Le dichiarazioni di Noi con l’Italia a proposito della vicenda Sacal hanno provocato un battibecco verbale (a distanza) tra il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e l’ex vicepresidente regionale ff. Nino Spirlì. Il coordinatore regionale di Noi con l’Italia e della federazione Popolare dei Democratici Cristiani Vincenzo Speziali ha diffuso un’altra nota che butta altra benzina sul fuoco (amico) del centro-destra.
«Leggo – scrive in una nota Speziali – una dettagliata replica al Sindaco e Presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo, da parte dell’ex Presidente facente funzioni Nino Spirlì, in merito alla vicenda che in queste ora, grazie alla coraggiosa denuncia del Presidente Occhiuto e alle determinazioni ufficiali dell’ENAC, è venuta a galla, lasciando sgomenti i cittadini per la precedente gestione del dossier e di cui i relativi “danni”, saranno a carico e sulle spalle di tutti i calabresi.
Da una parte la versione di Abramo, il quale con piglio manageralistico, ma non politico – e come al solito sta proprio in ciò il problema – ha ricostruito i passaggi, i fatti e gli incontri, dando una versione che il reggente Presidente della Giunta dell’epoca smentisce, portando anche evidenze e pareri a norma di legge, dall’altra la replica della sua controparte, che restituisce al mittente le doglianze).
«Noto, preliminarmente, che nessuno dei due, se la tal cosa fosse vera, sia nella versione di Abramo, sia in quella di Spirlì ne esce bene, sotto il profilo dell’efficienza, poiché quando il Sindaco pro tempore della Città Capoluogo di Regione asserisce di avere compiuto il suo obbligo, ovvero avvisare l’esecutivo regionale, oltre a chiedere incontri, seppur ufficiali, avrebbe anche avuto il dovere di restare in campo, ufficialmente, utilizzando la pubblica attenzione e vigilanza, financo con la moral suasion, prevista e implicita in chi fa politica per il bene dei cittadini e la relativa tutela degli interessi dei medesimi.
«Di converso, l’ex Presidente facente funzioni, pur argomentando il suo agire amministrativo – in virtù di una casualità, certamente tragica, che lo ha portato temporaneamente ai vertici dell’Ente Regione – e rimarcando il tutto con richiami alla legislazione (che la magistratura ordinaria e contabile, da lui richiamate, valuteranno), non dice, al punto in cui siamo e del quale discutiamo, di chi è la responsabilità (politica, ovviamente!) della nomina del management della SACAL, con il Giulio De Metrio in primis e in testa, visto che è proprio Spirlì a parlare di nomine attuate dalla Regione e di fiducia, visibilmente, tradita, sulla quale tutti, purtroppo, concordiamo.
Sembra di assistere, desolatamente e in scala ridotta (molto, ma molto ridotta, ahimè), alla polemica del “ballatoio delle comari”, che portò alla crisi del II° Governo Spadolini, quando però a confrontarsi sui temi di politica economica, erano due giganti quali Rino Formica e Nino, non Spirli’, bensì Andreatta.
«Oggi, nessuno ammette le sue probabili inadeguatezze, certamente politiche, le quali nel rilevarle non si vuole intendere un atto d’accusa personale, ma solo la constatazione che quanto io e la mia organizzazione partitica sosteniamo da sempre, sia corretta e coerente con i tempi, ovvero la formazione di una classe dirigente a livello locale e nazionale, così come stiamo facendo e continueremo a fare, altrimenti i finanziamenti previsti per il Paese e per la Regione, chi non è pratico (e le vicende cogenti lo dimostrano) o li perde o li spende male e ciò è una cosa che non possiamo permetterci e per quanto ci riguarda non permetteremo».