TAVERNA (CZ) – Aperta la call per la residenza di scrittura naturalistica promossa dall’Hyle Book Festival

L’Hyle Book Festival, in collaborazione con il Mabos – Museo d’Arte del Bosco della Sila, lancia la seconda edizione della residenza di scrittura naturalistica in Calabria, dal titolo “Nel paesaggio che sogna”.

La seconda edizione si ispira al tema del sogno che quest’estate contraddistinguerà il festival letterario, declinandolo dal punto di vista delle suggestioni e atmosfere naturalistiche e paesaggistiche. Si svolgerà dal 22 al 24 agosto, parallelamente alla quinta edizione del festival, nell’incantevole museo all’aperto, alle porte della Sila catanzarese.

La residenza sarà scandita da laboratori letterari che, nella sessione mattutina, svilupperanno focus teorici e pratici di scrittura e lettura, ma anche momenti di confronto. Nella sessione pomeridiana, invece, i partecipanti, guidati dagli spunti forniti dai docenti, potranno dedicarsi alla scrittura dei propri racconti che, come già avvenuto a seguito della residenza 2023 da cui è nata la raccolta “D’armonie” edita da Galileo Editore, saranno pubblicati per poi essere presentati in una tavola rotonda che si terrà nell’autunno 2026.

A condurre le tre giornate di residenza di scrittura naturalistica, presso il MABOS – Museo d’Arte del Bosco della Sila, saranno Maurizio Amendola, scrittore e sceneggiatore nonché docente collaboratore presso la Scuola Holden e altre scuole di narrazione; Lorenza Stroppa, autrice e traduttrice, editor della casa editrice Ediciclo, docente universitaria di editoria turistica e presso la Scuola del Viaggio; Peppe Millanta, scrittore, sceneggiatore e divulgatore culturale, specializzato presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, fondatore della Scuola Macondo – l’Officina delle Storie.

La call è rivolta a persone tra i 20 e i 35 anni che desiderano affinare l’arte della narrazione, il proprio talento espressivo, la propria capacità critica e osservativa. Per partecipare al bando, gli interessati dovranno inviare alla mail proposte@hylebookfestival.it un racconto di massimo 8000 battute, ispirato al tema ispirato alla natura e alla tematica del festival “Il sogno continua immenso”, corredato da una propria breve presentazione, entro domenica 20 luglio alle ore 12. Il bando di partecipazione completo è disponibile su https://hylebookfestival.it/residenza-scrittura-naturalistica/.

Massimo dodici partecipanti saranno selezionati e potranno accedere gratuitamente al percorso laboratoriale che farà soffermare la penna su segnali narrativi e impronte sonore che abitano le storie da scrivere, insegnando a riconoscere i suoni che definiscono la geografia emotiva nonché la memoria collettiva del racconto. Analizzeranno insieme gli ingranaggi delle storie scritte, valutando se farle iniziare o finire in un altro modo, se aggiungere ritmo o farle rallentare, ma approfondiranno anche l’importanza dei dialoghi che aiutano a caratterizzare i personaggi, a calibrare colpi di scena e a svelare gli antefatti. 

“Nel paesaggio che sogna” rappresenta un’occasione unica per alimentare la passione per la scrittura e riflettere sull’essenza sulla vita, attraverso l’eco della letteratura che si congiunge armoniosamente con la natura. (rcz)

CATANZARO – Il 17 giugno torna daMargherita

Prende il via il 17 giugno, a Catanzaro, daMargherita, il contenitore di cultura e intrattenimento che, per la sua settima edizione, diventa “festival” proponendo un calendario di sei giornate, ad ingresso gratuito, all’insegna della contaminazione nello storico luogo di incontro e di aggregazione di Villa Margherita.

La manifestazione, promossa con la compartecipazione del Comune di Catanzaro ed il patrocinio della Regione Calabria, partirà, alle 18, con la presentazione del libro “Gli uomini che hanno parlato con Dio. Ennio Morricone e Fabrizio De Andrè. Le musiche e le parole che sono arrivate al Cielo” di Sergio Dragone e Mons. Antonio Staglianò. Proprio quest’ultimo, presidente della Pontificia Accademia di Teologia, il famoso “vescovo con la chitarra”, discuterà con Marcello Barillà sul rapporto di due grandi artisti italiani con Dio, analizzando le loro opere e riflettendo sulla loro visione del mondo e della fede. La prima serata di daMargherita segnerà, inoltre, l’inizio di un nuovo percorso di ricerca e valorizzazione del cinema breve con la proiezione di “Hidden Time” di Giovanni Soldi a cui seguirà, mercoledì 19 giugno, la sera dei corti promossa in collaborazione con il Calabria Movie – International Short Film FestivalCinema sotto le stelle che proporrà anche la visione di nuovi e vecchi titoli come “The Holdovers”, “Un colpo di fortuna”, “Monsieur Lazhar” e “FolleMente”.Il cartellone offrirà alcuni live musicali di grande interesse come quello di Anastasio, l’artista già vincitore di X Factor, tornato sulle scene con la sua opera rap “Le macchine non possono pregare”; la cantante italo-palestinese TÄRA con il suo Arab’nB che rappresenta un ponte tra culture; Catanzion, Kuanito e Maddawg che porteranno il reggae e il ritmo calabrese; il giovane cantautore it-pop Speedy. In villa risuoneranno anche le note dei dischi messi su dai dj Pazz e dj Red, Lubrano, Luca Sorrentini, Mbatò.

talk letterari vedranno in programma anche Letteraturap di Alessio Mariani – in arte Murubutu  docente e narratore, che offrirà l’occasione per riflettere sulle potenzialità espressive e didattiche del rap. Altro ospite sarà Matteo Gallello, curatore e autore di Bromio Magazine, pubblicazione cartacea a cadenza semestrale sulla cultura del vino e del cibo in Italia. Spazio anche al sociale e alla salute con il progetto “Dalla cura al prendersi cura”, dedicato ai pazienti oncologici, portato avanti all’ospedale Dulbecco dall’associazione Angela Serra, sezione “Stefanizzi” di Catanzaro.

Nell’ambito di daMargherita si rinnova, ancora, la collaborazione con Catanzaro Jazz Fest che quest’anno, in occasione della Festa della musica, si inserisce nell’ampio progetto nazionale, dal titolo “Trasform-azioni: a passo di jazz”, coordinato dalla rete nazionale I-Jazz e finanziato dal MIC, che riunisce i più importanti festival jazz italiani connettendo musica, territorio e innovazione tecnologica. In programma tra il 21 e 22 giugno i concerti del Tchaikovsky Jazz Trio, formazione di giovani talenti del Conservatorio di Catanzaro, del Lorenzo Iorio Trio e del sassofonista Francesco Caligiuri. Il Festival sarà introdotto dall’itinerario nel centro storico “Le Vie della Seta” con partenza e arrivo in Villa Margherita.

«L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Fiorita non ha voluto far mancare il proprio abituale sostegno ad un’iniziativa che, anno dopo anno, si è saputa distinguere per aver riportato interesse e partecipazione attorno a Villa Margherita, coniugando identità, tradizioni e sperimentazioni», ha sottolineato l’assessore al Turismo del Comune di Catanzaro Vincenzo Costantino.

«Un impegno  – ha aggiunto – che si rinnova attraverso un programma ricco e variegato che parla al territorio e che raccoglie la sfida di coinvolgere, specialmente i più giovani, in un percorso delle arti a cielo aperto».

«Ci vediamo daMargherita è lo slogan che ci ha accompagnato fin dal primo anno, contribuendo in maniera importante alla riscoperta e al rilancio di un luogo simbolo della città», ha commentato il Presidente dell’associazione da Margherita, Vincenzo Nocita.

«In questa edizione – ha concluso – abbiamo cercato di alzare ancora il tiro, portando a Catanzaro esperienze culturali diverse e innovative che si sposano con la mission del nostro progetto. Parlando di attualità ed intercettando gusti e tendenze di ogni fascia di pubblico, auspichiamo ancora di vivere un’intensa settimana di sana aggregazione». (rcz)

SOVERIA MANNELLI – Il Festival del Lavoro nelle aree interne

Da mercoledì 11 a venerdì 13 giugno, a Soveria Mannelli, nelle Industrie Rubbettino, si terrà la terza edizione del Festival del Lavoro nelle aree interne, promosso da RESpro, la rete di storici per i paesaggi della produzione, da Fondazione Appennino e da Rubbettino.

In una densa tre giorni di incontri e dibattiti, oltre 40 studiosi provenienti da ogni parte d’Italia (e non solo) discuteranno di impresa e memoria, di quanto i territori che hanno dato origine al modello italiano oggi si siano riscoperti fragili e necessari di tutela e custodia. Non solo analisi, ma anche progetti e proposte per il futuro che mettano insieme produzione e cultura, industria e design, produzioni identitarie e nuove economie.

Il panel dei relatori è variegato e composto da giovani ricercatori, professionisti e affermati studiosi, in uno scambio continuo di idee, visioni ed esperienze.

In particolare, si segnala la partecipazione di Pierluigi Sacco, economista, specializzato in economia della cultura, sviluppo territoriale, industria creativa e politiche culturali; Veronica Macchiavelli, regista del documentario “L’ultima neve” che verrà proiettato nel corso del festival presso lo storico Lanificio Leo; Cristina Garzillo (ICLEI Europe), esperta internazionale di sostenibilità urbana e territori in transizione; Lucia Nardi, vicepresidente di Museimpresa e responsabile cultura d’impresa per Eni; Ludovico Solima, economista della cultura e studioso dei modelli di gestione e sostenibilità del patrimonio culturale, con particolare attenzione alle aree marginali; Paolo Scaramuccia, responsabile nazionale delle cooperative di comunità e delle aree interne di Legacoop; Vito Teti, antropologo e voce autorevole sulla questione meridionale;

Numerosi gli eventi e i talk in programma che comprendono non solo la condivisione di percorsi di studio e di ricerca ma anche di esperienze, come l’evento di networking “Radici rotte”, previsto per la serata del 12 giugno, un momento dedicato all’incontro e al dialogo tra attori del territorio: imprenditori, associazioni, professionisti e cittadini si confronteranno per condividere esperienze, creare connessioni e costruire nuove sinergie. Un’occasione per intrecciare storie, idee e prospettive sul futuro delle aree interne.

La discussione sulle aree interne e il loro futuro è più che mai necessaria in questo momento storico «Il tema delle aree interne – osserva Augusto Ciuffetti, docente di Storia economica presso l’Università Politecnica delle Marche, e membro del comitato scientifico del Festival – continua ad essere al centro del dibattito culturale e degli studi, mentre sta progressivamente scomparendo dall’agenda politica del nostro Paese. Né la SNAI, né il PNRR, nonostante i progetti e le risorse finanziarie messe a disposizione, hanno prodotto risultati degni di nota.

Nello stesso tempo è cambiato il contesto generale. Allo spopolamento delle aree interne corrisponde l’eccessiva urbanizzazione e la cementificazione degli spazi costieri, con una densità abitativa delle città in costante crescita, mentre il declino demografico è ormai un fenomeno che riguarda l’Italia intera. Tale situazione sta permettendo a grandi multinazionali di mettere in atto nuovi atteggiamenti predatori nei confronti della dorsale appenninica. Sembra che il futuro, per quest’ultima, non possa che corrispondere alla realizzazione di enormi parchi eolici, in nome di una distorta visione della transizione energetica, la quale assicura enormi guadagni solo alle società di progettazione, oppure a nuove ipotesi di sviluppo turistico di massa legate alla costruzione di impianti di risalita, che ignorano completamente le conseguenze del mutamento climatico.

Al turismo, considerato come una sorta di illusoria panacea, spesso responsabile, invece, della totale devastazione di territori e spazi urbani, oppure legato esclusivamente a prospettive del tutto inconsistenti o imposte dalle mode del momento, come il cosiddetto turismo delle origini, si dovrebbe sostituire la vera riscoperta dei mestieri e dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità locali, in particolare di quelli culturali».

«Questa terza edizione del Festival del Lavoro nelle Aree Interne – ha dichiarato l’Editore Florindo Rubbettino – vuole dare un contributo a un futuro in cui la cultura sia riconosciuta come leva strategica per lo sviluppo locale. La cultura nei territori fragili rappresenta infatti un driver potente e sottovalutato per la rigenerazione e lo sviluppo locale. Spesso, in queste aree, si trovano patrimoni materiali e immateriali soggetti ad abbandono, ma con un grande potenziale. L’approccio interdisciplinare alla conservazione e al miglioramento del costruito storico, così come la rigenerazione del paesaggio culturale raccontato attraverso esperienze concrete, i casi di musei, archivi e biblioteche come patrimonio culturale di prossimità sono alcune delle traiettorie per ragionare su forme di lavoro e sviluppo sostenibile anche in contesti di fragilità».

«L’obiettivo del Festival – per Gianni Lacorazza – cofondatore e vicepresidente di Fondazione Appennino – è quello di rafforzare una identità pragmatica e concreta, ponendo attenzione alle reali esperienze, con i rischi e le opportunità che le caratterizzano. La sfida è quella di un percorso nuovo, lontano da letture ancora affidate a vecchi luoghi comuni o a sempre meno efficaci approcci di analisi datati e autoreferenziali. Servono soluzioni e non più solo consigli, protagonismo reale delle comunità e dei mercati, sguardi dall’interno e non all’interno.

Il festival diventa così un luogo per interrogarsi su numeri e fatti, per capire se ancora ci sono più persone che parlano di aree interne rispetto a quelle che ci vivono o, peggio ancora, che se ne occupano concretamente. Con la consapevolezza che sono proprio queste ultime a poter dare un contributo fondamentale».

«Il Festival – sostiene Roberto Parisi, presidente di RESpro e docente di storia dell’architettura e del paesaggio presso l’Università del Molise – è una importante conferma della validità e della qualità di un approccio metodologico alla questione delle aree interne fondato sulla centralità della storia. Un approccio, concepito e sostenuto sul piano scientifico dalla nostra Associazione fin dai suoi esordi, che in questa occasione si misura sul tema della difesa e della salvaguardia di archivi, biblioteche e musei ancora presenti in molti territori dell’Italia interna. Si tratta di patrimoni culturali molto fragili, la cui sopravvivenza raramente rientra tra gli obiettivi perseguiti dalle cosiddette imprese culturali. Un piccolo grande deposito di storie e di memorie del lavoro che a stento resiste ai processi rigenerativi in atto e che invece dovrebbe essere considerato un imprescindibile presidio territoriale per le stesse comunità locali». (rcz)

A San Pietro Maida torna la Festa nazionale di Utopia

Dal 10 al 12 giugno a San Pietro Maida si terrà la Festa nazionale di Utopia a cura della compagnia Teatrop e del Centro Rat Teatro dell’Acquario.

Greta Belometti e Pierpaolo Bonaccurso, direttori artistici di Teatrop, tengono a sottolineare che la festa di Utopia “è il luogo ideale per lo svolgimento di rappresentazioni; è anche una fucina dove si confrontano e si elaborano idee e progetti per nuove produzioni. Utopia è l’avanguardia italiana del teatro per ragazzi che programma e si evolve rivolgendo uno sguardo attento alla crescita dei più piccoli che, grazie a questa antica arte, possono acquisire conoscenze basilari per il loro sviluppo inteso in ogni suo aspetto”. 

La festa nazionale di Utopia è, dunque, un’importante opportunità per le famiglie di San Pietro Maida e di tutto l’hinterland lametino che sono invitate a partecipare alla grande e coinvolgente kermesse, ad assistere ai vari eventi in cartellone per vivere insieme la bellezza e il fascino antico e sempre nuovo del teatro. Alle 18 del 10 giugno prossimo si parte con “Lo spettacolo più bello del mondo” di Effimero meraviglioso. In serata, alle 21:45, ci sarà la presentazione del libro “Il pianeta storto” di Marco Renzi nell’auditorium G. Aiello.

 Nel pomeriggio di mercoledì 11 giugno, alle 16, andrà in scena “Pillole di teatro” a cura di La Mansarda, Magazzini di Fine Millennio, Boolm Theatre. A seguire “Uccelli in parata”. Alle 18, all’auditorium G.Aiello è in programma la rappresentazione “L’insolito Cappuccetto Rosso” a cura del Centro Rat Teatro dell’Acquario. Giovedì 12 giugno, alle 16:30, nuovamente in scena all’anfiteatro di località Fiume con “Pillole di teatro” a cura di 2Giga e Teatrabile. A seguire “Uccelli in parata”. Lo spettacolo “Hansel e Gretel” sarà messo in scena alle 18 all’auditorium G.Aiello a cura del Molino d’arte. 

Si evidenzia, inoltre, che la Regione Calabria sostiene fattivamente la Festa di Utopia (acronimo che significa “Unione teatri operativi per l’infanzia e l’adolescenza). Infatti la “Festa Nazionale di Utopia ’24” è co-finanziata con risorse PSC (Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02) erogate ad esito dell’Avviso di Progetti Speciali per lo sviluppo dell’attività teatrale della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura. (rcz)

A Catanzaro successo per il Performing Festival

di ALESSANDRO TARANTINO – Diciassette performance artistiche, dodici talk di approfondimento, due workshop. I numeri del Performing Festival raccontano, già da sé, l’impatto che l’iniziativa ha avuto sulla città di Catanzaro. Ma a raccontare l’importanza del Festival è soprattutto la qualità degli ospiti che Performing ha portato sui Tre Colli, racchiudendo in tre settimane appuntamenti di caratura artistica e culturale di livello mondiale.

A testimoniarlo sono le decine di articoli di stampa nazionale e internazionale che hanno sottolineato come il Performing Festival abbia portato Catanzaro e quindi la Calabria al centro della scena artistica contemporanea per tutto il mese di maggio.

Nomi come quello di Regina José Galindo, di Nezaket Ekici, di Daniela Ortiz, di Orlan hanno catturato tanto l’attenzione del pubblico già avvezzo alle performance di artiste tanto affermate, quanto l’interesse di un pubblico più ampio, suscitando curiosità verso forme di espressione artistica che Catanzaro non aveva sin qui mai vissuto. I talk, poi, attraverso la visione degli artisti ospitati, hanno permesso di aprire il dibattito sia su temi strettamente legati alla città (come la riqualificazione urbanistica di aree abbandonate), sia su temi di attualità globale, come la questione israelo-palestinese, le politiche migratorie e la libertà individuale femminile.

Di straordinario rilievo culturale quindi sia le performance, sia le occasioni di confronto e approfondimento a disposizione degli studenti e delle studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. L’istituzione, promotrice della manifestazione, ha infatti inteso investire sulla città e sulle sue potenzialità inespresse, allestendo una rassegna ambiziosa, stimolante, di alto profilo, dimostrando da un lato che il Mezzogiorno e la Calabria hanno capacità, competenze e professionalità per accogliere grandi eventi; e dall’altro che la periferia sociale e culturale in cui la città si è confinata da decenni è un recinto da cui è possibile fuggire.

Un investimento sulla città, dunque, perché il Festival non ha avuto solo una ricaduta sul tessuto culturale calabrese, bensì anche sul tessuto economico catanzarese: le attività commerciali e ricettive del centro storico del capoluogo di regione hanno infatti beneficiato direttamente delle attività del Festival, con risultati tangibili in termini di prenotazioni ed erogazione di servizi.

«È stato faticoso sì, ma il Festival ci lascia una grande soddisfazione. La definirei una grande esperienza formativa per tutto il contesto in cui opera l’Accademia di Belle Arti, un’esperienza che a mio avviso è servita anche a permettere al comparto Afam di accorciare le distanze dal sistema artistico e da quello della cultura. Era uno dei nostri obiettivi: da qui ripartiamo per nuovi traguardi, sia come Accademia che come comparto», ha detto Simona Caramia, docente dell’Accademia di Catanzaro e referente scientifica dell’intero progetto Performing.

Entusiasta Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia: «La vita, come consuetudine, è sempre pronta ad offrire strumenti capaci di comporre arie che allietano anche le anime più inquiete – ha commentato al termine della kermesse –. L’Accademia di Catanzaro ha offerto momenti che rimarranno nel cuore di chi è capace di ascoltarle e di chi ha avuto modo di offrire il pulsare del proprio corpo aprendolo verso nuovi orizzonti. Artisti provenienti da ogni angolo del mondo, hanno inteso offrire il proprio sapere, raccontando quanto la ricerca artistica risulta essere linguaggio capace di scuotere coscienze aprendo varchi di temporalità ermeneutica».

«La performance, basata sull’improvvisazione dell’artista e sul coinvolgimento del pubblico – ha aggiunto – ha lasciato nei nostri allievi ed in tutti i partecipanti, profonde tracce di riflessione creativa. Grato ed orgoglioso per quanto prodotto, ancora una volta ritengo doveroso ringraziare l’intera collettività accademica per il grande sforzo profuso, assicurando che l’impegno continuerà fino a quando questa straordinaria squadra riporrà nella mia persona ancora fiducia e stima».

La manifestazione è parte di “Performing”,  un progetto che coinvolge dodici istituzioni del comparto Afam e Universitario italiane guidate dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, sostenuto con fondi del Ministero dell’Università e della Ricerca del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 – Componente 1 “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’università” – Investimento 3.4 “Didattica e competenze universitarie avanzate”, sotto-investimento T5 “Partenariati strategici/iniziative per innovare la dimensione internazionale del sistema AFAM”, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU. (at)

BADOLATO – Il reading-spettacolo “Sanasàna”

Domani pomeriggio, a Badolato, alle 18.30, a Palazzo Gallesi, si terrà il Reading-spettacolo “Sanasàna – Ovvero una poetica dell’interezza” con Elisa Longo e Giorgio Caporale.

L’evento è stato organizzato dalla Pro Loco Badolato Aps, nel contesto del progetto “Casa delle Arti e delle Culture” (con le sue mostre ed installazioni artistiche ed il suo programma di eventi culturali), patrocinato dal Comune di Badolato, dall’Unpli Calabria e dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.«Sanasàna come urgenza e come rituale. Uno spettacolo che è soprattutto una confidenza. La genesi di una silloge poetica – questa di Elisa Longo, edita da Tralerighe Libri per la collana I Masnadieri – che passa attraverso vicende biografiche, intime, mai del tutto esplicitate, e ricognizioni della realtà filtrata attraverso lo sguardo e la sensibilità poetica. Attorno alle parole, come scenari necessari, i paesaggi sonori del chitarrista Giorgio Caporale, che sono insieme spazio e tempo di un percorso, come di uno sforzo, a conoscere e valicare confini geografici e umani».

L’evento sarà preceduto da una passeggiata narrata alla scoperta del borgo, in programma dalle 16.30 alle 18.30. (rcz)

CARDINALE (CZ) – Proiettato il film-documentario “Figli del Minotauro”

Nel tradizionale giorno della transumanza, a Cardinale è stato proiettato il film-documentario “I figli del Minotauro – Storie di uomini e animali” di Eugenio Attanasio e prodotto dalla Cineteca della Calabria. La proiezione è stata possibile grazie alla Pro Loco, presieduta da Domenico Gori.

Può la narrazione della  Calabria emendarsi dall’immagine di terra di ‘ndrangheta, dal peccato originale di essere regione povera e terra di emigrazione, dagli stereotipi più comuni? Sembrerebbe finalmente possibile una  nuova via del racconto in Calabria, letterario e cinematografico, grazie ad una generazione di autori che riescono a cogliere nel contemporaneo i segni di una civiltà contadina ancora assai vitale. È questo il caso del film documentario di Attanasio. L’evento è stato scelto perché nelle Preserre c’è una grande tradizione di allevamento del bestiame e di lavorazione del latte, che rendono il Comune di Cardinale un centro di eccellenza.

La proiezione, alla presenza del regista e dei rappresentanti della Pro loco, dell’Amministrazione Comunale con il vicesindaco Massimo Rotiroti, ha riscosso un grande successo. Il giornalista Luigi Stanizzi, presentando il regista Attanasio, ha puntualizzato che questo lavoro è stato proiettato in Italia e all’estero, ottenendo premi e riconoscimenti di caratura internazionale. E che il docufilm sulla transumanza è stato girato prima che questa pratica millenaria venisse dichiarata patrimonio Unesco.

Luigi Stanizzi ha detto che il regista Eugenio Attanasio ha il grande merito, attraverso le sue opere cinematografiche e letterarie, di valorizzare e fare conoscere tradizioni,  personalità, capolavori d’arte e luoghi della nostra terra spesso ignorati anche dai calabresi stessi. Protagonisti dell’epico racconto della transumanza, inteso come metafora di un cammino di uomini e animali, sono i mandriani, eredi di una cultura millenaria che permane ancora oggi, e che parte dal Mesolitico, quando uno dei primi artisti della preistoria raffigurò l’immagine del Bos Primigenius nella Grotta del Romito di Papasidero, uno dei siti più importanti del mondo.

Ancora non sono noti i motivi ispiratori di questi primi uomini, che scelsero i bovini come soggetti delle loro straordinarie opere, tra Papasidero, Lescaux, Altamira e Chauvet, ma si è certi che risalgano ad un periodo anteriore alla domesticazione, quando l’animale rappresentato evocava un’idea di forza, di potenza, di fertilità che incuteva timore. Aristotele cita,  nell’Istmo delle Calabrie, Italo, re allevatore degli Enotri, mentre il simbolo del bovino è ricorrente nell’arte della sibartide sia con il toro prospiciente,  utilizzato nella monetazione, che con la scultura del toro cozzante.

«Ultimi eredi di questo mondo ancestrale – ha fra l’altro messo in rilievo il regista e operatore culturale Eugenio Attanasio – sono gli allevatori calabresi di podoliche, in quanto si muovono ancora andando dietro agli animali che si spostano in cerca di pascoli freschi, mandriani che utilizzano ora il cavallo, ora il pick up, ora il quad, interpretando una modernità ancora sostenibile, dove uomini, animali, e specie vegetali creano un ecosistema».

Encomiabile il grande attivismo della Pro loco di Cardinale e di Manuela Staglianò, che ha saputo promuovere l’evento coinvolgendo la popolazione e gli allevatori del posto, che hanno risposto in maniera significativa organizzando anche un’eccezionale degustazione di autentici, deliziosi prodotti locali, intimamente legati alla tradizione del territorio: Azienda agricola Rotiroti Giovanni, Rotiroti Domenico, Nicola Mazza, Famiglia Gori, Nicola Raimondo, Famiglia Papis. Per l’occasione è stata realizzata una scultura in legno dall’artista Stella Macrì, che è stata donata in ricordo dell’evento al regista Eugenio Attanasio. (rcz)

A Girifalco si conclude “Nuovo Cinema Coraggioso”

Giovedì 29 maggio, a Girifalco, all’Istituto di istruzione secondaria superiore “Ettore Majorana”, la sezione regionale di “Nuovo Cinema Coraggioso – Sognare il presente”, la nuova edizione del progetto nazionale presentato da ZaLab, con gli eventi finali dove saranno proiettati i corti prodotti dagli studenti dell’Istituto. Il progetto si è svolto in collaborazione con Scenari Visibili – TIP Teatro e l’associazione culturale Kinema. Il secondo appuntamento è per il 3 maggio, al Complesso Monumentale (ex Ospedale Psichiatrico).

L’edizione di quest’anno ha avuto come titolo “Sognare il presente” perché affronta le tematiche più urgenti della contemporaneità, attraverso la consultazione di un catalogo cinematografico pensato per esplorare i valori del coraggio, delle emozioni, delle relazioni, della natura e del rispetto dell’altro. Con una selezione di cortometraggi e lungometraggi italiani e internazionali, il progetto incoraggia l’immaginazione, la riflessione critica e l’azione e invita studenti e docenti a esplorare attraverso il cinema le sfide contemporanee e le emozioni che caratterizzano il nostro tempo.

Grazie a proiezioni e laboratori di cinema in classe con docenti e professionisti del settore, gli studenti sono diventati da semplici spettatori degli organizzatori culturali, arrivando ad ideare e realizzare un contenuto video finale (un corto, un’intervista) a partire da temi di rilevanza sociale, che oggi proiettano in un evento conclusivo. È questo l’obiettivo dell’iniziativa, che ha coinvolto oltre 50 scuole in oltre 10 regioni, realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da MIC – Ministero della Cultura e MIM – Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Gli studenti della III A (indirizzo scientifico) hanno lavorato a partire dal documentario “La timidezza delle chiome” di Valentina Bertani (2022), dove protagonisti sono Benjamin e Joshua, due gemelli omozigoti con una disabilità intellettiva e un naturale carisma, vincitore di un premio ai Nastri d’Argento. Gli studenti hanno così realizzato un’intervista a un loro coetaneo con disabilità uditiva.

La classe III B (indirizzo pedagogico) ha scelto di lavorare invece sui temi del documentario “Kripton” di Francesco Munzi (2023), che indaga la salute mentale, in particolare in un gruppo di sei giovani ragazzi nella periferia romana. Studenti e studentesse hanno quindi realizzato una doppia intervista con due pazienti del Centro di riabilitazione psichiatrica di Girifalco (ex Ospedale Psichiatrico): i video prodotti e montati saranno quindi proiettati all’esterno del cortile dell’ex OP, nella serata di martedì 3 giugno alle 20, con l’invito a partecipare rivolto alla comunità, ai pazienti e al personale medico. (rcz)

CATANZARO – Giovedì la scopertura del busto di Mimmo Rotella

Giovedì 29 maggio, a Catanzaro, alle 18, al Parco della Biodiversità, si terrà la cerimonia di scopertura del busto bronzeo di Mimmo Rotella, realizzato dallo scultore Luigi Verrino e fortemente voluto dal Presidente della Provincia di Catanzaro, Mario Amedeo Mormile.

Prevista, anche, una conferenza stampa sull’allestimento di una prestigiosa mostra retrospettiva delle opere di Rotella, provenienti dalla Collezione Verrino. La scultura di bronzo che raffigura Mimmo Rotella, che va ad arricchire il Parco della Biodiversità – Parco internazionale della scultura, e la mostra inedita richiameranno l’attenzione di artisti e visitatori da tutto il mondo.

Il programma prevede, presso il ristorante Papilla all’interno del Parco, gli interventi del Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, del direttore dell’Accademia di Belle Arti Virgilio Piccari, dell’assessore comunale alla Cultura Donatella Monteverdi, dello  Scultore Luigi Verrino e del Presidente della Provincia Mario Amedeo Mormile, che trarrà le conclusioni. Modera il Giornalista Luigi Stanizzi.

Mimmo Rotella, artista nato a Catanzaro e di fama planetaria, è stato  legato al movimento del Nouveau Réalisme e della Pop Art internazionale. La sua tecnica artistica più nota è il famoso “Dècollage”,  sperimentato per la prima volta dopo i suoi viaggi all’estero, consacrandolo come artista del taglia e incolla.

Il Parco Internazionale della Scultura (conosciuto anche come Marca Open) è un museo a cielo aperto, fra i più rilevanti, situato all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea, giardino urbano della città di Catanzaro. È costituito da una collezione di  sculture concepite da artisti di fama internazionale, acquistate dalla Provincia di Catanzaro. (rcz)

CATANZARO – Il consigliere Serraino: Per Pineta Giovino serve manutenzione continua

«Le condizioni in cui versa la Pineta di Giovino purtroppo sono sotto gli occhi di tutti e con la stagione estiva alle porte c’è bisogno di un intervento deciso e tempestivo da parte dell’amministrazione comunale per non rischiare di compromettere del tutto la fruibilità e il pregio naturalistico dell’area». È quanto ha detto il consigliere comunale di Catanzaro, Tommaso Serraino, evidenziando come «di campanelli d’allarme nei mesi scorsi ce ne sono stati diversi: ad esempio, le diverse staccionate divelte e la scarsa manutenzione degli alberi con la caduta di rami secchi mai raccolti».

«Questo – ha aggiunto – significa che il polmone verde ha bisogno di una manutenzione continua tutto l’anno, vista anche la presenza di fruitori non limitata a luglio e agosto. È questo il biglietto da visita che la nostra città è in grado offrire ai visitatori e ai turisti?
L’amministrazione, nello specifico nei settori ambiente e gestione del territorio, si trova in uno stato di perenne emergenza e, con risorse umane e mezzi ridotti al lumicino, programmare per tempo dei lavori è diventata una chimera».

«Eppure questo non deve diventare un pretesto – ha proseguito –per lasciare precipitare le cose. Difatti, ritengo necessario capire quali siano le priorità e condividerle con tutta l’amministrazione. Sarebbe un peccato disperdere degli investimenti utili, come quelli che non troppo tempo fa hanno portato ad inaugurare un’area fitness, anche in considerazione dell’ulteriore valore che l’intera area acquisterà dopo l’istituzione della riserva naturale da parte della Regione Calabria».

«È necessario – ha proseguito – attivarsi per tutelare la pineta anche stimolando la collaborazione con i cittadini, magari tramite gli strumenti dei patti di collaborazione a cui questa amministrazione, giustamente, crede tanto, oppure mettendo in pratica delle sinergie con enti preposti alla salvaguardia ambientale».

«Ricordo, ad esempio – ha concluso – di essermi attivato io stesso per coinvolgere Calabria Verde nelle attività di prevenzione degli incendi e, a tal punto, vorrei sapere se un’intesa del genere è ancora percorribile. Insomma, è indispensabile individuare una strategia per aggredire la problematica prima che l’estate entri nel vivo: la Pineta di Giovino è un bene prezioso che Catanzaro merita di vedere tutelato e valorizzato». (rcz)