Djalel Berghzou, uno dei dottorandi dell’Università algerina di Constantine III, giunti a Catanzaro per per uno stage formativo con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, è stato audito dalla Commissione Cultura del Comune. Insieme a lui, il direttore dell’Accademia, Virgilio Piccari.
Al centro dell’intervento di Berghzou la vasta offerta culturale della città, con particolare riferimento alle occasioni offerte dai festival e dalle iniziative legate all’arte contemporanea che hanno, nel tempo, “contaminato” il centro storico e il Parco della Biodiversità Mediterranea: «Catanzaro ci è piaciuta molto – ha detto parlando anche per i suoi colleghi –. Il contrasto tra gli eleganti palazzi ottocenteschi e le opere d’arte contemporanea che arricchiscono il centro è davvero suggestivo ed è un elemento di forza della città. Prima di arrivare qui siamo stati a Roma e a Bologna, ma qui è dove sono stato meglio, la città che mi è piaciuta di più. E poi siamo stati accolti con tanto calore da tutti».
Tra i fattori positivi apprezzati dai dottorandi algerini ed emersi dall’audizione c’è anche il tema della sicurezza: «Nelle grandi città dove siamo stati non ci sentivamo a nostro agio a uscire a tarda sera, qui invece ci siamo sentiti al sicuro».
Catanzaro, insomma, ha fatto breccia nei cuori dei dottorandi algerini, così come l’esperienza formativa in Accademia, tanto che lo stesso Berghzou, che a marzo concluderà il suo percorso di formazione all’Ateneo algerino, progetta di tornare per un periodo di fellowship.
L’audizione è stata l’occasione per fare il punto sul tema delle prospettive di sviluppo culturale e formativo della città per il tramite e grazie all’azione dell’Accademia di Belle Arti. Il direttore Piccari ha sottolineato: «È nostra ferma convinzione che sia importante continuare a spingere sui processi di internazionalizzazione grazie a cui qualificare ulteriormente la nostra proposta formativa e che sono uno strumento capace di portare il nome di Catanzaro al centro di circuiti sociali e culturali di rilievo».
«L’Accademia guarda, quindi – ha proseguito – con attenzione all’area del Mediterraneo, alle culture che la popolano e alle potenzialità da sviluppare nel contesto artistico in quest’area di cui Catanzaro non può che recitare un ruolo da protagonista. Ecco perché ritengo che si debba abbandonare, ancorché sia amministrativamente non percorribile, la strada della nascita di un piccolo Politecnico delle arti della città e anzi guardare alla nascita di un Polo regionale, con Catanzaro che faccia da capofila assieme all’Accademia di Reggio Calabria, per la costruzione di un’offerta formativa in campo artistico e culturale che sappia valorizzare le specificità delle diverse realtà regionali all’interno di un unico contenitore che si muove in maniera coordinata e uniforme».
Quanto alle criticità su cui è ancora necessario operare, Piccari ha posto l’accento sulle connessioni fisiche e sui collegamenti logistici a servizio dell’Accademia e degli studenti: «Se veramente vogliamo che Catanzaro si sviluppi come città universitaria non possiamo dimenticare che avere vent’anni non significa solo studiare, ma anche divertirsi, fare esperienze. Con questa consapevolezza, quindi, dobbiamo essere capaci di tutelare il diritto dei trecento studenti dell’Accademia e di tutti gli studenti che frequentano il centro storico di vivere oltre i libri e ciò può avvenire solo garantendo i servizi di trasporto per tutta la città, così che non abbiano difficoltà a muoversi tra i quartieri e viverne l’offerta commerciale».
Infine, dopo una serie di quesiti e approfondimenti giunti dai componenti della Commissione, il presidente Nunzio Belcaro ha concluso i lavori e ha commentato: «L’arte e la cultura sono strumenti fondamentali per costruire una visione diversa della città, una città che non è luogo periferico d’Europa ma è luogo centrale nel Mediterraneo e di esso vuole essere protagonista attraverso la sua storia e la sua memoria. In questo l’attività dell’Accademia e del direttore Piccari è necessario, per questo vogliamo sostenere l’istituzione e gli studenti nel rafforzare questo percorso. Vogliamo legare il loro impegno quotidiano alla quotidianità della città per costruire lo sviluppo anche su questo importante». (rcz)