Il Natale è sempre stato quel momento dell’anno in cui gli uomini spontaneamente muovono il loro spirito verso emozioni più elevate, ma la cosa acquista più significato se ciò proviene da ragazzi di scuola, che maggiormente sentono questo periodo come superamento di uno scoglio di lontananza e solitudine.
Così, gli allievi del Liceo Scientifico di Locri, guidato dal Dirigente Carmela Rita Serafino, in conformità alle regole anti – Covid, hanno allestito il presepe, come simbolo di speranza e ripresa, di nuovo inizio, con quella capacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo, tipica delle nuove generazioni, che non possono e non vogliono arrendersi, partendo proprio dai valori che il Natale trasmette e rinnova, e mai come quest’anno torna a metterci alla prova, per dare misura alle nostre intenzioni, alle nostre aspettative, ai nostri sogni.
Una semplice nascita, avvenuta duemila anni fa, non è mai stata così attuale: l’incarnazione del divino in un umano sofferente, disperato, vittima, fragile nella sua dignità, che sempre più si disumanizza in preda ad un progresso sempre più imperante. Perché tutto questo? Per l’abuso incessante del dono della vita, che non riusciamo ad arrestare. Il rispetto di noi stessi deve corrispondere al rispetto verso l’altro e verso ciò che ci circonda.
Lo sfruttamento del Creato, fatto passare per benessere sociale, sconfina in ipocrisia globale, che diventa un circuito chiuso all’adeguata gestione dell’ambiente, ad una responsabile cura del mondo. Il dislivello economico tra paesi industrializzati e paesi poveri è ancora profondo e sconcertante. Fino a quando non acquisiremo una mentalità del donare concretamente, per sollevare socialmente gli ultimi, non avremo adempiuto al motivo centrale ed essenziale della nostra esistenza: essere parte l’uno dell’altro, e insieme custodi responsabili di questa meravigliosa Terra.
Sembra qualcosa di irraggiungibile, ma i grandi traguardi partono sempre dalle piccole partenze, da contributi essenziali, che uniti possono sprigionare l’energia adatta per mettere in moto un futuro possibile, amabile, inclusivo, propositivo. I giovani, soprattutto, avvertono le problematiche che li circondano, ci tengono a dare un contributo attivo, da futuri cittadini, al loro territorio, passando dalle antiche tradizioni che da sempre hanno arricchito e fortificato questo ambiente. Ed è proprio partendo dalle realtà vicine che si possono creare le condizioni affinché l’impegno superi i confini territoriali e nazionali, divenendo, così, un tassello trainante nell’impegno comunitario.
In tutto questo si avverte, in modo quasi impercettibile, ma costante e preponderante, il desiderio di semplicità ed essenzialità, una ricerca delle radici più profonde del nostro essere, che ci porta ad avvertire, anche inconsapevolmente, un battito di Immensità, per ricordarci che la vita non appartiene completamente a noi, ma che siamo sostenuti e accolti da un abbraccio incommensurabile, che solo con sensibilità e fiducia possiamo apprezzare appieno.
La Natività del Liceo Zaleuco sintetizza proprio questo: l’essenzialità del momento è espresso da semplici sagome di legno, senza fronzoli, senza sovrastrutture, lineari e dirette. L’Amore Infinito decide diventare carnale in un Bambino, si è fatto piccolo, per farci comprendere che, in seme, noi abbiamo una scintilla di eternità che, alimentata da verità, speranza e disponibilità, può illuminare l’Universo intero. “E’ Natale ogni volta che permetti a Dio di amare gli altri attraverso di te” (Madre Teresa di Calcutta). Buone Feste a tutti dal Liceo Scientifico Zaleuco di Locri! (Luisa Totino)