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CASTROVILLARI (CS) – Ad Antonino Ballarati il premio “Bronzi di Riace”

Un’espressione culturale nasce da un’appartenenza, scaturisce da ciò a cui si è legati e spiega quello che ci connota, soprattutto cosa ci muove nel comunicare una passione per la realtà, per la conoscenza e per la dignità che le rende ragione.

Questi sono i tratti che caratterizzano la tensione etica e l’opera dello scrittore castrovillarese, Antonino Ballarati il quale il prossimo tre ottobre, durante un convegno dedicato, programmato dalle ore 16, nella Sala Rari presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, riceverà il “Premio Internazionale Bronzi di Riace”, giunto alla XXII edizione grazie all’Associazione Turistica Pro Loco Città di Reggio Calabria, dove il premio è nato per diffondersi sul Territorio.

Questo, organizzato con il Patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria della Camera di Commercio, della Città Metropolitana e Comune di Reggio Calabria, viene riconosciuto a coloro i quali, come nobili guerrieri (proprio come lo sono e simboleggiano i Bronzi per la Calabria) – spiega la motivazione -, combattono e si adoperano per la crescita e lo sviluppo della Nazione distinguendosi, in Italia e nel mondo, per competenza e professionalità portando alto il nome della propria Terra.

A comunicarlo all’interessato ci ha pensato il patron Giuseppe Tripodi, presidente del Comitato d’Onore del Premio e del Consiglio Direttivo dell’Associazione della Città dello Stretto che organizza l’evento, quest’anno coincidente con la celebrazione del 51° anniversario dal ritrovamento delle famose statue nel Mar Jonio, ormai portavoce di Cultura, Costume, Tradizione per chiunque desidera visitare la Calabria girando tra le comunità e le città.

Ballarati, classe 1942, pregno di una creativa adolescenza, per molti anni stimato agente di commercio- per talento, gusto e modi- con aziende di prim’ordine a livello nazionale, più volte presidente del Kiwanis, oggi anche del Circolo Cittadino del capoluogo del Pollino, è un convinto assertore di azioni sociali che rilanciano opere e cittadini per rendere pregnante la Calabria e interessante da conoscere. Da anni è anche un apprezzato autore di libri, stesi con irriducibile amore e piglio per tutto ciò coniugano e declinano, nei secoli, le “parole” Sud, Sapere, Risorse, Appartenenza e Capacità, bisognosi di essere continuamente ripresi nella coscienza popolare quanto nel maggiore senso di responsabilità di ciascuno.

Lo affermano sottilmente, nelle documentazioni scrupolose e giudizi, spesso disarmanti, tutte le sue creature editoriali, con le diverse ristampe, come ad esempio “Savoia o Borbone. La buglia del Risorgimento” (2016), “La storia proibita dei Borbone. Regno delle Due Sicilie, nient’altro che la verità” (2018), “Il Regno perduto- Quando il Sud era l’Italia” (2012) o “Il mito della Guerra di Sybaris” (2007) ed ancora “La leggenda della Guerra di Troia” (2005).

I primi riscattano verità taciute contro secoli di disinformazione e riconsegnano, con un meticoloso lavoro di discernimento, alle donne e uomini del sud, la precisa comprensione dei trascorsi storici causa di cambiamenti epocali.

Gli altri, invece, affermano, con una particolare letteratura, quel fascino che ancora trasmette la Magna Grecia in Calabria e nel Mezzogiorno dove insistono patrimoni unici e ricchi di testimonianze, tra splendide bellezze e vocazioni millenarie. L’aiuto qui l’offre la narrazione degli avvenimenti che intrigano (nonostante lo scorrere del Tempo) grazie a ricostruzioni, ben romanzate, aiutate dal quel mito del mondo omerico a cui Ballarati è attratto da sempre.

Con questa passione umana, per tutto ciò incontra e suscita l’esistenza, Antonino Ballarati contribuisce, nel suo piccolo, a valorizzare pure le risorse artistico-archeologiche e favorire, così, quello sviluppo turistico ed economico dei nostri ambienti che occorre, sempre più, riconoscere, generare ed accompagnare come persegue il fine dell’ambìto Premio internazionale.

Il momento sarà connotato ed impreziosito dalla presenza di autorità politiche, religiose e militari, nonché di esponenti della cultura per sottolineare la portata di tali opportunità e ricordare l’aiuto che destinano per la crescita delle popolazioni, le quali meritano spirito d’iniziativa per fare delle energie presenti il vero impulso originale che serve. Queste le ragioni dell’avvenimento costruttivo degno di nota.

E, per altro, la strada che ha portato Antonino Ballarati, sollevando sentimenti nascosti con il suo adoperarsi e mettersi in gioco, ad essere Cuore e riferimento nel 2023 della meritevole manifestazione a promozione del bene comune e di una Terra esigente di partecipazione, fondamentale trainante per ogni collettività che si dica tale e legata ai contenuti- anche di antica origine- del proprio…“voler costruire per progredire sempre”. (rcs)