In occasione, oggi pomeriggio (28 giugno) alle 18, dell’iniziativa “Capricci filosofici” al Museo del Presente a Rende, con la partecipazione della curatrice dell’omonimo libro Amelia Nigro, ci sarà la consegna del patrimonio librario del filosofo Giovanni Adamo al Polo Bibliotecario di Rende.
È un evento – ha dichiarato l’assessora alla cultura Marta Petrusewicz – pensato per onorare la memoria del filosofo ed educatore e ringraziare la famiglia per il dono dello straordinario patrimonio librario che viene messo a disposizione della comunità.
Sono oltre tremila i volumi donati dalla vedova e dai figli del compianto filosofo: «che Rende si trovi ben avanti sul trend nazionale che vede in crescita il settore non dipende solo dal suo essere città universitaria e relativamente colta, ma anche dal vantaggio comparato derivato dall’arretratezza, per citare l’acuta intuizione dello storico Alexander Gerschenkron: mentre le grandi biblioteche metropolitane stavano digitalizzando tutto il patrimonio librario e acquisendo le e-books, le nostre biblioteche continuavano a catalogare a mano nei grandi registri con copertine marmorizzate. Non avendolo mai lasciato, eravamo pronti al ritorno del libro», ha proseguito Petrusewicz.
«Il Polo bibliotecario di Rende conta quattro biblioteche, di cui due ancora in allestimento: la Biblioteca Civica di Quattromiglia, dedita alla Calabria, con un fondo antico di quasi mille volumi e una collezione per ipo- e non vedenti (Leggere Tutti); la Biblioteca del Centro Storico, a vocazione scolastica; la Biblioteca Pubblica di Piazza Matteotti, soprattutto di narrativa e saggistica contemporanea e riviste; e la Biblioteca dei Ragazzi al Villaggio Europa, oltre alla letteratura per l’infanzia e fanciullezza, sede anche del fondo di Beni Comuni e delle collezioni in lingue straniere. Per non parlare delle biblioteche universitarie e quelle private ad uso pubblico, come la Biblioteca della Comunità “Gianfranco Labrosciano”, con le quali stiamo stipulando il “Patto per la Lettura”», ha spiegato l’assessora.
«Abbiamo ottenuto il riconoscimento ministeriale come “Città che Legge”, grazie al quale abbiamo potuto accedere a dei finanziamenti per l’acquisto mirato di libri e la formazione dei bibliotecari, di modo da diventare autonomi per la catalogazione. Successivamente, Rende è divenuto il referente regionale del programma nazionale “Mamma Lingua” promosso dal Centro per il Libro e la lettura (Cepell) del MIUR, una bibliografia di libri per bambini in età prescolare nelle cinque lingue straniere maggiormente presenti nel nostro territorio. Ci è già arrivata la famosa “valigia di libri”, che ha la sede principale a Rende e che faremo circolare in altre città calabresi. Grazie all’impegno dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), abbiamo potuto offrire gratuitamente corsi di formazione per volontari e mediatori culturali che lavoreranno con i bambini pluri-linque. Da poco, il Polo Bibliotecario di Rende si può avvalere della collaborazione di un esperto nell’ambito biblioteconomico, il dott. Antonio Curcio. Siamo in attesa dell’arrivo del mitico BiblioHub, uno spazio per la lettura, un punto di accesso all’informazione e al prestito di libri, per favorire la socializzazione di adulti e bambini. E ci sono altri segni che il libro sta tornando”, ha affermato l’assessora alla cultura.
«La scorsa settimana su iniziativa di un gruppo di consiglieri comunali della Prima Commissione, abbiamo inaugurato un piccolo parco di “Querce dell’abbraccio e della memoria” – con letture di poesie e, da poco, una consigliera ha lanciato sul prato verde davanti alla Casa Comunale un happening per bambini di “Libri Appesi”, già alla seconda edizione nel giro di cinque giorni. Rende è davvero una città che legge!», ha concluso Petrusewicz. (rcs)