;
Successo per l'incontro interdisciplinare sul sostegno ai più fragili, l'esempio della Ra.Gi.

CATANZARO – Successo per l’incontro interdisciplinare sul sostegno ai più fragili, l’esempio della Ra.Gi.

Un importante incontro interdisciplinare sul sostegno dei più fragili si è svolto al Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro.

Hanno preso parte al confronto Ilario Lazzaro (direttore facente funzioni Asp Catanzaro), Rosario Lostumbo (Assessore alle politiche sociali del Comune di Catanzaro), Elga Rizzo (direttore amministrativo Policlinico Mater Domini), Elena Sodano ( Presidente Associazione Ra. GI onlus), Giovambattista De Sarro, (Rettore Università Magna Graecia di Catanzaro) Filippo Mancuso, (Presidente Consiglio regione Calabria) Pietro Gareri (Pastpresident associazione Age)  Lucia Muraca (componenti del direttivo nazionale Simg).

A coordinare il confronto è stato Luca Gallelli, professore di Farmacologia clinica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro

«Ritengo – ha detto Gallelli – che sia oggi basilare formare rete in un sistema in cui ancora oggi non c’è idea dei percorsi che i nostri pazienti devono seguire. La possibilità che le associazioni scendano in piazza rappresenta un vantaggio unico per i nostri pazienti affinché possono seguire una via guidata per avere una diagnosi migliore ed affinché grazie alle associazioni questi possano tornare verso il domicilio. Ai pazienti bisogna assicurare la dignità e l’etica, bisogna istituire un percorso che veda gli ordini professionali scendere in campo perché l’etica medica deve essere garantita dagli ordini».

Presente l’associazione Ra.Gi Onlus che, con il suo progetto sulle demenze, è diventato esempio nazionale anche di un vero e proprio metodo da seguire per la tutela di coloro che sono affetti da demenza.

«Una rivoluzione copernicana quella che sta accadendo oggi perché ci fa capire che la fragilità umana non può essere una polvere da mettere sotto al tappeto della nostra coscienza ma è qualcosa che deve essere presa in carico. La scienza ha fatto dei passi importanti per lenire le sofferenze del corpo ma forse abbiano bisogno di un progetto più vigoroso.. Il prendersi cura deve avvenire anche su percorsi diversi come il sociale ed il territorio» ha detto Elena Sodano, Presidente della Ra.Gi Onlus.

«Un percorso – ha aggiunto – che noi facciamo anche attraverso il progetto della Casa Paese delle demenze di Cicala.  Stiamo dimostrando che si tratta di un processo nuovo che dà nutrimento alla fragilità umana” ha aggiunto Elena Sodano che ha rimarcato il ruolo importante delle associazioni».

Ad aprire i lavori la dott.ssa Lucia Muraca componente dell’Area Fragilità direttivo nazionale della Società italiana di Medicina Generale

«Definire la fragilità non è semplice – ha detto –. In modalità onnicomprensiva la potremmo definire come una condizione di vulnerabilità latente. Non la si può identificare con una patologia né con una sindrome, ma come un insieme di fattori fisici e biopsicosociali che si intersecano fra di loro e portano a una riduzione della capacità di fronteggiare un evento avverso».

«Il paziente fragile – ha proseguito – è un paziente cronico che presenta una serie di comorbilità e che può sviluppare disabilità e avere problematiche sociali: un paziente solo, con difficoltà nel raggiungere i servizi sanitari, per esempio. L’identificazione precoce di questi pazienti può rappresentare la chiave di lettura per la presa in carico totale del paziente fragile, un allert sociale in questo momento storico nel quale si affronta un’emergenza epidemiologica».

La dott.ssa Muraca riferendosi in particolare alle persone fragili con Demenza ha sottolineato il coraggio che occorre per potersi mettere intorno a queste persone e prendersene cura. «Ma i medici di medicina generale hanno un compito molto importante in tutto ciò, in quanto sono i primi punti di riferimento a cui la famiglia di rivolge».

«Fragilità è una condizione clinica – ha spiegato Gareri – che non è disabilità ma può portare a questo. Importante identificare i pazienti perché ci sono delle spie come condizioni di prefragilita. Ad esempio i soggetti che hanno età avanzata, i grandi anziani con età superiore agli 85 anni sono a rischio così come coloro che  vivono in situazioni sociali difficili. Parlare di interdisciplinarietà mi fa piacere anche perché la prevenzione e l’evitare condizioni di isolamento sono fondamentali. Come possiamo seguire i pazienti evitando che diventino disabili? La telemedicina ed il teleconsulto deve essere fondamentale anche se richiede risorse».

Al confronto ha preso parte anche il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro De Sarro.

«L’università – ha spiegato il Rettore – ha il compito di interloquire con chi ha più bisogno, si tratta di pazienti particolari con patologie complesse ed il ruolo dell’università è mettere a disposizione gli specialisti anche grazie alla telemedicina per artivare ad una terapia appropriata. Una problematica che esiste da tanto tempo. I pazienti fragili hanno  bisogno di tante cure e per fortuna esiste la famiglia che stimola e supporta».

«La problematica del paziente fragile è seria – ha aggiunto De Sarro – perché deve essere curata a tappe per non intossicare con i farmaci i  pazienti. Le reazioni allergiche ai farmaci sono prevedibili e l’uso indiscriminato del farmaci secondo uno studio è la sesta causa di mortalità al mondo.  Una struttura come quella universitaria è fondamentale grazie al fatto che ci sono diverse possibilità di formazione.. Il materiale umano infermieristico e medico esiste in Calabria e va assistito».

Tra gli interventi più importanti anche quello del direttore dell’Asp di Catanzaro.

«La popolazione della Calabria nel 2020 rudiota di circa 460 mila cittadini over 65 Ci ritroveremo il 28% della popolazione con più di 65 anni da quo a breve. Sarà dunque fondamentale la previdenza sociale», ha detto il direttore facente funzioni Asp Catanzaro, Ilario Lazzaro.

«Dobbiamo porre in essere strumenti – ha proseguito Lazzaro – per rispettare la normativa. Come Asp nel maggio 2021 abbiamo proposto l’aggregazione dei medici di Medicina generale in Uccp  per realizzare il modello anglosassone della presa in carico del paziente.  Sono 7 le Uccp nella provincia mentre coloro che non ne fanno parte lavorano comunque in rete.Se 4 pazienti su 10 hanno malattie croniche allora dobbiamo mettere in atto modelli che possono aiutare il sistema. La parte psichiatrica è una ulteriore parte importante, abbiamo pensato di investire il paziente di disabilità psichiatrica».

Elga Rizzo, direttore amministrativo Politico Mater Domini, è intervenuta sul tema dei  costi ospedalieri.
«Il cittadino fragile è attualmente non solo chi ha patologie oncologiche o degenerative.. Adesso il cittadino fragile è anche colui che non può reperire il cibo per questo l’interdisciplinarietà è fondamentale, questo avviene con una riforma del Welfare che deve essere sociale e sanitario. I fondamenti risiedono nella nostra Costituzione,articolo 32 e 38. A livello operativo deve essere data enfasi al territorio con ospedali di comunità e con il punto di accesso per farsi carico del paziente fragile».

Anche la parte istituzionale ha presenziato  all’incontro con la rappresentanza Comune e Regione.
«L’impegno verso il sociale sul Welfare è fondamentale, è una delle materie sulle quali c’è tanto lavoro da fare», ha detto il Presidente del Consiglio regionale Mancuso. (rcz)