Il 12 marzo, a Firenze, presso il Gabinetto Vieusseux, si è parlato di Dante ma anche di Cosenza: il presidente dell’Accademia Cosentina e della Biblioteca Civica di Cosenza, professore Antonio d’Elia, ha svolto una Lectio Magistralis sulla mariologia dantesca. La Vergine Maria cuore pulsante del rinnovamento del Pellegrino-Poeta.
Non solo di Dante si è parlato al Gabinetto Scientifico-letterario Vieusseux, ma anche di Parrasio e Telesio, di San Francesco di Paola, di Campanella, di Alvaro, di Seminara e di tutti i grandi spiriti profetici della Calabria: unitamente a Dante, il centro della Lectio di Antonio d’Elia è stato Gioacchino da Fiore. Firenze ha risposto con grande moto dialogizzante e profonda attenzione, rispetto e passione: sì, passione, per quanto Cosenza ha narrato della sua storia e di Dante nella città del Padre della lingua italiana.
Un grande onore e un grande privilegio. Il quel luogo frequentato da Leopardi, Manzoni, Montale, Dostoevskij, solo per citare alcuni nomi, si è parlato anche della grande e amata Biblioteca Civica, figlia dell’inclita Accademia Cosentina: del suo rilancio ad un alto livello.
Il presidente della Biblioteca Civica e dell’Accademia Cosentina ha parlato, in quanto dantista, di Cosenza e di Dante: di Cosenza e della Sua Bibliotecaria di quasi 7 kilometri lineari di Testi rari e pregiati.
Per tramite del presidente d’Elia la Biblioteca Civica e l’Accademia nel segno di Dante e di Telesio e Parrasio hanno anche casa presso l’Arno: da qui un ulteriore passato per riqualificare a livello nazionale la Biblioteca Civica, la cui unica voce, quella cioè dei cosentini, è oltremodo combattiva per tramite della sua Accademia affinché la Civica riapra e ritorni a fornire il servizio di conoscenza che l’Accademia le ha conferito partorendola e governandola. (rrm)