Domani sera, a Cosenza, alle 20.30, al Teatro Rendano, si terrà il concerto Echi romantici dell’Orchestra Sinfonica Brutia, per i Grandi Concerti del Teatro Rendano.
Una serata che si preannuncia particolarmente interessante, anche e soprattutto perché l’Orchestra Sinfonica Brutia che il sindaco Franz Caruso ha definito più volte il «nostro gioiello di famiglia» ed anche «l’orgoglio della città», sarà diretta per l’occasione da una bacchetta d’eccezione come il maestro Alessandro Pinzauti. Per lui sarà la prima direzione a Cosenza e in Calabria. Formatosi con direttori d’orchestra storici come Franco Ferrara, all’Accademia musicale Chigiana e con Piero Bellugi alla Scuola di Musica di Fiesole, il maestro Alessandro Pinzauti, figlio del critico musicale Leonardo Pinzauti che negli anni ’90 era spesso al Rendano a seguire, come giornalista, le stagioni liriche del teatro di tradizione cosentino, ha debuttato nel 1981 con Luciano Berio ed è stato anche assistente musicale di Riccardo Muti. Dopo tre giorni di prova al Rendano, ha avuto parole di apprezzamento per l’Orchestra Sinfonica Brutia: «un’Orchestra giovane, molto volenterosa, piena di entusiasmo, con una grande duttilità e che recepisce con passione e volontà quello che un direttore gli offre. E poi ha dalla sua anche tanta voglia di crescere che, per un’orchestra giovane, credo sia la cosa più importante».
Il maestro Pinzauti ha per il primo concerto della nuova stagione dell’OSB proposto un repertorio per niente agevole.
«Intanto – afferma – la prima sinfonia di Mendelssohn, che scrisse a 15 anni e che è una sinfonia che ha già, in nuce, tutte le caratteristiche straordinarie di questo compositore e di tutto quello ha creato e inventato nelle altre sinfonie: la n. 4 in la maggiore, op. 90, nota anche come Italiana, nella “Scozzese” o nella Sinfonia n. 5 in re minore, Op. 107, conosciuta anche con il nome di Riforma».
«La prima sinfonia, che proponiamo in repertorio – ha aggiunto Alessandro Pinzauti – è una sinfonia apparentemente “giovanile”, ma che, invece, impegna molto l’Orchestra e che ha momenti di straordinaria bellezza. C’è ad esempio – spiega Pinzauti – un secondo movimento che ha già tutte le caratteristiche del grande Mendelssohn dell’età più matura».
L’altra scelta del direttore Pinzauti è la serenata per archi di Tchaikovsky.
«Un pezzo – sottolinea – che è uno dei più amati dal compositore che è notorio non fosse un grande estimatore di se stesso. La sua serenata, opera 48, è stata una serenata che lui ha sempre amato perché l’ha scritta in un periodo non particolarmente felice e luminoso della sua esistenza, angustiato com’era sia da problemi familiari che con il Conservatorio di Leningrado. È una serenata che può essere considerata come una sorta di testamento spirituale. Un pezzo assai complesso per gli archi, ma anche molto terapeutico. Il programma, se costruito in un certo modo, può dare un’impronta e una bella spinta in avanti soprattutto ad un’orchestra giovane come la Sinfonica Brutia».
Anche se è la sua prima volta a Cosenza e al Rendano, c’è un sottile fil rouge che lega Pinzauti al teatro di tradizione cosentino. Un legame rappresentato da uno dei suoi maestri, Piero Bellugi, una bacchetta che ha diretto diverse volte al Rendano.
»Non lo sapevo – ammette candidamente Pinzauti – e mi fa molto piacere. Certamente Bellugi è stato uno dei miei maestri cui ho voluto più bene e sono molto felice che abbia lavorato in questa città e in questo teatro».
A proposito della sua provenienza fiorentina (ha diretto anche l’Orchestra del Maggio musicale Fiorentino ed altre realtà della Toscana, in pratica tutto quel mondo musicale che girava intorno a Firenze e che ha cominciato a frequentare molto presto) Alessandro Pinzauti ha collaborato per diverso tempo con l’attore Paolo Poli.
«Con lui ho lavorato moltissimo – dice – anche in un memorabile “Pierino e il lupo” di Prokof’ev e che portammo in giro per l’Italia per molti anni. È stato un punto di riferimento per me, un personaggio straordinario ed uno degli uomini più colti che abbia conosciuto».
L’ultima riflessione il maestro Pinzauti la riserva all’intuizione dell’Amministrazione comunale e del Sindaco Franz Caruso di investire nella musica e nell’Orchestra che è espressione diretta del Comune di Cosenza, per averne il Sindaco guidato il percorso costitutivo.
«La trovo una cosa di grande intelligenza politica e culturale ed anche un’operazione straordinaria. Credo che una città come Cosenza meriti un’Orchestra importante. Mi auguro che questo sia solo l’inizio e che porti ad un futuro luminoso, anche perché lo meritano questi ragazzi e musicisti che hanno una passione e una voglia di fare che è la chiave migliore per arrivare a risultati positivi». (rcs)