Domani, a Saracena, si terrà la 23esima edizione della festa di Perciavutt, organizzata dalla Pro Loco Sarucha, diretta da Elisa Montisarchio, per celebrare la degustazione del primo vino dell’annnata.
«Si tratta di una tradizione molto forte e molto importante – ha spiegato Elisa Montisarchio – a cui abbiamo sempre tenuto parecchio, cercando di creare spazi di incontro tra adulti e bambini, perché le generazioni devono stare a contatto durante questi eventi di trasmissione della tradizione».
Quest’anno il format presenta delle novità, con l’arrivo della fantasia scatenata della Compagnia Teatrale BA17 che ha assunto la direzione artistica dei contenuti culturali del format. Una direzione artistica fortemente voluta dalla presidente Elisa Montisarchio, insieme all’esperto di comunicazione Francesco Russo, per dare nuove simmetrie e nuovi spunti alla festa tradizionale.
«Era necessario ritrovare un nuovo slancio per i contenuti della festa perché le sfide sono sempre più ardue e sviluppare eventi sul territorio ci mette in una condizione di dover interagire con nuove creatività. La tradizione, per restare tale, ha bisogno di relazionarsi con il contemporaneo», ha sottolineato Francesco Russo.
L’elemento di punta è la grande novità che trasforma la festa in una maschera, rinnovando la tradizione della commedia dell’arte che ha sempre fatto parlare il popolo. L’evento Perciavutt diventa il personaggio “Perciavuòt”, ideato in sinergia tra il direttore artistico e regista Angelica Artemisia Pedatella e la costumista Silvana Esposito, interpretato poi dall’attore e performer Massimo Rotundo.
«È stato un attimo, davvero un lampo, pensare che Perciavutt’ era una maschera – ha spiegato l’ideatrice e direttore artistico Angelica Artemisia Pedatella –. Dare ad un paese la sua maschera identitaria significava dare una voce alla tradizione, qualcosa di concreto. Faccio teatro e per me la concretezza è l’anima dell’arte».
Un lavoro di grandissimo pregio, quello realizzato dalla costumista Silvana Esposito: «Ideare Perciavuòt, questo sommelier un po’ brillo con abiti contadini di tradizione e con uno spirito allegro che ricalca quello di questo territorio è stata una sfida affascinante. La ricerca dei materiali, il lavoro sartoriale di alta qualità e la possibilità di lasciare in mostra una mia creazione mi ha entusiasmata e devo dire che conclude in modo davvero gratificante questo 2024».
«Realizzare una maschera sullo stile della commedia dell’arte, dalla punta del cappello in giù – ha concluso – mi ha dato modo di affrontare storicamente qualcosa che credo potrà continuare. Ogni paese dovrebbe avere la sua maschera, la sua voce».
L’idea, subito accolta dalla Pro Loco Sarucha, ha entusiasmato tutti. «Adesso i bambini di Saracena a Carnevale avranno la loro maschera – chiosa soddisfatta l’assessore all’agricoltura e alle politiche giovanili, Angela Lucia Pugliese –. Ci ha reso molto felici accogliere questa idea innovativa e ci piace accogliere altri artisti che apportano a Saracena il valore che merita».
La maschera di “Perciavuòt” girerà per le vie del paese fin dal mattino e rallegrerà la festa che sarà caratterizzata dalla tradizionale Cerimonia dell’assaggio del primo vino – curata dai maestri sommelier guidati da Piero Bruni – e dalle degustazioni delle specialità locali. Nel pomeriggio, dalle ore 15.30, sarà aperto a tutti lo stage di tarantella tradizionale calabrese della bassa Calabria, condotto dai maestri Francesco Nicastro e da Angelica Artemisia Pedatella, con la partecipazione delle principali associazioni e scuole di danza di Saracena. Seguiranno le esibizioni di danza e la tradizionale “Facimu Rota” insieme al gruppo “Nóstos. Teatro Danza del Sud” con la voce lirica del soprano Giuliana Tenuta, il tamburello tradizionale di Andrea Fazio e l’organetto di Pasquale Bonaddio, che accompagneranno la Sagra del Moscato e le degustazioni delle eccellenze tipiche del territorio quali olio, fichi e vino.
A concludere la festa ci saranno i Taranta Sound che accoglieranno l’arrivo della notte attorno ad un grande falò dove si degusterà il vino cotto aromatizzato con le spezie delle colline circostanti e… allora sarà davvero la festa del primo assaggio con i sapori e i profumi di una giornata indimenticabile.
«Questa festa è particolarmente sentita e quindi per noi della Pro Loco Sarucha trovare nuove sinergie per renderla ancora più intesa è una necessità che viviamo fino in fondo. La scelta di una direzione artistica che curi i contenuti con una unitarietà e porti nuovi stimoli ad un paese ricco già di bellezza e di talenti è un modo per crescere ulteriormente. Volere bene al proprio paese significa studiare insieme le strategie di dialogo con il mondo. È molto importante aver potuto coinvolgere le generazioni… e non finisce qui. Durante la festa sveleremo la sorpresa che abbiamo riservato ai più piccoli, perché il loro attaccamento al paese possa diventare una missione per noi adulti», ha concluso il presidente Elisa Montisarchio.
Tutto questo naturalmente a Saracena, dove la gioia dello stare insieme si unisce alle lavorazioni dei prodotti enogastronomici e alla musica popolare che accompagna le giornate dei lavoratori. Perciavutt non è solo sbirciare nella botte per assaporare il vino novello… è guardare nell’occhiello del passato e ritrovare il calore della vita di un tempo che continua a disegnare il futuro. (rcs)