A Cariati, Longobucco e a Campora S. Giovanni arriva Amedeo Fusco

di ANTONIO LOIACONOCariati, Longobucco e Campora San Giovanni: sono questi i centri calabresi che abbracceranno Amedeo Fusco e la sua Frida, in giro per l’Italia con la Conferenza-Spettacolo Amedeo Fusco, racconta Frida Kahlo (Campora San Giovanni e Longobucco per la prima volta, mentre a Cariati si tratta della terza replica), una “piece” in cui Fusco racconta, come solo lui sa fare, i ritagli salienti della vita della grande pittrice messicana.

Amedeo Fusco il navigato pescatore che butta le reti nelle quali gli spettatori restano piacevolmente “imbrigliati”, sempre affascinati dal pathos che il nostro artista riesce a creare!

Le sue ultime performance, a Roma, Trieste, Gela, Marina di Ragusa; hanno perpetuato il successo iniziato nel 2022, ormai noto in Italia anche grazie all’eccezionale eco dei media che si stanno interessando all’artista ed alla sua opera.

Attendiamo il “Narrattore” dell’arte il 9 marzo prossimo a Cariati, dalle ore 18,30, presso l’Aula Magma dell’ITI “G. Mazzone”; giorno 11 marzo lo vedremo a Longobucco, presso il Museo degli Antichi Mestieri ed il 12 Marzo a Campora San Giovanni (Amantea), presso il Nuovo Vecchio Mulino e poi… via, si riparte per altre nuove ed emozionanti avventure: alla conquista dei cuori della gente! (al)

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Successo per lo spettacolo “Terroni si nasce”

Ha riscosso successo, al Teatro Comunale di Cassano allo Ionio, lo spettacolo di Paolo Caiazzo dal titolo Terroni si nasce e io lo nacqui… modestamente.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione teatrale organizzata dall’Amministrazione comunale con la Creativa srl di Andrea Solano, che ne è anche direttore artistico.

Ad accompagnare Caiazzo, i musicisti Emidio Ausiello alle percussioni, Franco Porzio alla chitarra, Sasà Piedepalumbo alla fisarmonica e Roberto Giangrande al contabbasso. Il famoso comico napoletano ha presentato al pubblico cassanese e non solo un altro dei suoi spettacoli divertenti, mai volgari o banali. Caiazzo, già famoso per il celebre personaggio di “Tonino Cardamone”, nel corso della performance teatrale, nel titolo, un omaggio al celebre Principe Antonio De Curtis, in ante Totò, dopo avere fatto l’etimologia della parola “terrone”, ha affrontato tra una canzone e un’altra, diversi aspetti della vita, offrendo grandi spunti di riflessione. Oltre 80 minuti e più di comicità in cui Cardamone si è esibito in monologhi, sketch e personaggi, ispirati, ideati e proposti dall’attore sugli schermi di smartphone e pc durante il periodo del lockdown.

Le gag, le battute, la musica, il canto dell’attore partenopeo incarnano la voglia di rinascita del teatro dopo il periodo buio della pandemia. Da quei mesi di sofferenza, con palchi chiusi e luci spente, sono nate, infatti, gran parte delle nuove gag dell’attore comico tra i protagonisti per oltre un ventennio di Made in Sud. Nel corso dello spettacolo di teatro-canzone, molto gradito e apprezzato dal pubblico, Caiazzo ha raccontato la sua Meridionalità.

Un insieme di monologhi, poesie e canzoni che ha reso lo spettacolo incalzante e divertente, nonché ricco di riflessioni sulla Terronia, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Tuttavia, nello spettacolo, non solo Sud, ma anche attualità, politica nazionale ed internazionale per commentare comicamente la vita di tutti i giorni, sempre con la filosofia che anima la sua terra. Tra, l’atro, non poteva mancare in scena il celebre personaggio, sua creatura, di “Tonino Cardamone” con il suo motto: ‘’a capa mia nun è bona’. Tanti applausi all’indirizzo del comico napoletano e dei musicisti che lo hanno accompagnato hanno segnato la fine dello spettacolo. (rcs)

CITTANOVA (RC) – Lunedì al Teatro Gentile lo spettacolo “Il padre della sposa”

Lunedì 6 marzo, al Teatro Gentile di Cittanova, in scena lo spettacolo Il padre della sposa di Caroline Francke con Gianfranco Jannuzzo Barbara De Rossi e la regia di Gianluca Guidi.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione teatrale organizzata dall’Associazione Kalomena. Sul palco, anche Gaetano Aronica, Martina Difonte, Roberto Iannone, Marcella Lattuca, Lucandrea Martinelli.

Giovanni è un imprenditore e padre di famiglia che, oltre a possedere un’azienda, ha una moglie, Michelle, e una bella figlia ventiduenne a cui vuole molto bene e di cui è molto geloso. La ragazza sta per sposare Ludo, rampollo di una ricca famiglia, ma l’imminente matrimonio con annessi caotici preparativi avranno un effetto straniante sul povero padre, che in cuor suo non vuole accettare il fatto che la figlia sia ormai una donna e il solo pensiero di lasciare l’adorata fanciulla nelle mani di uno sconosciuto lo fa dar di matto. A peggiorare le cose ci si metterà il prezzo esorbitante del matrimonio che costerà all’uomo una piccola fortuna. Tutto ciò e l’ansia di una sorta di sindrome del nido vuoto al maschile faranno sì che l’uomo assuma bizzarri atteggiamenti facendo preoccupare tutto il parentado. La goccia che farà traboccare il vaso sarà l’invasione casalinga dell’eccentrico, richiestissimo e costosissimo organizzatore di matrimoni Boris e la scelta di organizzare il ricevimento proprio in casa, una situazione che farà in men che non si dica crollare i nervi al sempre più stressato padre, che nonostante il sostegno della moglie Michelle,  tra una figuraccia e l’altra, finirà addirittura in prigione, ma tutto ciò avrà lo scopo di rendere l’esagitato padre della sposa più consapevole che la figlia ormai adulta sta per sposare l’uomo che ama. Lo spettacolo si presenta come una divertente comedy piena di gag riuscite e momenti coinvolgenti con alcune situazioni tenere e divertenti.

Una commedia divertente, allegra e romantica, che non sarà mai sorpassata. Merito di un testo che rimarrà sempre attuale (e che farà sempre riflettere sulle sfaccettature dell’amore) e di un adattamento teatrale in grado di esaltare la comicità dall’inizio alla fine, facendo ridere il pubblico ripetutamente e applaudire a più riprese il cast di sette attori affiatatissimi.

REGGIO – Lo spettacolo “The Denny il Show Stand up Comedy”

Domani sera, a Reggio Calabria, alle 21, nella sede dell’Associazione Culturale Calabria dietro le quinte aps, in scena lo spettacolo The Denny il Show Stand Up Comedy, con Denny Napoli.

 Comico messinese classe ‘85, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, come speaker radiofonico e attore teatrale. La sua passione per il cabaret lo porterà prima tra i semifinalisti di Italia’s Got Talent, successivamente a vincere la settima edizione del festival Nazionale del cabaret “Facce da Bronzi” ed a diverse finali tra cui quella del festival di Martina Franca, di Faenza ed dell’ “Open Mic”di Zelig.

Il suo spettacolo, the Denny Il show Stand Up Comedyì, dopo i sold out registrati nelle piazze e nei teatri siciliani, è l’ultima replica fatta lo scorso ottobre a Milano..arriva a Reggio Calabria con la voglia e l’entusiasmo di dimostrare che la comicità italiana a volte può cambiare accento ma non perde mai la sua pungente e disarmante ironia. Il Denny il show è un racconto (realmente surreale) della nostra società, delle sue contraddizioni, delle sue peculiarità ed ipocrisie.

Attraverso la stand Up Denny coinvolge il pubblico giocando tra luoghi comuni, vicende del passato e del presente, dove i giovani vivono tra i nostalgici ricordi degli anni novanta e la costante frenesia del mondo contemporaneo, dove i social sono diventati le nuove piazze virtuali dove mettere in mostra la propria vita. (rrc)

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Domenica in scena “Eppure sorrido”

Domenica 5 marzo, a Cassano allo Ionio, alle 21, al Teatro Comunale, in scena lo spettacolo comico Eppure sorrido di e con Paolo Caiazzo e musicisti.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione teatrale organizzata dall’Amministrazione comunale con la Creativa Srl di Andrea Solano.

 Il famoso comico napoletano presenta un altro dei suoi spettacoli divertenti, mai volgari o banali. Anche in “Eppure Sorrido”, Caiazzo, già famoso per il celebre personaggio di “Tonino Cardamone”, affronta diversi aspetti della vita e offre grandi spunti di riflessione. La performance teatrale, si sviluppa in 80 minuti di comicità in cui Cardamone si esibisce in monologhi, sketch e personaggi, ispirati, ideati e proposti dall’attore sugli schermi di smartphone e pc durante il periodo del lockdown.

Ora le gag e le battute dell’attore Paolo Caiazzo incarna la rinascita del teatro dopo il periodo buio della pandemia. Da quei mesi di sofferenza, con palchi chiusi e luci spente, nascono gran parte delle nuove gag dell’attore comico di Made in Sud. L’artista, famoso anche per il celebre personaggio di “Tonino Cardamone”, con la sua nuova creatura: “Eppure Sorrido”, arriva finalmente sul palcoscenico del teatro al cospetto diretto con il pubblico dal vivo.

Da segnalare, inoltre, la novità che insieme a Caiazzo interagiscono nello spettacolo, impreziosendolo ulteriormente, anche Marianna Liguori e Daniele Ciniglio, giovani talenti, già volti noti. Chiaramente, e non potrebbe essere diversamente, tra monologhi, battute, skatch, frutto di una riflessione sui fatti di attualità, in perfetto stile “Tonino Cardamone”, che facendo finta di non comprendere, per essere lucidamente “matti” e donare attimi di gioia e spensieratezza al suo pubblico, la risata è assicurata.

Paolo Caiazzo, con “Eppure Sorrido”, incarna la rinascita del teatro dopo il periodo buio della pandemia. (rcs)

LAMEZIA – Sabato al Tip teatro in scena “Cantando sulle ossa”

Sabato 4 marzo, al Tip Teatro di Lamezia Terme, in scena lo spettacolo Cantando sulle ossa, produzione teatrale liberamente tratta dalle fiabe di Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés, del Collettivo ConimieiOcchi. Lo spettacolo, con Magali Barrios, Sofia Battistini, Beatrice Candreva, Maria Todaro, Audrey Chesseboeuf, andrà in scena, poi, all’Accademia dell’arte e della musica di Santa Sofia d’Epiro.

L’opera è frutto di un teatro ‘povero’ fatto da corpo/voce/immaginazione, con quasi nulla in scena se non un cumulo di ossa e il potere della creatività. I suoni ancestrali di semplici strumenti, le voci, i rumori e le intromissioni sonore creano il canto delle donne, che viaggia verso la scena a sostegno delle performers nel narrato emotivo ed immaginativo. Il pubblico è invitato ad accomodarsi in un cerchio rituale e a lasciarsi trasportare dalla narrazione delle fiabe popolari, veicolo di trasformazione intima e testimonianza di umanità.

«Il campo di ricerca è profondo, quanto sono profonde le strutture ossee nei corpi, per quante storie custodiscono, per quanto sono antichi gli archetipi delle fiabe».

Il testo da cui l’opera è liberamente ispirata fu pubblicato nel 1992, ed è il frutto di due decenni di ricerche sulle fiabe e i miti delle diverse tradizioni culturali per indicare alle donne la via del viaggio interiore, alla ricerca della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.

La sua autrice Clarissa Pinkola Estes nata da una famiglia ispano-messicana, adottata poi da una famiglia di immigrati ungheresi, ha passato la sua infanzia e giovinezza a contatto con culture diverse. Da sempre interessata alle ricerche etnografiche, dopo aver conseguito il dottorato in etnologia e in psicologia analitica, ha attraversato la Panamericana per conoscere e raccogliere storie dei nativi americani. Di formazione junghiana è stata direttrice del C.G. Jung Center di Denver. Specialista in eventi traumatici ha lavorato con donne e bambini integrando l’uso delle storie e delle favole nelle terapie

Il collettivo ConimieiOcchi, formato da performers, musicisti, antropologhe, pedagoghi/e, videomakers e registe, ha dedicato gli ultimi tre anni alla ricerca tra Teatro e Comunità su I Picitti, quartiere spopolato del centro storico di Acri (CS), realizzando con la popolazione tre momenti spettacolari dove le storie del Passato, Presente e Futuro hanno preso forma facendo specchio alla comunità stessa. L’ultima annualità, dedicata al Tempo Futuro, ha visto coinvolto l’Istituto Teatrale Statale del Costa Rica in collaborazione con gli Istituti Superiori di Acri. Picitti ha aperto riflessioni profonde su ciò che resta oltre lo spopolamento umano, aprendo la ricerca al mondo vegetale e all’ambiente naturale, che sarà sviluppata dal collettivo nel 2023 in collaborazione con l’Ente Parco Sila.

Il gruppo, in seno al collettivo ConimieiOcchi, che ha lavorato sul testo è Femminino Clandestino, gruppo che dà continuità all’ esperienza laboratoriale curata da Maria Grazia Bisurgi e Audrey Chessebeuf. Nasce nel 2021 dal desiderio e necessità di portare avanti la ricerca teatrale e metodologica sperimentata negli anni e far fiorire le competenze multidisciplinari delle artiste del gruppo in opere teatrali, performance, musica, canto, video, arti grafiche. L’intento è quello di integrare le singolarità attraverso un lavoro collettivo di creazione e facilitazione. Ogni visione, percezione, desiderio e bisogno è nutrimento per la creazione collettiva: una creatura che prende forma e vita. (rcz)

A Cosenza successo per il Van Gogh Cafè

Sono stati in oltre 3000 a essere rimasti stregati dal Van Gogh Cafè, l’opera musicale andata in scena al Teatro di Rendano. Un vero e proprio trionfo, tra sold out, applausi e una lunga standing ovation finale che hanno segnato ognuna delle quattro repliche andate in scena.

Il fascino senza tempo di Vincent Van Gogh ha fatto da richiamo ad un’autentica Opera d’Arte, capace di travolgere e finanche commuovere un pubblico di tutte le età, per metà composto da giovani di Istituti scolastici che non hanno voluto perdere un evento davvero eccezionale.

«Bellissimo, ogni oltre aspettativa, affascinante ed emozionante, un vero capolavoro concepito da un autore e regista geniale come Andrea Ortis, che ha dato anche una prova strepitosa e magistrale nel ruolo di attore protagonista», ha affermato il promoter Ruggero Pegna, che lo ha voluto fortemente in Calabria in apertura della 37° edizione di Fatti di Musica, il Festival-Premio del Live d’Autore da lui diretto e organizzato.

L’evento era pure inserito nell’altro suo progetto Opere d’Arte, che propone ogni anno grandi spettacoli legati alla Letteratura o a personaggi storici. Annunciato come un appuntamento imperdibile, ha confermato e, probabilmente, anche superato le attese, strabiliando con una stupefacente fusione di generi un Teatro Rendano gremito in ogni ordine di posti.

Meritatissimo il Premio del Festival come “Migliore Produzione dell’Anno” consegnato a Lara Carissimi, produttrice dell’Opera per la Mic International Company, da Rosaria Succurro, Presidente della Provincia di Cosenza, insieme all’Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano Giovanni Checchinato, presente alla prima insieme a tutte le massime autorità locali, dal Prefetto Vittoria Ciaramella, al questore Michele Maria Spina.

𝐕𝐚𝐧 𝐆𝐨𝐠𝐡 𝐂𝐚𝐟𝐞́, opera multigenere scritta e diretta da Andrea  Ortis, già firma della “Divina Commedia Opera Musical” e del “Vajont di tutti”, con la consulenza musicale di Gianni Musacchio, ha raccontato momenti della vita del celeberrimo pittore olandese e della sua arte in modo originalissimo, attraverso lettere con il fratello Theo e l’ambientazione in un Cafè Chantant parigino, intuizione artisticamente ingegnosa che ha consentito di mescolare musica, ballo, recitazione, immagini, disegni luce, giochi di grafiche, effetti 3D, in un crescendo emozionale che è arrivato dritto al cuore di tutti.

Bravissimi tutti i componenti del ricco cast, che hanno accompagnato Ortis nel ruolo dell’antiquario  M. Luise Philippe, artefice di una vera performance meritevole dei massimi riconoscimenti del miglior Teatro internazionale: da una carismatica Floriana Monici nei panni dell’affascinante cantante Madame Odille), a tutti gli altri, Chiara Di Loreto (Mademoiselle Aline), Giulio Maroncelli (Luc), Lavinia Scott (Eugenie), Serena Origgi (Vanille), Rebecca Erroi (Juliette), Lucrezia Zizzo (Camille). Impeccabili anche l’ Orchestra dal Vivo diretta dal maestro e chitarrista Antonello Capuano, con Matteo Iannaccio al violino, Angelo Miele al pianoforte, Marco Molino alle percussioni, Lorenzo Mastrogiuseppe al contrabbasso, e il corpo di ballo del coreografo Marco Bebbu. A completare la bellezza di uno spettacolo che ha lasciato il segno, destinato ad un successo mondiale visto anche l’interesse di produzioni straniere, le scenografie di Gabriele Moreschi e le atmosfere luminose e visive di Virginio Levrio.

Spettacolari le proiezioni animate 3Dche hanno avvolto gli spettatori nella “Notte Stellata” o in un “Campo di grano”, in giallo “Girasole” o in lilla “Iris”, immergendoli nella Parigi di metà ‘800, nelle lande desolate del Borinage o nei parchi parigini dell’en plein air, nelle assolate campagne di Arles o tra i vicoli di una formicolante Montmartre. Un’immersione perfettamente riuscita all’interno di paesaggi multimediali e delle atmosfere pittoriche, che ha portato tutti dentro i quadri di Van Gogh, toccandone la filosofia, il costrutto, l’anima, le sue manie e le sue paure, fino ad una conclusione al contempo spettacolare e toccante che ha finanche commosso. Il viaggio nel tempo è stato scandito da tre periodi della sua vita: quello Olandese, culminato con il dipinto “I mangiatori di patate”, quello Parigino e l’ultimo, quello dell’esplosione del colore ad Arles e della sua prematura scomparsa. Ammaliante lo sfondo musicale dei più grandi parolieri e cantanti francesi, tra cui Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand.

Una nota speciale va pure al promoter Ruggero Pegna che, ancora una volta, oltre agli innumerevoli big della musica italiana e internazionale e a grandi produzioni televisive, ha proposto in Calabria un evento di altissimo spessore artistico e culturale, un’altra Opera Moderna imponente e affascinante, forse, come lui stesso ha commentato al termine: «uno degli spettacoli più belli di sempre!». (rcs)

VIBO – Lo spettacolo “Al posto sbagliato”

Domani mattina, a Vibo Valentia, alle 10.30, al Cinema-Teatro Moderno, andrà in scena Al posto sbagliato. Storie di bambini vittime di mafia, diretta e interpretata da Francesco Pupa.

La pièce, liberamente ispirato al libro omonimo di Bruno Palermo,  nasce da una raccolta documentata di tragici fatti di cronaca nei quali a cadere, per calcolo o per sbaglio, ci sono giovani innocenti, smentendo il luogo comune che la mafia non uccide donne e bambini, è una produzione di Teatro Rossosimona che riprende la cifra stilistica del teatro di impegno civile, caratteristica sin dagli esordi della compagnia diretta da Lindo Nudo.

Lo spettacolo, accolto con favore in molti istituti e teatri italiani anche grazie alla collaborazione con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, sarà al Teatro di Villa Belvedere di Mirano (VE) il 14 e 15 marzo; al Teatro comunale di Rio Saliceto (RE) il 16 marzo; al Teatro Gulliver di Rende (CS) il 20 marzo e a Strongoli (KR) il 22 e 23 marzo prossimi. (rvv)

 

POLISTENA (RC) – Sabato in scena “L’onesto fantasma” con Gianmarco Tognazzi

Sabato 25 febbraio, a Polistena, all’Auditorium Comunale, alle 21, in scena lo spettacolo L’onesto fantasma con Gianmarco TognazziRenato MarchettiFausto Sciarappa.

Lo spettacolo, con la drammaturgia e regia di Edoardo Erba, rientra nell’ambito della rassegna Il teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’arti sceniche.

Quattro attori, che anni prima durante una tournée sono diventati grandi amici, si ritrovano in tre, perché uno di loro muore tragicamente. Dei tre, Gallo – interpretato da Tognazzi – ha nel frattempo fatto una rapida carriera ed ora è un personaggio cinematografico di successo. Gli altri due, Costa (Fausto Sciarappa) e Tito (Renato Marchetti), hanno un disperato bisogno di lavorare e tentano di convincerlo a portare in scena un Amleto. Ma Gallo si rifiuta: senza l’amico – a cui voleva un bene dell’anima – lui non ha più nessuna intenzione di fare teatro. Per vincere la sua resistenza, Costa si inventa che nella produzione ci sarà anche l’amico scomparso, con tanto di nome sul manifesto: gli riserveranno la parte del fantasma. Gallo non dà peso alla proposta, la prende come uno scherzo di dubbio giusto, finché una notte il fantasma gli appare veramente. Ed è un fantasma che sembra volersi vendicare dei suoi amici, che si trovano costretti a confessare i reciproci tradimenti. Ma che rivela infine di essere l’essenza del sentimento che li lega e li legherà per la vita.

Alternando momenti realistici a scene shakespeariane, la commedia è un modo originale di rileggere l’Amleto dal punto di vista del fantasma. Ma soprattutto è la storia di un’amicizia speciale, talmente forte da eludere anche la morte. E un atto d’amore verso il teatro, dove ogni conflitto diventa accettabile perché riscattato dalla poesia.

«L’onesto fantasma è dedicato a un amico scomparso. Ma di lui non voglio parlare, non pubblicamente. L’amicizia è un sentimento che richiede pudore. Come l’amore. E certi testi si scrivono proprio per non dover parlare» – sottolinea Edoardo Erba, autore e regista dello spettacolo – “L’amore brucia tutto e subito, l’amicizia cuoce a fuoco lento, talvolta lentissimo. Ma gli ingredienti sono gli stessi: i momenti felici, il senso del possesso, gli equivoci, le gelosie, gli allontanamenti, le liti e le pacificazioni, i tradimenti. Tutto più sottotraccia, più facilmente occultabile. Volevo raccontare questa complessità, che un’assenza definitiva rende viva e dolorosa. E volevo anche mettere un po’ di parole di Shakespeare in un mio testo. Prendermi questo onore. Misurare la distanza fra quei versi immortali e i miei balbettii. Ma mettendoli insieme su un foglio, anche affermare immodestamente di aver condiviso con lui lo stesso mestiere».

«Ho scelto l’Amleto – ha continuato Erba –. È un testo che avevo letto tante volte ma ad ogni rilettura dicevo: non l’ho mai letto. Stavolta ho provato a leggerlo in inglese e mi sono chiesto perché ho aspettato così tanti anni a farlo. In lingua originale l’Amleto mi è sembrato più musicale, più intimo. Ma meno complesso, forse perché non capivo tutte le sfumature. In sostanza era la storia di una vendetta. Meglio, l’analisi poetica dei sentimenti di un vendicatore. Cosa che calzava perfettamente con l’idea che avevo in mente, più o meno questa: quattro attori, che lavorando avevano fatto gruppo ed erano diventati inseparabili amici, si ritrovano in tre. Per tenere in compagnia anche l’amico scomparso, decidono di mettere in scena un Amleto, riservandogli la parte del fantasma».

«“L’onesto fantasma” dunque è un’assenza – ha proseguito –. E come tale si vendica dei tradimenti dei suoi tre amici, costringendoli a una penosa confessione. Ma contemporaneamente rivela di essere l’essenza del sentimento che li legava e li legherà per la vita. Sui tre protagonisti di questo piccolo dramma, scende lo spirito santo. E il funerale mancato, che ha generato un lutto mancato, si consuma improvvisamente, traumaticamente, ma in un modo infine benefico. I tre scoprono nel teatro il luogo dove l’elaborazione di un conflitto diventa poesia, trova un modo per farsi accettabile e consentirci di andare avanti». (rrc)

L’associazione Volume Aps presenta cinque spettacoli teatrali imperdibili al LSS Theater di Polistena

Sono cinque gli appuntamenti imperdibili della stagione teatrale organizzata dall’Associazione Volume Aps, al LSS Theater di Polistena. Una rassegna che porterà nel territorio reggino compagnie e artisti provenienti da tutta la Calabria per regalare non solo risate, ma anche momenti di riflessione.

Si parte domenica 26 febbraio, con uno spettacolo all’insegna della buona musica e del teatro. Ma non solo. Per inaugurare l’apertura della rassegna teatrale, l’associazione Volume Aps accoglierà «spettatori e curiosi che intendono scoprire le nostre proposte artistiche ed i nostri progetti con un rinfresco gratuito e dj set nel pomeriggio, a partire dalle ore 17 fino alle 19, orario in cui avrà inizio lo spettacolo. Per chi vorrà trattenersi, al termine della rappresentazione teatrale, proseguiremo i festeggiamenti per l’inizio di questa stagione».

Domenica 26 febbraio andrà in scena Canzoniere minimo – Amori nuovi e usa tra stoviglie, caffè, sigarette e carezze svogliate. Uno spettacolo ispirato all’omonima trasmissione di Gaber e Simonetta del 1970. Canzoni e monologhi teatrali sono uniti da un unico filo conduttore: l’amore. Nato da un’idea di Giuseppe Vincenzi e Alessandra Chiarello, lo spettacolo parla di amori vissuti, immaginati, sofferti, incompresi, dimenticati. È stato presentato per la prima volta nel 2010 con il sottotitolo Se la sua generazione ha perso, la mia non ci ha nemmeno provato!, ispirato al tema della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. A calcare il palcoscenico dell’LSS Theater il 26 febbraio saranno Alessandra Chiarello (cantante e attrice) e Alessandro Castriota Scanderbeg (cantante, attore e pianista). Una produzione Teatro RossoSimona.

Alessandra Chiarello ha dichiarato che in questo spettacolo: «Si parla di amori diversi. In alcuni casi, il tema viene affrontato in maniera giocosa e in altri con maggiore serietà. Strizzando l’occhio a storie di vita quotidiana, vogliamo far divertire il pubblico invitandolo alla riflessione sui rapporti interpersonali uomo-donna. Parleremo anche dell’amore legato alle proprie origini; in questo caso, alla città di Cosenza».

I 4 desideri di Santu Martinu è il titolo del secondo spettacolo teatrale della rassegna curata da Volume Aps che andrà in scena il 12 marzo. Una riscrittura, in dialetto calabrese, liberamente tratta da alcuni fabliaux anonimi medievali. Dario De Luca, riscoprendo la letteratura popolare oscena del XII e XIII secolo, presta corpo e voce a questo racconto folle e divertente. La lingua utilizzata è una lingua calabrese inventata per la scena. Testo, spazio scenico, disegno luci e regia a cura di Dario De Luca, musiche originali e disegno sonoro di Gianfranco De Franco, costumi e oggetti di scena di Mariella Carbone. Una produzione di Scena Verticale.

Il 2 aprile andrà in scena Le bureau de porc. Uno spettacolo scritto e diretto da Natale Filice, con l’attore Mario Massaro e, in video, gli attori Elisa Ianni Palarchio e Mirko Iaquinta. Videomapping e scene virtuali a cura di Gianpaolo Palumbo e Valerio Massimo Filice, costumi di Antonella Carbone e video di Antonio Arena. “Le Bureau de Porc” nasce come narrazione di avvenimenti che riguardano sia la storia contadina calabrese dell’uccisione del maiale sia la fiaba di Barbablù con la sua ossessione di uccidere le mogli.

Il 23 aprile a salire sul palcoscenico dell’LSS Theater saranno Barbara Bruni e Francesco Antonio Conti con U Piscispada. Tema centrale è l’amore; sentimento che imbriglia tutti nella propria rete fatta di palpiti, semplicità, desiderio, passione, destino, amarezza, ricordo, favola. Il titolo di questo spettacolo prende il nome dalla ballata di Domenico Modugno che racconta la storia di alcuni pescatori siciliani, i quali avevano arpionato un pesce spada.

Nel momento in cui il pesce spada viene riposto sul bagnasciuga, un altro pesce intento a seguire la barca riesce con un salto ad affiancarsi alla compagna: si trattava del maschio che, anziché sopravvivere in solitudine, aveva preferito raggiungere la femmina arpionata e morire accanto al suo amore.

Lo spettacolo che andrà in scena il 30 aprile si intitola Spari e dispari ed è diretto e interpretato da Paolo Mauro e Francesco Aiello. La rappresentazione teatrale intende raccontare, in chiave umoristica e grottesca, una faida familiare nata per futili motivi che prosegue ininterrottamente nel tempo sebbene siano poco chiare le cause della sua origine.

Un meccanismo binario di azione e reazione, sospinto dalla legge dell’onore che impone la vendetta come morale familiare. L’automatismo va avanti, in modo spietato, acritico, fino a quando il componente di una delle due famiglie, cieco dalla nascita, dispensato pertanto dall’obbligo di uccidere, prova a far luce sui motivi della faida. (rrc)