Articoloventuno di Cassano, in una nota, è molto critico contro il primo cittadino Gianni Papasso tanto da iniziare il documento con la frase: «Le distanze tra Collegno (con il suo smemorato) e Sibari s’accorciano!».
«Ogni anno, puntuale come una cambiale all’incasso – scrivono – arriva il consueto comizio di metà agosto del sindaco cantastorie, un po’ rivisto nella forma, ma sicuramente non nella sostanza. Visto quest’anno il successo della prima serata (sic!), a gran richiesta l’evento è stato replicato. Chi governa la città di Cassano, come se dieci anni della sua amministrazione non fossero mai passati e si fosse appena insediato, vi propina l’elenco degli interventi che erano da fare ma che non sono stati fatti, e che a suo dire sarebbero di prossima realizzazione. Dichiarano che stanno lavorando ma quanti altri mandati da sindaco saranno necessari per vedere i risultati di questo lavoro ed avere l’acqua potabile nelle case non è dato sapere. Già nella conferenza stampa dell’anno 2016, a gran voce stile comizio, nella stessa località e con lo stesso giornalista, era stato promesso che si sarebbe portata l’acqua potabile dall’ estate 2017, ma sono passati tanti anni e gli utenti del villaggio si ritrovano sempre con la solita difficoltà nel farsi finanche una doccia».
«Noi riteniamo che un amministratore sensibile al tema e lungimirante – continua il documento – avrebbe già da tempo dovuto mettere in campo anno per anno una programmazione oculata che gli avrebbe consentito di accantonare risorse proprie di bilancio comunale, così ora da presentarsi al pubblico con le disponibilità finanziarie necessarie già in tasca pronte da impegnare per la realizzazione delle nuove reti. Invece, è davvero paradossale e contraddittorio quanto accade: dopo un decennio di governo della città, ci si presenta non con dei lavori appaltati, ma con uno studio di fattibilità preliminare ed una promessa strappata ad Occhiuto dal Sindaco che ci informa di aver sfoggiato il suo noto savoir-faire. Ebbene sì, il destino dell’acqua potabile a Marina di Sibari dipende da un giurin giurello! Ci si nasconde dietro la giacca del presidente della Regione Calabria, al quale il Comune ha richiesto un cospicuo finanziamento per la realizzazione delle reti idriche e fognarie – affermando che il Villaggio corre un gravissimo rischio igienico-sanitario – e poi il sindaco programma la spesa pubblica comunale investendo solo poche centinaia di migliaia di euro per il rifacimento delle piazzette, un po’ di verde pubblico curato e qualche imbiancata e spolverata. A parole si affermano tanti bei propositi, ma i poi i fatti raccontano un’altra verità».
Aggiunge Articoloventuno: «Pare che il sindaco per quest’opera abbia preferito non intraprendere la pista del Pnrr, nonostante vari sbandieramenti, forse per paura di sbagliare nuovamente. Si ripiega sul finanziamento regionale per il quale ha già ottenuto i soldi per la progettazione e tuttavia il tecnico progettista è lo stesso di quello dei progetti al quale il Comune ha rinunciato (di 40 milioni di euro e del quale se non abbiamo giocato al ‘’tentiamoci’’, si aspettano le fatture che in proporzione dovrebbero essere altine), ma almeno per questa volta, buon per lui, la lauta parcella è assicurata a prescindere. E’ chiaro che gli interventi di cui necessita oggi Marina di Sibari, in special modo appunto per il rifacimento delle reti idriche e fognarie, richiedono ingenti risorse finanziarie dell’ordine di una decina di milioni di euro, ma è lecito interrogarsi sul perchè in tutti questi anni gli attuali amministratori che ad ogni piè sospinto invocano Sibari, non hanno scelto di reinvestire seriamente gli introiti provenienti dai contribuenti del Villaggio sul Villaggio stesso per migliorare la qualità dei servizi ed offrire finalmente l’acqua potabile. Eppure, è necessario sapere che gli introiti che provengono proprio dal Villaggio di Marina di Sibari e dai Laghi, sia in termini di entrate per tributi comunali incassati, sia come di tassa di soggiorno fra le più alte del Paese e pari alle zone di lusso del Salento, contribuiscono in maniera sostanziale al raggiungimento dell’equilibrio di bilancio, costituendo il vero pilastro sul quale si regge l’intero bilancio del Comune di Cassano».
«Se Sibari è la priorità assoluta, per quale ragione chi governa ha preferito destinare i circa 5 milioni di euro del rimborso Syndial in altro – spiegano – e non per programmare invece il finanziamento di un’opera di civiltà e progresso com’è l’acqua potabile? Perché si continua a impegnare altrettanti svariati milioni di euro in bitume e ci si indebita contraendo mutui per milioni e milioni di € in opere che non hanno un’alta priorità come palazzetti dello sport ed altro, ed ai vacanzieri residenti e non di Marina che pagano le tasse (peraltro molto care) non si da una risposta definitiva in merito ad un loro legittimo diritto di godere di un servizio primario? E’ noto che i trasferimenti da parte dello Stato alle Regioni sono sempre meno e quest’ultime hanno difficoltà ad intervenire già nei settori di loro competenza: se la Regione Calabria non potesse far fronte a soddisfare la richiesta così considerevole dei 10 milioni avanzata dal Comune, cosa rimarrebbe della tanto agognata acqua potabile, se non una promessa non mantenuta ed un bel comizio per la prossima stagione estiva con tanto di intitolazione della nuova costruenda (a parole) rete idrica e fognaria? Portare l’acqua a Marina sarà una vera rivoluzione e, come tutte le rivoluzioni non si annunciano ma si fanno!». (rcs)