» a come evitare i conflitti, gestire le situazioni complesse: insomma, un libro «facile da capire e molto coinvolgente».
Convincere, dare valore a ciò che vogliamo fare, i cambiamenti, la crescita: tutti elementi rimarcati come fondamentali dall’It manager e primo responsabile in Engineering di Pitasi, Daniele Bigozzi, che ha evidenziato come siano fonte di crescita, a suo parere, proprio le competenze non tecniche, invitando poi a rileggere una pagina del libro ogni giorno, con gli aspetti di cui si parla nel volume che costituiscono – ha aggiunto – «la nostra dieta professionale, che va consumata ogni giorno». La gavetta come fonte di esperienza, è un altro aspetto su cui si è soffermato il senior technical manager Pino Andolfo, al quale hanno fatto eco sia il docente di business analysis Stefano Berti, che ha interpretato un significativo capitolo del libro, in cui si riporta un aneddoto raccontato da Alejandro Jodorowsky, recitandolo e collegandolo ad un concetto del Babok (testo internazionale di Business Analysis), sia Paolo Domeneghetti, primo direttore tecnico di Pitasi, parlando proprio dell’importanza di aver riportato nel volume esperienze pratiche, dirette.
Evidenziato anche il ruolo delle vignette in “Macedonia per la mente!”: a realizzarle, tre giovani della provincia di Torino, Giovanni Barretta, Chiara Luparello e Stefano Rullo di Inkwood arte e grafica, che, ha affermato l’autore del libro, hanno contribuito a «rappresentare il nocciolo dei concetti chiave del volume e a rendere più semplice lo stile della narrazione». Concetti chiave come quelli relativi alla creazione di un gruppo di lavoro coeso, o quelli di autorità e autorevolezza, sottolineati dal direttore tecnico Alberto Luciani.
Un libro dall’agevole lettura, dunque, per entrare nel mondo delle abilità comunicative e relazionali, conoscerle ed implementarle, non solo per utilizzarle nell’ambito lavorativo, ma anche nella vita quotidiana. (rrc)