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All'Aba al via la Workshop Week

CATANZARO – All’Aba al via la Workshop Week

Ha preso il via, all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, la Workshop Week che animerà il Museo Marca fino al 18 maggio.

L’evento, infatti, chiude il ciclo di seminari intitolato Art Talks che, durante l’anno accademico in corso, ha permesso agli studenti di conoscere e confrontarsi con personalità illustri del mondo dell’arte e della cultura italiana.

Nel corso della manifestazione, dunque, al Marca ci saranno artisti di fama internazionale e decine di studenti per dei laboratori tecnici e di approfondimento in pittura, decorazione, scultura, grafica e illustrazione, che trasformeranno gli spazi dell’importante museo di arte contemporanea in una vera e propria fucina di sperimentazione attraverso la quale studenti e studentesse dell’Accademia avranno modo di accrescere le proprie competenze apprendendo metodi e tecniche da professionisti riconosciuti a livello internazionale.

I primi quattro artisti ad essere ospitati dall’Accademia sono Luca Vitone, Margherita Sgarlata, Natalia Gil Cabezas e Andrea Chiesi che già da ieri (lunedì) hanno avviato i propri laboratori con più di cinquanta studenti. Da giovedì, poi, a lavorare assieme agli studenti saranno Alessio Fortunato, Lucia Scuderi e Christiane Löhr: «Si tratta di sette artisti straordinari – ha spiegato Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia – grazie ai quali abbiamo l’opportunità di offrire agli studenti e alle studentesse dell’Accademia di Catanzaro un modo differente di declinare l’approccio alla creatività. Abbiamo immaginato questa settimana proprio come uno strumento in più a disposizione della proposta didattica dell’Accademia utile a supportare i percorsi formativi e migliorare le competenze professionali dei nostri studenti».

L’ulteriore valore aggiunto all’iniziativa è dato proprio dalla scelta, precisa e voluta, di tenere i workshop all’interno delle sale del Museo Marca: «Volevamo dar vita a uno spazio della creatività che fosse continuo e il Marca, con il suo percorso ad anello, ci ha permesso di farlo. Tutt’e quattro le sale del piano superiore, quindi, ospitano un workshop diverso, ma tutti si svolgono in contemporanea. È un modo dinamico di vivere gli spazi museali che così diventano non solo luoghi di fruizione dell’arte finita, ma luoghi di creazione, di ideazione, di pensiero e confronto sull’arte e sul mondo in cui essa nasce e si forma. Ed è un modo ulteriore per aprirci al rapporto con la città», ha aggiunto Simona Caramia, docente Aba e coordinatrice del Dipartimenti di Arti Visive. (rcz)