CROSIA (CS) – Concluso il primo modulo del progetto “Giovani leoni europei”

Si è conclusa, a Crosia, il primo modulo di Cittadinanza europea del progetto “Giovani leoni europei 2023”,  approvato e finanziato dal Dipartimento per le Politiche di coesione e per il Sud – Presidenza del Consiglio dei Ministri,  nell’ambito degli interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo settore.
Un’attività articolata dalla Themes formation center, quale ente capofila, in partenariato con il Comune di Crosia, Croce rossa italiana – Comitato di Mirto Crosia, l’Istituto di istruzione Cariati e l’Organizzazione di volontariato Salviamo Campana.

Durante le lezioni, svolte presso i locali dell’Istituto tecnico economico / Liceo scientifico di Mirto Crosia, appartenente al più ampio Istituto di istruzione superiore di Cariati, 16 ragazzi hanno seguito le attività proposte dalla docente Alessandra Beraldi, con il supporto della tutor Fiorella Cassiano.  Il modulo di Cittadinanza europea è stato un percorso finalizzato a insegnare i principi  fondamentali dell’Unione  Europea, la sua storia, la struttura, il funzionamento delle istituzioni e il processo legislativo. Inoltre, sono stati introdotti i programmi finanziati dall’Ue e come parteciparvi, evidenziando l’importanza della cittadinanza europea. Le lezioni hanno incluso attività in aula, lavori di gruppo, test di verifica e pianificazione di progetti. Sono stati utilizzati materiali vari come dispense, uso di internet e supporti audio-visivi. Le lezioni teoriche sono state affiancate da azioni pratiche, con esercitazioni e attività interattive come business game e project work. Durante le lezioni è stata sottolineata l’importanza della partecipazione democratica dei cittadini europei che devono essere parte attiva della politica europea. Inoltre, nel corso degli incontri sono state proposte delle attività di cooperative lerning e di game base allo scopo di consentire ai corsisti un concreto apprendimento degli argomenti trattati. Fra questi, l’iter di costruzione dell’Unione europea, Lo spazio Schengen, vale a dire, un’ampia area di Stati europei che hanno abolito le frontiere interne e sostituite da un’unica frontiera esterna, l’Eurozona, le istituzioni europee, i settori di azione dell’Unione europea e la formazione delle leggi; la partecipazione democratica dei cittadini europei, quindi, a seguire i finanziamenti europei e gli appositi canali di accesso.

COSENZA – Il regista Marco Martire parla dei suoi progetti futuri alla Commissione Cultura

La Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi di Cosenza, presieduta dal consigliere comunale Mimmo Frammartino, ha incontrato il regista cosentino Marco Martire, per parlare del  cortometraggio “Esisto, ma non vivo”,  l’opera prima di Martire che, sin dall’inizio della sua carriera, ha sempre toccato i temi del sociale.

L’attenzione verso i soggetti più fragili della vita di tutti i giorni sembra essere diventata una sua prerogativa. Il suo viaggio cinematografico, tra inclusione e innovazione – è stato sottolineato durante l’incontro a Palazzo dei Bruzi in Commissione cultura – è quello che ha preso le mosse, dopo una breve parentesi come attore, nel 2014 e nel 2017, proprio con la produzione del corto “Esisto ma non vivo”, di cui è protagonista un altro attore cosentino, Davide Carpino, anch’egli presente all’incontro di Palazzo dei Bruzi.

Il film affronta il delicato tema della sessualità dal punto di vista di un ragazzo con disabilità, con i pregiudizi che spesso ne accompagnano il percorso esistenziale.

«L’obiettivo del film – come ha spiegato lo stesso regista Martire – è quello di generare maggiore consapevolezza e comprensione nei confronti di questa particolare condizione, dando voce a coloro che la vivono personalmente e che si trovano ad affrontare le sfide quotidiane legate alla disabilità».

Sembra che il feeling con la Commissione cultura del Comune di Cosenza sia destinato a proseguire al fine di promuovere ancora messaggi sociali profondi e rafforzando il legame tra cinema e territorio.

«Il cinema – ha concluso Marco Martire – non è solo intrattenimento, ma uno specchio della società che ci invita a riflettere e a cambiare».

Inoltre, il 2025 segnerà la fine delle riprese del cortometraggio, dal titolo “Invisibili”, sempre diretto da Marco Martire, molto impegnato nel cinema sociale e di impegno civile.

Il progetto cinematografico di Martire affronta, attraverso il punto di vista di una insegnante (la protagonista è l’attrice cosentina Maria Pia Iannuzzi, da tempo stabilitasi a Roma) il tema della disabilità uditiva e di altre sfumature sociali che spesso risultano “invisibili” agli occhi della società odierna, come la fibromialgia, patologia di cui soffre la protagonista del corto.

L’insegnante di “Invisibili” ha un disturbo che le toglie la possibilità di vivere, ma ha dalla sua una grande capacità reattiva che, nonostante il dramma interiore, fa emergere la bellezza dei colori che la vita è ancora in grado di regalarle. Marco Martire è fiero di questo nuovo progetto che vedrà la luce proprio nel 2025. (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Si presenta il libro “Riabitare i classici”

Domani pomeriggio, a Corigliano Rossano, alle 17, a Palazzo Madre Isabella De Rosis, sarà presentato il libro “Riabitare i classici, Levia itinera tra letteratura e vita” di Alessandra Mazzei.

L’evento, patrocinato dal Comune, sarà condotto da Giuseppe De Rosis ed Erminia Madeo e vedrà la partecipazione, insieme all’autrice, di Giuseppe Trebisacce, Franca Pinto Minerva, Loredana Giannicola, del Vice Sindaco e assessore alla Cultura, Giovanni Pistoia, nonché della Presidente del Consiglio Comunale della città, Rosellina Madeo. Gli intermezzi musicali dell’affermata e giovane cantautrice Bambina renderanno ancora più piacevole un pomeriggio che si preannuncia di grande bellezza e coinvolgimento.

Il volume disegna in venti capitoli un percorso cronologico e concettuale che parte dalla definizione stessa di classico e attraversa i più alti autori della letteratura latina, da Virgilio, Seneca, Catullo, fino ad arrivare ai grandi nomi del canone letterario italiano, da Dante, su cui – anche per la specializzazione in filologia dantesca dell’Autrice – si soffermano più capitoli, a Petrarca, Boccaccio, il Galateo, Alfieri, Leopardi, Montale, Pirandello, Calvino e tanti altri, in una struttura ad anello che si apre con una significativa citazione tratta dalle Memorie di Adriano della Yourcenar, per concludere con un’articolata analisi di questo stesso grande romanzo della letteratura internazionale del Novecento. (rcs)

COSENZA – Al Museo dei Brettii e degli Enotri la tombolata

Domani pomeriggio, a Cosenza, al Museo dei Brettii e degli Enotri, alle 17, si svolgerà una speciale tombolatain cui, oltre al gioco tradizionale delle festività natalizie, la tombola, personalizzata con i reperti della collezione del Museo, si giocherà anche a un gioco di società che ci consentirà di conoscere meglio la nostra città, Cosenzopolis: jocamu curi Brettii(rcs)

CARIATI (CS) – La mostra fotografica “Tempo di semina, tempo di raccolto”

Fino al 2 febbraio 2025 è possibile visitare, al Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati la mostra fotografica “Tempo di semina, tempo di raccolto” sulla cultura contadina cariatese, curata dalla direttrice Assunta Scorpiniti.

L’esposizione – visitabile nei giorni di normale apertura del museo (sabato e domenica dalle ore 17.00 alle 21.00) e tutti i giorni dal 1° al 6 gennaio – è stata inaugurata lo scorso 13 dicembre nell’ambito della tre giorni di convegni e masterclass promossa, presso il Museo, dall’Amministrazione Comunale e dall’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura in Calabria (Arsac), e dedicata all’Olio Evo di Calabria.  

A tagliare il nastro sono stati, infatti, insieme all’autrice, il sindaco di Cariati, Cataldo Minò e il Commissario Arsac Fulvia Caligiuri

Inserita nel più ampio progetto di ricerca e racconto della stessa autrice, denominato “Vita nei campi”, l’esposizione, frutto di un’accurata indagine tra le famiglie contadine del luogo, è costituita da scatti che documentano il lavoro agricolo e la vita quotidiana nelle campagne di Cariati dagli anni Trenta fino a circa i Novanta del Novecento. 

Il titolo “Tempo di semina, tempo di raccolto” pone in rilievo due importanti momenti della “vita nei campi”, i quali, spiega la Direttrice del Museo, possono essere metafora della vita umana, che presuppone fiducia, capacità di prendersi cura, di attendere e di gioire per i prodotti ottenuti.

Tra la semina e il raccolto, inoltre, è racchiusa una fatica incessante, per il ritmo incalzante delle colture, l’avvicendarsi delle stagioni e le incertezze determinate dal clima; soprattutto per la percezione che il contadino aveva della terra, considerata parte essenziale della propria esistenza, curata e costantemente seguita perché potesse dare i suoi frutti.  

Ma non è solo questo. «Il progetto culturale ‘Vita nei campi’, di cui la mostra è un’espressione – ha spiegato l’autrice – mira a colmare un vuoto di ricerca e di racconto sul mondo contadino locale, predominante per millenni, che ha segnato il cammino, la storia e le radici della comunità, eppure quasi cancellato nelle sue memorie dai percorsi storici, a partire dalla grande frattura sociale causata dall’emigrazione». 

La potenza delle immagini (in bianco e nero e con didascalie volutamente essenziali), è la modalità scelta per raccontare il vissuto collettivo di un mondo popolare perduto, ancora necessario per capire da dove veniamo e per i tanti valori sottesi; ma anche «per poter conoscere e interpretare elementi del nostro patrimonio culturale con nuovi sguardi di lettura, in un confronto critico con il presente». 

Fotografie, dunque, come tracce di memoria «che uniscono le generazioni sul grande tema del lavoro» e danno voce, riconoscimento, consapevolezza «a quanti nel silenzio della storia hanno portato avanti la società e le famiglie». 

Su questa scia Assunta Scorpiniti ha realizzato, negli anni passati, altre due mostre documentarie, che sono in esposizione permanente presso il Salone Polifunzionale del Porto, visitabili su richiesta: “Storie e immagini della Calabria altrove”, sull’emigrazione calabrese in Germania, e “Famiglie e barche della comunità marinara di Cariati”. (rcs)

A Corigliano Rossano successo per l’incontro del M5S sui fondi Ue

È stato molto partecipato l’incontro organizzato a Corigliano Rossano dal Movimento 5 Stelle – su iniziativa dell’eurodeputato Pasquale Tridico – sui problemi più gravi della Calabria e sulle opportunità di sviluppo della regione.

Oltre a Tridico, all’iniziativa sono intervenuti il sindaco della città, Flavio Stasi, e alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle: i parlamentari nazionali Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico ed Elisa Scutellà, il consigliere regionale della Calabria Davide Tavernise, la consigliera comunale di Corigliano-Rossano Lidia Sciarrotta e Giuseppe Giorno, coordinatore dei pentastellati della provincia di Cosenza.

Alla manifestazione hanno preso parte anche numerosi professionisti, rappresentanti dell’impegno civile e cittadini, accomunati dal desiderio di determinare una nuova visione politica per il futuro della Calabria.

Durante il dibattito, sono stati affrontati temi fondamentali per il territorio regionale, tra cui l’importanza di garantire risorse essenziali e infrastrutture adeguate. È stato denunciato che il governo di centrodestra continua a ignorare le priorità del territorio e a tagliare milioni di euro indispensabili per lo sviluppo economico e sociale della Calabria, allo scopo di finanziare opere irrealizzabili come il ponte sullo Stretto.

La Calabria merita rispetto, investimenti e un futuro all’altezza delle sue potenzialità, è stato rimarcato nel corso della serata. Tridico ha ribadito il proprio impegno a lavorare in sinergia con le rappresentanze politiche e istituzionali, per portare soluzioni efficaci nella regione.

Tra le iniziative già in atto, si è parlato del corso di alta formazione organizzato dai parlamentari europei del Movimento Cinque Stelle per l’impiego produttivo dei fondi strutturali. Si tratta di un intervento concreto che mira a offrire strumenti utili, soprattutto ai Comuni e alle associazioni, per far crescere il Sud e tutta l’Italia.

L’incontro, che ha rappresentato anche un’occasione per uno scambio di auguri di buon 2025, è valso a lanciare un segnale netto: la Calabria non può più pagare il prezzo di decisioni calate dall’alto, contrarie ai bisogni delle comunità locali. Soltanto attraverso il dialogo, l’ascolto e la condivisione delle idee, è stato sottolineato, sarà possibile costruire una regione più forte e valorizzata. (rcs)

Il Comune di Cassano allo Ionio celebra il 50 anni dalla tragedia di Schiavonea

Domani mattina, alle 9.30, sulla Spiaggia dei Laghi di Sibari, nei pressi dell’ultimo lido, il Paradise beach, sarà commemorato il 50esimo anniversario della tragedia del mare di Schiavonea, dove persero la vita Francesco, Rocco, Nicola, Carlo, Angelo e Cosimo tutti appartenenti alla famiglia Celi e Stefano, Luciano, Salvatore, Antonio, Marino e Giuseppe della famiglia Curatolo.

È la prima volta che il Comune di Cassano allo Ionio, su proposta del sindaco Giovanni Papasso, ricorda le 12 vittime del 1974.

Al Paradise Beach, dunque, sarà posata una targa con incisi sopra i nomi dei pescatori della famiglia Curatolo – avverrà proprio nel luogo in cui è stata ritrovata l’imbarcazione dei Curatolo coinvolta nella tragedia.

Alla celebrazione saranno presenti, tra gli altri, anche il Vescovo di Cassano e Vicepresidente della Cei Monsignor Francesco Savino e il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi. Successivamente, proprio nella cittadina ausonico-bizantina sono previste altre celebrazioni.

I pescatori erano andati per mare il 30 dicembre con l’auspicio di fare una buona battuta di pesca che speravano di rivendere per i cenoni di Capodanno in preparazione. I pescherecci, Nuova Sant’Angelo e Maria Santissima, avevano preso il largo prevedendo di fare ritorno il giorno dopo.

Il tempo era buono e non lasciava presagire nessun tipo di inconveniente. All’alba del 31, mentre i due pescherecci stavano rientrando, il mare si era ingrossato a causa del vento che era aumentato nella notte. Un’onda del mare, che aveva raggiunto forza 9, ribaltò il Nuovo Sant’Angelo scaraventando in acqua il suo equipaggio e frantumando e inghiottendo l’imbarcazione stessa. Del Maria Santissima, che si era diretta verso Policoro, e dei suoi uomini, si perse inizialmente, invece, ogni traccia. Unico superstite della tragedia fu Cosimo Marghella, nipote dei Curatolo, che era a bordo di una scialuppa.

I dodici pescatori furono inghiottiti dalla furia del mare e perdettero la vita. Proprio i resti del Maria Santissima, che portava a bordo i pescatori della famiglia Curatolo, finirono sulle spiagge ricadenti tra i lidi dei Laghi di Sibari e, per questo motivo, per la prima volta nella storia, l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Papasso, ha deciso di ricordarne i membri che perirono in quella tragedia di cui parlò e per la quale si commosse l’Italia intera.

«Per ricordare questa immane tragedia il cui pensiero è vivo ancora oggi – ha commentato il primo cittadino sibarita – abbiamo voluto, insieme alla famiglia Curatolo e in accordo con la famiglia Celi e l’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano guidata da Flavio Stasi, abbiamo organizzato la posa di una targa in memoria del 50mo anniversario del triste episodio. L’abbiamo voluta anche per ricordare tutte le altre vittime del mare per le quali ancora non esiste una giornata apposita». (rcs)

A Corigliano Rossano si commemorano i 50 anni dalla tragedia del mare di Schiavonea

Domani, a Corigliano Rossano, si commemoreranno i 50 anni dalla tragedia del mare di Schiavonea, dove persero la vita 12 persone.

Il programma prevede alle ore 10.30 il raduno nei pressi della “Madonnina”, che sarà seguito dai saluti istituzionali del primo cittadino di Corigliano-Rossano Flavio Stasi.

Alle ore 11.30 è prevista la Santa Messa celebrata da sua eccellenza il vescovo.

Alle fine della celebrazione verso le ore 12 sono previsti alcuni momenti per rendere omaggio alle vittime della tragedia di cinquant’anni prima: un intermezzo musicale, la lettura di una poesia da parte della poetessa Anna Lauria, a cui farà seguito il lancio in aria di dodici lanterne, accese poco prima, che simboleggiano i caduti in mare. Alle ore 12.30 verrà posta una corona in mare. A termine del programma della mattinata sarà scoperta una targa commemorativa in Piazza Celi-Curatolo.

Era l’alba di San Silvestro di mezzo secolo fa quando dodici pescatori furono inghiottiti dalla furia del mare e persero la vita, lì, a pochi metri dalla spiaggia, sotto gli occhi impotenti dei congiunti e dell’intera popolazione del borgo marinaro. 22 bambini restarono senza padre. Unico superstite di quella tragedia fu Cosimo Marghella. Fu una tragedia nazionale che riportò l’attenzione sulle gravissime condizioni dei pescatori calabresi e della pesca.

Proprio a mezzo secolo di distanza da quella notte terribile, il borgo marinaro di Schiavonea e l’intera Città di Corigliano-Rossano non dimenticano la tragedia che il 31 dicembre 1974 portò via, tra le onde, 12 uomini del nostro territorio. Francesco, Rocco, Nicola, Carlo, Angelo e Cosimo Celi, Stefano, Luciano, Salvatore, Antonio, Marino e Giuseppe Curatolo, furono strappati all’affetto delle loro famiglie e di un’intera comunità, ma rimangono vivi nel ricordo di chi, ancora oggi, ne custodisce la memoria.

«Quella del 31 dicembre per la nostra marineria – ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi – è una data ricordiamo e celebriamo ogni anno per stare vicino e sostenere le famiglie che in quel giorno di 50 anni fa persero un proprio caro, dimostrando che la città non dimentica i propri figli, però è anche una occasione per riflettere sulle condizioni di lavoro della marineria ed in generale sulle condizioni di lavoro in Calabria».

«La città di Corigliano-Rossano – ha concluso – affonda le proprie radici anche nella secolare tradizione marinara, e per questo conserva il ricordo vivo di quella tragedia come una ferita ancora aperta sulla pelle di Schiavonea e di tutta la città». (rcs)

A Cosenza la mostra dei Presepi

di BRUNELLA GIACOBBEInaugurata l’8 dicembre 2024, prosegue fino al 6 gennaio 2025 – nella sala di rappresentanza della Caserma Paolo Grippo, sede della Stazione Carabinieri Cosenza Centro – la mostra di presepi organizzata dall’Associazione Italiana Amici del Presepio (A.I.A.P.) in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. L’esposizione di queste opere a tema celebra il Natale attraverso una combinazione di arte, simbolismo e spiritualità. Accanto al tradizionale albero e alle decorazioni natalizie che animano l’atmosfera festiva, il presepe emerge come il simbolo per eccellenza dei valori cristiani e del vero significato del Natale.

Per il terzo anno consecutivo, artisti, membri dell’Arma e appassionati del presepio si sono uniti per rendere omaggio, con creatività e devozione, alla rappresentazione della nascita di Gesù, cuore della tradizione natalizia. Intitolata “Sia luce sul mondo”, l’esposizione richiama valori quali lealtà, fedeltà e onore, che rappresentano anche i principi fondanti dell’Arma dei Carabinieri.

Visitata la splendida mostra, abbiamo rivolto qualche domanda a Massimiliano Battaglia, presidente della Sezione A.I.A.P. di Cosenza, ivi presente.

– Gentile Battaglia, vediamo molti materiali utilizzati e molti scenari.

«Abbiamo voluto selezionare rappresentazioni diverse tra loro.  I materiali utilizzati sono legno, sughero, polistirolo, gesso soffiato, diorami costruiti con la tecnica catalana.

Abbiamo sia presepi storici che popolari, come ad esempio il grande presepe con la struttura del presepe napoletano che rappresenta uno scoglio abitato, quindi un borgo, realizzato dai fratelli Giordano di Monreale. Oppure il presepe popolare che rappresenta la cittadina di Scilla, realizzato da Teresa Elmo. I presepi storici sono invece quelli in stile palestinese».

–Abbiamo visto anche un pezzo antico.

«Sì, c’è un magnifico presepe dei primi del Settecento con pastori in cera».

–I presepi sono realizzati dai vostri associati e non, giusto?

«Esattamente, abbiamo pastori calabresi ma anche pastori siciliani, pastori palermitani di artisti importanti come Paolo Biondo o Narracci che è uno scultore di Conversano. Abbiamo anche artisti stranieri come Daviu Montserrat dell’Andalusia e molti altri».

Quanti sono i presepi in mostra?

«Quest’anno è possibile ammirare 63 presepi e l’opera di Vincenzo Cristiano, un ragazzo di 14 anni ha vinto un premio alla Biennale d’arte Verona con la sua natività ed è stato recentemente premiato anche dalla Commissione Cultura della città di Cosenza».

–Da quanti anni organizzate questa mostra?

«Da diversi anni, ma è il terzo anno che si fa nella caserma dei Carabinieri, nel complesso monumentale dei Carmelitani. In passato abbiamo esposto a Palazzo Arnone e altri luoghi storici della città di Cosenza.

I nostri omaggi all’Arma risalgono anche ad anni fa, abbiamo fatto nel 2017 una mostra di presepi dal titolo Virgo Fidelis, in onore della protettrice dell’Arma dei Carabinieri. Lo scorso anno abbiamo esposto sempre qui, e il 2023 era anche l’anno in cui si celebrava l’ottocentenario della nascita del presepe, voluto per la prima volta da San Francesco d’Assisi».

Durante l’inaugurazione dell’8 dicembre, il comandante della Legione Carabinieri Calabria, Generale Riccardo Sciuto, sottolineò il profondo significato dell’iniziativa con questa dichiarazione: «Questa è forse tra le più belle iniziative di quest’anno che l’Arma organizza insieme a rappresentanti delle diverse comunità. Condividiamo con la cristianità, con il cattolicesimo, molti dei principi fondamentali: la prossimità, la vicinanza ai più poveri, ai più deboli. E tutto sommato i presepi rappresentano anche questo, cioè la Natività in casa di ciascuno, in modo che ciascuno possa ispirarsi a quei valori che la cristianità e la Natività, in questo caso, portano con sé». Ed effettivamente anche queste parole abbiamo riscontrato visitando la splendida mostra. (bg)

TREBISACCE – Avviati i lavori del progetto “Trebisacce for All”

Sono partiti, a Trebisacce, i lavori del progetto “Trebisacce for All”, finalizzato al potenziamento della mobilità sostenibile e al miglioramento dell’accessibilità nel nostro territorio.

Il progetto, del valore complessivo di 925.000 euro, è stato affidato all’impresa Ital Costruzioni.

Il progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ottenuto il riconoscimento come vincitore a livello nazionale. Questo risultato conferma la qualità della proposta progettuale e testimonia la capacità dell’Amministrazione Comunale di pianificare un futuro sostenibile e innovativo per Trebisacce, rendendo la città sempre più moderna, bella e accessibile.

Le opere previste includono la realizzazione di nuove piste ciclabili e il ripristino di alcune tratte esistenti, con particolare attenzione alla riqualificazione del marciapiede lungo Viale dei Saraceni. In quest’area saranno realizzate piste ciclabili attigue che si estenderanno fino alla località 108, in corrispondenza delle “Case Rotonde”. Il progetto avrà l’obiettivo di garantire una connessione sicura e funzionale tra il Parco Archeologico di Broglio, il centro abitato e la stazione ferroviaria, favorendo in tal modo un miglioramento della sicurezza per pedoni e ciclisti, nonché una fruizione più agevole del territorio.

Il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, ha espresso grande soddisfazione per l’avvio dei lavori: «Questo intervento rappresenta un passo fondamentale per il completamento della riqualificazione del Lungomare di Viale dei Saraceni, estendendosi fino alla località 108 e proseguendo verso la spiaggia e l’area erosa. Non solo migliorerà l’accessibilità e la sicurezza, ma contribuirà anche a rendere il nostro territorio sempre più attrattivo per residenti e turisti».

Il sindaco ha inoltre rivolto un sentito ringraziamento al Responsabile dell’Ufficio Tecnico, Arch. Orlando, e al Direttore dei Lavori, Ing. Tommaso Stamati, per il loro impegno nella redazione della variante progettuale che ha permesso di avviare i lavori con tempestività e attenzione ai dettagli. (rcs)