L’OPINIONE / Giuseppe Falcomatà: Ultimi, ma non ultimi

di GIUSEPPE FALCOMATÀ – Ho letto la classifica del sole 24 h sulla qualità della vita nelle province italiane. Il nostro territorio provinciale, quindi i 97 comuni che ne fanno parte, si colloca al 107^ posto, ultimo.

Per curiosità, sono andato a leggere i parametri di questa classifica. Alcuni sono molto curiosi, come “l’indice di solitudine” o il consumo di farmaci da depressione, piuttosto che “l’indice di litigiosità”. Altri non sapevo potessero incidere sulla qualità della vita di una provincia, penso all’indice relativo al numero di amministratori comunali con meno di quarant’anni o l’età media al parto.
Poi ci sono, invece, alcuni indici su cui dovremmo riflettere di più Penso all’indice relativo al rischio di dissesto idrogeologico, alla percentuale di migrazioni sanitarie e ospedaliere, al tasso di migrazione giovanile, al numero di km per il trasporto pubblico locale, al dato relativo a impresa e lavoro. Cose sulle quali i comuni da soli non solo possono fare poco ma non potranno fare nulla se passerà la riforma sulla autonomia differenziata che su questi temi ci condannerà ultimi per sempre.
Ovviamente qualcuno utilizzerà (anche) questa classifica per accusare l’amministrazione comunale facendo finta che non si tratti di un dato provinciale o che siano tutte cose relative a compiti della politica. Lo capisco, ognuno intende la politica a modo suo.
C’è un dato “positivo” che è relativo all’offerta culturale e al tempo libero.
Se c’è una lettura da dare a questi dati, invece, credo che debba coinvolgere tutti in una battaglia a difesa del territorio e non degli interessi personali o di partito. Noi continuiamo sulla strada intrapresa.
Nonostante le difficoltà di questi anni, dovute ad accadimenti esterni, lavoriamo ad una città che sta cambiando, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, oltre qualsiasi indicatore frutto della creatività di qualche sondaggista. Ps: siamo comunque quarti come “tasso di fecondità”. (gf)
[Giuseppe Falcomatà è sindaco di Reggio]

In Regione il convegno L’Edilizia sostenibile in Calabria e la certificazione energetica europea di nuova generazione

Domani mattina, in Cittadella regionale, alle 10, si terrà il convegno “L’Edilizia sostenibile in Calabria e la certificazione energetica europea di nuova generazione – Eub SuperHub”, patrocinato da iiSBE Italia R&D, UNI e da tutti gli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti calabresi.

Nel corso dell’evento sarà affrontato il tema della sostenibilità ambientale, dello stato dell’arte in Calabria e dei risultati raggiunti nell’ambito del progetto Horizon EUB SuperHub (EUropean Building Sustainability performance and energy certification Hub), di cui la Regione Calabria è partner.

Il progetto, volto a sviluppare una metodologia comune per valutare le performance energetiche degli edifici attraverso una nuova generazione di Certificati Energetici, ha coinvolto, a livello regionale, quasi 200 tecnici e professionisti.

Introdurrà i lavori l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Calabria, Maria Stefania Caracciolo.

Interverranno i presidenti degli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti di Catanzaro, rispettivamente Gherlando Cuffaro e Eros Corapi, il presidente di Ance Calabria, Roberto Rugna, la presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro.

Claudio Moroni, dirigente generale del dipartimento Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria, esporrà gli scenari e le opportunità dell’Edilizia Sostenibile, mentre il dirigente U.O.A. Opere pubbliche e resilienza dei Territori – settore 2 e Politiche edilizia abitativa della Regione Calabria, Francesco Tarsia, presenterà la certificazione di sostenibilità in Calabria e il progetto EUB SuperHUB.

Parteciperanno, altresì, il presidente di iiSBE Italia, Andrea Moro, con un intervento sul CWA europeo EUB SuperHUB per la certificazione energetica next generation, e Marco De Gregorio, in rappresentanza di UNI, che affronterà il tema della normazione tecnica per la sostenibilità in edilizia.

L’evento costituirà anche occasione formativa per gli Ingegneri e gli Architetti iscritti ai rispettivi albi. (rcz)

Cgil, Cisl e Uil: Passi avanti per Tis, ma irrisolto il problema delle risorse

Le segreterie di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil, hanno rilevato come l’emendamento per i tirocinanti di inclusione sociale faccia alcuni passi in avanti dal punto di vista normativo, lascia gravemente irrisolto il nodo delle coperture economiche.

Ivan Ferraro, segretario generale Nidil Cgil, Gianni Tripoli, segretario generale Felsa Cisl e Oreste Valente, segretario generale Uiltemp Uil hanno spiegato come l’emendamento, infatti, introduce novità positive che vanno incontro alle richieste avanzate in questi mesi da queste organizzazioni sindacali, come l’ampliamento delle possibilità di assunzione a enti pubblici diversi da Comuni e Province fino al 31 dicembre 2026, la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato o indeterminato, anche part-time, come lavoratori sovrannumerari, e l’adozione di procedure semplificate, tra cui l’avviamento a selezione previsto dall’articolo 16 della Legge 56/1987».

«Tuttavia, senza risorse adeguate – hanno rilevato – queste disposizioni rischiano di rimanere lettera morta. Con soli 60 milioni di euro, si sarebbe potuto garantire un contratto dignitoso a circa 4.000 famiglie calabresi, offrendo finalmente diritti e tutele a chi da anni sostiene servizi essenziali nei Comuni e negli enti locali. Il governo, invece, ha scelto di destinare risorse enormemente superiori ad altre finalità: nella Legge di Bilancio 2024, si trovano 13,5 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto, 28 miliardi di euro per le spese militari e 100 milioni di euro aggiuntivi per le scuole paritarie».

«Queste cifre evidenziano una differenza abissale nelle scelte politiche, – hanno proseguito i sindacalisti – che ancora una volta penalizzano i lavoratori precari e il Mezzogiorno, negando risposte a chi vive in condizioni di precarietà assoluta. Queste decisioni sono l’ennesima dimostrazione di una politica romana lontana dalle priorità del Paese, che aggrava le disuguaglianze territoriali e sociali. Il Mezzogiorno e i lavoratori precari vengono ancora una volta dimenticati, subendo scelte che si sommano ad altre misure già adottate, come l’autonomia differenziata, che continua a penalizzare i territori più fragili, privandoli di risorse fondamentali e opportunità di sviluppo».

«La responsabilità ora passa alla Regione Calabria – hanno detto ancora – che avrà il compito di affrontare questa situazione in modo concreto e responsabile, come già dichiarato dal Presidente Occhiuto nell’ultimo incontro. La proposta avanzata dall’Assessore Regionale al Lavoro di un contributo una tantum di 25.000 euro per le assunzioni a tempo indeterminato, per quanto ampiamente condivisibile in linea principio, è troppo ottimistica e non otterrà gli effetti sperati, poiché riguarderà solo una minima parte della platea, incidendo poco sul problema complessivo di 4200 lavoratori. Sappiamo, purtroppo, che quasi il 48% dei Comuni calabresi si trova in condizioni di dissesto o predissesto finanziario e già molti Sindaci sollevano la difficoltà di sostenere gli stipendi oltre il primo anno, finito il contributo regionale. Inoltre, qualsiasi aumento di spesa per il personale richiede l’autorizzazione della Cosfel, un ulteriore ostacolo che complica gravemente la possibilità di avviare le assunzioni necessarie. Anche i Comuni non in dissesto, pur disponendo di condizioni finanziarie leggermente migliori, non sono in grado di assorbire tutti i tirocinanti in utilizzo».

«Di fronte a questa situazione – hanno detto ancora – le organizzazioni sindacali hanno chiesto alla Regione Calabria di attuare una doppia strategia, destinando i 25mila euro anche per finanziare i contratti a tempo determinato di 18 mesi a 18 ore settimanali. Questa proposta rappresenta una soluzione più percorribile per garantire dignità e tutele a migliaia di lavoratori, interrompendo finalmente il percorso di sfruttamento rappresentato dai tirocini ed accedendo ai diritti fondamentali di ogni lavoratore».

«Allo stesso tempo, permetterebbe agli Enti locali di applicare concretamente le deroghe previste dagli emendamenti appena approvati, offrendo una risposta reale e immediata ai lavoratori e alle loro famiglie. È una scelta necessaria per riconoscere il valore di questi lavoratori – hanno concluso – che da anni garantiscono servizi essenziali nei Comuni, nelle Province, nelle Asp, nelle scuole e in altri enti pubblici, e per sostenere il funzionamento della pubblica amministrazione calabrese». (rcz)

Lega: Tridico pensi a come sostenere i progetti di sviluppo della Calabria e del Sud”.

In una nota stampa la Lega Calabria ha risposto all’europarlamentare Pasquale Tridico, suggerendogli «piuttosto che fare chiacchiere da Bruxelles, l’on. Tridico pensi a come può  seriamente aiutare il Sud e la Calabria».

«Da qualche giorno – dice il partito – l’europarlamentare Pasquale Tridico  pontifica sulla Calabria. Meglio tardi che mai, visto che finalmente si è  ricordato di essere stato eletto nella circoscrizione meridionale. Il punto è che il già presidente dell’Inps in quota Conte, lo fa alla maniera di un partito che, dopo avere arrecato all’Italia danni enormi, ora, in piena parabola discendente, s’illude di conquistare la Presidenza della Regione, che per la Calabria avrebbe l’effetto di una calamità naturale».

«Evidentemente con l’avallo del Pd – continua la nota della Lega – l’europarlamentare ha iniziato, con largo anticipo,  la sua campagna elettorale in Calabria e, nel solco del velleitarismo dei 5Stelle, procede non con proposte compiute, ma promettendo la qualunque e attaccando il ministro Salvini che, per potenziare le infrastrutture calabresi, ha riversato  risorse ingenti.  Da due decenni a questa parte, sia per l’ammodernamento della 106 che per l’elettrificazione di numerose tratte ferroviarie, l’attuale Governo, di concerto con il presidente Occhiuto e il centrodestra calabrese, sta dispiegando un impegno serrato e incessante».

«Tridico e i 5Stelle fanno parte del partito dei ‘no’ a prescindere – prosegue la nota – perché non hanno alcuna idea per lo  sviluppo dei nostri territori, perciò non si capacitano che un’opera ingegneristica d’avanguardia come il Ponte sullo Stretto, sia stata oggi inserita in un percorso di realistica attuazione».

«È un’infrastruttura – viene evidenziato – che rappresenta un’opportunità unica e  che, una volta compiuta, aprirà in Europa, alla Calabria e alla Sicilia al centro del Mediterraneo,  interessanti prospettive di sviluppo. Semmai,  all’on. Tridico e ai suoi alleati, chiediamo cosa hanno fatto loro  per la Calabria in tanti  anni di governo e quali grandi investimenti hanno portato a compimento. La risposta è zero assoluto». (rcz)

L’OPINIONE / Pasquale Tridico: «Il Ponte gigantesca illusione per la Calabria»

di PASQUALE TRIDICO – Il ponte sullo Stretto è una gigantesca illusione per la Calabria, la Sicilia e l’intero Mezzogiorno, di cui il ministro Matteo Salvini deve assumersi la responsabilità insieme all’intero governo di centrodestra, che non ha la coscienza né il coraggio di fermarlo.

Si tratta infatti di un’opera perfettamente inutile, imposta per la vanagloria politica di Salvini e per mantenere equilibri fragili all’interno del governo Meloni, che considera il Mezzogiorno un mero serbatoio di voti. La Commissione Bilancio della Camera ha da poco confermato che per l’infrastruttura saranno impiegati 1,6 miliardi di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione, che invece dovevano servire a ridurre i divari di Calabria e Sicilia dal resto dell’Italia. Nel merito, il centrodestra calabrese continua a piegare la testa come ha fatto a proposito dell’autonomia differenziata e della sottrazione di somme del Pnrr volte a potenziare la sanità ospedaliera e territoriale.

Salvini, osteggiato anche all’interno della Lega per la propria ostinazione sul Ponte, non ha visione sullo sviluppo del Sud. Nel silenzio generale, gli ricordiamo che in Calabria le richieste di credito d’imposta nell’ambito della Zes unica sono state evase integralmente per 240 milioni, per quasi la metà dell’importo provenienti da piccole imprese. Senza l’Alta velocità ferroviaria e con una viabilità a terra, tutte queste attività saranno ancora penalizzate a causa degli elevati costi di trasporto delle merci.

Se non bastasse, nell’ultimo Piano strategico di Ferrovie dello Stato non c’è traccia del ponte sullo Stretto. Peraltro, l’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria resta un miraggio, mentre per il completo ammodernamento della Statale 106 mancano ancora le risorse, come molti sindaci calabresi hanno lamentato di recente.

Inoltre, riguardo all’elettrificazione della ferrovia ionica, la Calabria aveva subito uno scippo di 2,5 miliardi di euro, come già denunciato dal nostro consigliere regionale Davide Tavernise. Oggi, però, i cittadini hanno un riferimento politico forte e attendibile nel Movimento Cinque Stelle.

Continuiamo a lavorare per un’alternativa progressista di governo regionale che soddisfi i bisogni veri e primari dei calabresi. (pt)

[Pasquale Tridico è europarlamentare del M5S]

La Uil Calabria accoglie il Prefetto di CZ Castrese De Rosa 

La Uil Calabria ha accolto, nella sua sede regionale di Catanzaro, il Prefetto Castrese De Rosa.

La sua visita, infatti, è stato «un momento – ha detto il sindacato –  di grande rilevanza che conferma limportanza del dialogo tra le istituzioni e il mondo sindacale, soprattutto in una fase cruciale per il futuro del nostro territorio».

«La presenza del Prefetto De Rosa – continua la Uil – rappresenta unopportunità significativa per avviare un confronto sui temi centrali per la Calabria: il lavoro, lo sviluppo economico, il contrasto alla disoccupazione, la lotta alle disuguaglianze sociali e la tutela dei diritti dei lavoratori. Insieme, possiamo esplorare soluzioni concrete per affrontare le criticità che affliggono la nostra comunità, ponendo al centro lobiettivo di una crescita inclusiva e sostenibile».

«Durante l’incontro – ha proseguito – sono stati illustrati i punti cardine delle battaglie sindacali della Uil Calabria, con particolare attenzione alla necessità di rafforzare le infrastrutture, creare occupazione stabile e tutelare i servizi pubblici essenziali. È stata inoltre un’occasione per ribadire l’impegno della Uil nella promozione di un modello di sviluppo che valorizzi le risorse del territorio, combatta la precarietà e favorisca il miglioramento delle condizioni di vita e lavoro di tutti i cittadini calabresi».

«Ringraziamo il Prefetto Castrese De Rosa – ha detto ancora il sindacato – per la sua sensibilità verso i temi del lavoro e del welfare, che rappresentano il cuore della nostra missione. Siamo convinti che la collaborazione tra il mondo istituzionale e quello sindacale sia il pilastro fondamentale per costruire una Calabria più giusta, moderna e solidale».

«La Uil Calabria – conclude la nota – rinnova il suo impegno a essere una voce autorevole e responsabile al fianco di lavoratori, pensionati e giovani, e si augura che questo incontro rappresenti un ulteriore passo verso un dialogo costruttivo e un’azione comune per il bene della collettività». (rcz)

Catanzaro regina del Sud: La vittoria a Palermo apre a nuovi scenari

di FRANCO CACCIAIl successo convincente, conquistato domenica 15 dicembre, dai giallorossi nel prestigioso stadio Barbera di Palermo, ha un valore particolare. 

Come risaputo la squadra siciliana è stata costruita in estate con acquisti importanti allo scopo dichiarato di vincere il torneo di serie B.   Ed è proprio su questo campo che la compagine di Caserta ha ottenuto la prima vittoria fuori casa, successiva alla vittoria di una settimana prima contro un’altra big: il Brescia.

È ragionevole pensare, visti anche i miglioramenti registrati sul campo, che il Catanzaro, dopo l’inevitabile fase di assemblamento dei tanti innesti registrati nei diversi settori: dirigenza, area tecnica e giocatori, stia trovando la quadra per far funzionare al meglio i meccanismi, fuori e dentro il rettangolo di gioco. 

L’obiettivo della salvezza tranquilla, a cui ha fatto riferimento il presidente Noto all’inizio del torneo, sembra essere raggiungibile senza grossi patemi d’animo. Il popolo giallorosso, presente in massa in ogni stadio d’Italia, come attestato anche da recenti rilevazioni effettuate a livello nazionale, è infatti la tifoseria con il maggior numero di presenze nelle partite giocate fuori casa, spinge con ineguagliabile entusiasmo, verso altre mete.

La vittoria contro il Palermo ha permesso di fare un bel salto in avanti in classifica al punto da superare gli stessi siciliani ed avere sotto tiro il Bari, oggi solo ad un punto di differenza, per una stimolante competizione tra le squadre del Sud impegnate nel campionato cadetto.  Come risaputo il calcio nel mezzogiorno d’Italia si vive con ardente passione e partecipazione.

Non è un caso se proprio le partire di queste squadre registrano un elevato numero di spettatori a testimonianza di un legame che si nutre di ricordi di fasti passati in tanti anni vissuti in serie A. La squadra del Catanzaro parte da dimensioni territoriali ed ambizioni sportive ben diverse da quelle di Bari e Palermo.  

Si tratta di compagini le cui tradizioni e strutture (leggasi stadi capienti ed accessibili), impongono programmazioni ed investimenti idonei per raggiungere il salto di categoria. Ma, come avviene, in tanti altri settori, i successi si ottengono grazie all’apporto di tante componenti, tra cui il clima di stima e fiducia che si riesce a respirare.

Il presidente Noto, da esperto ed apprezzato imprenditore, conosce bene questi principi cardini del management ed ha costruito un ambiente sportivo in cui il fattore umano ricopre un ruolo centrale. Società piccole come il Catanzaro possono competere con successo al cospetto di squadre di ben altra portata, proprio nella misura in cui ogni persona (giocatori, tecnici, dirigenti, collaboratori, tifosi) è portato a dare il meglio di sé ed ottenere risultati impensabili in altri contesti.  Da cosa nasce cosa.

Dopo le due belle vittorie di fila arrivano i nuovi impegni ed a breve il derby con il Cosenza, in un ritrovato clima di rispetto tra società e tifoserie. (fc)

All’Unical la Giornata per la donazione del sangue

di FRANCO BARTUCCISi è svolta, presso l’Università della Calabria, la prima giornata di “Donare al Campus”, dedicata alla sensibilizzazione verso la donazione di sangue.

Promossa dal Rotaract Club Calabria University, il primo Rotaract di tipo universitario della Calabria, in collaborazione con Enti e Associazioni locali. 

L’evento è servito a rafforzare la cultura del dono e a sottolineare l’importanza della solidarietà per il benessere della collettività. Ha aderito all’iniziativa il Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria, che ospita tra gli altri il Corso di studio in Medicina e TD, avvalendosi della collaborazione dell’AVIS Comunale di Rende “Maria Capizzano”, delle Associazioni Morfeo, UNS, e dell’Associazione Culturale “Mauro Francaviglia”.

La manifestazione si è aperta con un convegno presso il Centro Congressi “B. Andreatta” dell’Ateneo calabrese. L’evento ha visto la partecipazione di autorevoli figure accademiche e istituzionali. Tutti i professionisti hanno approfondito il valore scientifico e umano della donazione di sangue, evidenziando il ruolo cruciale dei donatori nel salvare vite.

La Prorettrice Patrizia Piro, delegata al Centro Residenziale, ha aperto i lavori, porgendo i saluti istituzionali e rimarcando l’importanza della Terza missione e delle attività collaterali di diffusione culturale e sociale sul territorio che l’università è chiamata a portare. Come promotrice della Socialità in ateneo, si è complimentata con le varie associazioni del Campus che, sostenute dall’apposita Area della Direzione del Centro Residenziale, coordinata dalla sua collaboratrice, Marcella Lorenzi, sanno mettere in campo e in rete il loro entusiasmo e il loro tempo per iniziative proficue per la popolazione studentesca e non.

I saluti introduttivi sono stati portati da: Luana Meireles De Moura, Presidente del Rotaract Club Calabria University, che ha sottolineato l’importanza dei service solidali portati avanti da chi crede veramente nel “servire al di sopra di sé stessi”, per il bene della comunità e del grande lavoro fatto dai giovani coinvolti nell’iniziativa; Veronica Bruno, Presidente Avis comunale di Rende, che ha annunciato l’apertura di uno sportello permanente nel Campus, situato presso il Centro Sanitario, cubo 34/b, invitando tutti a donare e partecipare alle importanti attività di volontariato che ruotano attorno ad un’attività di grande umanità quale la donazione del sangue; Pierpaolo Trotta, presidente dell’Associazione Morfeo; Andrea Spezzano, Presidente dell’Associazione UNS (Universitari nel sociale), i quali hanno entrambi sottolineato l’importanza delle numerose attività che le associazioni svolgono nel campus a favore degli studenti, sia italiani che internazionali, anche in sinergia col territorio.

Tra i relatori, medici ed esperti nel settore sanitario, sono intervenuti: Antonio Rende, responsabile di medicina trasfusionale presso l’Ospedale Spoke Paola/Cetraro, che ha introdotto con una presentazione accattivante e completa le varie fasi del processo di donazione del sangue; Francesco Zinno, direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e Coordinatore del Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale “Area Nord Calabria”,  che ha illustrato le importanti attività coordinate sul territorio e il valore di una continuità per la creazione di risorse per i momenti di necessità;  Ubaldo Lupia, responsabile sanitario Udr Cosenza; Paolo Guglielmelli, direttore sanitario Avis Montalto Uffugo, che hanno portato entrambi le loro testimonianze di tanti anni di lavoro esercitati nel campo.

L’incontro è stato moderato da Roy Zulueta De Hoz. Numerosi sono stati gli interventi da parte del pubblico presente in sala. Salvatore Mangiardi, membro del Consiglio di Amministrazione Unical, ha apprezzato l’evento e si è mostrato disponibile a partecipare e a promuovere iniziative simili sulla solidarietà.

L’evento si è concluso il giorno dopo  la sede dell’Avis negli ambienti del Centro Sanitario dell’UniCal, dove è stata effettuata una raccolta sangue con la partecipazione di studenti, personale universitario e cittadini del territorio. (fb)

L’OPINIONE / Massimo Mastruzzo: Il Governo “incentiva” la Giornata del migrante con il Fringe Benefit

di MASSIMO MASTRUZZOChiacchiere e tabacchere ‘e ligno, ‘o Banco ‘e Napule nun se ‘mpegna”. Questo antico detto è fra i più immediati e semplici da comprendere: mostra quanto siano vuote le promesse fatte con leggerezza o senza alcuna base. 

Ma esiste anche un altro modo, molto più recente, per far comprendere quanto possano essere vuote e false le promesse fatte sulla pelle delle persone, sui loro diritti, sul loro futuro:

ascoltare le ripetute iniziative a favore dei venti milioni di cittadini che vivono nel Mezzogiorno senza che questi né abbiano mai verificato i benefici, tutt’al più né hanno sperimentato le ripetute sottrazioni di diritti. 

L’ultima è quella relativa al fringe benefit, una iniziativa del Governo Meloni all’interno della Finanziaria.

Cos’è? Si tratta di uno dei temi centrali del Piano Casa, nato dal confronto del governo con Confindustria, studiato per favorire il trasferimento dei lavoratori, o per meglio dire un incentivo ad emigrare, a lasciare il Sud: questo Governo anziché incrementare le opportunità di occupazione nel Mezzogiorno, contribuisce incredibilmente con un bonus, fino 5000 euro, per convincere anche i più riluttanti a fare le valigie e andare al Nord. 

Considerato che ormai al Nord vi è quasi la piena occupazione, invece che prodigarsi, in funzione di quanto previsto dall’art 3 della costituzione, per attrarre  investimenti nelle aree meridionali, opzione alla quale evidentemente non crede nessuno, il governo ha pensato bene, di stracciare la carta costituzionale e incentivare i trasferimenti per andare incontro alle imprese del Nord.

La proposta, infatti, è stata fortemente voluta da Confindustria, e punta a incentivare la mobilità lavorativa e a facilitare il reperimento di manodopera, soprattutto per quelle aziende che non riescono a trovare personale nelle vicinanze. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha proposto questo strumento durante gli incontri con il Governo, portando avanti le istanze di numerose imprese. 

Quanto sopra serve banalmente a dimostrare che una autostrada o una ferrovia è più utile costruirla in un territorio che ne è carente, non è una logica che appartiene ai governi italiani, eppure lo sviluppo di nuove infrastrutture, ma anche rinnovati piani di manutenzione di quelle esistenti, sono divenuti pilastri fondamentali delle strategie di ripartenza e di rilancio delle economie di tutti i paesi.

Non per il Sud Italia a quanto pare, nonostante si tratti del territorio nazionale dove le infrastrutture sono talmente carenti da far pervenire richiami in tal senso dalla Ue, con precise indicazioni di massicci investimenti necessari a ridurre quella disomogeneità territoriale così ampia da far assegnare all’Italia la fetta maggiore del Pnrr.

Il paradosso tutto italiano è che il governo davanti alla evidente sottrazione di diritti costituzionali, riesce a produrre delle iniziative sconcertanti perché controproducenti.

Il 18 dicembre è la Giornata internazionale dei migranti, quelli del Sud Italia, anche se non più con la valigia di cartone, esistono ancora, e festeggeranno la ricorrenza con l’ultimo regalo del governo, il fringe benefit. (mm)

[Massimo Mastruzzo è del Direttivo nazionale Met – Movimento Equità Territoriale]

 

Il consigliere Lo Schiavo: Vibo non perderà i 4 mln di finanziamento dalla Regione

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha reso noto come il Comune di Vibo Valentia non perderà i 4 mln di finanziamento da parte della Regione, che dovevano essere impegnate entro il 31 dicembre 2025, purché il Comune provveda a contrarre un mutuo, del corrispettivo valore, entro il 31 dicembre del 2025. Mutuo che sarà ovviamente coperto dalla Regione.

«Il dato emerge da un’attenta lettura della Legge di stabilità e della Proposta di bilancio della Regione per l’anno 2025, ma questo dettaglio rischiava di passare inosservato, e le risorse sarebbero andate disperse, se il punto non fosse stato chiarito in Commissione bilancio», ha rilevato Lo Schiavo, nel corso  dell’ultima seduta della II Commissione consiliare nel corso della quale, interpellando sul punto il Dirigente generale del Dipartimento Bilancio e programmazione, Filippo De Cello, ha sollevato la questione e avuto piena garanzia che i fondi destinati a Vibo Valentia possono essere recuperati.

«La questione – ha riassunto Lo Schiavo – si pone in questi termini: nell’anno 2007, in seguito all’alluvione del 3 luglio 2006, in sede di “Collegato al bilancio” (l’allora Legge di stabilità), ci fu la volontà di trovare un cospicuo finanziamento per opere pubbliche contro il dissesto idrogeologico da realizzarsi nel Comune di Vibo Valentia».

«Non essendoci molte risorse a disposizione – ha detto ancora – venne ideato un sistema che prevedeva un contributo regionale ventennale mediante la copertura delle rate di ammortamento di mutui che il Comune di Vibo Valentia avrebbe dovuto contrarre. Ora, notando il relativo capitolo nel bilancio 2025, e dopo aver effettuato i riscontri del caso, mi sono reso conto che il finanziamento previsto per il Comune di Vibo Valentia era mantenuto a 1,5 milioni per l’anno 2025 ma per i successivi anni 2026 e 2027 ne era prevista la riduzione di 308mila euro (quindi a 1 milione 192 mila euro) segnale di un inizio di “decertificazione” del contributo».

«Quindi, alla mia richiesta di chiarimento – ha proseguito – il dirigente De Cello ha dato conferma che il Comune di Vibo Valentia è ancora in tempo, fino al 31 dicembre 2025 a spendere tutte le risorse residue e così recuperare progressivamente tutta la somma non spesa dal 2007. Se questa “anomalia” non fosse emersa, Vibo Valentia avrebbe perso per sempre questo contributo e dal 2026 la somma di 308 mila euro sarebbe stata decurtata per sempre dal milione e mezzo originario previsto in bilancio, posto il termine perentorio stabilito dall’art. 5 della Legge di stabilità, che riguarda anche il contributo pluriennale per Vibo Valentia».

«Operativamente, adesso – ha spiegato – è necessaria un’immediata analisi dei bisogni infrastrutturali primari da parte del Comune di Vibo Valentia con nuovi interventi da finanziare attraverso mutui che, naturalmente, saranno completamente a carico della Regione».

«Vibo Valentia – ha concluso Lo Schiavo – non può assolutamente perdere nessuna risorsa e sono felice che con lo studio messo in campo e con i chiarimenti a me forniti in Commissione bilancio, l’Amministrazione di Vibo Valentia sarà messa nella condizione di non perdere neanche un euro del finanziamento originariamente previsto». (rvv)