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Casa Italia a Berna, di scena “Fadia”, Santo Gioffrè e la guerra in Siria

Casa Italia a Berna, di scena “Fadia”, Santo Gioffrè e la guerra in Siria

di PINO NANONel pomeriggio di domani, sabato 26 agosto, a Berna città capitale della Svizzera, in Buhlstrasse 57, sarà di scena la Calabria del medico-scrittore calabrese Santo Gioffrè, che è la Costa Viola, i dorsali Aspromontani, lo Stretto di Messina e la magia delle isole Eolie che si toccano con mano dal Monte Sant’Elia, ma è anche il racconto appassionato dei suoi viaggi in Oriente e delle mille storie incontrate in Paesi lontanissimi dalla nostra tradizione.

L’occasione ufficiale è la presentazione alla stampa svizzera del suo ultimo romanzo, Fadia (Castelevecchi Editore), che in Italia è andato benissimo e che ha riscosso consensi di critica importanti e un successo editoriale del tutto imprevisto.

La manifestazione si svolge sotto l’alto patrocinio dell’Ambasciata Italiana di Berna e della stessa Società Dante Alighieri, con un parterre di altissimo profilo istituzionale. Ad aprire la serata saranno l’Ambasciatore italiano a Berna Silvio Mignano, il Presidente di Casa Italia Franco Sorini, il Presidente dell’Unione dell’Unitre di Ilia Bestetti, Il Presidente del Comitato di Berna della Società Dante Alighieri Anna Rudebergh. Poi, l’intervento centrale dello scrittore Carlo Simonelli, ma ci saranno anche degli intermezzi musicali del Maestro Fernando Damico

«La Siria – dice Santo Gioffrè è stato il più bel luogo che io abbia visitato. Lì, si veniva catapultati in un mondo antico dove il profumo emanato dalle pietre, portava ogni problematico viaggiatore a ritrovare il suo perduto Spirito. Penso a Maalula, dove il primo cristianesimo pulsava, ancora persino nella lingua parlata. La guerra ha distrutto anche il senso dell’esistenza».

È da qui che è nata Fadia. «Il nostro è stato un grande amore. Tra non molto, io me ne andrò, da sola, come sola sono sempre stata. Sento le cicale cantare sugli alberi d’ulivo, nelle terre di mio padre tra le dolcissime braccia di mia madre».

Fadia che è l’ultima fatica letteraria del medico scrittore di Seminara Santo Gioffrè ti strattona l’anima, ti affascina, ti incuriosisce, ti prende il cuore, un affresco di tenerezza e di sentimento, un tazebao di emozioni e di ricordi forti, legati ad una storia d’amore impossibile e fuori da ogni schema. Un lungo viaggio tra il mistero della vita, l’incanto dell’amore e le tragedie del nostro tempo, una apoteosi dell’amore per la vita, ma anche il racconto disperato del dolore che ogni esistenza umana si porta dietro, e che per la prima volta ci restituisce più che uno scrittore alla vecchia maniera un poeta moderno e di grande efficacia emozionale.

Lo scrittore di Seminara è attentissimo a evitare lungo il terreno del racconto le facili mine della retorica, ma la danza tra l’incanto dell’amore e l’orrore della guerra dimenticata arriva comunque a noi con la forza struggente delle immagini che non avremmo voluto vedere e che, invece, sono lì, implacabili a interrogarci e a interrogare.

Ma chi conosce bene il medico-scrittore di Seminara sa bene anche che Fadia sarà solo la scusa per raccontare agli italiani di Berna le mille bellezze calabresi e i mille retaggi che avvinghiano ancora questa regione. Del resto lui, nell’immaginario collettivo di mezzo mondo, più volte intervistato dalla BBC e da France 2, è conosciuto anche come l’uomo che un giorno trova il coraggio di denunciare il sistema marcio della sanità calabrese mettendo a rischio la sua vita e quella della sua famiglia. Ma questa è un’altra storia. (pn)