;
L'OPINIONE / Ernesto Alecci: Autonomia differenziata umilia la nostra storia

Alecci (PD) presenta interrogazione per mancata istituzione della Consulta dei Calabresi nel mondo

Il consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, ha presentato una interrogazione a risposta scritta, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in merito alla mancata istituzione della Consulta dei Calabresi nel mondo.

Ma non solo: il dem vuole sapere, anche, «quali iniziative si intendono assumere per programmare una politica organica in un settore che, oltre a rinsaldare i legami tra i calabresi residenti e quelli emigrati, rappresenta un importante volano economico per la nostra regione».

Nell’interrogazione, il consigliere Alecci ha ricordato come «l’art. 13 c. 1 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 8 (Legge organica in materia di relazioni tra la Regione Calabria i calabresi nel mondo e le loro comunità) prevede che “Il Presidente della Giunta regionale, entro trenta giorni dal suo insediamento, costituisce, con decreto, la Consulta, che dura in carica fino alla nomina della nuova Consulta» e che, nonostante «il Presidente Occhiuto si sia insediato il 29/10/2021 e, solamente dopo un anno dall’assunzione della carica; con Dpgr. n. 93 del 20/10/2022 provvedeva a costituire formalmente la Consulta dei calabresi nel mondo, la stessa veniva insediata il 07/02/2023 e, a tutt’oggi, non risultano eletti il Vicepresidente e il Comitato direttivo di cui all’art. 16 della stessa legge».

Alecci, poi, ha evidenziato come «lo stanziamento di bilancio per il corrente anno ammonta a € 50.000,00, notevolmente in diminuzione rispetto alla somma già deficitaria di € 300.000,00, originariamente prevista per il finanziamento delle molteplici finalità di cui alla legge».

«Il rapporto tra la Regione e le centinaia di migliaia di calabresi sparsi per il mondo è sempre stato caratterizzato da luci e ombre– ha ricordato Alecci nell’interrogazione – basti pensare all’annosa vicenda della liquidazione della “Fondazione Calabresi nel mondo”; coinvolta anche in inchieste della magistratura».

«Nel corso degli ultimi anni – ha proseguito – i fondi sono stati spesi male a causa del deficit di visione e della confusione generata dalla mancata operatività della Consulta, organo deputato ad esprimersi, tra l’altro, sul piano annuale degli interventi; non sembrano essersi colti risultati rilevanti nemmeno dalla realizzazione del tanto propagandato progetto “Calabria terra dei padri”, conclusosi lo scorso 31 dicembre così come è tangibile lo stallo rispetto al progetto “Turismo delle radici” previsto per l’anno in corso».

Per il dem, dunque, «è evidente il distacco creatosi tra l’ente regione e i rappresentanti dei nostri corregionali all’estero che stanno perdendo fiducia nell’istituzione». (rcz)