LOCRI (RC) – Venerdì il libro “Mio figlio sta facendo un viaggio meraviglioso”

Venerdì 16 agosto, a Locri, alle 19.30, nei giardini di Borgo Carbone, in contrata Carbone, sarà presentato il libro Edoardo Divino: mio figlio sta facendo un viaggio meraviglioso, a cura di Fabio Divino e Giulia Barillaro, con la prefazione di Mirella Restuccia, edito da Gangemi.

Alla presentazione, dopo i saluti di Andrea Candida, interverranno Francesco Maria Spanò, Francesca Mesiti e gli autori. Presenta Maria Teresa D’Agostino. Tutti i proventi del libro verranno donati alla Fondazione “Butterfly Onlus”.

Una storia vera, d’amore… diventata speciale, tutta raccontata dentro pagine dense di emozione. «Edoardo Divino nasce a Roma il 10 febbraio 2004. Inizia il suo viaggio meraviglioso il 22 gennaio 2022. Da allora sono stati numerosi i contatti e le manifestazioni che ci sono arrivati da un’altra dimensione e che avevano di fondo un sentimento di Amore incondizionato, difficile da descrivere. La coscienza con le memorie del passato, il carattere, le emozioni provate, sopravvivono alla morte che altro non è che un ritorno alla vera vita. In questo libro racconteremo lo straordinario e saggio filo logico con cui Edoardo ci ha risvegliati, reindirizzandoci verso la buona Luce», scrivono Fabio e Giulia.

REGGIO – Sabato a Gambarie si presenta il libro “Risorgi” di Francesco Tassone

Sabato 17 agosto, a Gambarie, al Residence Bucanese, alle 18, sarà presentato il libro Risorgi  di Francesco Tassone.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Gambarie da Leggere, organizzata dal Comune di Santo Stefano in Aspromonte e coordinato da Giovanni Suraci.

L’incontro non rappresenterà semplicemente la presentazione di un libro, ma piuttosto sarà una festa in cui si condivide l’amore per la bellezza delle nostre radici, per la musica dei sentimenti e per la poesia del cuore. Francesco Tassone un fiore all’occhiello nel panorama culturale reggino in un post ha dichiarato:

«Ho avuto tanti maestri, insegnanti e persino Guru – ha detto l’autore –, in Italia e all’estero: cercavo qualcuno che lo superasse, ma, ogni volta, restavo sempre con l’amaro in bocca. Nel medio periodo il confronto non reggeva; nessuno era come lui! Luigi Tassone, mio padre, era un uomo che in qualche modo aveva capito il senso intimo della vita. E conosceva un metodo per trasformare un terreno in un’impresa agricola, una persona comune in un imprenditore di successo… e un giovane arrogante in un umile poeta appassionato. Lo sapeva fare e lo faceva con estrema naturalezza. Ogni anno, ad agosto, amava festeggiare il suo compleanno con i suoi numerosi amici a Gambarie in Aspromonte, in Provincia di Reggio Calabria. Non era un semplice compleanno, era una festa con musica, cibi semplici e buoni e ricchi premi per tutti, che iniziava la mattina e finiva la sera tardi. Per una sorta di effetti concomitanti, i premi erano così tanti, che c’era sempre un premio per tutti, nessuno perdeva!».

«Da quando lui nel 2011 è andato a svolgere la sua missione altrove – ha continuato – ogni anno in quel giorno, presento, con l’aiuto di amici preziosi, un nuovo libro, che in modi diversi, tra le righe, racconta qualcosa della mia relazione con lui. Della relazione di un figlio con suo padre. Il primo evento fu così sentito ed emozionante che in quell’occasione promisi (ahimè) di scrivere un nuovo libro ogni anno, per poterlo presentare in quel giorno speciale. Quest’anno il libro si intitola “Risorgi” e l’ho dedicato a Mamma che sarà presente all’evento. Non so come andrà a finire e se l’incontro sarà bello e intenso come le altre volte, non posso fare grandi promesse».

«Prometto solo, che se hai conosciuto Luigi Tassone in vita – ha concluso –sarà un’occasione per sentirlo vicino ancora una volta. Ma in verità, che tu lo abbia conosciuto oppure no, credimi non ha alcuna importanza. Tutti Noi abbiamo un padre da onorare. Tu vieni per il tuo».

Francesco Tassone, conosciutissimo a Reggio Calabria e all’estero, ha una propensione naturale a rendere interessante ogni sua opera, tanto da essere apprezzato su tutto il territorio nazionale dove viene chiamato per rappresentare i poeti del nostro territorio, non ultima è infatti la sua partecipazione al “Festival poetico delle visioni.”  Raduno che annualmente vede impegnati i maggiori poeti italiani. (rrc)

REGGIO – Venerdì al MArRC un viaggio tra Mito e Ragione

Venerdì, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, alle 21.30m si terrà l’evento L’Universo Magnogreco nella Calabria Ionica, una serata dedicata alla scoperta delle connessioni profonde tra l’astronomia e la cultura della Magna Grecia, in un racconto affascinante tra mito e logos.

L’evento è curato dal Planetario Pythagoras di Reggio Calabria. Durante la serata, i partecipanti saranno guidati in un racconto avvincente tra il Mito e il Logos, esplorando come l’uomo sia divenuto il protagonista di una cultura razionale e critica tipicamente occidentale.

L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali del Direttore del Museo Archeologico Nazionale, dottor Fabrizio Sudano, seguiti dalla presentazione dell’iniziativa a cura della prof.ssa Angela Misiano, responsabile scientifico del Planetario Pythagoras. Il dibattito sarà coordinato dal dottor Fortunato Zappia e vedrà la partecipazione del prof. Ulderico Nisticò e dei dottori Gabriele Quattrone e Francesco Pisani.

La serata sarà ulteriormente arricchita dall’osservazione della Luna in fase gibbosa crescente, del pianeta Saturno e delle stelle del cielo estivo, grazie agli strumenti messi a disposizione dallo staff del Planetario Pythagoras.

Sarà l’occasione per una serata indimenticabile, un viaggio straordinario tra mito, stelle e filosofia.

La Magna Grecia è storicamente simbolo di contaminazione di idee, cultura, linguaggio e tradizioni. L’astronomia, che affonda le sue radici nella nostra regione, testimonia questo iter culturale iniziato millenni fa, assumendo significati particolari per la nostra terra. I concetti di ordine e di legge naturale, presupposti ineludibili della conoscenza razionale, hanno avuto nel cielo notturno l’origine della riflessione filosofica sull’Uomo e sul Mondo.

Le stelle, con i loro nomi ispirati alla mitologia – divinità, eroi, ninfe, satiri, animali fantastici, mostri – costituivano per i nostri antenati della Magna Grecia un universo affascinante e complesso. Ma al di là delle stelle, cosa c’è? L’uomo si confronta con la follia che si oppone alla ragione, immergendosi in un dualismo tra ragione e non-ragione che ha segnato profondamente il nostro rapporto con l’umanità e la guerra. i(rrc)

ARDORE (RC) – Venerdì si presenta il saggio “L’arcolaio delle fiabe”

Venerdì 16 agosto, ad Ardore, al Castello Feudale, alle 21.30, sarà presentato il saggio L’arcolaio delle fiabe. Il femminile e la trasfigurazione nei racconti popolari di Paolo Battistel ed edito da Oligo Editore.

L’evento è stato organizzato dal Sistema Bibliotecario Territoriale Jonico – Bovalino (RC), in collaborazione con il comune di Ardore, la Pro Loco Ardore e il Centro Studi “Francesco Misiano “.

Ad aprire la serata, i saluti istituzionali del sindaco del comune di Ardore, Giuseppe Campisi, seguiranno i saluti del presidente della Pro Loco Ardore, Stefano Priolo, per concludere con il vicepresidente del Centro Studi “Francesco Misiano”, Giuseppe Grenci. Dialogano con l’autore, l’assessore alla cultura del comune di Ardore, Rosita Muscatello e il direttore del Sistema Bibliotecario Territoriale Jonico – Bovalino (RC), Antonio Bova.
Scrittore e profondo conoscitore del mito e del folklore europeo, Paolo Battistel ci conduce nei recessi più profondi di quelle antiche narrazioni che noi siamo soliti chiamare “fiabe”. Storie sacre e arcaiche generate all’alba dell’umanità e apparentemente tanto semplici da sembrare a molti soltanto delle “storie per bambini”. Dietro al velo di moralità e censura, il canto della fiaba risveglia l’essenza più profonda dell’essere umano (dal bambino all’anziano) riscuotendolo dalla sua grigia opacità e facendolo rinascere a nuova vita.
In questo testo l’autore si concentra sulla figura della donna – nei suoi infiniti volti e funzioni – all’interno delle fiabe. Si viaggerà dalla dolce Rosaspina dal sonno incantato, verso principesse viziate, in fuga da un brutto ranocchio, fino a giungere a oscure dee e streghe come Baba-Jaga. Le fiabe ci incantano perché ritroviamo in esse i frammenti della nostra stessa anima, che prendono vita al suono magico delle parole “C’era una volta…”. (rrc)

Gli studenti dell’Aba di Reggio al Concorso dei Madonnari di Taurianova

Sebastiano Nicolò e Lara P. Cerqueira de Oliveira sono gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria che hanno partecipato alla nona edizione del Concorso Internazionale dei Madonnari di Taurianova.
Gli studenti, che hanno partecipato alla manifestazione su volere del direttore Piero Sacchetti e seguiti dal prof. Francesco Scialò e l’interessamento della prof.ssa Mimma Galluso, hanno elaborato un progetto che facesse risaltare la figura della Madonna connessa all’idea di libro, resa concreta da un effetto pop up, con al centro la cattedrale.
Lara P. Cerqueira de Oliveira, studentessa di grafica d’arte che da due anni partecipa attivamente al progetto, ha spiegato che la scelta dei colori è stata istintiva, come deve essere nel fluire creativo dell’arte: corallo per la cattedrale, verde acqua per il mantello della Madonna con sfumature viola e oro.
«Un’esperienza che consiglio – ha dichiarato – sia per l’apprendimento di un’arte antica e peculiare, che per l’esperienza di comunità che si vive in questo contesto, con la possibilità di rientrare in un circuito internazionale».
Celebrando quest’arte “di breve durata”, preziosa anche per questo, il concorso di Taurianova, fa infatti parte di un circuito virtuoso, che include Nocera, Mantova, Nicosia, fino al concorso tedesco di Blumberg nella foresta nera, al quale gli artisti sono invitati a partecipare. Spesso artisti viaggiatori, con sacco a pelo e gessetti al seguito, ai quali viene offerto il viaggio e l’ospitalità anche con l’aiuto di una rete di sostegno formata dai commercianti di Taurianova che aderiscono alla campagna “Adotta un Madonnaro”, mentre i pasti sono garantiti dallo chef Antonello, con attenzione per le esigenze di ognuno.
Antonella Larosa, alla direzione artistica dell’Associazione promotrice, artista, madonnara lei stessa, è molto soddisfatta del risultato ottenuto.
«Vogliamo soprattutto che i giovani siano praticanti di questa nobile e umile arte – ha dichiarato –, la cui storia inizia con la stessa scrittura. Per questo teniamo particolarmente alla presenza degli studenti e dei professori dell’Accademia che potrebbe promuoverla sempre di più».
«Nata come forma di devozione, quando l’artista proponeva un’immagine del santo patrono per voto – ha concluso Larosa – quest’arte è una forma di celebrazione spirituale, come abbiamo visto nelle 58 opere proposte dai 75 artisti presenti».
Organizzata dall’Associazione “Amici del Palco”, la manifestazione ha visto arrivare a Taurianova più di 70 artisti di talento arrivati da tutto il mondo per metter mano a gessetti colorati e dare forma all’antica arte impermanente dei madonnari:  dalla concorrente giapponese Canaco Matzumoto alla folta delegazione messicana, raccolti attorno al tema prescelto, “Maria, arte e sapienza” quest’anno particolarmente sentito perché legato al 130º anniversario del miracolo mariano di Taurianova e alla elezione della stessa a Capitale italiana del libro. (rrc)

Il 25 agosto a Reggio la Festa del Bergamotto

Il 25 agosto, a Reggio, al Cric di Cannavò, si terrà la Festa del Bergamotto, organ

L’evento, che prende il via alle 19, prevede il convegno dal titolo Coltivazione e Mercati, introdotto da Ninni Tramontana. Modera Francesco Cuzzola. Ne discutono Nino Siclari, agronomo e imprenditore agricolo, Filippo Cogliandro, chef accademia Gourmet, Vittorio Caminiti, presidente Accademia e Museo Nazionale del Bergamotto ed Ezio Pizzi, presidente del Consorzio del Bergamotto.

Intervengono Mimma CatalfanoGiuseppe ZimbalattiDemetrio CaraFrancesco SaccàGiuseppe Marcianò. Ad arricchire l’evento, la degustazione di prodotti al Bergamotto e canti e balli a cura dei Tarantulati. La Festa si chiuderà con il libro Storia fantastica del Bergamotto di Reggio Calabria di Filippo Arillotta, edito da Kaleidon Editrice.

«Negli anni della nostra infanzia – ha raccontato Enzo Cuzzola, portavoce del Comitato organizzatore – nella intera nostra Valle del Calopinace, il tempo era scandito da alcuni calendari, quello dell’anno scolastico, quello della coltivazione del bergamotto e quello delle festività religiose. L’anno scolastico divideva le stagioni a partire dal primo giorno di scuola, con i trimestri ed i compiti, le vacanze di Natale e di Pasqua, gli scrutini o gli esami finali e le pagelle, prima delle vacanze estive. Ma il nostro tempo era scandito soprattutto dai riti e dalle festività religiose. Iniziata la scuola, il primo tempo della attesa era quello per il Santo Natale, preceduto dal tempo e dai riti dell’Avvento, riti religiosi della tradizione popolare compresi».

«Seguiva il Carnevale che precedeva le Ceneri e la Quaresima – ha proseguito – cioè l’attesa della Santa Pasqua, sempre con i suoi riti religiosi e della tradizione popolare. Finita la Pasqua e ripresa la scuola, dopo le relative vacanze, si passava all’attesa della Festa di Madonna, che avrebbe segnato per noi ragazzi la fine dell’estate e l’attesa del nuovo anno scolastico. Nelle frazioni, l’attesa della Festa di Madonna era inframmezzata dalle feste dei vari Patroni. Faceva da sfondo il tempo della coltivazione del bergamotto, scandito dal tempo della potatura, con la concatura e la concimazione, i fumogeni e la fioritura, l’irrigazione e la raccolta del cascolo, fino a giungere alla raccolta finale e la successiva lavorazione». (rrc)

Per Reggio 190 mln dal Pn Metro Plus

Dal Pn Metro Plus sono in arrivo 190 mln per Reggio Calabria. Il via libera, arrivato dopo l’approvazione del masterplan per la nuova programmazione da parte del Governo, per i consiglieri comunali delle liste civiche a sostegno della maggioranza comunale «è un’ottima notizia che sancisce, in maniera indiscutibile, la bontà della visione, dell’impegno e della credibilità dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà».

«Adesso, grazie agli oltre 190 milioni inseriti nel programma si potrà imprimere una forte accelerata alla realizzazione di opere strategiche, come il Museo del Mare, e di servizi destinati alle famiglie e ai soggetti fragili, al lavoro, alla formazione, all’autoimprenditorialità, alla transizione energetica», hanno aggiunto, sottolineando il «lavoro di proficua interlocuzione istituzionale promosso dal sindaco Falcomatà, grazie alla disponibilità del Ministro Fitto, e la certosina e silenziosa attività portata avanti dagli uffici comunali con la supervisione dell’assessore alla Programmazione, Carmelo Romeo».

«È un risultato oltremodo importante – hanno detto dai banchi della maggioranza –. Grazie a queste risorse  la città potrà realmente cambiare volto e, cosa più significativa, le fasce deboli e di cittadini più in difficoltà potranno trovare un aiuto concreto in un momento particolarmente delicato della loro esistenza».

«Parte dei 190 milioni – hanno spiegato ancora – serviranno a puntellare l’opera più significativa mai realizzata sul nostro territorio, il Museo del Mare, che potrà realmente cambiare il destino della comunità reggina. Insieme a questo, non si può certo dimenticare il Distretto culturale e turistico, un nuovo grande contenitore con il quale investire in cultura, attività legate alla crescita turistica ed occupazionale del territorio, del senso comune e civile. Ciò che conta maggiormente, però, saranno le risorse riservate ai piani per il welfare, ai più deboli e fragili, a chi non può e non deve mai essere lasciato solo. In totale, i fondi per il welfare superano abbondantemente i 62 milioni di euro della somma complessiva dell’intero masterplan».

«Si pensi – hanno aggiunto – agli oltre 8 milioni immaginati per Interventi a sostegno dell’abitare, all’erogazione, cioè, di voucher alloggiativi per il sostegno alla locazione, alla morosità incolpevole per inquilini e privati, ai contributi per acquisto della prima casa per le giovani coppie o all’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Oppure ai 5 milioni per il welfare di comunità, agli oltre 3,6 milioni per il sostegno al rilancio dell’economia sociale “Reggio Resiliente” o, ancora, ai 3 milioni e mezzo per i Poli di prossimità in aree periferiche come Pellaro o Arghillà dove si svilupperanno servizi di welfare generativo e di economia sociale, con un forte coinvolgimento di cittadini e famiglie con una forte sinergia con gli Ets, o ad esempio alla riqualificazione di luoghi storici di socialità come la Villa Comunale sulla quale è previsto un investimento di quasi 2 milioni di euro».

«Ecco – hanno proseguito – i progetti seguiranno la più ampia partecipazione e condivisione con i cittadini, le associazioni ed i corpi intermedi del territorio, proprio nel solco delle attività che hanno scandito questi anni di governo a Palazzo San Giorgio in cui cooperazione e collaborazione hanno generato importanti e significativi risultati nei più svariati settori traducendo atti e programmi in servizi pensati e realizzati dagli stessi cittadini».

«Bene, anzi benissimo – hanno concluso i consiglieri civici –. Si apre una fase nuova per la città che vede l’Agenzia per la Coesione premiare gli sforzi ed il lavoro dell’amministrazione comunale. È l’ennesimo riconoscimento per una classe dirigente capace e impegnata, costantemente, al bene pubblico. Reggio, dunque, continua a crescere ed a migliorare grazie ad una politica lungimirante e che ha a cuore il destino ed il futuro delle nostre comunità».

Successo per il convegno “Catona Storia e Cultura”

Come fosse un’anteprima della notte di San Lorenzo, il lungomare di Catona, splendida perla in riva allo stretto, è stato illuminato dalla Stella della Cultura.

L’Associazione “La Rosa del Pozzo”, presieduta dal dott. Antonino Santisi, nell’ottica di un programma artistico letterario che vuole incidere anche sul territorio esterno al centro storico, ha offerto un evento di indubbia caratura culturale con un convegno in cui si è argomentato sulla storia di Catona dalle sue origini ad oggi.

L’evento “Catona Storia e Cultura”, curato dall’ing. Oreste Mario Dito, ha voluto riportare alla memoria dei catunoti la storia della propria cittadina che nel passato ha avuto un ruolo importante nella nello sviluppo economico e sociale del territorio. Si è preso spunto per organizzare questo convegno dal libro Catona nella Storia” di Pietro Maria Delfino Morabito, edito dalla Rosa del Pozzo Edizioni.

Dopo brevi interventi del curatore ing. Dito sulla necessità di portare anche in periferia la conoscenza storica dei territori, e del presidente Santisi che ribadisce la necessità di dare fiducia ai nostri scrittori che ci raccontano la nostra storia, il protagonista non poteva che essere l’Autore Pietro Maria Delfino Morabito che con grande disponibilità si è concesso a raccontare la sua opera non in modo didattico ma in uno stile discorsivo traendo da essa lo spunto per raccontare aneddoti e pillole di storia.

L’autore ha iniziato il suo racconto sin dai tempi della Magna Grecia quando Catona era il principale porto dello Stretto per il traghettamento con la dirimpettaia Messina e lo è stato sino alla fine dell’800. Egli conferma che, quasi come simbolo, a Catona sorgeva la Columna Rhegina, erroneamente indicata da alcuni storici nella zona di Cannitello, dove invece c’era la più modesta Columnella da cui forse deriva proprio l’etimologia di Cannitello. La Columna Rhegina era un grande punto di riferimento in quanto ultima stazione di sosta della via Popilia (Via ab Rhegio ad Capuam) realizzata dagli antichi romani per collegare Roma all’estremità meridionale della Penisola e la colonna monumentale probabilmente sosteneva una statua di Poseidone, dio del mare.

Dal libro, oltre le innumerevoli notizie sulla storia di Catona dalle sue origini ad oggi, traspare l’identità catunota che certamente è stata una delle principali motivazioni, oltre alla ricostruzione della verità storica, dello studioso che con l’orgoglio delle proprie origini ha voluto redigere, dopo lunghe ricerche tra archivi di mezza Italia alla ricerca di materiale, un’opera per dare una visione completa della complessa storia di questo territorio. 

Altro contributo interessante è stato fornito da dott. Mario Caserta che ha ricordato, declamandone alcune riflessioni, la figura del proprio padre, Antonino che è stato una voce autorevole e figura di riferimento dei suoi concittadini. Egli, maestro di scuola elementare di innumerevoli generazioni, fu promotore di iniziative culturale e formative di cui il primo fu l’istituzione del “Centro di Lettura” presso la scuola elementare “Lombardo Radice” di Catona. In seguito negli anni ’60 ha fondato “il Gruppo Turismo ed Amicizia” e “l’Associazione genitori” ed ha istituito il premio internazionale “Ragno d’Oro Uomini per la Pace”.

Per la sua opera culturale e sociale è stato insignito di diversi riconoscimenti e premi letterali anche a livello nazionale.

E certamente non possiamo dimenticare i racconti di vita dei versi poetici di Roberto Delfino che ha rallegrato l’uditorio con le sue poesie che danno, pur con una incisiva ironia, la visione di alcuni aspetti della vita d’oggigiorno. Con i suoi versi ha regalato un sorriso al pubblico presente ed anche qualche commozione rievocando momenti di vita che tutti noi viviamo giornalmente.  

Questa intensa serata di storia e poesia ha avuto quale coronamento artistico le opere di artisti reggini che hanno esposto i loro dipinti, che con i loro colori hanno dato un forte senso di allegria e spensieratezza a questo momento d’estate che l’Associazione La Rosa del Pozzo ha voluto organizzare sulla Piazza ai Caduti di Mare di Catona per ricordare la storia di Catona e di alcuni suoi figli che l’hanno onorata. 

Hanno esposto le loro opere gli artisti: Alberta Dito, Carmela De Gregorio, Cristina Giarmoleo, Enzo Ambusto, Irene Sitibondo, Miriam G. Arconte, Paolo Federico, Patrizia Crupi(omd)

GIOIOSA JONICA – Al via l’Educafestivalocrideo

Mercoledì 14 agosto, a Gioiosa Jonica, prende il via l’Edufestivalocrideo”, promosso e organizzato dall’Associazione culturale “Via Verdi 11 – Educational WebTV”, con il patrocinio del Comune di Gioiosa Ionica e del Gal Terre Locridee.

Il primo appuntamento, in programma alle 19 nei giardini di Palazzo Amaduri, è dedicato a Salvatore Napoli. Si tratta di una figura che «è stata per la Locride e per la vallata del Torbido, in particolare, un faro illuminante sotto vari aspetti: quello scolastico, quello educativo e politico, nel senso più profondo e costruttivo del termine», ha spiegato Cinzia Scali, presidente di “Via Verdi 11”.

«La nostra associazione ha voluto dedicare l’attuale edizione dell’“Edufestivalocrideo” a Salvatore Napoli, organizzando per l’apertura del Festival, che quest’anno si svolgerà in diversi luoghi  e in diversi momenti – ha concluso – un reading dei suoi scritti con la presenza di colleghi dirigenti scolastici, docenti, familiari e sindaci della Locride che racconteranno dell’uomo e del suo importante e appassionato apporto sulla scuola del territorio locrideo».

Dopo i saluti del sindaco Luca Ritorto, dialogheranno con Cristina Briguglio e Celestino Rossi Marisa Napoli, Umberto Panetta, Loredana Fazzolari, Evelyn Candido, Giulia Crimeni. (rrc)

ROGHUDI (RC) – Le Muse presenta “Veni chi ti cuntu”

Domani sera, a Roghudi Nuovo, alle 21, a Piazza del Municipio, Le Muse di Reggio presenta la manifestazione “Veni chi ti cuntu…itinerario poetico musicale, un progetto «importante poiché nasce all’interno del nostro Laboratorio di produzione musicale quale è il Coro delle Muse e la Sezione Poesia Dialettale», ha spiegato il presidente del Laboratorio delle Arti e delle Lettere Le Muse di Reggio, Giuseppe Livoti.

Livoti ha ricordato, anche, l’accoglienza del sindaco, dott. Pierpaolo Zavettieri, che ha sposato sin da subito l’idea di creare una sinergia attiva e fattiva in cui la storie, l’identità, le radici di un popolo raccontate saranno parte integrante della manifestazione.

L’idea delle co-direttrici del Coro Muse le Maestre Enza e Marina Cuzzola è stata quella di fare ricerca in questi ultimi mesi su brani attinenti all’amore in tutte le sue forme e manifestazioni, evidenziandole con la forza della musica e del vernacolo calabrese imbastendo un racconto che diventa sottotesto su cui è improntato l’evento. Il dialetto in Calabria si presenta come complesso delle parlate romanze usate nel territorio della Regione Calabria appartenenti al sottogruppo italo-romanzo delle lingue neolatine (sottogruppo che dalla linguistica italiana viene fatto ascrivere all’italiano, facendo sì che le altre parlate del sottogruppo non vengano considerate come lingue separate – seppure imparentate – dall’italiano standard), che rappresentano la maggioranza linguistica dell’area.

Dunque una ricerca fatta sui dialetti calabresi – al plurale – perché non esiste un unico dialetto calabrese e dunque una  lingua calabrese tipica della regione. Una commistione identitaria che le sorelle Cuzzola hanno creato recuperando storie, mottetti e racconti che verranno introdotti da momenti poetici interpretati dalla attrici Emanuela Barbaro e Margherita Modafferi anche con l’inserimento di componimenti scritti per l’occasione dalla poetessa vernacolare reggina Rossana Rosomando.

Dunque un percorso tra cunti, racconti, versi e brani della memoria collettiva riuniti in un unico momento con l’inserimento del Coro delle Muse che vede nelle sue componenti alcuni soci Muse, mentre l’accompagnamento al pianoforte sarà del Maestro Mary Ardissone. Inoltre la serata presenterà anche un piccolo omaggio musicale all’area grecanica ed ai suoi brani di tradizione. (rrc)