Dal 27 al 29 novembre, al Palacultura di Rende si terrà la seconda edizione di DramaFest, il festival della nuova drammaturgia che unisce il mondo del teatro e l’Unical con la direzione artistica di Max Mazzotta.
Realizzato con il sostegno della Fondazione Carical e in collaborazione con Disu – Dipartimento di Studi Umanistici e l’associazione Entropia Dam – Dipartimento Autogestito Multimediale dell’Unical, il festival si svolgerà tra l’Unical e il Palacultura.
DramaFest nasce proprio infatti con l’obiettivo di creare un dibattito sul teatro contemporaneo attraverso percorsi di formazione, studio e scambio tra esperti, artisti, critici e il pubblico.
Previsti, incontri con autori, registi e critici teatrali di fama nazionale e internazionale, docenti e studenti.
In cartellone il debutto di “Nikola Tesla. Genio Compreso” dello stesso padrone di casa Max Mazzotta, “Tanti Sordi. Polvere di Alberto” di Elvira Frosini e Daniele Timpano, “Segnale d’Allarme. La mia Battaglia VR” di Elio Germano e “Robe dell’Altro Mondo (cronache di un’invasione aliena)” di Gabriele Di Luca per la compagnia Carrozzeria Orfeo. Tra i nomi presenti al festival i critici di teatro Katia Ippaso, Valentina Valentini e Giò Villella, insieme a Raffaele Perrelli (direttore di Dipartimento), Daniele Vianello e Carlo Fanelli docenti Disu Unical. Il progetto rivolto alle nuove generazioni vuole essere anche e soprattutto un’opportunità per portare la Calabria all’attenzione del sistema teatrale nazionale. Un modo originale e sinergico di vivere e sfruttare i luoghi della cultura, un progetto nuovo ed unico nel suo genere, in cui il teatro entra all’interno di un Campus Universitario cercando di creare a sua volta un forte legame anche con la città e i suoi teatri e di avviare un confronto artistico e umano tra chi il teatro lo fa, lo studia e lo critica.
«Questa seconda edizione rappresenta per noi un segnale di continuità rispetto allo scorso anno e il tentativo di rafforzarne valori, interazioni e contenuti – ha dichiarato il direttore artistico Max Mazzotta che continua –. Tutte le compagnie e gli autori che ospiteremo quest’anno hanno creduto fortemente in un’intuizione, la stessa che li porta ad esprimersi sempre con coraggio e libertà nel teatro per raccontare ciò che vogliono senza piegarsi a schemi, regole e convenzioni e noi siamo orgogliosi di restituire al pubblico la bellezza di questo coraggio e di questa libertà attraverso i loro lavori». (rcs)