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Al Politeama "Ballata per piccole iene"

CATANZARO – Al Politeama “Ballata per piccole iene”

In scena domani, alle 18 e alle 21, al Teatro Politeama di Catanzaro, lo spettacolo Ballata per piccole iene, un atto unico unico sulla violenza di genere tratto dal libro “Amori malvagi” prodotto da Confine Incerto e con Anna Macrì.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rete dei Teatri Pro.Sa – Professionisti Spettacolo Associati, è una performance di teatro e j’accuse feroce contro il sistema che crea vittima e carnefice in un gioco imposto di ruoli senza via d’uscita se non l’amputazione di una parte di se stesse, una ulteriore violenza all’anima, per una sopravvivenza in un mondo che odia e manda ancora al rogo le donne. La donna che viene rappresentata nello spettacolo non ha nome, età, ruolo sociale, etnia, è tutte le donne che percorrono contro la loro volontà il percorso che un mondo di maschi mostra loro.

È la voce di tutte le donne, poiché la violenza ha un suo “linguaggio” codificato che tutte impariamo in un modo o nell’altro e prima o poi nella vita. “Ballata per piccole iene” è la rappresentazione del male senza veli e senza pietismi. È denudare il dolore senza lacrime, senza misericordia, perché se ne prenda atto coscientemente. È svelare una realtà che nessuno vuole guardare, nella sua completezza, dicotomia, dualità, che punta il dito su mancanze oggettive nel sistema su cui regge la società. Non soltanto, per la prima volta, forse, affronta la violenza dei figli sulle madri, forse il dolore più atroce e insostenibile per una donna che si trova ancora una volta a dover percorrere il calvario del silenzio per amore.

Sempre a firma di Confine incerto, venerdì 19 aprile – matinèe alle 11 e in pomeridiana alle 18 – andrà in scena nella Chiesa di Santa Caterina a Gasperina Dietro il Sud, di e con Emanuela Bianchi.

Un lavoro che nasce dall’esigenza di confrontarsi con una problematica storica del nostro territorio: l’emigrazione, con il vissuto emotivo che accompagna tutti i migranti del mondo. La necessità di conoscenza, di lavoro, di gratificazione, di affetto, di riscatto, di coraggio, la saudaji, la nostalgia intesa come passione del ritorno, la necessità di raccontare. Storie narrate da chi è già partito e mai più tornato e da chi invece ha deciso di narrare la “restanza” benché tanto legata al viaggio lontano dei cari. (rcz)