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Luciano Gerardis

A Reggio l’anno giudiziario si aprirà all’insegna della ‘sobrietà’

È la sobrietà a caratterizzare l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria, prevista per sabato 30 gennaio, alle 10.30 alla Corte d’Appello, con un massimo di 40 partecipanti.

Una «cerimonia assolutamente sobria» ha spiegato il presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis all’Ansa, spiegando che «quest’anno, chiaramente, sarà tutto diverso. La cerimonia si svolgerà secondo le linee guida dettate dal Consiglio Superiore della Magistratura che ci impongono il rispetto della normativa anticovid e quindi saremo molto rigorosi nell’utilizzo delle misure di protezione individuale e nella limitazione massima del numero dei partecipanti».

«Abbiamo stimato – ha spiegato ancora – la partecipazione a 40 persone compresi i magistrati presenti, a Piazza Castello, nell’aula della Corte d’Assise d’Appello. Quest’anno, purtroppo, non possiamo invitare la società civile, le scuole e gli esterni e abbiamo pensato di ritornare nella nostra sede. Ci teniamo a farla sobria per rispettare quella che è la coscienza collettiva, il sentire comune in questi momenti difficili che tutti quanti stiamo vivendo. La cerimonia dovrà durare un’ora. Le relazioni saranno soltanto quelle canoniche espressamente previste: quella del presidente della Corte d’Appello, quella del rappresentante del Csm, il collega Antonio D’Amato, quella del rappresentante del ministero della Giustizia, che è il capo reggente dell’Ispettorato generale, il collega Liborio Fazzi, quella del procuratore generale Fulvio Rizzo e l’intervento del presidente dell’Ordine degli avvocati di Reggio, Rosario Infantino. Nessun altro potrà intervenire».

«Abbiamo ridotto – ha detto ancora Gerardis – la presenza dei consiglieri della Corte d’Appello. Quest’anno parteciperanno come me, di persona, solo i presidenti di sezione. Gli altri consiglieri saranno collegati con Teams, così come saranno collegati via Teams anche i colleghi degli altri uffici giudiziari ad eccezione dei capi degli uffici giudiziari del Distretto, i soli ad essere presenti. In tutto ci saranno 9 ospiti. Per fare un esempio, inviteremo il prefetto, il questore, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza. Tante autorità non saranno invitate e io mi scuso da subito con loro ma queste sono le regole che dobbiamo seguire».

Come ogni anno, l’inaugurazione dell’anno giudiziario, sarà preceduta da un’iniziativa che il presidente della Corte d’Appello ha chiamato “preinaugurazione.

«Quest’anno – ha detto Gerardis – abbiamo pensato di fare un incontro che avrà come tema Pandemia, bisogni, fragilità, territorio e diritti, che verrà introdotto dai giornalisti Manuela Iatì, Giuseppe Smorto e Gianfrancesco Turano. Ci saranno anche testimonianze di chi sta operando nel bisogno e per il bisogno della società civile».

Nell’ambito di quest’iniziativa, ci sarà un libero dibattito che si terrà sempre su piattaforma Teams alle 16 di venerdì 29.

«Cercheremo anche di dare la massima inclusione all’evento – ha spiegato ancora il presidente della Corte d’appello – attraverso Facebook per consentire a tutti di poter assistere a queste riflessioni. Ci teniamo particolarmente. Voi sapete quando io creda nel raccordo tra società civile e istituzione giudiziaria».

«Mi sembra indispensabile – ha concluso – perché non è possibile che la magistratura parli solo di diritti in astratto. Abbiamo la necessità di conoscere in concreto i diritti negati, i diritti delle persone e i bisogni della collettività». (rrc)

In copertina, il presidente Luciano Gerardis