;
Sorical diffidata dai sindaci calabresi

Emergenza idrica, i sindaci dei Comuni capoluogo diffidano la Sorical

Sergio AbramoMaria LimardoVincenzo VoceGiuseppe Falcomatà, rispettivamente sindaci di Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Reggio Calabria, hanno redatto un documento di diffida a Sorical e un appello ai candidati alla presidenza della Regione Calabria per l’emergenza idrica nella regione.

Ciò è avvenuto al termine di una riunione svoltasi a Lamezia Terme, alla presenza di Marcello Manna, presidente di Anci Calabria, che ha sottolineato come «la richiesta più importante è quella di eliminare i ritardi, non sono più tollerabili.  Entro giugno 2022 dovremo avere un gestore unico del settore idrico. Proviamo a far diventare normale questa regione».

Nel documento si legge, tra l’altro, che i sindaci intendono sottoscrivere l’impegno per una mobilitazione unitaria volta a denunciare, nei confronti di Sorical e della Regione Calabria, le gravi e annose criticità in cui versa l’intero ciclo idrico regionale.
La situazione di emergenza, aggiungono i sindaci e i rappresentati di Anci e Upi, che riguarda l’approvvigionamento idrico in tutta la Calabria è degenerata nel corso della stagione estiva, in numerose comunità, nei piccoli e grandi comuni, private di un bene primario anche per intere giornate, senza che siano state messe a disposizione le autobotti per il rifornimento di acqua a richiesta locale, venendo meno gli essenziali doveri di Protezione Civile.

«È evidente – si legge nel documento – che bisogna riscrivere una Carta dei Servizi che permetta ai calabresi di godere pienamente di un bene primario. Con riguardo alla società che gestisce le risorse idriche calabresi manca, allo stato, una progettualità, puntuale e dettagliata, che consenta di porre le basi dal punto di vista tecnico, per la costruzione di un nuovo sistema di acquedotti, che sia, finalmente, efficace ed efficiente».

«Una lacuna, questa – si legge ancora – dovuta anche alla fragilità finanziaria in cui versa Sorical, dovuta ai mancati investimenti da parte della Regione, oltre che dalla impossibilità dei comuni a garantire, con regolarità i pagamenti delle quote loro spettanti. Il dato storico, risalente a decenni addietro è l’assenza del servizio idrico nell’agenda politica della Regione Calabria, Argomento che sarebbe dovuto essere di primario interesse per chi ha governato il nostro territorio».

«Dal punto di vista organizzativo — si legge ancora – è fondamentale superare l’impasse tra Regione e Sorical riguardo l’individuazione del gestore unico, da parte dell’Autorità Idrica Integrata, a cui affidare la gestione del servizio idrico integrato.
Nonostante le diverse sollecitazioni pervenute dai sindaci, persistono gravi ritardi che impediscono di poter far partire un programma di investimenti necessario all’ottimizzazione dei servizi.»

«I problemi della depurazione – hanno proseguito i sottoscrittori – dimostrano che ormai è giunto al collasso l’intero ciclo integrato. Le complesse problematiche che continuano ad attagliare il sistema della depurazione si ripercuotono, con riflessi drammatici, sulla qualità dell’ambiente e dei nostri mari, e provocano ingenti danni per le potenzialità turistiche e l’immagine complessiva del territorio regionale».

«È quasi superfluo – hanno proseguito – denunciare gli elementi di criticità che riguardano la governance di un comparto al centro di interesse della Regione Calabria da diversi decenni. I disagi che quasi tutti i comuni devono affrontare sono dovuti ad una constatata insufficienza strutturale in ragione della quale alcuni comuni presentano gravi deficit fognari – depurativi conclamati con impianti di trattamento».

«Analizzando nel dettaglio – hanno aggiunto i sottoscrittori – le criticità riscontrate nel servizio idrico in Calabria è evidente, la vetustà delle condotte idriche di gestione Sorical che alimentano gran parte dei serbatoi comunali. Durante tutto l’anno si registrano guasti continui al servizio che vengono fronteggiati solo attraverso continui interventi estemporanei, assolutamente insufficienti a garantire un approvvigionamento idrico adeguato ai bisogni di tutto il territorio regionale. L’assenza totale di programmazione ha come conseguenza l’impossibilità di poter contare su uno specifico piano di manutenzione che consenta di affrontare l’ordinaria e straordinaria manutenzione».

«Sulla base di tali considerazioni i sindaci, l’Anci e l’Upi Calabria – si legge ancora – in rappresentanza di tutti gli ambiti territoriali, si impegnano a diffidare Sorical affinché predisponga, nel più breve tempo possibile, un Piano di gestione del servizio idrico che garantisca un approvvigionamento costante e capillare in tutti i comuni calabresi».

Gli stessi sottoscrittori si appellano ai candidati alla presidenza della Regione al fine di assumere, in via formale, il primo ed improrogabile impegno della futura Giunta a definire un progetto di riqualificazione e riorganizzazione dell’intero ciclo idrico integrato regionale attraverso un investimento adeguato a superare l’emergenza acqua oltre alle attività che devono riguardare tutti gli altri servizi essenziali.

I problemi sul ciclo idrico integrato, concludono i sottoscrittori, e sul sistema dei rifiuti riguardano allo stesso modo tutte le comunità e richiedono un impegno ed un coinvolgimento collegiale dei sindaci. La nostra proposta al futuro governatore è quella di istituire una commissione permanente di cui facciano parte i sindaci dei comuni capoluogo e gli amministratori dei centri più popolosi della Calabria.

«Insieme ai colleghi sindaci – ha dichiarato Falcomatà – abbiamo voluto affrontare i problemi e le questioni più importanti in maniera collegiale ed attraverso una piattaforma unitaria, al di là di tutte le appartenenze geografiche o partitiche, che non devono rappresentare un limite al dialogo e soprattutto alla rappresentanza delle istanze territoriali».

«Siamo qui da sindaci – ha spiegato ancora – da amministratori abituati ad affrontare i problemi personalmente e direttamente, con un approccio pragmatico funzionale alla risoluzione delle questioni. E, in questo senso, trovo che la discussione avviata insieme ai colleghi dei più grandi Comuni calabresi abbia un valore straordinario. Un confronto molto proficuo e concreto, all’insegna dell’unità, che ci ha consentito di stilare un documento che pone all’attenzione di tutti i candidati alla carica di Governatore le problematiche più importanti cui vanno incontro i Comuni e quindi i cittadini calabresi. Questioni che affondano le loro radici molto indietro nel tempo e che sono frutto di una scarsa o addirittura nulla capacità di programmazione da parte della politica regionale».

«In questo senso – ha concluso Falcomatà – chiediamo un’attenzione particolare alle priorità individuate, sulle quali è necessario agire con urgenza per un’attività di riforma, in termini organizzativi e di risorse, soprattutto nella fase della programmazione regionale che ha ovviamente ricadute decisive sui territori».

«Un’estate drammatica, anche Crotone è stata sommersa dai rifiuti. Senza dimenticare la crisi idrica e l’emergenza incendi che fortunatamente ha riguardato solo parzialmente l’area del crotonese. L’incontro di oggi servirà a sensibilizzare il prossimo governatore» ha detto il sindaco Voce.

Per il sindaco di Vibo, Maria Limardo, «i sindaci  non possono essere lasciati solo a fronteggiare emergenze che aspettano da anni soluzioni a livello regionale. Si tratta di problemi che devono essere affrontati e risolti passando necessariamente da un tavolo regionale. Accanto alle risorse del Pnrr, abbiamo l’impellente necessità di superare i problemi atavici e insopportabili che affliggono la Calabria». (rcz)