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BRANCALEONE (RC) - La Mediterranea dona alla Pro loco un modello in scala di Rocca Armenia

BRANCALEONE (RC) – La Mediterranea dona alla Pro loco un modello in scala di Rocca Armenia

L’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha donato alla Pro loco di Brancaleone Aps un modello in scala del complesso storico-monumentale di Rocca Armenia di Bruzzano Zeffirio (Rc). La donazione è stata fatta dal “Laboratorio Officina Medi_ter” e gli studenti del “Corso Integrato di Disegno e Rilievo dell’Architettura” diretto dal prof. Gaetano Ginex dell’Ateneo reggino.

L’opera si inserisce nel contesto della collaborazione avuta con la Pro Loco di Bruzzano Zeffirio avviata già dallo scorso anno, quando 45 studenti del Corso hanno effettuato lunghe e meticolose indagini e rilievi sul campo per arrivare alla realizzazione di questo modello in scala, che riproduce fedelmente il complesso urbano di Rocca Armenia.

Durante la consegna il presidente della Pro loco di Brancaleone Carmine Verduci ha espresso le sue congratulazioni a tutti gli studenti del corso che hanno lavorato in sinergia con le associazioni del territorio, che con passione e amore per il proprio paese, lavorano da anni ai processi di valorizzazione dei luoghi, che si sono cimentati nella fattiva collaborazione con tutti gli studenti del corso che hanno condotto i rilievi della Rocca Armenia, valutando anche la possibilità di effettuare anche un lavoro sul sito di Brancaleone Vetus, progetto che per ora rimane in cantiere.

«Il plastico, realizzato con la tecnologia di stampa 3D adesso è una realtà a completa fruizione del territorio, – ha spiegato Carmine Verduci (di recente ha ricevuto da parte di Epli la nomina di responsabile Nazionale per la Società Geografica Italiana, una delle Istituzioni più prestigiose Nazionali) – l’opera sarà esposta presso la sede della Pro Loco di Brancaleone, ma sarà esposta anche in momenti particolari in collaborazione con la pro loco di Bruzzano Zeffirio, con la quale condividiamo gli stessi scopi e interessi per ciò che riguarda la promozione del territorio e delle sue risorse storico-culturali presenti nell’area di pertinenza».

«È un onore per me – ha continuato Verduci – poter ricevere in dono questo lavoro prezioso ed eccellente, che consentirà a tutti noi di non disperdere la memoria degli antichi ruderi della Rocca Armenia, che consideriamo uno dei siti più importanti dell’intera “Vallata degli Armeni” che ci darà modo di ampliare i nostri orizzonti nell’ottica della promozione di questo antico insediamento, importante per comprendere la storiografia locale, legata indissolubilmente alla presenza Armena in Calabria, con i comuni che ne fanno parte, penso anche a Staiti e Ferruzzano».

«Ringrazio il Prof. Gaetano Ginex – ha aggiunto – per la sua disponibilità nel perseguire questo progetto, che ha portato oltre 40 studenti sul nostro territorio tra la primavera e l’estate 2023, che hanno potuto apprezzare non solo il nostro patrimonio storico-culturale, ma anche saggiare la nostra ospitalità che si è manifestata in maniera del tutto naturale e genuina, come è nostra tradizione fare».

«Vorrei fare un ringraziamento particolare ai nostri concittadini Danilo e Bruno Ferraro (neo-laureati in Architettura) che hanno condotto con estrema professionalità tutte le operazioni di approccio allo studio del sito di Rocca Armenia, coordinando le nostre associazioni e curando i contatti Istituzionali fra le parti, che hanno prodotto, uno dei risultati più importanti della storia della nostra Associazione», ha concluso Verduci.

Il lavoro di rilievo svolto dagli studenti del Corso è iniziato un anno fa, con una attenta e puntuale pulizia della vegetazione infestante svelandone attraverso vari sopralluoghi, misurazioni ed esplorazioni sistematiche il sistema architettonico fortificato costituito da resti, ruderi e rovine.

Ciò ha messo in evidenza l’importanza del sito in un’ottica insediativa di antica memoria di una piccola comunità chiusa in una rocca che contiene al suo interno una grande complessità di significati materici, ma anche e soprattutto significati immateriali che assumono il ruolo di archetipi urbani che rigenerano “significati” spesso dimenticati. Lo studio ha anche proposto un approccio “progettuale” orientato alla rigenerazione della struttura intesa come “monumento morfologico” dell’antico abitato armeno.

Ciò al fine di indicare quali scelte e quali azioni “sostenibili” potrebbero essere necessarie per attuare un corretto recupero nell’immagine urbana della piccola “città” fortificata di Bruzzano. Comprenderne i meccanismi di aggregazione e di crescita di un sistema architettonico oggi quasi definitivamente scomparso come forma “vivente”. Edifici singoli o intere porzioni dell’area edificata interi pezzi di urbano hanno iniziato nel tempo a scomparire, disintegrandosi al suolo per essere riassorbiti dalla terra da cui sono sorti.

Il sito esprime un notevole linguaggio formale, una sintesi di archetipi morfologici e architettonici che si sono sviluppati nella successione delle epoche. Essere conservato così com’è o diventare un dispositivo di forma e materia che genera nuovi significati? Da un lato il valore del passato, dall’altro le aspettative del contemporaneo, nell’ottica di un nuovo ambiente che ridiventi un ambiente vivente “contemporaneo”.

Le procedure adottate sono state: Identificazione della natura morfologica della Forma Urbana della Rocca nascosta dalla vegetazione; Analisi della gerarchia degli elementi esistenti; Riconoscibilità attraverso le parti residue dell’impianto urbano per mettere in evidenza l’evoluzione del luogo come una sorta di organismo in osmosi permanente con il paesaggio circostante che è l’espressione di un ciclo ininterrotto del sistema “originario” con il sito attuale; Realizzazione di un plastico del sito di Rocca Armenia di Bruzzano Vetere in scala.

«Oltre agli aspetti architettonici e culturali – ha spiegato il prof. Gaetano Ginex – ai fini del nostro lavoro è stato necessario tenere conto dell’elevato valore architettonico e paesistico della Rocca, la sua posizione, la sua storicità, soprattutto la sua bellezza e fascino, che ha portato ad un processo di “scoperta” delle funzioni originali nascoste nei ruderi e abbracciate dalla vegetazione. Ciò si è potuto attuare solo evidenziando le caratteristiche “primigenie” ancora oggi leggibili, gli elementi dello stato attuale, i muri interrotti, i resti di antiche strutture che assumono ancora un ruolo determinante nel paesaggio attuale».

«Al sito viene così riconosciuto – ha aggiunto – uno stato primigenio raccolto e custodito nella memoria collettiva. Tutte le immagini e i disegni prodotti dal lavoro degli studenti del Corso riescono a creare una nuova memoria del luogo in cui gli archetipi da sempre restano la chiave di lettura dell’intero paesaggio calabrese».

«È stata nostra intenzione –  ha continuato Ginex – aver prodotto un materiale di rilievo del sito attuale, oltre ad un modello tridimensionale e video di tutta l’area della Rocca Armenia e farne dono a chi oggi custodisce la memoria degli Armeni nella terra di Calabria e dare vita a manifestazioni che ne divulgano i risultati e ne amplificano la memoria e il ricordo».

«A tal proposito – ha concluso Ginex – rivolgo un particolare ringraziamento agli studenti del Corso, che con molta determinazione si sono prodigati alla pulizia del sito dalla vegetazione invasiva, in sinergia e con il supporto del Presidente e della Vicepresidente della Pro Loco Bruzzano Zeffirio che hanno restituito una nuova immagine dell’antica Rocca Armenia, svelandola a noi nella sua essenza».

Il sito di Rocca Armenia recentemente è stato oggetto di recupero e restauro grazie ad un progetto portato avanti dall’Attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Cuzzola che sta restituendo un’immagine straordinaria di tutto il complesso urbanistico e monumentale. I cantieri sono iniziati già prima dell’estate scorsa e stanno continuando a mettere in luce tutta la bellezza intrinseca di un sito tra i più importanti di tutto il territorio, sia come valore storico, sia come valore culturale che a lavori conclusi attirerà sempre più visitatori da tutto il mondo. (rrc)