Ramificazioni 2023, prossime tappe a Polistena e Corigliano-Rossano

Una rassegna che sta attraversando tutta la regione con le proprie arti. Ramificazioni Festival 2023, la rassegna di danza contemporanea che sta portando il meglio delle arti coreutiche in Calabria, attraverso un calendario itinerante che tocca gran parte del territorio regionale, si apre al mese di dicembre presentando una settimana ricca di spettacoli.

Si parte sabato 1 dicembre all’Auditorium Comunale di Polistena (Rc) per un appuntamento realizzato come consuetudine in collaborazione con Dracma – Centro sperimentale d’arti sceniche, una serata dedicata ai soli d’autore che vede in programma i lavori di tre compagnie: alle 21:00 la Compagnia Oltrenotte di Lucrezia Maimone con “Zoologia”, alle 21:30 Sosta Palmizi di Andrea Rosato con “Infieri”, alle 21:45 Create Danza con “Full Bodies Empty Spaces” con protagonista la danzatrice Greta Martucci su coreografie di Filippo Stabile.

Nella prossima settimana Ramificazioni approda anche nella città di Corigliano-Rossano (Cs). Tre gli spettacoli in scena, tra domenica 3 e martedì 5 dicembre. Nella giornata di domenica, all’interno del chiostro della sede comunale di Palazzo Garopoli, una serata dedicata ai duetti. Ad esibirsi dapprima la compagnia romana Atacama, alle 19:30, con “La Danza della Realtà”, spettacolo che vede le coreografie di Patrizia Cavola e Ivàn Truol. “La Danza della Realtà” prosegue la ricerca ispirata all’universo di Alejandro Jodorowsky, partendo dalla lettura di “Cabaret Mistico” e delle brevi storie riportate nel libro, che le diverse culture e tradizioni filosofiche ci hanno lasciato: Sufi, Buddhiste, Alchemiche, Koan, Haiku, Zen, Tibetane. Tema centrale della performance è la complessità del vivere contemporaneo e la natura antica, ancestrale dell’uomo che permane anche nella contemporaneità. Fragilità, conflitti, relazioni, innocenza, violenza, velocità, ritmo incessante, poesia e grottesco si miscelano all’interno della pièce.

A seguire, Create Danza porterà in scena alcuni estratti di “Baroque Suite”, lo spettacolo coproduzione di Ramificazioni Festival e Orchestra Sinfonica Brutia che ha debuttato nelle scorse settimane facendo registrare il sold-out sia al Teatro Rendano di Cosenza che al Politeama di Catanzaro, un atto unico per la danza contemporanea, le arti performative e la musica classica barocca, per la regia di Filippo Stabile, una creazione ispirata al Barocco Europeo, che vuole mantenere tutta l’essenza di questo periodo storico immergendo il pubblico in uno spettacolo di suggestioni ed evocazioni, tra danza contemporanea, danze urbane e arti performative aeree.

Martedì 5 dicembre al CineTeatro Metropol arriva una delle compagnie di danza contemporanea più interessanti su scala nazionale, Equilibrio Dinamico, con “Anastasia”, co-produzione realizzata con La luna nel letto, che prende in prestito la vicenda della donna che si finse Anastasia, figlia dell’ultimo zar di Russia per raccontare la mutevolezza dei ricordi reali e presunti di una donna intrappolata in quel sottile confine tra realtà e finzione, alla perenne ricerca di sé stessa. Le coreografie dello spettacolo sono del giovane talento pugliese Roberta Ferrara, mentre drammaturgia, regia, scene e disegno luci a cura di Michelangelo Campanale.

La città di Corigliano-Rossano tornerà poi protagonista nel cartellone di Ramificazioni Festival anche per l’ultimo appuntamento della stagione, il 27 dicembre, con “Chopiniana Arte Noctem” ospitata nel Salone degli Specchi del Castello Ducale, spettacolo firmato dal coreografo Salvatore De Simone per la compagnia Create Danza.

Tutte le informazioni e i biglietti per partecipare agli spettacoli sul sito: www.ramificazionifestival.it. (rcs)

Al Politeama di Catanzaro lo show di Enrico Brignano

Domani sera – e sabato 2 dicembre – al Teatro Politeama di Catanzaro, alle 21, andrà in scena lo show di Enrico Brignano Ma… diamoci del tu, scritto con Manuela D’Angelo, la collaborazione ai testi di Alessio Parenti e le musiche originali di Andrea Perrozzi, prodotto da Vivo Concerti.

Prima dello spettacolo, a partire dalle 19:30, Brignano si intratterrà con il pubblico nel foyer del teatro per il firmacopie del suo libro Non facciamone una tragedia (edito da Einaudi).

Lo spettacolo è organizzato dalla Show Net di Ruggero Pegna con la Fondazione Politeama quale Grande Evento della Stagione Teatrale, a chiusura di Fatti di Musica, Festival del Miglior Live d’Autore.

Due autoarticolati di oltre 16 metri carichi di scenotecnica sono in arrivo a Catanzaro per l’allestimento di uno spettacolo che assicura oltre due ore di divertimento puro, grazie alla bravura e alla classe di un gigante del teatro comico italiano. In questo show l’ex allievo di Gigi Proietti si conferma indiscutibile maestro della comicità e del miglior teatro leggero italiano. Quello che arriverà a Catanzaro  è un monologo mozzafiato, a tratto intervallato dalle apparizioni di surreali ballerini e musicisti e da altre trovate sceniche, capace di trascinare tutti in un clima d’allegria contagiosa.

Enrico Brignano racconta così “Ma… diamoci del tu!”: «Darsi del tu oggi è ormai la prassi, mentre il “lei” sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “lei” è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il “tu” che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io… Siccome sono in vena di confidenze, nel mio spettacolo mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti… sì, perché per la prima volta ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i “no” che ho collezionato nella mia vita professionale e non. Certo, sempre con un sorriso, mai prendendomi sul serio, ma sottolineando come tutto serva nella vita; anche un rifiuto ci può fortificare e renderci quel che siamo oggi. Coadiuvato dal maestro Andrea Perrozzi, io parlo; con la collaborazione di due presenze “moleste” ma preziosissime, Pasquale Bertucci e Michele Marra, continuo a parlare. Quando poi mi lasciano da solo sul palco, parlo ancora. Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi. “Ma lei, Brignano, non sa che lamentarsi è tipico delle persone anziane?”, “Certo che lo so, ma intanto lei, coso… mi dia del tu!». (rcz)

RENDE (CS) – Doppio appuntamento a teatro con Lucilla

Un’artista tanto amata dai più giovani. Non è stato sufficiente un solo spettacolo, è stato necessario un “bis” per Lucilla, colei che non può che essere considerata una vera e propria star nel mondo dei bambini.

Dopo il primo appuntamento dello scorso 19 novembre a Castrovillari, ritorna, quindi, Primafila, la stagione teatrale, giunta alla ventunesima edizione ed organizzata dall’associazione culturale Novecento con la direzione artistica di Benedetto Castriota.

La kermesse si sposta a Rende per un appuntamento rivolto ai bambini: al teatro Garden di Rende, infatti, lo spettacolo di Lucilla. In un primo momento era in programma una sola esibizione alle ore 20. In pochi giorni, però, è arrivato il classico ”sold out” ed è stato così possibile soddisfare solo una parte delle richieste. L’organizzazione, quindi, ha deciso di programmare un secondo spettacolo, previsto per le 17.30, con i biglietti che sono andati nuovamente a ruba.

Il “Lucilla show” è uno spettacolo fatto da canzoni, balli e colori con l’artista che coinvolgerà e farà cantare i bambini presenti. Quello di giovedì prossimo, quindi, sarà un pomeriggio pieno di colori e di divertimento per un pubblico composto dai più piccoli e da famiglie.

Successivamente “Primafila” tornerà a Castrovillari: sabato 2 dicembre al Teatro Sibarys, alle ore 20.30, appuntamento dedicato alla musica con “The Real Queen Experience Regina”, ovvero uno straordinario omaggio ai Queen. Poi la sera del 7 dicembre, ancora a Rende, con l’atteso spettacolo di Francesco Cicchella. Successivamente altri sette appuntamenti che si svolgeranno a Castrovillari, Saracena e Mormanno fra l’8 ed il 29 dicembre.

COSENZA – Successo per l’opera teatrale “Il Vajont di tutti” andata in scena al Rendano

Emozioni fortissime ed occhi lucidi al Teatro Rendano di Cosenza al termine delle due repliche della prima e unica tappa in Calabria de “Il Vajont di tutti, riflessi di speranza”, la nuova emozionante pièce teatrale scritta da Andrea Ortis, regista ed eccezionale interprete del commovente spettacolo, autore peraltro di altre grandi opere come La Divina Commedia e Van Gogh Cafè. La particolarissima Opera teatrale e musicale, prodotta dalla Mic International Company con numerosi Patrocini tra cui quello della Fondazione “Vajont 9 ottobre 1963”, è stata inserita nel progetto “Insieme per… l’Ambiente” dell’Associazione Culturale Art-Music&Co di Giusy Leone, con la direzione artistica di Ruggero Pegna e il Patrocinio di Legambiente Calabria, Comune e Provincia di Cosenza.

Andrea Ortis, nel suo ruolo di protagonista, narratore e costruttore dell’intera sceneggiatura, in questa sua “creatura” ha sfoderato una prova attoriale davvero magistrale, trascinando il pubblico in un racconto coinvolgente e commovente. Vedere gli studenti del matinée scolastico attenti per oltre due ore e al termine finanche commossi, con gli occhi pieni di lacrime, ha confermato la grandezza di questo spettacolo, capace di calamitare e affascinare, ma anche indignare, in un processo di immedesimazione in questa incredibile storia vera, raccontata secondo un format narrativo originale e potente.

Uno spettacolo da vedere e, forse, da rivedere, certamente tra i più belli, suggestivi e creativi visti in un Teatro, come hanno confermato anche i commenti del pubblico di adulti del serale, tutto in piedi a tributare dieci minuti di applausi.

Ortis, che dopo Van Gogh Cafè ci regala un’altra performance strabiliante, a ritmo incalzante porta il pubblico sui luoghi della tragedia, li avvince con una narrazione ammaliante, a tratti ipnotica, drammaturgicamente perfetta. Bravi tutti gli altri attori: Michele Renzullo nel ruolo dell’ingegnere Carlo Semenza, progettista della Diga, Selene Demaria nei panni della giornalista Tina Merlin, che per prima iniziò a denunciare la pericolosità dell’opera, i performer Elisa Dal Corso, Mariacarmen Iafigliola, Jacopo Siccardi, a cui sono stati affidati momenti musicali e coreografie che hanno scandito il racconto storico di quegli anni. Lo spettacolo si è snodato su due binari narrativi paralleli, con il dettagliato racconto dello scenario storico dagli anni ‘20 ai ‘60 del Novecento italiano, e la ricostruzione delle dinamiche che portarono al disastro, a causa di negligenze, sottovalutazioni e superficialità. Serviva energia per ricostruire il Paese e ottenerla, con la costruzione di dighe e laghi artificiali, diventò un immenso affare per numerose aziende, spesso senza alcun rispetto per il territorio e la natura.

Dopo aver conquistato l’attenzione degli spettatori con un racconto ricco di dettagli tecnici ma al contempo umanamente struggente, arriva impietoso l’incredibile boato che la sera del 9 ottobre 1963 segnò il momento della frana sconvolgente che, precipitando dal pendio del Monte Toc, causò la tracimazione del bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont. L’acqua dell’invaso si tramutò in un’onda gigantesca che aggredì i paesi di Erto e Casso, vicini alla riva del lago e poi, scavalcando lo sbarramento della diga, si abbatté su alcuni abitati del fondovalle, tra cui Longarone, provocando oltre 2000 morti.

Con “Il Vajont di tutti” è stato centrato pienamente l’obiettivo di portare in scena la drammatica attualità del complesso rapporto tra uomo e natura e della necessaria tutela dell’ambiente e degli equilibri millenari di ogni forma di vita. Riuscito anche il raccordo narrativo, segnato dalla dimensione del dolore per la perdita evitabile di vite umane, con i fatti tragici di Sarno, della Val di Stava, fino alle vicende di San Giuliano di Puglia, Amatrice, Rigopiano e Genova. Eventi tragici in cui il comune denominatore sono l’avidità dell’uomo e la sua scientifica aggressione delle risorse naturali attraverso il disboscamento, la cementificazione selvaggia, l’edificazione abusiva, la speculazione a dispetto della sicurezza.

Impeccabili e fortemente innovative le scene di Gabriele Moreschi, le luci di Virginio Levrio, i video di Mariano Soria. A completare le firme di uno spettacolo evento davvero indimenticabile Francesco Iannotta per il suono, Francesco Cipullo per gli arrangiamenti, la produzione esecutiva di Lara Carissimi.

«La storia del nostro Paese – dice Andrea Ortis con la sua forza recitativa capace di stregare il pubblico – è piena di vicende non risolte, nascoste, occultate; storie senza pace e senza giustizia, in cui a rimetterci sono gli ultimi, la gente comune e a soccombere è l’uomo con tutta la sua umanità. A volte, è proprio questo dolore che crea partecipazione e unisce tutti in una comunità allargata, solidale, stimolata da fatti che ci colpiscono e ci chiamano in causa… Ognuno ha il suo dolore, ecco perché la storia del Vajont è la storia di tutti e, nella storia delle mie origini friulane, è il mio!». (rcs)

LAMEZIA TERME (CZ) – Al Grandinetti successo per “La Mandragola” di Roccamo

Un minuto di silenzio per ricordare le donne vittime di violenza e femminicidi, 106 dall’inizio dell’anno nel nostro Paese, nella giornata internazionale dedicata alla sensibilizzazione e alla mobilizzazione contro il fenomeno. Il pubblico in piedi accoglie gli attori della compagnia Teatro Europeo Plautino, che introducono subito la platea nella dimensione canora dello spettacolo, una sperimentazione coraggiosa in cui convivono il testo del II secolo A.C. e la musica elettronica, di cui la compagnia ha fatto il suo tratto distintivo.

Sul palco del Teatro Grandinetti va in scena “La Mandragola”, con la regia di Cristiano Roccamo, un capolavoro del Teatro Comico italiano che è anche uno sguardo critico sulla società del tempo.

Il sipario si alza sulla Firenze del 1504. I personaggi che si presentano sono estremamente moderni, specchio di una società che si è evoluta nel tempo ma che mantiene inalterati vizi, difetti e debolezze. Non è difficile scorgere nell’intreccio corruzione, avarizia e tentativi di manipolazione che si fanno spazio anche nella vita moderna. Si tratta di una rappresentazione senza filtri delle nostre imperfezioni e dei nostri peccati immortali.
La commedia riesce a descrivere un mondo senza tempo, attraversato da personaggi che non risultano essere né buoni né cattivi, ma sospesi tra moralità e immoralità, passato e presente, giusto e sbagliato. L’intento è farci ridere delle nostre stesse caricature, spingendoci a guardare all’interno di noi stessi, fino in profondità.

A catturare l’attenzione è soprattutto il personaggio di Lucrezia, protagonista indiscussa che non entra mai in scena se non alla fine. “La Mandragola” riflette certamente il contesto culturale e sociale dell’epoca rinascimentale, caratterizzato da forti gerarchie di genere. Le donne erano spesso confinate a ruoli tradizionali e sottoposte a rigide aspettative sociali. Pertanto, la figura di Lucrezia potrebbe riflettere la lotta delle donne per trovare spazi di autonomia e influenza entro i limiti imposti dalla società.

Dal punto di vista del femminismo, è interessante esaminare com’è rappresentato il suo personaggio in termini di potere e autonomia. Pur essendo oggetto di manipolazioni da parte degli uomini intorno a lei, dimostra una certa astuzia e abilità nel navigare le complessità della sua situazione. Questo può essere visto come un primo segno di resistenza nei confronti delle norme patriarcali dell’epoca. Inaspettatamente ci ritroviamo infatti davanti al vero principe della commedia, la vera figlia dell’ideale di Machiavelli.

Guardando al femminismo contemporaneo, la riflessione su Lucrezia potrebbe evidenziare le sfide che le donne hanno affrontato nel passato e la necessità di continuare a lottare per l’uguaglianza di genere.
Il sipario si chiude su un piccolo spazio di libertà e autodeterminazione conquistato.

Se “La Mandragola” è lo specchio di ciò che non cambia, Lucrezia è la tela su cui proiettare le battaglie delle donne di oggi.

Prova d’attore superata per tutta la compagnia del Teatro Europeo Plautino, che raggiunge lo scopo dichiarato di riscoprire il teatro classico per avvicinare il pubblico al patrimonio culturale della classicità.

Lo spettacolo “La Mandragola” è inserito nella rassegna teatrale Arteca promossa da I Vacantusi.

CORIGLIANO ROSSANO – In scena “I due Papi”

Domani sera, a Corigliano Rossano, alle 20.30, al Cinema Teatro Metropol, in scena I due Papi, una commedia di straordinaria forza emotiva che vede protagonisti due maestri del teatro italiano, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo.

Lo spettacolo fa parte dell’anteprima della Rassegna L’AltroTeatro – On Stage Metropol, curata da Gianluigi Fabiano. La rassegna, patrocinata dall’amministrazione comunale di Corigliano Rossano, è co-finanziata con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Attività culturali 2022” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

“I due Papi” è il titolo della produzione italiana di “The Pope” di Anthony McCarten (pluripremiato autore per opera teatrale da cui è tratta la pellicola di successo prodotta da Netflix, con protagonisti Anthony Hopkins e Jonathan Pryce e candidata agli Oscar). Una commedia che racconta il complesso rapporto tra Ratzinger e Bergoglio, appena prima delle dimissioni di Benedetto XVI e della successiva elezione di Francesco nel 2013. Il team creativo vede Giancarlo Nicoletti alla regia e la traduzione del testo affidata a Edoardo Erba.

Non fatevi ingannare dal titolo perché “I Due Papi” non vuole tediare con nessuna soporifera dissertazione teologica. Fra documento storico, humor e dramma, lo spettacolo ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino. E, soprattutto, ci racconta la nascita di un’amicizia – speciale e inaspettata – fra due personalità fuori dall’ordinario. Al centro di tutto, una domanda senza tempo: quando si è in crisi, bisogna seguire le regole o la propria coscienza?

Il cuore di questo incontro e del dialogo fra Ratzinger e Bergoglio – che sia veramente avvenuto o meno non importa – ci riguarda tutti, in quanto uomini, trascendendo dalla dimensione religiosa o spirituale, e oltre il pruriginoso interesse che sempre suscitano le questioni vaticane.

Perché I due Papi parla, anzitutto, di due uomini e, allo stesso tempo, parla di tutti gli uomini. Parla del potere, di come a volte sia difficile, se non impossibile, per un solo uomo il fardello delle responsabilità e ci pone l’interrogativo di quanto, veramente, sia giusto o meno perseverare o se non valga la pena, a volte, scendere dalla propria croce. Parla del rapporto tra l’uomo e Dio, dell’etica, delle aporie e degli interrogativi di ogni giorno della contemporaneità che corre, lasciandoci il dubbio se sia giusto sposare i tempi o ammettere l’esistenza di un che di immutabile ed eterno. (rcs)

MENDICINO (CS) – Per Sguardi a Sud arriva il duo Lanzoni-Presti in concerto

Nella suggestiva cornice di Mendicino, la sesta edizione della rassegna di teatro contemporaneo “Sguardi a Sud” continua a conquistare il plauso del pubblico e a regalare intense emozioni. La compagnia teatrale Porta Cenere, sotto la sapiente direzione artistica di Mario Massaro, ha trasformato la pittoresca cittadina calabrese in un epicentro di creatività, con una kermesse che ha superato ogni aspettativa. Con il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical, “Sguardi a Sud” si sta affermando come una vetrina di eccellenza per la cultura in Calabria con un programma ricco di appuntamenti che abbraccia tre settori distinti: il teatro di prosa, il teatro ragazzi e la musica.

Il 25 novembre (ore 21), i riflettori del Teatro comunale di Mendicino saranno puntati su un duo d’eccezione: Alessandro Lanzoni (pianista) e Alessandro Presti (trombettista). Un concerto che promette di catturare l’attenzione e l’entusiasmo di un pubblico sempre più esigente. Il 26 novembre (ore 18), Mendicino ospiterà un altro eccezionale concerto, piano solo, di Alessandro Lanzoni. Un doppio appuntamento imperdibile per omaggiare Luca Flores, pianista e compositore italiano, figura di spicco della scena jazzistica italiana. Una proposta musicale Harvest. Sarà un’occasione unica per immergersi in un mondo di melodie avvolgenti e di virtuosismo.

Alessandro Lanzoni, fiorentino di nascita, è tra i pianisti italiani più brillanti a livello internazionale. Diplomato al Conservatorio “Cherubini”, ha vinto nel 2013 il prestigioso premio “Top Jazz” come miglior nuovo talento. La sua versatilità e il suo eclettismo lo rendono un leader indiscusso, con recensioni lusinghiere che lo descrivono già come un maestro del suo mestiere.

Ad accompagnare Lanzoni, il trombettista di fama internazionale Alessandro Presti. Una carriera costellata da collaborazioni con i grandi nomi del panorama jazzistico come Eddie Gomez, Salvatore Bonafede, Stefano Di Battista Francesco Cafiso, Lew Tabachkin, Bill Mays, Nasheet Waits, Mario Biondi, Dario Deidda. Dal 2014, Presti collabora stabilmente con il batterista italiano Roberto Gatto entrando a far parte del suo quartetto. Nel 2023, è stato nominato miglior nuovo talento del jazz italiano.

La sesta edizione di “Sguardi a Sud” si presenta come un evento straordinario, capace di unire tradizione e innovazione, dando spazio a talenti emergenti e a figure consolidate nel panorama culturale. Mendicino si conferma così non solo come un luogo di bellezze naturali, ma anche come un crocevia di esperienze culturali che arricchiscono e stimolano la comunità locale.

Nel settore del teatro di prosa, il pubblico ha già avuto l’opportunità di immergersi in spettacoli coinvolgenti, presentati da compagnie provenienti da tutta Italia. Un viaggio attraverso il talento e la sperimentazione teatrale che ha catturato l’attenzione degli spettatori del Teatro comunale di Mendicino. Tuttavia, la vera novità di quest’anno è la sezione dedicata alla musica, un passo audace verso una visione artistica multidisciplinare che arricchisce ulteriormente l’offerta culturale della kermesse.

Il direttore artistico Mario Massaro: «Sguardi a Sud è un invito a lasciarsi trasportare dalle emozioni, a esplorare nuovi orizzonti culturali e a vivere la magia del teatro. Un laboratorio di idee e sogni che si trasformano in realtà. La sesta edizione rappresenta un punto di svolta; l’intento è offrire al nostro affezionato pubblico un’offerta culturale che abbraccia l’arte in tutte le sue forme». (rcs)

SAN FILI (CS) – Domenica in scena “Faber’s Fascination”

Domenica 26 novembre, a San Fili, al Teatro Comunale Gambaro, è in programma Faber’s Fascination con i Faber Musicae, composto da Alessandro Skanderbeg (voce), Piero Gallina (violino e lira calabrese), Nicola Pisani (sax), Massimo Garritano (chitarra), Checco Pallone (mandola e percussioni) e Carlo Cimino (contrabbasso).

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Tutti a teatro – Viaggio nei generi teatrali organizzato dal Teatro Rossosimona, guidato da Lindo Nudo e in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata da Linda Cribari che, per il secondo anno consecutivo, dà vita ad una stagione teatrale di alta qualità con il supporto tecnico di Asso-Artisti di Raffaele Iantorno.

Faber’s Fascination p una rilettura, in chiave teatrale, di alcuni dei brani più famosi di Fabrizio De Andrè.

Faber Musicae è un progetto nato nel 2009 all’interno del Dipartimento Jazz del Conservatorio di Cosenza in occasione delle attività in ricordo di De Andrè. Ne fanno parte un gruppo di musicisti di formazione varia, dagli ambiti della classica, del jazz, della world music. Grazie ad un lavoro collettivo sono state riarrangiate alcune tra le sue più famose  canzoni che, a vario titolo, fanno parte del nostro immaginario e della nostra storia. L’adozione di diverse tecniche di orchestrazione e il gusto per lo stravolgimento ritmico caratterizzano il lavoro svolto dal gruppo che ha mantenuto integralmente i testi pur facendoli rivivere attraverso l’interpretazione e la teatralizzazione del cantante/attore Alessandro Castriota Skanderbeg.

Il Pescatore, La Canzone di Marinella, Don Raffaè, Un Bombarolo, Un giudice, Bocca di rosa, S’i fosse foco (di Cecco Angiolieri), Il testamento, Volta la carta sono alcuni dei brani interpretati dai musicisti. I testi vengono esaltati in un tessuto musicale che mescola sapientemente fascinazioni rock e pop a suggestioni classiche, non tralasciando momenti improvvisativi.

Ad introdurre alcuni brani, brevi monologhi teatrali tra il grottesco e l’esistenziale, tratti da storie e aneddoti raccontati dallo stesso De Andrè e reinvestiti qui di una valenza funzionale allo sviluppo dei brani reinventati dai Faber Musicae.

CITTANOVA (RC) – Domenica in scena Biagio Izzo in “Balcone a 3 piazze”

È Biagio Izzo con Balcone a 3 piazze, ad inaugurata la 20esima stagione teatrale dell’Associazione Kalomena. L’appuntamento, dunque, è per domenica 26 novembre, al Teatro Gentile di Cittanova. Lo spettacolo è di Mirko Setaro e Francesco Velonà. Con Biagio Izzo, Mario Porfito, Carla Ferraro, Roberto Giordano, Adele vitale, Ciro Pauciullo. Regia di Pino L’Abbate.

Il Progetto della Rassegna ha il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Cittanova, che ne ha sposato e condiviso il grande valore, oltre che il sostegno della BCC-Banca della Calabria Ulteriore e del Bar-Pasticceria “Le Chicche” Taverna, nei cui laboratori saranno organizzate apposite visite per gli abbonati, nel corso delle quali saranno illustrate la storia e le tecniche di produzione e verrà offerta una degustazione dei prodotti dell’azienda. 

Inoltre, nel corso della Rassegna, al fine di valorizzare eccellenze produttive locali e del territorio, sono previste degustazioni di prodotti oleari dell’Azienda Fazzari e del pane con i cereali calabresi della filiera corta creato dalla Farineria.

Per questa XX edizione l’Associazione ha allestito un cartellone davvero imponente. Saranno ospitati alcuni dei maggiori successi nazionali della stagione teatrale in corso, per un pubblico che conferma il desiderio di avere prodotti di alto livello. 

Dieci gli spettacoli proposti che, tra novità assolute, successi da rivedere e talenti da scoprire, comprenderà un arco temporale di ben cinque mesi.

Il Teatro Gentile, con la Stagione Teatrale organizzata da Kalomena, è diventato a tutti gli effetti il Teatro di un intero territorio. Un posto dove sentirsi a casa, un polmone culturale, un luogo dove divertirsi con intelligenza ed anche riflettere.

Caratterizzato da un’alta qualità culturale, fatta non solo di valore artistico, ma anche di approccio solidale, di collaborazione e partecipazione, di inclusione sociale e generazionale, di valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale ed enogastronomico del territorio.

Balcone a 3 piazze. Napoli. Antivigilia di Natale. Un’insolita bufera ha interrotto tutti i collegamenti col resto dell’Italia. A causa della bufera, Alfredo ha dovuto rinunciare a un viaggio con la moglie, con cui è separato da sei mesi, un viaggio in cui sperava di riallacciare i rapporti con lei. Mentre è da solo in casa, sente bussare al balcone. Un uomo infreddolito gli chiede di farlo entrare. È Riccardo, l’amante della signora a fianco. È dovuto scappare sul cornicione perché, a causa della tempesta, il marito è tornato a casa prima del previsto. 

La signora a fianco, però, è Elis, nuova e giovane moglie venezuelana di Michele, amico e vicino di Alfredo. Alfredo, il giorno prima della vigilia di Natale si ritroverà a vivere una favola al contrario. 

Sarà, infatti, costretto a coprire la tresca di Elis ai danni del suo amico Michele, spacciando Riccardo per suo cugino. Dovrà recuperare il rapporto con sua moglie. E dovrà anche fronteggiare Ciro, un rapinatore capitato anch’egli sul suo balcone per scappare dall’appartamento in cui si era introdotto. La bufera inaspettata, insomma, ha sconvolto i piani di tutti i personaggi, che si trovano a vivere una vigilia di Natale piena di equivoci. (rrc)

 

Bella ciao – 𝐆enesi di un mito di Dario De Luca arriva a ImPollino

Bella ciao – 𝐆enesi di un mito, scritto, diretto e interpretato Dario De Luca, apporti musicali, video, audio Sasà Calabrese, organizzazione e amministrazione Tiziana Covello, produzione e distribuzione Scena Verticale, arriva ad ImPollino 2023, rassegna finanziata dal Ministero della Cultura e sponsorizzata da Italy Cash & Carry, Cinzia Tiso Handmade e Tenuta Celimarro, tappa molto attesa, dopo il successo nelle principali città italiane.

Nel XXI secolo la canzone italiana più famosa nel mondo è Bella Ciao. Conosciuta e cantata da tutti i popoli del mondo, oggi più che mai risuona ai quattro angoli della Terra, patrimonio mondiale dei movimenti che, nelle più diverse situazioni, lottano contro regimi che sopprimono o vorrebbero sopprimere le libertà fondamentali. Ma quale sono le sue origini? E perché è così popolare e diffusa?

Dario De Luca costruisce un’appassionante incontro con il pubblico provando a diradare le nebbie che avvolgono le origini di questo canto, raccontandone la circolazione avvenuta nei modi più diversi e fantasiosi e chiudendo con una tesi affascinante sul perché questo canto popolare sia così amato da chi vuole la Libertà.

Bella ciao – genesi di un mito è una seminario-spettacolo militante e appassionato. Alternando presente e passato con immagini d’archivio e l’accompagnamento della musica, indagheremo anche l’aspetto musicale del brano, una sorta di marcetta in 4/4 tipico delle marcie bandistiche. Questo canto, semplice sia nella melodia che nel testo, cantato in tutto il pianeta, marchio distintivo di chi lotta, alla fine di ogni spettacolo verrà cantato da tutte le platee in ogni teatro, perché questo canto non è solo una canzone: è un volto, un gesto, un moto di commozione, una festa collettiva.

Lo spettacolo si potrà vedere il 24 e il 25 novembre alle ore 21.00 e il 26 novembre alle ore 18.00 presso il Teatro della Chimera in via Ripoli 17 a Castrovillari.