Al giornalista Fabio Belcastro il Premio Locride 2022

Prestigioso riconoscimento per Fabio Belcastro, giornalista de Il Quotidiano del Sud, che è stato premiato col Premio Locride 2022.

La premiazione è avvenuta nei giorni scorsi nei locali dell’Auditorium del Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “G. Mazzini” di Locri.

La rassegna (che ha avuto inizio lo scorso mese di novembre a Cosenza, ove, presso il Teatro Rendano, sono stati insigniti del medesimo riconoscimento i celebri artisti Daniele Silvestri e Piero Monterisi). Assieme al giornalista Fabio Belcastro (figlio d’arte) altri suoi colleghi hanno ritirato il medesimo premio.

«Al Dottor. Fabio Belcastro – così scritto nella targa del Premo Locride 2022 – il ringraziamento più autentico per il meritorio impegno umano e professionale, investito nel tempo con costanza e determinazione, per lo sviluppo culturale e sociale del territorio Locride».

Il “Premio Locride”, voluto dai Licei “G. Mazzini” di Locri e dalla Fondazione Woods Locri (per la direzione artistica di Bruno Panuzzo), s’incarica di rendere omaggio alle innumerevoli Eccellenze locridee che si sono distinte, nel tempo, in merito alla valorizzazione umana, sociale, artistica e culturale del territorio.

«Si è cercato di omaggiare quelle personalità, che con grande impegno e senza nulla a pretendere, si sono spese nella valorizzazione dei progetti realizzati dal mondo della scuola e dall’associazionismo», ha affermato l’ideatore del premio il Patron Bruno Panuzzo.

Fabio Belcastro intraprende la sua carriera di cronista subito dopo la morte del padre Agostino, storico corrispondente del Quotidiano del Sud che circa tre anni e mezzo fa ha abbandonato la vita terrena a causa di una malattia fulminante. Da quel giorno il figlio Fabio, con forte determinazione e incoraggiato dai colleghi della grande famiglia del Quotidiano del Sud, ha impugnato la penna è dietro tante difficoltà ha iniziato a scrivere, giorno e notte, in ogni momento, perché lui stesso afferma “ogni volta che scrivo, mi sento più vicino a mio padre”.

Fabio Belcastro nel mondo dell’informazione regina è inserito in maniera uniforme, come lo era suo padre prima di lui, infatti, oltre che scrivere per una delle più importanti testate giornalistiche del Sud Italia dirige anche l’Ufficio Stampa dell’Istituto Nazionale Azzurro (istituzione no profit, molto conosciuta per la sua opera di carità in ambito nazionale ed internazionale).

Un altro brillante risultato il giornalista Belcastro lo ha incassato lo scorso mese di Agosto dove è stato insignito del Premio Nazionale Reggio Calabria Day, l’ambito premio che è stato distribuito tra coloro che si sono distinti ognuno nei loro settori e che si sono prodigati a dare il giusto valore alla cultura, nel mondo dello spettacolo, dell’imprenditoria, delle forze dell’ordine, mostrando e portando nel resto del pianeta le bellezze naturali e culturali della Città dello Stretto e provincia. (rrc)

Fortunato Amarelli Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana

Prestigioso riconoscimento per l’imprenditore cosentino Fortunato Amarelli, che è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Cinquanta anni, laurea in Giurisprudenza e master alla SDA Bocconi, Fortunato Amarelli è Amministratore Delegato della Amarelli Fabbrica di Liquirizia di Rossano e rappresenta la dodicesima generazione di una famiglia di imprenditori che opera sin dal 1731 nella produzione della liquirizia. I prodotti dell’azienda sono conosciuti in tutto il mondo e commercializzati in oltre 26 Paesi. Il Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, ubicato accanto allo storico palazzo di famiglia e sede della fabbrica, è il secondo museo d’impresa più visitato in Italia. Fortunato Amarelli ricopre anche gli incarichi di presidente del Digital Innovation Hub Calabria, consigliere nazionale Associazione Italiana delle Aziende Familiari e Unione Imprese storiche d’Italia, componente del Comitato di Presidenza Unindustria Calabria.

«Siamo felici per il riconoscimento che il presidente della Repubblica Mattarella ha inteso conferire al massimo rappresentante degli industriali nella nostra provincia attraverso le mani del Prefetto della provincia Vittoria Ciaramella – commenta il vicepresidente nazionale Ance e presidente di Ance Calabria e Cosenza, Giovan Battista Perciaccante – perché premia un impegno serio e tenace teso alla promozione della cultura d’impresa come generatrice di ricchezza per il territorio, che mette al centro i temi dell’etica e della legalità, che sa valorizzare da protagonista il Made in Calabria ed il Made in Italy. Insieme al collega Natale Mazzuca del Comitato di Presidenza, ai colleghi del Consiglio Direttivo e al Direttore Rosario Branda con la struttura tecnica formuliamo i migliori auguri per il prestigioso attestato».

«Sono onorato per l’onorificenza ricevuta – ha commentato il Cavaliere Fortunato Amarelli – e sono grato alle tante persone che lavorano con me e condividono progetti, impegni, visioni. Mi preme lodare il lavoro di tantissime persone impegnate in Confindustria ai vari livelli e quelle che operano nella mia azienda. Nel lavoro che facciamo dedichiamo tutte le energie possibili. La nostra è una missione, rappresentiamo la Calabria al meglio delle nostre possibilità». (rrm)

La lady chef calabrese Denisia Congi nell’Albo d’Oro dei Cuochi categoria Giovani

di DEBORA CALOMINO – Un nuovo successo per la giovane chef calabrese Denisia Congi, premiata alla Camera dei Deputati a Roma, nella categoria giovani dell’Albo d’Oro dei Cuochi.

Un riconoscimento che arriva dopo tanta gavetta e sacrifici. La Lady Chef silana infatti appartiene alla quarta generazione di cuochi e nonostante la sua giovane età, si è sempre distinta per professionalità e competenza. Essere premiati nella prima edizione dell’Albo d’Oro dei Cuochi è un grande riconoscimento, infatti si tratta di un premio che la Federazione Italiana Cuochi ha creato per gratificare gli chef che hanno fatto dell’arte culinaria la propria missione di vita. Denisia Congi è nata tra i fornelli e considera la cucina il modo più naturale per esprimere sé stessa. È uno dei talenti che la nostra Calabria ha la fortuna di avere e si impegna quotidianamente per essere una degna figlia di questa terra.

Ecco quanto ha dichiarato appena premiata: «Sono gioiosa e profondamente grata a chi ha inteso premiare la mia attività e assegnarmi questo importante riconoscimento, a partire dal mio presidente nazionale, Rocco Pozzulo. Grazie anche a tutti i miei autorevoli colleghi del direttivo nazionale e regionale della Fic e a quanti mi sostengono quotidianamente nella mia crescita umana e professionale, tra tutti mio padre Gustavo e mia madre Vittoria».

«Questo premio sarà un ulteriore propulsione motivazionale per continuare a migliorare il mio percorso formativo e professionale, oltre che per approfondire la conoscenza del grande patrimonio gastronomico italiano, di cui sarò sempre fedele ambasciatrice. Ora, però, devo tornare subito a lavorare per dedicarmi alla mia produzione di panettoni artigianali e all’apertura del mio punto vendita di prodotti tipici tradizionali, che ho voluto fortemente posizionare nel cuore del Parco Nazionale della Sila, nel centro storico della mia amata San Giovanni in Fiore».

Una grande gioia dunque e un grande orgoglio per la Calabria e per la Sila, dove Denisia quotidianamente costruisce il suo futuro, portando in alto il nome della cucina calabrese. (dc)

Mons. Giovanni Checchinato è il nuovo arcivescovo di Cosenza-Bisignano

Mons. Giovanni Checchinato è il nuovo arcivescovo di Cosenza-Bisignano, che subentra a Mons.Francescantonio Nolè, scomparso il 15 settembre scorso.

Il presule, originario di Latina, è l’attuale vescovo di San Severo nel Foggiano.

Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha accolto con soddisfazione la notizia, dando il benvenuto al nuovo arcivescovo.

«La sua nomina colma il grande vuoto lasciato da Monsignor Nolè nella Chiesa cosentina e in tutta la nostra comunità. La nostra città, come il resto del Paese– ha affermato il primo cittadino – è impegnata a fronteggiare, a più livelli, il tempo di una profonda crisi che sta seriamente compromettendo la stabilità di intere famiglie e il futuro delle giovani generazioni, creando anche nuove sacche di povertà che si aggiungono a quelle che popolano l’area del disagio e dell’emarginazione».

«A queste emergenze del nostro tempo – ha aggiunto Franz Caruso – l’Amministrazione comunale reagisce con i mezzi a sua disposizione che non sono tanti e che spesso vengono integrati dalle azioni delle associazioni di volontariato che rappresentano per noi un’autentica risorsa. E’ di tutta evidenza – ha detto ancora Franz Caruso, rivolgendosi al nuovo presule – che il nostro auspicio è che con la Chiesa cosentina alla cui guida Lei è stato chiamato, possa continuare ad instaurarsi, pur nei rispettivi ambiti istituzionali e nel rispetto delle reciproche prerogative, un rapporto sinergico che possa affrontare compiutamente le molteplici emergenze presenti nel nostro territorio, con un’attenzione particolare agli ultimi e a chi è costretto a vivere quotidianamente nelle angustie del bisogno».

«Certo di trovare in Lei – ha concluso il suo saluto Franz Caruso – una figura pronta all’ascolto ed attenta a cogliere i segnali di sofferenza che provengono da chi è meno fortunato di noi, le esprimo le mie più vive felicitazioni, in attesa di poterla presto incontrare».

Anche il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha salutato il nuovo arcivescovo di Cosenza e il nuovo vescovo di San Marco Argentano-Scalea, definendoli «guide solide a cui le comunità potranno affidare il loro impegno pastorale e sociale».

«Ai presuli scelti dal Santo Padre – ha concluso – assicuro la piena disponibilità del Consiglio regionale ad affrontare, al loro fianco, le sfide sociali del nostro tempo, alle quali tutti, ciascuno per la propria responsabilità, siamo chiamati». (rcs)

Addio a Domenico Alessio, decano della Sanità amministrata

Commozione a Roma, dove viveva da tantissimi anni, e in Calabria dov’era nato per la scomparsa di Domenico Alessio, decano degli amministratori della sanità pubblica. Chi lo conosceva ne ricorda le doti non comuni di manager ma soprattutto di uomo. Si è spento il pomeriggio del 2 dicembre a 83 anni, circondato dall’affetto dei suoi cari e lascia un grande vuoto tra i tantissimi calabresi di Roma che lo conoscevano e apprezzavano.

Arrivato a Roma in giovane età da Terravecchia, piccolo comune in provincia di Cosenza ha ricoperto, in seguito, ruoli di prestigio in imprese come Iritecna, Italstat, Inps. Nel 2003 è stato nominato commissario alla Asl Roma D oggi Roma 3, per poi intraprendere una brillante carriera nella sanità, con la nomina alla direzione di aziende prestigiose come San Camillo Forlanini, del servizio di emergenza 118, per arrivare poi al San Filippo Neri e al Policlinico Umberto I.

Nominato in seguito ai vertici dell’Istituto Ematologico Mediterraneo e dell’Istituto San Michele, ha dedicato all’impegno professionale una larga parte della sua vita. (rrm)

A Giuseppe Caridi il Premio Letterario “Città di Siderno” col libro “Gli Aragonesi di Napoli”

di ARISTIDE BAVAGiuseppe Caridi  con l’opera Gli Aragonesi di Napoli, Ed. Rubettino, si è aggiudicato il primo premio per la sezione saggistica della XVIII Edizione del Premio letterario “Città di Siderno”. 

Al secondo posto si è classificato Egidio Ivetic con  Il Mediterraneo e l’Italia“, Ed. Rubettino, e al terzo posto Felice Lopresto con  Natuzza Evolo, Ed. Pellegrini.

Il vincitore Giuseppe Caridi è professore ordinario di Storia moderna nell’Università di Messina e insegna inoltre Storia dell’Europa nella Scuola superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria. È Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e Direttore della Rivista Storica Calabrese.

Egidio Ivetic insegna Storia dell’Europa orientale all’Università di Padova.  Felice Lopresto,  laureato in Economia e Commercio e in Giurisprudenza è attualmente dirigente pubblico. La sezione saggistica del “Città di Siderno” è intestata al compianto Aldo De Leo,  fondatore del premio.

Nella sezione narrativa il primo premio è andato a Sara Notaristefano con I nomi di Melba, ed. Manni. Al secondo posto Giusy Straropoli Calafati con Terra Santissima, Ed. Laruffa. Il terzo posto è andato a Rossella Scherl con Pepi l’Americano, Ed. Rubettino.

Sara Notaristefano, nata a Taranto nel 1980 ha già una lunga storia alle spalle. Tra l’altro  nel 2012 ha curato un’antologia di testi di canzoni, analizzando i rapporti tra poesia e canzone d’autore.Giusy Straropoli Calafati e nata a Vibo cvalentia ma è residente a Briatico. Con il suoi libro è stata anche candidata al Premio Strega.

Rossella Scherl è Napoletana (di padre istriano) ma vive a Roccella.

Una menzione speciale è stata assegnata a Lina Furfaro per l’opera Le Gelsominaie Ed. Pelllegrini. Lina Furfaro è nata a Locri, ed è rimasta molto attaccata alla sua città,  ma vive nel Lazio. La cerimonia di premiazione del ” Città di Siderno” avrà luogo  domenica 18 dicembre presso la sala dell’ Istituto di Istruzione superiore “G.Marconi” di Siderno presente anche la sindaca della città Maria Teresa Fragomeni unitamente al presidente del premio Domenico Catalano e agli altri componenti che unitamente a Graziella Multari, vedova del compianto Aldo De Leo, dopo la sua morte si stanno impegnando per curarne, negli anni, la prosecuzione nel solco tracciato dall’indimenticato fondatore.

Anche per questo il premio della sezione saggistica è intitolato al compianto Aldo De Leo.La serata sarà allietata dalla presenza del tenore Amerigo Marino e dalla presenza del poeta sidernese  Martino Ricupero che declamerà alcuni versi delle sue poesie in vernacolo calabrese.   (ab)

Addio alla poetessa Natina Pizzi

Cordoglio, in Calabria, per la scomparsa della poetessa Natina Pizzi.

Dopo l’ultimo saluto nella Chiesa di San Carlo a Roma, la salma della poetessa, sarà poi portata in Calabria.

Natina Pizzi viveva tra Reggio e Roma ed aveva vinto svariati premi, concorsi letterari, aveva pubblicato poesie e pezzi di narrativa e nel 2015 ricevette anche il San Giorgio d’Oro. È lei, tra l’altro, ad aver redatto la prima guida italiana in braille Il museo nazionale di Reggio Calabria.

«Piango con affetto e dolore immenso l’ amica di sempre Natina Pizzi. …ti fermo nel mio cuore quando cercavamo nel Salone dei Lampadari un modo per arrivare alla gente con la poesia, con la tua poesia…Ci avevi bendati tutti… Tu ci vedevi molto meglio di me», ha scritto la prof.ssa Ilda Tripodi(rrc)

 

Il reggino Michele Zoccali presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria

Prestigioso incarico per il reggino Michele Zoccali, che è stato eletto presidente regionale della Società Italiana della Psichiatria.

Zoccali subentra al prof. Pasquale De Fazio, direttore della cattedra di Clinica Psichiatrica dell’Università di Catanzaro. La nomina è avvenuta nel corso dell’assemblea svoltasi a Lamezia Terme. Eletto, anche, il nuovo consiglio direttivo, composto da Domenico Buccomino; Gregorio Cerminara; Paola Ciambrone; Rosina Manfredi; Emilia Manzo; Agata Mazzitelli; Giacomo Romeo; Stefania Ruberto; Cristina Segura Garcia; Paola Sesti; Miriam Sirianni; Letizia Tiano; Roberto Zappone.

Grande soddisfazione è stata espressa dal deputato reggino Francesco Cannizzaro: «un incarico meritato sul campo, per l’enorme esperienza maturata, in un settore delicatissimo e che ha bisogno di fare dei passi in avanti importanti».

«Esprimo le mie felicitazioni per l’incarico di prestigio che il professionista reggino ha ottenuto – ha concluso – mettendo d’accordo tutti i componenti chiamati a nominare la nuova guida. Un ruolo in cui il Direttore del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze, sono certo, saprà distinguersi ancora una volta, in virtù delle sue grandi doti umane e specialistiche. Da parlamentare, da reggino e da amico, un sincero augurio di buon lavoro a Michele Zoccali, a cui mi lega un vecchio rapporto di stima e affetto. È una notizia che sicuramente dà lustro al nostro territorio». (rrc)

Sabato al sidernese Gaetano Gargiulio il Premio Eccellenza

di ARISTIDE BAVAIl Prof. Gaetano Gargiulo, insigne cardiochirurgo di origine sidernese trapiantato a Bologna dov’è uno dei  principali  punti di riferimento dell’ Ospedale S. Orsola, sarà insignito, sabato 26 novembre del Premio Eccellenza, istituito dal Lions Club di Siderno per evidenziare i cittadini che con la loro opera e con la loro professione onorano la città e la Calabria.

Il premio istituito quest’anno è anche indirizzato a ricordare il farmacista Pasquale Gagliardi, presidente di zona del Distretto Lions, scomparso prematuramente il mese  scorso. La cerimonia di premiazione, organizzata d’intesa con l’Amministrazione comunale della città e aperta anche al pubblico, si svolgerà presso la sala del consiglio comunale alla presenza del sindaco Maria Teresa Fragomeni, degli amministratori comunali e di una folta delegazione dei Lions del territorio.

I lavori, previsti con inizio alle ore 10.30 si apriranno con un intervento del presidente del Lions Club di Siderno, Vincenzo Mollica al quale faranno poi seguito i saluti istituzionali del sindaco Maria Teresa Fragomeni e del Presidente dell’ XI circoscrizione Lions, Giuseppe Ventra

Seguiranno poi gli interventi programmati di Emmida Multari, già responsabile del servizio di cardiologia dell’ Ospedale di Locri, e di Alfredo Pisapia medico e account manager di una importante struttura sanitaria che si soffermeranno sulla figura del Prof. Gargiulo e sulla sanità in genere con riferimento anche alle problematiche ad essa connesse nel territorio della Locride. Poi, alla presenza dei familiari dello scomparso Pasquale Gagliardi la consegna del Premio al noto cardiochirurgo che già molti anni addietro è stato collocato nella lista dei “cittadini illustri” del Comune di Siderno.

Obiettivo del “Premio Eccellenza” istituito dal Lions Club di Siderno è, soprattuto, quello di riconoscere ed  evidenziare con legittimo orgoglio le “eccellenze” che, pur originarie del territorio operando in altre regioni tengono alto il nome della loro terra d’origine ed è indirizzato, più in generale, a dedicare  dei riconoscimenti a personalità  di vari  settori professionali nella convinzione che molte “eccellenze” del nostro Paese sono originari del Sud e più specificatamente della Calabria e di Siderno.

Il prof. Gaetano Gargiulo, fuor di dubbio,  una autentica “eccellenza” della cardiochirurgia pediatrica nazionale ed  internazionale ed è ben noto per  molti  interventi di grande spessore. Gargiulo è anche professore ordinario del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell’ Università di Bologna e Coordinatore del Corso di Dottorato in Scienze cardio nefro toraciche.

Vanta un lungo curriculum con più di 6.000 interventi cardiochirurgici con particolare interesse per la Chirurgia delle Cardiopatie congenite  in età pediatrica, neonatale e nell’età evolutiva, trapianti cardiaci (è stato il primo in Italia ad operare un trapianto di cuore presso il S. Orsola di Bologna), Chirurgia riparativa e sostitutiva delle valvole cardiache, Chirurgia dell’aorta toracica e delle aritmie associate a cardiopatia congenita, specialista di Impianto di elettrostimolatori in età pediatrica.

Attualmente dirige l’unità Operativa di Cardiochirurgia Pediatrica e dell’Età Evolutiva del Policlinico di Bologna e opera all’interno del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare,  importante punto  di riferimento sanitario  a livello nazionale ed europeo. A motivazione del Premio Eccellenza il suo «lungo, instancabile e riconosciuto impegno che onora la sua città, Siderno, e l’intera Calabria, e che lo ha collocato tra le più apprezzate eccellenze del sistema sanitario nazionale».  (ab)

Un ricordo del magistrato Lilia Gaeta

di COSIMO SFRAMELI – La Presidente Rosalia Gaeta, Giudice di elevate virtù umane e professionali, in servizio a Reggio Calabria, amorevolmente, ci ha lasciati per compiere la sua ultima missione. Ha amministrato la Giustizia con grande equilibrio e determinazione, con onore e amore. Possedeva uno speciale modo di confrontarsi, da vera nobildonna.

Fu un magistrato che visse anche un periodo storico emergenziale, quando la ’ndrangheta era più forte che mai e la sua forza intimidatoria era tanto diffusa da consentire ai latitanti di circolare liberamente e frequentare locali pubblici, senza che nessuno osasse parlare. «Il tribunale di Locri, all’epoca, era un avamposto, anche difficile da raggiungere; l’unica via di accesso, la statale 106, che corre tra l’Aspromonte e lo Jonio. I treni avevano ancora i sedili di legno. L’Ufficio era composto da uno sparuto drappello di magistrati. Tutti facevamo tutto e così capitava di doversi occupare di processi penali particolarmente impegnativi, era il periodo dei sequestri di persona: Fattorusso, la farmacista Infantino, da cui trasse le mosse la sanguinosa faida di Motticella; della cosca Ruga, tra i primi processi del 416 bis del Codice Penale. Ma anche poi questioni di diritto agrario, d’interdizione, di violazioni contrattuali. Si lavorava artigianalmente, in silenzio, senza alcun clamore mediatico. Sembrava di essere in un mondo a parte, lontanissimo dal resto d’Italia». Parole di Rosalia Gaeta, Giudice del Tribunale di Locri negli anni ’80, espresse in occasione del 50° anniversario della nascita del brigadiere dei Carabinieri MOVM Carmine Tripodi ucciso dalla ’ndrangheta a San Luca il 6 febbraio 1985. 

Il procedimento penale “Ruga+78”, per il quale si pronunciò il Tribunale di Locri il primo marzo 1985, costituì la prima applicazioni dell’art. 416 bis c.p. (la fase istruttoria del processo era iniziata qualche mese dopo l’entrata in vigore della nuova norma). 

Il Collegio giudicante era formato dai giudici Francesco Frammartino (Presidente), Rosalia Gaeta e Salvatore Rizza (a latere), con Ezio Arcadi, Pubblico Ministero.

In questo processo, uomini di ‘ndrangheta (Franco Brunero, Rocco Pipicella, Francesco Strangio) avevano scelto di collaborare fornendo particolari importantissimi ai fini dell’individuazione di un’associazione per delinquere di stampo mafioso, dedita ai sequestri di persona a scopo di estorsione in Italia. Grazie anche alla dottoressa Rosalia Gaeta, i processi celebrati a Locri negli anni ’80 illuminarono e misero a nudo le strateglie della ‘ndrangheta, mostrando la via giudiziaria vincente.

Con cuore grato, rendiamo gli onori a Lilia Gaeta che, nonostante abbia combattuto serenamente contro un male incurabile, si è addormentata. Il suo sorriso lo custodiremo per sempre.    

La nostra comunità d’arma esprime cordoglio alla famiglia e alla magistratura per la scomparsa della Presidente Rosalia Gaeta, pregevole e amorevole servitore dello Stato. Supportati dalla fede e uniti nella preghiera, giungano al Presidente Luciano Gerardis, alle figlie Elisa ed Enrica, alla famiglia, da parte di tutti noi, fedeli collaboratori e devoti amici, le più sentite condoglianze, consapevoli che Lilia, da quell’angolo di cielo, saprà proteggere e illuminare il cammino verso di lei. 

Un ideale abbraccio Dottoressa, riferimento certo sin dagli anni della nostra giovinezza, che ha preceduto andando avanti nei cieli blu. (csf)

(Capitato dei Carabinieri, Presidente Nastro Verde Calabria)