di FRANCO BARTUCCI – L’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, per le Giornate Fai che si svolgeranno nelle giornate di oggi, sabato 23 e domenica 24 marzo, ha curato un segmento del percorso sulla Storia dell’Università.
L’Associazione è depositaria di numerosi documenti che illustrano nel dettaglio le fasi più salienti dalle origini fino ad oggi. Assieme alla presidente, prof.ssa Silvia Mazzuca, e al socio Luca Chirillo, abbiamo selezionato le notizie di maggiore risonanza storica e le abbiamo trasformate in “pillole”. Cinque titoli, brevi testi e foto dell’epoca caratterizzeranno cinque pannelli espositivi, editati da Aldo Presta, Progettista della comunicazione per l’Università della Calabria.
Il filo conduttore sarà la mission dell’università come realtà innovativa e democratica che aspira a contribuire ad una società di uomini liberi. Curare luoghi speciali per le generazioni presenti e future è uno dei capisaldi della missione del Fai: un impegno di alto profilo, coerente con il concetto di sviluppo sostenibile definito nel 1987 dalle Nazioni Unite.
Partendo da questo assunto, il Fai, quest’anno, promuove il tema della sostenibilità. Ed è proprio perseguendo questo obiettivo, che oggetto di visita, nelle giornate di Primavera, previste per il 23 e 24 marzo al campus di Arcavacata, ci sarà l’opportunità di scoprire, per i visitatori, il laboratorio di Idraulica e Idrologia urbana, diretto dalla prof. Patrizia Piro, in cui verde e acqua sono le risorse strategiche per Città sostenibili e resilienti. Oggi, perseguire innovazione, crescita socio-economica e incremento occupazionale non può prescindere dall’affrontare anche le sfide ambientali. È quindi fondamentale usare le risorse naturali in modo sostenibile, come ci chiede l’Europa che punta alle Nature Based Solution (Nbs), le soluzioni ispirate e supportate dalla natura, che forniscono contemporaneamente benefici ambientali.
Il percorso inizia dal Taua, presentando una mostra sulla storia dell’Unical – con il contributo dell’Associazione Internazionale Amici dell’Unical – e fa tappa al Liu (Laboratorio di Idraulica e Idrologia Urbana) dove sono evidenziate buone pratiche costruttive di sostenibilità ambientale nell’ Unical (tetti vegetati, orti urbani, pareti verdi).
Dal Tau al Parco Tecnologico
Il programma delle giornate Fai all’Università della Calabria prevede per i visitatori una tappa all’Infrastruttura di Ricerca (IR) Star, Southern Europe Thomson Backscattering Source for Applied Research. Questa è un’infrastruttura di ricerca complessa centrata su una sorgente di Raggi X innovativa, che consente l’implementazione di tecniche di indagine normalmente prerogativa di macchine molto più grandi (sincrotroni) ma a costi e dimensioni inferiori di oltre un ordine di grandezza.
Star è una delle infrastrutture di ricerca italiane strategiche, con proiezione internazionale. È stata infatti inserita, sia nel Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca 2014-2020 che in quello 2021-2027, ed è concepita come una facility aperta ad utenti esterni. La missione di Star è la ricerca all’avanguardia nei campi della scienza e della tecnologia dei materiali avanzati. Star, progettata come sorgente di raggi X evolutiva, è unica in Europa in termini di gamma di energia e caratteristiche avanzate dei fotoni di raggi X emessi. Il progetto di upgrade concluso al 31 dicembre 2023 è inserito nell’ambito delle Scienze della Vita, ma Star permette investigazioni non distruttive in molti campi: dal biomedicale alla meccanica avanzata, dai materiali per l’energia a quelli strutturali o dei beni culturali.
Considerato il posizionamento in Calabria, la proiezione internazionale di Star è almeno mediterranea ed europea. Star è allocata nel Campus dell’Università della Calabria, il più esteso d’Italia, ed è organizzata su due livelli: il primo livello è costituito da una potente ed innovativa sorgente di raggi X di nuova concezione, lo Star Lab, complementare alle grandi sorgenti di luce del tipo sincrotrone, dotata di due stazioni sperimentali: μTomo per la microtomografia e SoftX per la microscopia X; mentre il secondo livello comprende 6 laboratori di servizio dedicati alla ricerca applicata: Laboratorio di Caratterizzazione Materiali, di prototipazione Fisica, Laboratorio di Preparazione Materiali, Laboratorio di Modellazione, Simulazione e Visualizzazione, Laboratorio di Spettrografia Avanzata dei Materiali, Laboratorio di Preparazione Materiali Biologici.
Star è un’importantissima area di collaborazione per i Dipartimenti di Fisica, Chimica e Tecnologie Chimiche (Ctc), Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale (Dimeg); Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBest); Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica (Dimes); Matematica e Informatica (DeMacs), ed è supportata dai centri di servizio di ateneo quali il Liaison Office (Lio), l’Ufficio Speciale Supporto ai Processi Gestionali e Informativi per i Progetti d’Ateneo e il centro Ict.
I sistemi di microtomografia e di microscopia X di Star permettono di ricostruire in modo non distruttivo campioni di dimensioni tipiche che vanno da qualche millimetro a qualche decina di centimetri con una risoluzione spaziale anche sub micrometrica. I raggi X utilizzati permettono l’analisi sia di materiali “duri”, grazie all’alta energia dei fotoni X prodotti, da 20KeV fino a 350KeV, che della materia biologica, come organi ex-vivo o tessuti umani o animali, grazie alla possibilità di operare sia in assorbimento che in contrasto di fase.
Star è concepita come una “User facility” aperta agli scienziati provenienti dall’Europa, ma anche dai Paesi del Mediterraneo e dal resto del mondo, estendendo di fatto il parco servizi italiano nel campo delle sorgenti a Raggi X, in questo momento reso disponibile dal Sincrotrone di Trieste. È un motore di progresso scientifico, tecnico ed economico per i Sud d’Italia e per l’Italia intera con l’obiettivo esplicito di rafforzare la collaborazione mondiale nel campo della scienza e della tecnologia dei materiali.
La scoperta dell’Orto Botanico dell’UniCal
Uno dei punti salienti della visita del 23 marzo, aperta a tutti, sarà la scoperta dell’Orto Botanico, un vero e proprio tesoro di biodiversità che ospita più di 400 specie spontanee di piante vascolari tipiche della flora calabrese. Questo luogo unico è stato designato come Zona speciale di conservazione e rappresenta un patrimonio naturalistico da preservare, nato nel 1981 per merito del prof. Giuliano Cesca, proseguito nel tempo dal prof. Pietro Brandmayr. Ed è una storia che vale la pena conoscere in quanto parte integrante della storia dell’Università della Calabria. (fb)