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Il Frecciarossa a Reggio Calabria

Alta velocità, i sindaci di Paola Politano e San Lucido De Tommaso: Chiediamo tavolo di confronto

I sindaci di Paola e San Lucido, Giovanni PolitanoCosimo De Tommaso, in merito all’alta velocità della tratta ferroviaria Paola – San Lucido, hanno evidenziato che «vogliamo che ci sia una ricaduta occupazionale sul territorio. Ci auguriamo che sia modificato il tracciato ferroviario indicatoci, che ha un percorso più lungo e tempi di percorrenza maggiori».

I due primi cittadini, infatti, hanno partecipato al dibattito pubblico sull’Alta Velocità sul raddoppio della tratta ferroviaria Paola/San Lucido Marina-Cosenza e sul progetto della nuova galleria dei treni Santomarco, svoltosi a Montalto Uffugo, a cui hanno preso parte anche i tecnici di Rfi e il coordinatore del dibattito, Roberto Zucchetti.

I due sindaci alludono all’ipotesi attuale, cioè che dopo Praia a Mare il treno ad alta velocità prenda la direzione dell’interno verso Tarsia, anziché proseguire lungo la costa tirrenica.

«Ancora, per quanto riguarda la nuova galleria di Paola, chiediamo – proseguono i due sindaci – che le acque intercettate a seguito dei lavori siano distribuite nei Comuni di Paola e di San Lucido. Chiediamo, inoltre, che in relazione alla costruenda ferrovia si preveda, lato mare, una strada di collegamento fra Paola e Torremezzo, in modo che venga salvaguardato il tracciato ferroviario esistente e in ogni caso ci sia la possibilità di deviare il traffico dei veicoli dalla Statale 106. Soprattutto, se nella stazione di Paola non arriveranno più i treni ad alta velocità, sarà un male per il turismo, che per noi è invece un’attività vitale».

«Su tutti questi argomenti, chiederemo un Tavolo di confronto con chi ha poteri decisionali. Per rappresentare gli interessi dei cittadini, da subito coinvolgeremo i sindaci del comprensorio, cioè quelli di Falconara Albanese, Fiumefreddo, Longobardi, Belmonte, Amantea, Fuscaldo, Guardia Piemontese, Acquappesa, Cetraro e Bonifati. Anticipiamo la nostra disponibilità – concludono Politano e De Tommaso – perché l’opera si faccia al più presto, tutelando l’ambiente e dunque con un impatto il più possibile contenuto». (rcs)