Ad Anton Giulio Grande il premio a Parole Aperte

Prestigioso riconoscimento per lo stilista calabrese Anton Giulio Grande, che è stato insignito del Premio a Parole Aperte per il suo talento non solo nel campo della moda, ma anche per il suo operato come Presidente della Calabria Film Commission.

Il Premio gli è stato consegnato da Sua Eccellenza Monsignor Angelo Vincenzo Zani, Bibliotecario e Archivista di Santa Romana Chiesa, nel corso dell’anteprima del Progetto Culturale Parole Aperte, proposto dalla Biblioteca Apostolica Vaticana in collaborazione con l’ Iscufar, nel prestigioso Salone Sistino di Roma.

Il Prefetto Mauro Mantovani ha tessuto un elogio del premiato, precisando che Anton Giulio Grande è stato prescelto «per aver promosso attraverso le produzioni audiovisive la cultura del Mediterraneo, come spazio di pace e di relazioni internazionali inclusive».

Il fashion designer Anton Giulio Grande, inoltre, è stato recentemente nominato membro del Consiglio di Dipartimento interuniversitario di beni culturali, architettonici, paesaggistici, ambientali, turistici del Consorzio Universitario Humanitas.

Uno dei più importanti organismi culturali internazionali, scrigno di tesori artistici e non solo di manoscritti, incunaboli, cinquecentine e volumi a stampa, dialoghera’ per tutto il 2025  con gli artisti su una serie di parole chiave che saranno declinate da autorevoli studiosi nel corso di otto conferenze, e recitate da professionisti del cinema e del teatro attraverso testi letterari sui vari temi.

Accanto agli spettacoli, sono state presentate alcune illustri personalità che hanno valorizzato il dialogo fra cultura e spiritualità. Dopo gli interventi del filosofo Rocco Pezzimenti e del direttore artistico Gennaro Colangelo, la lectio magistralis di Benedetta Papasogli, Accademica dei Lincei, sono stati consegnati i riconoscimenti.

Dopo uno spettacolo su testi dei grandi mistici medievali e di poeti contemporanei, curato dall’ attore Emmanuel Casaburi con la partecipazione di Claudia Gerini e del Maestro Raimundo Pereira, cantore pontificio, il Presidente della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande si è intrattenuto con un folto pubblico di intellettuali, imprenditori e alti prelati, presentando la nuova immagine del territorio calabrese, che nel corso dell’Anno Santo intende promuovere produzioni cinematografiche ed eventi diretti a valorizzare il patrimonio culturale e spirituale regionale, in partnership con prestigiose istituzioni della Santa Sede.

 

Dal pregiudizio all’identità culturale del comunicare in lingua dialettale

di PINO CINQUEGRANANegli anni Cinquanta del Novecento Pier Paolo Pasolini, nell’introduzione all’antologia della Poesia dialettale del Novecento, forniva il primo ragionato della produzione dialettale in Italia in una fase in cui l’italofonia prendeva sempre più piede su tutto il territorio nazionale.

Il dialetto veniva visto e sentito come “parlata”, nei rapporti più umili: della famiglia, tra compaesani, nelle relazionalità del lavoro contadino e dell’infanzia. La diffusione capillare delle trasmissioni televisive a partire dal 1953 (si pensi a programmi di esplicita alfabetizzazione come Non è mai troppo tardi, dal 1960) e successivamente l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 14 anni – con l’introduzione della scuola media unica avviata dai governi di centrosinistra nel 1963 – avrebbero enormemente accentuato il fenomeno della recessione se non della scomparsa dei dialetti a vantaggio dell’italofonia. Dai territori dei dialetti si è passato alla parlata unica della nazione.

Nel dialetto si era sempre sottolineato la povertà espressiva pregiudizio linguistico-comunicativo e culturale. Da questo momento in poi, attraverso i maggiori mezzi di diffusione (la scuola, la stampa e, da ultimo, la televisione) si è determinata una lingua standard, comune a tutti i ceti e agli strati sociali, anche se, almeno in Italia, tra lingua standard e dialetto sono riconoscibili diversi gradi intermedi, che sono poi quelli legati alle singole realtà locali (regionali, provinciali, fino a quelle cittadine, più chiuse e particolaristiche).

Ma il materiale popolare, dialetto compreso, di pascolismo sentire, riprenderà nel tempo quel processo identitario che meglio incarna e dà risposte a narrazioni che rispondono a tempi e spazi fatti di feste popolari, il lavoro della terra, la politica, la religiosità  che partendo dai canti popolari di ossianico sentire diventano percezione psicologica e sociologica di appartenere a questa o quella comunità con i suoi lessemi, fonemi, ritmi e così via.

Tutto questo viene ripreso da Domenico (Mimmo) Rizzo e Massimo Brundia nei due corposi volumi “Marricordu” e “Ancora Marricordu” sostenuti da un ricercato vocabolario che fa della parlata di Maieratto un tratto distintivo rispetto ai territori circostanti (Sant’Onofrio, Filogaso, Monterosso, Capistrano) le cui narrazioni poetiche diventano narrazione di fatti e circostanze impregnati di spagnolismi, francesismi, latinismo, grecismi e per alcuni contenuti presentanti nel verso anche di ebraismo. In questo senso il piano dialettale dei due poeti di Maierato diventa letteratura che già in passato (1960) divenne parlata di studio presso l’Università di Pittsburgh. (pc)

L’OPINIONE / Roberto Occhiuto: Ce l’abbiamo fatta, Vertenza Abramo chiusa

di ROBERTO OCCHIUTO – Ce l’abbiamo fatta. La vertenza Abramo Customer Care, che coinvolgeva circa 1000 lavoratori a rischio licenziamento, si può ritenere chiusa.

Un percorso lungo e complesso, che la Regione Calabria ha intrapreso, tra lo scetticismo generale, tanti mesi fa e che oggi finalmente ci conduce alla meta.

Pochi giorni addietro è stato siglato l’accordo sulle clausole sociali che ha permesso il passaggio di 185 lavoratori di Crotone della commessa Tim Business alla società Konecta, garantendo la piena continuità occupazionale e il mantenimento delle condizioni contrattuali, così come per i 90 lavoratori della sede di Cosenza, coinvolti nella commessa Fibercop, anch’essa assegnata a Konecta.

Oggi (giovedì ndr) con il nuovo Tavolo che si è tenuto al Ministero delle imprese e del made in Italy, si chiude definitivamente il cerchio anche per i restanti 700 lavoratori, i quali saranno assunti da Konecta – società individuata da Tim per il progetto di dematerializzazione –prima di Natale.
Abbiamo così centrato l’obiettivo di salvare il lavoro di tutte le 1000 persone coinvolte.

Si tratta di un risultato importantissimo, frutto di tanto impegno e del grande lavoro di squadra che la Regione ha saputo mettere in campo, grazie anche alla sinergia preziosa con il governo e con tutte le organizzazioni sindacali che hanno sposato il percorso individuato pochi mesi fa.

In questo progetto la Regione Calabria ha investito 15 milioni di euro, ai quali si aggiungono 5 milioni messi dal governo nazionale per dematerializzare le nostre cartelle sanitarie.

Desidero ringraziare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il capo di gabinetto di Palazzo Chigi, Gaetano Caputi, preziosissimo nei mesi passati per costruire insieme alla Regione questo percorso, il sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione, Alessio Butti, le strutture del ministro Adolfo Urso, Francesco Soro, ad dell’Istituto Poligrafico dello Stato, e Angelo Borrelli, capo del Dipartimento per la trasformazione digitale.

In questi mesi abbiamo ideato, proposto e costruito un progetto innovativo che comprende essenzialmente il reskilling delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center, e il loro impiego in processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione, a cominciare dalla dematerializzazione della sanità: abbiamo trasformato una crisi in un’opportunità.

Siamo pionieri di un modello di riconversione dei lavoratori – molto apprezzato dai Ministeri del Lavoro e del Made in Italy – che può essere ritenuto esportabile anche ad altre vertenze occupazionali in tutto il Paese, considerata la crisi preoccupante che vivono attualmente i call center e l’esigenza crescente, invece, di lavoro nel mondo della digitalizzazione, in ogni ambito della pubblica amministrazione e di imprese private.

Un mercato, questo, ampio e in evidente espansione che può assorbire molta forza lavoro. Da questa nostra intuizione oggi, intanto, raccogliamo un enorme risultato che culmina con la salvaguardia del posto per 1000 lavoratori che potranno vivere assieme alle loro famiglie un Natale sereno e senza preoccupazioni, dopo mesi di sofferenza e incertezza.

Ringrazio ancora i vari soggetti istituzionali che hanno partecipato insieme a me a tutti i tavoli in queste settimane: il mio vicepresidente Filippo Pietropaolo che ha lavorato insieme al suo direttore generale, Tommaso Calabrò, alla convenzione del progetto della dematerializzazione con l’Istituto Poligrafico dello Stato, l’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, che insieme al suo Dipartimento e ai direttori generali, Fortunato Varone e Maurizio Nicolai, ha prodotto diversi bandi a sportello propedeutici a questa soluzione, i miei consulenti Ettore Figliolia e Alessandro Ruben, che hanno seguito passaggi chiave di questa vicenda.

Auspico che anche in futuro possa proseguire questo proficuo dialogo con le forze sindacali, affinché, nonostante talvolta manifestino posizioni legittimamente diverse dalle nostre, si mettano sempre più al centro e in modo chiaro progetti positivi di sviluppo e di occupazione. (ro)

[Roberto Occhiuto è presidente della Regione]

 

Le reazioni

«La positiva conclusione della vertenza Abramo Customer Care che coinvolge un migliaio di lavoratori a rischio licenziamento, attesta che l’atteggiamento proattivo e dinamico del presidente della Regione Roberto Occhiuto, in stretta sinergia con le Istituzioni nazionali e le parti sociali, produce risultati straordinari», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

«È stato un iter lungo, pieno di ostacoli e scetticismo – ha aggiunto – ma l’obiettivo è  stato brillantemente centrato. Si garantisce il diritto al lavoro a donne e uomini  giustamente preoccupate per il loro futuro e, inoltre, si dimostra la carica innovativa di un originale modello di riconversione dei lavoratori».

«L’impegno della Regione per ogni tipologia di precariato che da anni  tiene in sospeso i progetti di vita di migliaia di persone, sarà sempre più  incalzante e concretamente  proficuo», ha concluso.

«Il positivo epilogo della vertenza Abramo Customer Care, con lo scongiurato licenziamento di circa 1000 lavoratori, rappresenta un modello di azione che pone la Calabria a esempio da seguire», ha detto l’assessore allo Sviluppo economico, Rosario Varì.

«Grazie alla determinazione e allo straordinario impegno del presidente Roberto Occhiuto – ha proseguito –, la Regione è riuscita a raggiungere l’obiettivo complesso e affatto scontato di salvare un bacino occupazionale molto numeroso, dialogando con tutte le istituzioni, coinvolgendo in modo costruttivo i sindacati e costruendo passo dopo passo una soluzione innovativa, che non solo salvaguarda i posti di lavoro ma riqualifica i lavoratori e avrà una ricaduta reale nel progetto di digitalizzazione della pubblica amministrazione, con la dematerializzazione della sanità».

«Una buona pratica, un caso di scuola – ha concluso –che potrà essere assunto a modello nazionale anche dalle altre Regioni e che dimostra ancora una volta che la Calabria può essere avanguardia e punto di riferimento, tutto ciò è possibile perché il presidente Occhiuto profonde energie, competenze e lungimiranza e nelle cause giuste – come quella della Abramo Customer Care – riesce sempre a trovare la strada per arrivare a una soluzione».

«Quella che è stata scritta oggi al Ministero delle imprese e del made in Italy – ha detto la consigliera regionale Pasqualina Straface – è naturalmente una pagina storica per i 700 lavoratori della Abramo Customer Care che saranno assunti entro Natale, ma anche un punto di non ritorno per la politica calabrese».

«È anche questa la Calabria che l’Italia non si aspetta: quella che raccoglie risultati concreti, che lavora con spirito di servizio e abnegazione mettendo se necessario, anche a rischio, le proprie condizioni di salute», ha aggiunto, sottolineando come «se c’è, tra i tantissimi altri, un merito che va riconosciuto al Presidente Roberto Occhiuto – aggiunge – è quello di aver accorciato le distanze tra istituzioni e cittadini ed aver restituito fiducia e speranza».

«La soluzione individuata – ha proseguito Straface – ha, inoltre, doppia valenza perché contribuirà a mettere la parola fine ad una vertenza che ha fino ad oggi coinvolto 1000 lavoratori e a mettere a disposizione della comunità le competenze di questi uomini e donne per dematerializzare le cartelle cliniche sanitarie, iniziativa che va nella direzione della transizione digitale e della tutela dell’ambiente. In questo progetto la Regione Calabria ha investito 15 milioni di euro, ai quali si aggiungono 5 milioni messi dal governo nazionale».

Il capogruppo di Forza Azzurri, Giacomo Crinò, ha sottolineato con orgoglio il positivo esito della vertenza Abramo CustomerCare. L’accordo raggiunto, che ha coinvolto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è il risultato di un impegno congiunto tra le istituzioni locali e nazionali, con il sostegno della Regione Calabria e del Governo nazionale.

L’accordo ha garantito la salvaguardia di 1.000 posti di lavoro in Calabria, dando un futuro a molte famiglie. Inoltre, l’investimento in un progetto innovativo di digitalizzazione della sanità calabrese, che vede un contributo della Regione di 15 milioni di euro e 5 milioni dal Governo, rappresenta un passo avanti per la modernizzazione del settore sanitario e la creazione di nuove opportunità occupazionali.

Il riconoscimento speciale va alla società Konecta per il suo impegno nel garantire la continuità occupazionale e il mantenimento delle condizioni contrattuali dei lavoratori. Crinò ha evidenziato come questa esperienza sia un esempio concreto di collaborazione tra pubblico e privato, che può portare a risultati eccellenti per la comunità.

Infine, Crinò ha ringraziato il Presidente Roberto Occhiuto per la sua determinazione, così come il Governo nazionale ed ai rappresentanti dei Ministeri coinvolti. Questo accordo viene presentato come una vittoria non solo per i lavoratori, ma anche per la Calabria, capace di affrontare con successo le sfide e di costruire un futuro migliore.

«La sintesi del complesso percorso mediante il quale i lavoratori e le rispettive famiglie hanno vissuto con il fiato sospeso, si conclude con l’ennesimo risultato positivo portato a casa dal nostro Presidente Occhiuto», ha detto il consigliere regionale Cirillo (FI), sottolineando con orgoglio ed entusiasmo il duplice dato raggiunto in questa circostanza a seguito dell’incessante lavoro svolto tanto in Calabria quanto a Roma.

«In particolare,  contrariamente al passato – ha proseguito Cirillo – quando le vertenze duravano all’infinito e l’incertezza occupazionale creava destabilizzazione sociale, oggi i lavoratori della “Abramo Customer Care”, grazie all’impegno assunto dal governo regionale di centrodestra, oltre a vedersi assicurato il posto di lavoro, circostanza che contribuirà anche a mantenere in attività una importantissima realtà aziendale calabrese, animata da tanta professionalità e competenza, ci ha consentito di registrare un riconoscimento politico che raddoppia la nostra soddisfazione in quanto, il plauso espresso dalla CGIL regionale, realtà sindacale tra le più rappresentative dell’Italia e storicamente non vicina al centrodestra è l’evidenza di una realtà che rende possibile quanto inizialmente appariva impossibile».

«Tutto ciò – ha concluso il consigliere Cirillo – conferma quell’inversione di narrazione alla quale noi di Forza Italia continueremo ad essere impegnati quotidianamente sui territori, ponendoci al fianco degli amministratori locali e soprattutto comprendendo le numerose difficoltà vissute dal mondo imprenditoriale al quale, per poter garantire il lavoro, deve essere garantito un costante confronto con le istituzioni dello Stato con l’intento di poter lavorare in sinergia per far fronte alla crescente concorrenza, spesso alimentata dalla precarietà occupazionale e, al contempo, guardando le criticità come mezzo prioritario per individuare nuove opportunità tese a generare sviluppo e occupazione». 

Per Gianfranco TrottaAlberto Ligato, rispettivamente segretario generale Cgil Calabria e segretario generale Slc Cgil Calabria, si tratta di «una vittoria del sindacato confederale e della CGIL che da sempre ha sostenuto i lavoratori in questa vertenza, senza illuderli con soluzioni fantasiose ed impraticabili, una schiettezza che a volte ha portato anche a delle contestazioni “pilotate”, ma, giunti alla fine di questa vertenza si può affermare senza timore di essere smentiti che la soluzione ibrida che vedeva in via prioritaria l’applicazione della clausola sociale si è rivelata la scelta risolutiva».

«Ringraziamo tutte le parti attive in questa vertenza – hanno aggiunto – nazionali e regionali, ma innanzitutto ringraziamo i lavoratori per aver tenuto duro soprattutto in momenti in cui non era affatto facile, schiacciati tra l’incertezza del futuro lavorativo ed i mancati pagamenti dell’ammortizzatore sociale, nessuna vertenza viene portata a termine in modo positivo se non si hanno tutte le parti in causa che remano all’unisono ed in questa vertenza apporto fondamentale è stato dato dai lavoratori».

«Un ringraziamento, anche – hanno concluso – alla Regione Calabria, soprattutto al Presidente Occhiuto ed agli assessori Calabrese e Pietropaolo per l’impegno fattivo e non di facciata che in questi lunghi mesi di vertenza hanno messo in campo e che hanno portato al buon esito di questa vertenza. Una buona pratica che speriamo possa essere replicata in futuro».

«La Uil Calabria e la Uilcom Calabria accolgono con profonda soddisfazione l’annuncio della conclusione positiva della vertenza Abramo, che ha confermato la piena assunzione di tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti entro Natale. Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il riconoscimento della dignità e dei diritti di centinaia di famiglie, e segna una vittoria importante in una vertenza complessa che ha visto momenti di grande preoccupazione per il futuro occupazionale di tante persone», hanno detto Mariaelena SeneseAndrea Ranieri, rispettivamente segretaria generale Uil Calabria e segretario generale Uilcom Calabria.

«Questo esito positivo – hanno detto – è il frutto di un lungo lavoro di interlocuzione e pressione da parte delle organizzazioni sindacali, unite nell’obiettivo comune di trovare una soluzione equa e concreta per tutelare i diritti di chi si è trovato improvvisamente a rischio di perdere il proprio posto di lavoro. Ringraziamo  in particolare il Presidente Occhiuto, per il dialogo instaurato e per l’impegno incessante dimostrato nel raggiungere un accordo in tempi brevi, rispondendo a una situazione di emergenza sociale ed economica».

«La firma di un accordo e l’annuncio delle assunzioni rappresentano un traguardo fondamentale – hanno sottolineato – ma non l’epilogo della nostra azione. Vigileremo attentamente affinché gli impegni assunti dalle aziende vengano rispettati pienamente; il processo di assunzione avvenga senza discriminazioni e nel pieno rispetto dei diritti contrattuali e normativi e si creino le condizioni per una reale stabilità occupazionale e per lo sviluppo di un piano industriale sostenibile e di lungo termine, che valorizzi il lavoro e le competenze di chi, in questi mesi, ha vissuto con ansia e incertezza il proprio futuro».

«Inoltre – hanno aggiunto – continueremo a lavorare affinché questo risultato non rimanga un caso isolato, ma rappresenti un modello di gestione efficace delle crisi occupazionali nella nostra regione. La Calabria ha bisogno di investimenti seri, di politiche per il lavoro stabili e di un dialogo costante tra tutti gli attori coinvolti».

«La Uil Calabria e la Uilcom Calabria – hanno concluso – rinnovano il proprio impegno a essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, ribadendo che la loro tutela è e rimane una priorità assoluta. Solo attraverso il rispetto degli accordi e la valorizzazione del lavoro possiamo costruire un futuro migliore per la nostra terra e per le persone che ogni giorno contribuiscono alla sua crescita». (rcz)

L’OPINIONE / Bruno Tucci: Ponte, la continua lotta tra fazioni non produce nulla di buono

di BRUNO TUCCIChe si possano nutrire dubbi sulla costruzione del ponte sullo Stretto è lecito ed è bene denunciarli per il noto principio del pluralismo delle idee.

Ma un conto è affermare che l’opera sarà inutile per la Calabria (ed anche per la Sicilia), un altro è puntare il dito contro chi difende la propria idea sull’opera solo perché è un avversario politico. Chi parla dell’assurdità del ponte è Pasquale Tridico, ex presidente delI’Inps e ora deputato europeo in quota 5Stelle.

È un calabrese di Scala Coeli, un paesino di montagna in provincia di Cosenza. È determinato e sicuro di quanto dice e lo strale è scagliato contro Matteo Salvini il quale ritiene che il ponte vorrà dire ricchezza e occupazione non solo per le due regioni, ma per l’intero Mezzogiorno.

Come è pure giusto denunciare la pochezza delle infrastrutture, la povertà della Sanità, l’inutile attesa per la linea ferroviaria Napoli-Reggio. Tutto giusto e sacrosanto: mi si permetta di scrivere, però, che non tutti i problemi debbono poi finire in una bagarre politica, una guerra che vede l’un contro l’altro armati di modo che tutto finisca in un braccio di ferro che non porta a niente.

Sarebbe meglio e auspicabile che i favorevoli e i contrari al ponte si incontrassero, ne discutessero portando ognuno le proprie ragioni e decidere poi cosa è giusto fare e non fare.

Se la nostra Calabria è rimasta al palo in diversi settori è anche, e forse soprattutto, per questa continua lotta fra fazioni politiche che non produce nulla di buono. Si cambi registro, per favore, se si vuole davvero ridurre il gap che ci divide dal resto del Paese. (bt)

Ponte, Reggio e Villa chiedono al Tar di annullare parere Commissione Via

Reggio e Villa San Giovanni hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento del parere positivo della Commissione Via del Ministero dell’Ambiente sul Ponte, «per vizi di legittimità ed eccesso di potere in ogni sua forma, sollevando dubbi di costituzionalità sulla decretazione d’urgenza del DL Ponte e del DL Infrastrutture».

«Le due amministrazioni congiuntamente sin dall’avvio della procedura avevano chiesto ai due ministeri competenti (Mase e Mit) di sospendere la procedura in attesa di studi tecnici specifici, evidenziando le lacune progettuali tali da non rendere possibile un giudizio di merito dello stesso, evidenziando tra l’altro il rischio incompiuta legato alla cosiddetta “realizzazione per fasi costruttive progressive”», ha spiegato la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti.

«Una richiesta al Mit (14 e 31 maggio 2024) che continua ad essere valida, considerato che le Amministrazioni ad oggi non hanno alcuna conoscenza dell’incidenza diretta del progetto sul territorio comunale e metropolitano. I territori – ha sottolineato la sindaca – hanno il diritto di avere garanzie e certezze, hanno l’obbligo di tutelare ambiente e paesaggio e di difendere i diritti dei cittadini, hanno il diritto e il dovere di governare le fasi di cambiamento».

«Il parere della Commissione Via pubblicato il 19.10.2024 – ha proseguito – rileva la non ottemperanza delle prescrizioni poste nel 2003 al progetto preliminare e pone 62 prescrizioni all’attuale definitivo aggiornato che confermano tutte le eccezioni sollevate dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria nell’aprile scorso e dalla Città di Villa San Giovanni fino al 13 ottobre, soprattutto circa la carenza di studi di dettaglio specifici, progetto di cantierizzazione e progetti di risoluzione delle interferenze».

«Nel ribadire una posizione già espressa – ha spiegato il primo cittadino – non ideologicamente orientata ma protesa esclusivamente alla tutela del territorio e alla difesa dei diritti dei suoi abitanti (precipuamente quelli degli espropriandi), le due amministrazioni hanno attentamente valutato dal punto di vista giuridico e tecnico il parere espresso dalla commissione Via Vas, addivenendo alla conclusione che lo stesso non dà garanzie, finendo per rinviare ogni valutazione di compatibilità ambientale di questo progetto ad un giudizio di ottemperanza previsto per la maggior parte delle prescrizioni “prima della presentazione della progettazione esecutiva”».

«Questa considerazione – ha detto ancora – trova conferma nell’impugnato parere, dal momento che gli approfondimenti e le integrazioni documentali richieste nella procedura di Valutazione di impatto Ambientale presuppongono l’esecuzione di analisi e indagini di campo, sia per il versante Sicilia che per il versante Calabria, che non sono mai state effettuate; l’esigenza “di svolgere nel modo più accurato ed approfondito le integrazioni richieste dalle Autorità competenti nell’ottica di dare piena ed effettiva promozione al valore ambiente” è rimasta solo un buon proposito ma nulla di più rispetto alla relazione di aggiornamento del progettista che non poggia su dati scientifici ulteriori».

«Con specifico riferimento alla Città di Villa San Giovanni –ha detto ancora la sindaca Caminiti – è provata l’esistenza di una faglia attiva e capace denominata “Cannitello” sotto le fondazioni dei pilastri lato Calabria con prescrizione della “Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale” di eseguire nuove indagini che pongono ulteriori perplessità sulla fattibilità dell’opera (normativamente la progettazione definitiva deve chiarire ogni aspetto di questo tipo in maniera certa), studi specifici e di dettaglio ed approfondimenti preliminari completi su tutte le faglie attive e capaci presenti nell’ambito in oggetto. Idem rispetto al problema dell’erosione costiera, non valutata e carente di studi specifici; manca qualunque analisi delle previsioni dei documenti di pianificazione, in contrasto con la puntale prescrizione n.1 della Delibera Cipe del 2003 di approvazione del progetto preliminare in base alla quale il progetto definitivo dovrà essere sviluppato in modo che, ferma la predetta localizzazione, si pervenga alla massima possibile compatibilità con le strategie ed i piani di sviluppo con i quali è destinato ad interagire».

«La mancata esecuzione della Vas – ha spiegato – trascura colpevolmente tale prescrizione. Il progetto definitivo aggiornato ed esitato dalla Commissione Via Vas, secondo la normativa vigente e il Dl.gvo 50, non assurge da alcun punto di vista (tecnico-progettuale, economico, ambientale, paesaggistico) a livello di progettazione definitiva. Preoccupano gli enti, nel merito, la mancata previsione di un monitoraggio continuo – prima, durante e dopo l’eventuale realizzazione del ponte – della qualità dell’aria, l’erosione costiera e la mancanza di interventi di ripascimento; la mancanza di regolamentazione e rigenerazione degli elementi identitari dell’area dello Stretto».

«Un’area che non deve essere snaturata dall’opera ponte – ha rimarcato – ma tutelarla nel suo patrimonio storico, ambientale e culturale e gli enti rappresentativo dei territori non possono essere soggetti passivi di interventi che modificherebbero in maniera sostanziale e definitiva l’Area dello Stretto. Tutela del paesaggio quale valore costituzionale, tutela degli espropriandi, paventato rischio di un’eterna incompiuta con ricadute nefaste inimmaginabili per la sopravvivenza dello stesso tessuto sociale metropolitano, sono le ragioni squisitamente politiche della decisione assunta, considerato che il parere espresso dalla Commissione Via Vas presenta profili di dubbia costituzionalità, vizi di violazione di legge ed eccesso di potere, e dunque, occorre, tutelare gli interessi della città di Villa San Giovanni come comune su cui impatta completamente l’opera Ponte e gli interessi della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dell’Area dello Stretto».

«Sappiamo esserci larga convergenza amministrativa e politica sulla posizione espressa – ha concluso – soprattutto sappiamo esserci su ciò la convergenza delle nostre comunità che vogliono essere protagoniste di ogni decisione di sviluppo di questo territorio straordinario». (rrc)

Tavernise (M5S): Sbloccati fondi per la Sibari-Coserie, ora subito l’intesa

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, accogliendo favorevolmente lo sblocco dei fondi per la SS 106 Sibari-Coserie, ha rilanciato l’appello alla Regione Calabria, affinché si firmi l’intesa con Anas, «fondamentale per avviare i lavori e garantire ai calabresi una strada sicura e moderna. La priorità è la sicurezza e lo sviluppo del territorio».

«La situazione attuale è inaccettabile – ha detto –. La conferenza dei servizi si è conclusa positivamente a giugno 2024, eppure la firma dell’intesa tra Anas e Regione Calabria non è ancora arrivata. Un ritardo ingiustificabile, che continua a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini».
«Mentre altre regioni, come Puglia e Basilicata – ha proseguito – hanno già ammodernato i loro tratti della 106, la Calabria è ferma, con un bilancio drammatico anche in termini di vite umane. La Sibari-Coserie non è solo una questione di sicurezza stradale, ma un’opportunità di sviluppo per la Sibaritide. Una viabilità moderna significa attrarre investimenti, turismo e lavoro».
«Infine, pur apprezzando i fondi per la 106 – ha concluso –, non posso non criticare la scelta di destinare ingenti risorse al Ponte sullo Stretto, che si potevano tranquillamente destinare al tratto di Ss106 che va da Rossano a Crotone. Il ponte è un’opera che, a mio avviso, non è una priorità per Calabria e Sicilia, e che sottrae fondi preziosi a interventi più urgenti e necessari, come l’ammodernamento della rete stradale esistente». (rrc)

Una giornata di festa per l’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola

di FRANCO BARTUCCILa giornata di festa arriva dalla Spagna a causa della celebrazione e conclusione della fase diocesana del Processo di Beatificazione e Canonizzazione di Madre Maria Astorga Liceras. Il tutto è avvenuto presso la Reale Basilica Santuario della Beata Vergine Maria della Vittoria a Malaga (Spagna), alla presenza del Mons. Jésus Catalá Ibáñez, Vescovo di Malaga.

Oltre alla presenza della comunità delle Monache Minime del Monastero di Gesù Maria di Archidona, erano presenti anche P. Ottavio Laino, ex Postulatore Generale dell’Ordine dei Minimi che ha curato in questi anni fino all’età pensionabile l’incartamento processuale, unitamente al nuovo Postulatore Generale P. Taras Yeher, subentratogli recentemente in tale importante funzione per raggiunti limiti di età in base alle nuove disposizioni ecclesiastiche; nonché P. Abilio León della comunità di Siviglia, insieme a vari sacerdoti e fedeli delle città di Malaga e Archidona.

Una cerimonia seguita con la recita dell’Ora Sesta e con il canto del Te Deum; mentre in tarda serata, presso la Chiesa delle Minime di Archidona, si è celebrata la S. Messa in rendimento di grazie per la vita di Madre Socorso.

Una cerimonia dalla quale è scaturito un invito per tutti perché attraverso la preghiera si possa giungere alla glorificazione di Madre Maria del Socorso Liceras e per altre figure di Santità dell’intero Ordine dei Minimi.

Suor Maria del Soccorso Astorga Liceras è vissuta tra il 1769 e il 1814. Fin dall’infanzia, consacrò i venerdì alla Passione di Nostro Signore e destinò le domeniche alla commemorazione del mistero della Santissima Trinità. Devotissima della Vergine Addolorata e di San Giuseppe, scelto come suo avvocato e patrono, amò sempre adornare con fiori l’immagine della Madre Celeste, domandando per ogni fiore una virtù speciale. 

Suor Maria coltivò continuamente la vita eucaristica perché Gesù Sacramentato fu l’essenza del suo modo di vivere spirituale. Come conseguenza dell’intenso amore verso Gesù nel Santo Tabernacolo, lei alimentò l’adorazione al Sacro Cuore di Gesù in riparazione dei peccati umani. Durante la dolorosa prova della malattia, i medici si meravigliarono dell’aspetto sano e del colorito roseo del viso, nonostante le atroci sofferenze.

La storia della sua esistenza esemplare è raccolta negli scritti per il direttore spirituale, che riepilogati nell’Espediente, formano un corposo volume. Il candore e la semplicità della Serva di Dio sono i tratti caratteristici della sua personalità.

Per approfondire la spiritualità di Suor Maria del Soccorso inserisco a seguire un suo scritto datato 5 maggio 1813. “In questo giorno come al solito all’alzarmi, sono rimasta con raccoglimento e fervore, però non mi è possibile spiegare come l’animo mio si sentisse infiammato. Come un fanciullo nelle braccia della sua amorosa madre, che per il grande affetto lo bacia, lo carezza, lo stringe al suo petto, così, Padre, mi sembrava che l’amabile mio Dio trattasse la mia anima; tanto era il fuoco d’amore di cui mi sentivo invasa, che mi pareva perdere la vita.

Grande fu lo sforzo che fece per occultare tale stato; ma non fu possibile di sottrarmi al lamento, poiché il mio cuore sembrò trapassato come da cosa accesa e tutto il petto bruciare così forte da non rendermi capace a nessuna cosa, solo l’anima gioiva perché stava nel suo Dio; e così restai per tutta la mattinata”. 

Preghiera d’intercessione: “O Dio onnipotente e misericordioso. attraverso la vocazione alla vita consacrata tu doni sempre nuovi esempi di vita a te donata nella contemplazione dei tuoi misteri. Ammiriamo questo tuo disegno d’amore nella tua serva e nostra consorella Suor Maria del Soccorso. Ella alla scuola di Gesù Eucarestia e sull’esempio di Maria Santissima, ha saputo trarre la forza per una coerente testimonianza evangelica, ti preghiamo di concedere qualche segno evidente della sua santità perché possa essere riconosciuta dalla Chiesa e proposta come modello di vita. Amen”. Con la recita di 3 Gloria al Padre alla SS. Trinità.

Un triduo di celebrazioni sul 175° anniversario della morte del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi 

L’Ordine dei Minimi ha promosso, intanto, dal 20 al 22 dicembre prossimi un triduo per celebrare, tra San Sisto dei Valdesi (Comune di San Vincenzo La Costa) ed il Santuario di San Francesco di Paola, il 175° anniversario della morte del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi, padre Minimo, nato proprio a San Sisto il 26 novembre 1789 e deceduto nel monastero di Paola, in odore di santità, nella notte del 20 dicembre 1849.

Il triduo inizierà venerdì mattina presso la Basilica del Santuario di San Francesco di Paola con la celebrazione di alcune messe e preghiere per la Beatificazione del Venerabile padre Bernardo Maria Clausi, che in serata, alle 16,00, proprio nella chiesa di San Sisto dei Valdesi, a cura della locale Associazione che porta il nome del Venerabile, verrà celebrata la novena del Santo Natale ed il racconto della morte del Venerabile. 

Saranno presenti, entrambi rientranti dalla Spagna, sia Padre Taras Yeher, nuovo Postulatore Generale dei Minimi, che padre Ottavio Laino, già Postulatore generale dell’Ordine dei Minimi, al quale va riconosciuto il merito di aver recuperato e fatto riaprire il processo di riconoscimento delle virtù eroiche di padre Bernardo Maria Clausi, conclusosi con il Decreto di canonizzazione della Congregazione per le Cause dei Santi, datato 11 dicembre 1987, sentito il Santo Padre Giovanni Paolo II.

Il triduo si chiuderà domenica 22 dicembre nella Basilica del Santuario di San Francesco di Paola con la celebrazione di una Santa Messa presieduta dall’arcivescovo di Cosenza Bisignano, mons.  Giovanni Checchinato(fb)

La Metrocity RC premiata con il “Best Paper Award”

La Città Metropolitana di Reggio Calabria è stata premiata con il Best Paper Award per il Conference Track Biosustainability, cioè migliore ricerca tra quelle presentate dalle numerose Università internazionali che hanno preso parte alla conferenza.

Un riconoscimento assegnatogli a Istanbul, nel corso del primo Annual Meeting of Mediterranean Life Sciences Union (MedLIFE), manifestazione che mira a creare una federazione unica in grado di riunire la comunità scientifica operante nell’ambito delle Life Sciences nel Mediterraneo.

Nell’ambito dell’evento, la dirigente della Città Metropolitana Domenica Catalfamo, accompagnata dai responsabili di servizio del settore Tutela Territorio ed Ambiente della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Francesco Forestieri ed Antonino Siclari, ha presentato una ricerca dal titolo “Biotic Component Fiumara Amendolea’s Mouth (ZSC Zone-Rete Natura 2000)”, redatta da Domenica Catalfamo, Antonino Siclari, Francesco Forestieri, Giuseppe Postorino, Anda Furfaro, Giuseppe Barbaro e Giandomenico Foti, che ha descritto i risultati ottenuti da un gruppo di ricerca multidisciplinare costituito dall’Ente di Palazzo Alvaro, guidato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, in sinergia con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e professionisti operanti nel settore del Land & Sea Survey.

La memoria illustrata ha descritto il progetto pilota per la definizione di un Programma di Gestione dei Sedimenti (PGS) per la Fiumara Amendolea, comprensivo di un’analisi dei siti Natura 2000 e dei principali habitat. E’ stato illustrato che lungo la fiumara ed alla foce sono presenti numerose specie di flora e fauna che creano un mosaico naturale che ospita una ricca biodiversità, rendendolo un interessante caso studio nonché un sito di enorme rilevanza ambientale, culturale e geomorfologica.

La parte montana del bacino si trova all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, mentre la parte intermedia e valliva fa parte di una Zona Speciale di Conservazione (ZSC). Tra le principali specie di flora vanno menzionate la macchia Mediterranea ed il Ginepro Turbinato, mentre tra le principali specie di fauna vanno menzionate la Tartaruga marina Caretta Caretta e l’Egretta Garzetta.

Infine, nella parte valliva l’alveo è molto ampio e caratterizzato da materiale grossolano e da numerose parti in sovralluvionamento che rendono necessaria la definizione di un Piano di Gestione dei sedimenti la cui adozione è ormai attesa da troppo tempo e la Città Metropolitana con numerose iniziative scientifiche ed amministrative si sta rendendo parte attiva proponendo metodologie adeguate alla migliore gestione del territorio.

La Città Metropolitana e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria con questa ricerca, hanno individuato un modello replicabile per diversi contesti fluviali sia in Calabria che in altre aree del Mediterraneo in cui le dinamiche sedimentarie possono avere un impatto critico sugli habitat, sulla biodiversità e sul rischio idraulico.

L’approccio integrato e multidisciplinare nonché i risultati della ricerca, hanno conquistato l’interesse dell’intera Conferenza e del Comitato Scientifico.

Quello conferito alla Metrocity è, dunque, un importantissimo riconoscimento che conferma che le attività di sinergia istituzionale e di ricerca che il Settore Tutela Territorio ed Ambiente della Città Metropolitana di Reggio Calabria, diretto da Domenica Catalfamo, sta conducendo con il supporto dell’Ateneo reggino, seguendo l’indirizzo del sindaco Giuseppe Falcomatà e del Consigliere delegato Salvatore Fuda, siano concretamente proiettate ad un’azione di salvaguardia e di sviluppo del territorio metropolitano. (rrm)

Sacal: Una crescita straordinaria del traffico negli aeroporti calabresi

Sono 281.754 i passeggeri registrati nei tre aeroporti calabresi nel mese di novembre. Lo ha reso noto la Sacal, sottolineando come si tratti di una «crescita significativa», che consolida il ruolo centrale del sistema aeroportuale della regione.

Nello specifico, a Lamezia si sono registrati 186.786 passeggeri (+14,8% rispetto a novembre 2023); +24.200 passeggeri rispetto allo stesso mese del 2023 ed un coefficiente di riempimento medio dell’82%, superando anche il precedente primato di novembre 2019. 

Particolarmente rilevante è l’incremento dei voli internazionali, che registrano un aumento del 54% rispetto a novembre 2023. Le rotte più performanti sono state quelle per Francoforte Hahn, Tirana e Bruxelles.

A Reggio, 77.413 passeggeri (+206% rispetto a novembre 2023); +52.079 passeggeri rispetto allo stesso mese del 2023 ed un coefficiente di riempimento medio del 70%.

A Crotone 17.555 passeggeri (+62% rispetto a novembre 2023); +6.734 passeggeri rispetto a novembre 2023 ed un coefficiente di riempimento medio del 72%.

L’aeroporto di Reggio Calabria ha ottenuto un risultato eccezionale, posizionandosi come leader europeo per crescita di capacità (posti in vendita) con un incremento del 163% rispetto a dicembre 2023. Questo straordinario traguardo è stato possibile grazie all’introduzione di nuovi collegamenti e all’aumento delle frequenze operative, sottolineando l’efficacia delle strategie messe in atto da Sacal e la crescente importanza della connettività aerea per la Calabria.

Parallelamente, lo scalo di Lamezia Terme entra nella top 10 come uno degli aeroporti in maggiore crescita in Europa, registrando un aumento del 22,5% dei voli rispetto a dicembre 2023.

«Questi risultati – si legge nella nota di Sacal – sono stati riconosciuti da Cirium, leader globale nell’analisi e nell’elaborazione di dati sull’aviazione civile, noto per l’accuratezza dei propri report e benchmark di settore a livello internazionale». (rcz)

L’OPINIONE / Franz Caruso: Indispensabile dare concretezza a problematica dei tis

di FRANZ CARUSO – Pur apprezzando l’ennesimo atto portato avanti dall’on. Francesco Cannizzaro dato dall’emendamento a favore dei TIS presentato e, successivamente, approvato dalla Commissione Bilancio di Montecitorio, ritengo indispensabile che si passi a dare concretezza alla problematica. Ciò significa che per poter dare una sicurezza di futuro lavorativo, con la conseguenziale garanzia dei diritti dovuti, ai nostri 4 mila tirocinanti calabresi, di cui 50 svolgono la loro indispensabile funzione all’interno del Comune di Cosenza, è necessario che Stato e Regione Calabria assicurino le essenziali ed adeguate risorse finanziarie.

Da come si evince dalla stampa, infatti, ancora una volta per avere la possibilità di stabilizzare questi nostri precari, al di là delle ulteriori possibili procedure individuate e da poter attivare, che apprezzo moltissimo, è necessario il relativo impegno di spesa, soprattutto per Comuni che, come il nostro, versano inevidente difficoltà economico/finanziaria. In questo senso è indirizzato il mio ennesimo e pressante appello al Governatore della Calabria, che non può ignorare questa drammatica problematica che attanaglia 4mila lavoratori e le loro famiglie. Peraltro, i Tis che oggi lavorano da precari e senza garanzia di futuro, nei nostri Comuni risultano indispensabili   e non finirò mai di ringraziarli, riconoscendone qualità umane e professionalità. Per cui se ci verrà data la reale possibilità di stabilizzarli, il Comune di Cosenza farà fino in  fondo quanto di competenza”

È giunto il momento che agli annunci, tutti belli, per carità, seguano le risorse assegnate, riconoscendo le legittime rivendicazioni di questi lavoratori ad aver assicurato il loro futuro e quello dei loro figli.
[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]