CATANZARO – Pubblicato avviso per Fondo per caregiver familiare

È stato pubblicato, dal Settore Politiche Sociali del Comune di Catanzaro, l’avviso relativo al Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del “caregiver” familiare.

L’obiettivo primario dell’avviso pubblico è quello di dare sostegno e sollievo al ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare, che, unito anche ad altre risorse per la non autosufficienza finalizzate all’assistenza domiciliare, consentano risposte omogenee sul territorio regionale, migliorando la qualità di vita e promuovendo un percorso centrato sulla persona e sui familiari.
Gli interventi previsti sono diretti a contrastare e superare le condizioni di svantaggio sociale della famiglia supportando la medesima nello svolgimento delle azioni quotidiane che coinvolgono la vita dell’utente e fornendo loro supporto.
Le domande, corredate dalla completa documentazione richiesta, dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune tassativamente entro il termine fissato giorno 24 marzo 2025.
Si definisce caregiver familiare “la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 104/92, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3 della stessa legge 104/92, ossia titolare di indennità  di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18”.
La modulistica e ogni altra informazione utile per partecipare all’avviso pubblico sono visionabili e scaricabili al seguenti indirizzo link:

LAMEZIA – Al Museo Lametino la visita animata “Animali al Museo”

Sabato, al Museo Lametino di Lamezia Terme, dalle 17, si terrà la visita animata dal titolo “Animali al Museo”, un percorso educativo giocato pensato per bambine e bambini dai 5 a 10 anni insieme con i genitori.

L’attività ludica è combinata ad un accompagnamento guidato nelle sale del Museo per grandi e piccoli a cura del personale ministeriale in servizio.

Orme e impronte, reperti di caccia, antiche raffigurazioni e piccoli indizi condurranno i bambini a scoprire le storie di quegli animali le cui tracce sono custodite tra i reperti del Museo. I piccoli archeologi, giocando, conosceranno bestie primitive, animali terreni e marini divenuti simboli in epoca magno greca, affascinanti volatili e rapaci di falconeria medioevale.

Il Museo Archeologico Lametino è impegnato da anni nell’elaborazione di percorsi ludico-didattici dedicati a bambine e bambini, a ragazze e ragazzi, coinvolgendoli in maniera attiva nella fruizione del ricco patrimonio culturale che possiede. Ogni reperto archeologico e/o opera d’arte racconta, infatti, una storia e nasconde segreti che possono essere veicolati anche ai più piccoli con i linguaggi e metodi appropriati.

Il laboratorio è a cura del personale del Museo Archeologico Lametino. La partecipazione all’attività “Animali al Museo” è gratuita con prenotazione obbligatoria ai contatti: drm-cal.lametino@cultura.gov.it e 3351732323. (rcz)

CATANZARO – Il convegno della Lega “Per programmare il futuro”

Sabato mattina, a Catanzaro, alle 10, nella Sala Conferenze del Centro Commerciale “Le Fornaci”, si terrà l’iniziativa pubblica “Per Programmare il Futuro”, organizzata dalla Lega Calabria.

Oltre al commissario regionale della Lega, Filippo Mancuso, interverranno, il commissario provinciale Mario Amedeo Mormile, il commissario cittadino Franco Longo, il capogruppo del consiglio comunale di Catanzaro Eugenio Riccio ed i consiglieri comunali Lea Concolino, Giovanni Costa e Manuel Laudadio.

Prevista anche la presenza di amministratori e consiglieri dei Comuni della provincia di Catanzaro. (rcz)

CATANZARO – Si presenta il libro “Il Cardinale Ruffo e la straordinaria avventura del 1799”

Domani pomeriggio, a Catanzaro, alle 17, alla Biblioteca Comunale Filippo De Nobili , sarà presentato il libro “Il Cardinale Ruffo e la straordinaria avventura del 1799” di Giuseppe Caridi.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna “Parole, voci e suoni di Calabria”. L’iniziativa, promossa dal Patto per la lettura Catanzaro in collaborazione con il Comune di Catanzaro e la Biblioteca De Nobili, rappresenta un’importante occasione per approfondire un evento interessante della storia del Mezzogiorno d’Italia.

L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali di Michele Marullo, direttore della Biblioteca De Nobili, e Donatella Monteverdi, assessora alla Cultura del Comune di Catanzaro.

A seguire, l’autore dialogherà con Alfredo Focà, rappresentante della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, offrendo un approfondimento sulla figura del Cardinale Fabrizio Ruffo e il suo ruolo nelle vicende storiche del 1799.

Giuseppe Caridi, autore dell’opera, sarà presente per illustrare i contenuti del volume e interagire con il pubblico. Il libro, edito da Rubbettino, analizza in maniera dettagliata la straordinaria impresa del Cardinale Ruffo, che con l’Armata della Santa Fede contribuì al ripristino del potere borbonico nel Regno di Napoli. (rcz)

CATANZARO – Coldiretti e Cia: Prefetto ha accolto richiesta per Sportello Sui

Coldiretti Calabria e Cia hanno reso noto che «sarà situato  in Via Alberghi, 3 a Catanzaro in locali più ampi e una logistica adeguata, lo Sportello Unico Immigrazione (SUI), una struttura attiva in ogni prefettura che svolge fondamentali compiti per gli immigrati».

Un risultato raggiunto dopo l’incontro richiesto dalla Coldiretti e dalla Cia di Catanzaro al Prefetto Castrese De Rosa. Attualmente, avevano fatto presente i rappresentanti delle due organizzazioni agricole i locali erano angusti e non permettevano, sia agli addetti che all’utenza, di avere un servizio all’altezza delle richieste

All’incontro hanno partecipato il presidente di Coldiretti Fabio Borrello, la presidente della Cia Maria Grazia Milone e la vice-direttice di Coldiretti Barbara Girotti. Il Prefetto di Catanzaro, con estrema pragmaticità, ha subito individuato la nuova sede che permetterà di continuare a servire un’utenza sempre più numerosa di immigrati e permetterà alle aziende, in un rapporto di sussidiarietà con gli uffici pubblici, di avere una ancora più proficua interlocuzione nel rispetto anche della riservatezza delle varie situazioni.

«Lo Sportello infatti – hanno spiegato Coldiretti e Cia – tratta funzioni essenziali. Il rilascio del nulla osta, anche di casi particolari,  all’assunzione per lavoro subordinato, determinato o indeterminato e stagionale di cittadini stranieri non comunitari residenti all’estero, nell’ambito delle quote previste dal decreto flussi;  il rilascio di nulla osta per il ricongiungimento familiare; la conversione dei permessi di soggiorno per studio o tirocinio».

«Ringraziamo il sig. Prefetto – hanno detto Borrello e Milone – che si è dimostrato immediatamente sensibile e ha disposto la nuova sede, una struttura operativa espressione concreta di un innovativo percorso che coniuga molteplici aspetti: di accoglienza, sociali e di lavoro.

Il Prefetto Castrese De Rosa, tramite le professionalità messe a disposizione per la gestione delle domande di flusso, ha inoltre ribadito alle organizzazioni la più ampia disponibilità al fine di snellire, ove possibile, gli adempimenti burocratici necessari e di risolvere le problematiche che si dovessero presentare.  Insomma una bella pagina. (rcz)

CATANZARO – Costanzo (FI) interroga Fiorita su Agenda Urbana

Il consigliere comunale di Forza Italia, Sergio Costanzo, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, su Agenda Urbana Città di Catanzaro 2018/2020 ed Agenda Urbana Città di Catanzaro Programmazione 2021/2027.

L’esponente azzurro, nella sua interrogazione, dopo avere riportato ampi stralci dei due strumenti di programmazione, muove dalla considerazione che “entrambe le Agende riguardano lo sviluppo della Città di Catanzaro e le tematiche risultano essere incentrate sulle stesse argomentazioni”, per approdare infine a una serie di quesiti.
Chiede, prima di tutto, «quali obiettivi si sono raggiunti con la programmazione 2018 di Agenda Urbana per la Città di Catanzaro, visto che i temi dell’inclusione, della cultura e della formazione vengono riproposti per le annualità a venire. Costanzo chiede anche di sapere se sia in corso la riqualificazione degli immobili individuati nella prima Agenda Urbana, se i lavori sono tutti terminati e se questo valga anche per il Teatro Masciari».
Sempre a proposito di immobili, nell’interrogazione si chiede quali siano quelli inseriti nella programmazione 2021/2027. Successivamente, il consigliere passa al centro storico per conoscere cosa sia stato fatto per raggiungere l’obiettivo, fissato nel 2018, di collegarlo al resto dei quartieri cittadini. Costanzo chiede inoltre «perché si è costretti a parlare ancora di Istituto Rossi, di Masciari, del Fazzari, se non sono stati evidenziati problemi di particolare rilevanza».
Su Villa Margherita, visto che il progetto del parco è oggetto di intervento anche su Agenda 2021/2027, il consigliere chiede lumi sul finanziamento di diversa origine e attualmente in itinere. Infine, Costanzo chiede di sapere come verranno mantenute le finalità del finanziamento Pisu relativo alle gallerie del San Giovanni.
Sul fronte del “sociale”, l’esponente azzurro nella sua interrogazione scrive che “anche nell’Agenda 2018, come in quella 2021/2027, si parla di condizioni gravate dai problemi del disagio giovanile e della marginalità sociale, un ruolo importante nei processi di rigenerazione e di recupero sociale e di nuovo protagonismo dei giovani nella costruzione di modelli innovativi di crescita urbana. Quali sono i dati Istat che dimostrino un cambiamento? – è il quesito. In più, chiede ancora Costanzo, «qualora si stesse lavorando in continuità, quali sono i risultati raggiunti in termini di miglioramento sociale e di istruzione scolastica che differenzi la prima di Agenda 2018 dalla seconda di Agenda 21/27». (rcz)

SAN MARCO ARGENTANO – Si presenta il libro di Nicola Gratteri

Venerdì 21 febbraio, a San Marco Argentano, alle 16.30, al Palazzetto dello Sport, saranno presentati i libri Una Cosa Sola” e “Il Grifone” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso.

L’evento è stato organizzato dalla Pro Loco San Marco, in collaborazione con la Provincia di Cosenza, il Comune di San Marco Argentano e l’IIS di San Marco Argentano.

L’iniziativa rappresenta un’importante occasione di confronto su temi di attualità e impegno civile, con un focus attento sulla storia delle mafie e su quelle che sono le conseguenze del condizionamento mafioso nel tessuto economico e sociale calabrese e italiano. La Pro Loco San Marco, dunque, vuole favorire la promozione culturale del territorio, con un evento di alto valore sociale e culturale.

La giornata si aprirà con i saluti istituzionali di Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza, Virginia Mariotti, sindaco di San Marco Argentano, e Justin Brusco, presidente della Pro Loco San Marco Argentano.

Successivamente l’attuale procuratore di Napoli ed ex procuratore della DDA di Catanzaro, Nicola Gratteri, discuterà dei temi del libro insieme ai giornalisti Arcangelo Badolati e Paolo Talarico. Un confronto che offrirà spunti di riflessione partendo dal contenuto dell’opera e spaziando sulla realtà sociale e politica contemporanea.

Al termine della presentazione, il pubblico avrà l’opportunità di incontrare personalmente Nicola Gratteri durante il “firmacopie”.

Con questa iniziativa, la Pro Loco San Marco conferma la propria vocazione a promuovere la cultura e il confronto offrendo alla comunità un’opportunità unica per approfondire temi importanti come la lotta alla mafia attraverso la testimonianza di uno dei protagonisti. (rcs)

A Caraffa inaugurato il Laboratorio “Ago e filo”

Nei giorni scorsi, Caraffa, piccolo borgo di lingua e cultura arbëreshë, la presidente del Comitato Unicef di Catanzaro, Stella Franco, ha inaugurato il Laboratorio “Ago e filo”, dedicato alla creazione delle Pigotte, le celebri bambole di pezza simbolo dell’Unicef Italia.

Il Laboratorio, coordinato dall’insegnante Assunta Scerbo, ha già raccolto l’adesione di oltre 40 “Pigottare”, donne pronte a dedicare il loro tempo e la loro creatività a un progetto di solidarietà e condivisione. Le Pigotte, infatti, non sono semplici bambole: ogni esemplare realizzato rappresenta un gesto concreto per sostenere i programmi dell’Unicef volti a salvare la vita dei bambini in difficoltà in tutto il mondo.

All’inaugurazione era presente anche il sindaco di Caraffa, il dott. Antonio Sciumbata, al quale Stella Franco ha proposto di aderire alla campagna dell’Unicef “Per ogni Bambino nato, un bambino salvato”.

A coordinare il Progetto “Pigotte” è la volontaria Delfina Maiolo, che con grande dedizione segue i laboratori non solo a Caraffa, ma anche nei comuni vicini di San Floro, Pentone e Borgia.

A rendere ancora più speciale il Laboratorio “Ago e filo” è la partecipazione di Lucia Bubba, stilista dei tradizionali vestiti arbëreshë di Caraffa.

Attraverso il Laboratorio “Ago e filo” e la creazione delle Pigotte, il borgo arbëreshë non solo preserva le sue tradizioni, ma le mette al servizio di una causa universale: il benessere e la protezione dei bambini di tutto il mondo. Un progetto che unisce passato e presente, arte e solidarietà, in un abbraccio che va ben oltre i confini del piccolo paese calabrese. (rcz)

A Lamezia concluso il concorso dei Presepi del Movimento “Vivere in”

di MARIA RITA DI CELLOLa II A dell’Istituto comprensivo “Rodari” di Soveria Mannelli si è aggiudicata il primo posto della I edizione del concorso “Presepe a misura di bambino”, organizzato dal settore scuola del Movimento Vivere in e ricevendo come premio la stilizzazione della Natività, realizzata ed offerta dall’artista crotonese Franco Scalise.

Sono seguiti al secondo posto l’elaborato della V della primaria di San Pietro Apostolo in Tiriolo e al terzo posto l’elaborato di Gioia Cavalieri della I A dell’Istituto comprensivo “Ardito – don Bosco” di Lamezia Terme.

Il settore scuola del Movimento Vivere In, per i suoi contenuti universali e per il suo forte valore pedagogico, ha fatto pervenire in questo nuovo anno scolastico a tutte le scuole della diocesi, la proposta didattica della prima edizione del Concorso Presepe a misura di bambino.

Una progettualità che ha visto successivamente dal 23 dicembre al 7 gennaio 2025, presso la Biblioteca Comunale “Oreste Borrello” di Lamezia Terme, l’apertura al pubblico della Mostra Didattica di Presepi a misura di bambino, frutto dell’impegno di tanti piccoli e grandi alunni, dei propri insegnanti, frequentanti le scuole lametine e del comprensorio.

La mostra, considerato che Vivere In risulta tra i firmatari del Patto per la lettura 2025, è stata inserita all’ interno delle iniziative attivate dal sistema bibliotecario lametino e biblioteca comunale “Natale in biblioteca”, pensate per valorizzare l’offerta culturale della città.

Un’ idea che è nata dalla volontà di trasmettere il meraviglioso annuncio d’amore che Dio fa all’umanità intera, portando in seno al percorso progettuale, un tema che è stato a loro affidato: Gesù porta della speranza. Speranza, dove tutto sembra disgregarsi, sotto i colpi di un feroce consumismo, lato oscuro del materialismo che si affida a pure operazioni di marketing che nel tempo hanno la forza di cancellare la vera grande rivelazione.

Il nostro fondatore, don Nicola Giordano, ricordava ad ognuno di noi che “non è storia di ieri ma sarà sempre storia umana, perché è la storia che realizza il piano di Dio, che ha predestinato tutti gli uomini ad essere come il Figlio”. Ecco perché oltre ai risvolti spirituali, vi abitano pienamente anche quelli umani e sociali, che attraversano la vita di ognuno e la contaminano di bene, divenendo una opportunità educativa irrinunciabile.

Il Concorso ha visto l’adesione di cinque istituti comprensivi che hanno presentato, complessivamente, 28 elaborati:

  1. “Perri- Pitagora” di Lamezia Terme
  2. “Ardito – don Bosco” di Lamezia Terme
  3. “Nicotera – Costabile” di Lamezia Terme
  4. “G. Rodari” di Soveria Mannelli
  5. “G. Guzzo” di Tiriolo

Il messaggio veicolato nell’attività didattica, è che nel presepe c’è posto per tutti.

I ragazzi hanno compreso che le “differenze” possono rimanere ma si possono e si devono annullare le “distanze”. È un posto dove nasce un bambino e quindi possiamo e dobbiamo viverci tutti. Ogni elaborato pervenuto, ha evidenziato estrema cura nella scelta dei materiali e armonia nell’organizzazione, corredato come da regolamento dall’elaborazione di un messaggio finale, che ha rappresentato la sintesi della strada fatta.

La giuria, composta dal professore Francesco Polopoli, dalla professoressa Nadia Rocchino, da don Francesco Farina e coordinata dall’assessore alla cultura del Comune di Lamezia Terme, Annalisa Spinelli, ha operato con accuratezza e scrupolosità, prendendo in esame il percorso ideato da ogni partecipante.

La manifestazione conclusiva di premiazione ha visto la partecipazione di ogni istituzione scolastica coinvolta, con la presenza di alunni, docenti, dirigenti e genitori, tutti riuniti nella bellissima sala della biblioteca comunale.

Alle scuole partecipanti è stata consegnata una targa ricordo, accompagnata da un attestato recante la motivazione della giuria.

La mattinata di allegria e gioia non poteva non concludersi con una piccola visita guidata. Difatti, gli alunni, i docenti, i genitori e i dirigenti presenti sono stati invitati a visitare la biblioteca e la casa del libro antico. (mrdc)

 

CATANZARO – Al Liceo Galluppi il progetto “Panchine Rosse”

Al Liceo Galluppi di Catanzaro si è svolto un appuntamento del progetto “Panchine Rosse”, che si inserisce all’interno delle attività preventivo-trattamentali promosse dal Centro Calabrese di Solidarietà in collaborazione con istituzioni pubbliche e altri enti del terzo settore, tra cui Dap, Asp, USRC, Ser.D, Ordine degli Avvocati, Camere Penali e il Garante dei Detenuti.

Oltre agli incontri nelle scuole, prevede il coinvolgimento del Centro Uomini Autori di Violenza del Centro Calabrese di solidarietà Ets, che accoglie uomini responsabili di comportamenti maltrattanti con l’obiettivo di ridurre la violenza intrafamiliare e interpersonale.

L’iniziativa mira a promuovere una cultura del rispetto e della parità di genere, incoraggiando studenti e docenti a contrastare gli stereotipi e i pregiudizi ancora radicati nella società. Tra i risultati attesi vi sono la riduzione dei comportamenti violenti nelle scuole coinvolte, la creazione di sportelli di supporto per le vittime di violenza e l’integrazione dell’approccio di genere nelle pratiche didattiche.

Il nuovo appuntamento educativo strutturato, nei giorni scorsi, ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti del mondo istituzionale e del terzo settore: la dirigente scolastica Cinzia Scozzafava, la presidente del Centro Calabrese di Solidarietà EtsIsolina Mantelli, il direttore aggiunto dell’Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna per la CalabriaRocco Scicchitano, la funzionaria del servizio sociale Sabina Brunetti, la referente di educazione civica Pompea Zampetti e la pedagogista del Centro Uomini Autori di Violenza del Centro Calabrese di SolidarietàCristina Marino.

A sottolineare l’importanza del progetto è stato Rocco Scicchitano, il quale ha spiegato: «Panchine Rosse è un progetto che affronta più tematiche, con un focus particolare sul reinserimento sociale di autori di reati legati al Codice Rosso. In questo caso, siamo già in una fase in cui il reato è stato consumato e si lavora per un percorso di recupero. Accanto a questo aspetto, vi sono iniziative di sensibilizzazione generale, come l’installazione di panchine rosse negli edifici dell’esecuzione penale esterna a Catanzaro e Cosenza».

«Infine – ha concluso – un elemento centrale è la prevenzione, che ci porta qui oggi, coinvolgendo anche le scuole. È fondamentale trasmettere determinati messaggi ai più giovani, poiché la violenza è spesso radicata in concetti sociali consolidati e, in molti casi, minimizzata. Serve imparare a riconoscere i segnali precoci che possono portare a pericolose escalation».

L’incontro ha permesso di avviare un confronto aperto tra studenti e istituzioni, mettendo in luce la percezione della violenza di genere tra i più giovani.

Tra coloro che hanno condiviso la loro esperienza c’è stata Bruna Varano, studentessa della classe V B, che ha dichiarato: «Questi incontri hanno avuto su di me, così come sui miei compagni, un’azione propedeutica. Fin dall’adolescenza, tra i 13 e i 14 anni, fino all’età adulta, ci troviamo in un momento della vita in cui mancano certezze e chiari modelli di riferimento. Grazie a queste iniziative e al lavoro delle associazioni coinvolte, possiamo essere la chiave di volta per riscoprire ciò che la società ha da offrirci e comprendere come possiamo contribuire al cambiamento».

«Uno dei temi cruciali che abbiamo affrontato – ha concluso – è il patriarcato, un sistema che ancora oggi influenza profondamente le nostre vite. Essendo una donna, lo vivo ogni giorno sulla mia pelle. Finalmente ho capito che la gelosia e la possessività non sono espressioni di affetto, ma strumenti che riducono le persone a oggetti. È fondamentale contrastare questa mentalità, e la scuola è il luogo giusto per farlo, attraverso il dialogo e il confronto. Come diceva un mio compagno, dobbiamo creare gruppi di dibattito coesi, in cui ci confrontiamo non solo tra coetanei, ma anche con persone più grandi e con chi ha vissuto sulla propria pelle la violenza di genere».

«Noi siamo il futuro, la generazione di domani. Saremo genitori, madri e padri – ha concluso – chiamati a educare i nostri figli. E non vogliamo che ciò che oggi subiamo, soprattutto noi donne, possa ricadere su di loro. È nostro compito cambiare il presente per costruire un domani migliore».

Dello stesso parere è stato anche Gabriele Montesano, studente della IV C, che ha raccontato il suo punto di vista sull’esperienza vissuta: «Partecipare a questi incontri e seguire questo percorso è stato sorprendente, dire poco sorprendente. Siamo andati oltre le solite barriere del discorso all’interno della classe, superando la dinamica in cui una voce fuori dal coro viene messa in disparte, per arrivare a un dibattito più coeso e inclusivo. Affrontare un tema così complesso e scottante è stato non solo fondamentale, ma anche estremamente formativo per tutti noi».

«Ci è stata data la possibilità – ha concluso – di comprendere il punto di vista non solo di tanti ragazzi, ma anche di tante ragazze. A volte, ascoltare certe opinioni è stato quasi destabilizzante e controverso, perché non ci aspettavamo di ricevere alcune considerazioni proprio da chi è in prima linea nell’essere vittima di questa enorme problematica della violenza di genere. È stata un’esperienza bella perché mi ha fatto sentire finalmente partecipe, parte di un gruppo unito in un confronto aperto, in cui abbiamo riscoperto innumerevoli dimensioni umane e interpersonali». (rcz)