Presto andrà alle stampe un vocabolario dialettale sulla lingua di Badolato curato da Pasquale Andreacchio e da un gruppo di suoi collaboratori.
La comunità badolatese ha visto vari tentativi di realizzare un vocabolario della propria lingua. Nicola Caporale (1906-1994), insegnante e scrittore, è stato il primo a lavorarci giungendo quasi a completare ciò che avrebbe dovuto essere un vero e proprio libro. Poi, per vari motivi, il grande lavoro fatto è rimasto nel cassetto. Ne hanno tratto giovamento i suoi alunni. Poi, dal 1994 il trimestrale “La Radice” (diretto dall’insegnante Vincenzo Squillacioti) è solito dedicare una pagina alla lingua dei nostri padri. Un’operazione quasi archeologica e di colore, dal momento che ormai la lingua italiana sta prendendo il posto di quella locale.
Tuttavia, il prof. Pasquale Andreacchio (già docente all’Istituto Alberghiero di Soverato) nello scorso anno 2023 ha costituito un gruppo di ricerca e di studio dei termini dialettali in uso in Badolato e ne sta presentando i risultati in un apposito volume pronto per andare in stampa con il titolo “A parrata e nannama” (La parlata di mia nonna) ovvero “come si parla, come si scrive e come si legge il badolatese”. Il titolo ricalca quello del libro poetico “‘A parrata ‘e mama” (La parlata di mia madre) che l’insegnante badolatese Nicolina Carnuccio (1940-2024) aveva pubblicato nel 2009.
Certo, questi sono lavori assai lodevoli, ma ben lontani dall’impegno quarantennale del prof. Enrico Armogida del vicino paese di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, il quale ha prodotto, in più volumi, un vero e proprio monumento alla lingua locale, valido pure per le comunità viciniori, avendo la medesima matrice espressiva con pochissime e quasi irrilevanti variazioni. (rcz)