TROPEA (VV) – Materia festival, trionfa la creatività del design

L’ottava edizione del Materia Design Festival, ideato e organizzato da Officine Ad degli architetti Domenico Garofalo e Giuseppe Anania, svoltasi dal 27 al 30 settembre a Tropea, si è confermata un successo, destando notevole attenzione e interesse.

Dai talk internazionali a Palazzo Santa Chiara, alle esposizioni dei designer che hanno partecipato alla call “Materia in vacanza” nel resort Villa Paola, dalle visite degli studenti degli istituti scolastici ai momenti di confronto e approfondimento tra creativi. Inoltre, tutti pazzi per la “Tropeana”, con la corsa allo scatto, soprattutto da parte dei tanti turisti presenti nell’incantevole borgo calabrese, davanti alla gigante e suggestiva installazione presente nel Belvedere di Piazza del Cannone e firmata dal direttore artistico di Materia, Antonio Aricò.

Grande partecipazione per gli incontri con Birgit Lohmann, co-fondatrice di Designboom, tra i più famosi magazine web dedicati all’architettura e al design, nonché curatrice di mostre internazionali; Laura Traldi, giornalista che dirige il sito Interni Magazine, il portale del design e del Made in Italy, curatrice di pubblicazioni e mostre e fondatrice del magazine DesignAtLarge; la designer marsigliese Emma Bruschi, apprezzata per porre al centro del suo lavoro la sperimentazione materica e l’artigianato, e la designer londinese Bethan Laura Wood, molto conosciuta per le sue creazioni e installazioni.

Nella serata conclusiva sono stati svelati i nomi dei vincitori della Call. Ad aggiudicarsi il Premio “Guglielmo Papaleo” messo a disposizione dalla Guglielmo spa sono stati: Danae Dasyra e Joe Bradford com Cobraily (primo posto); Laruffa/Rovere con La Pietra e la Luce e i Sapiens Design con Pirò (secondo posto ex aequo). Menzione speciale “Sergio Mirante” per Michela Amerato con Musulù.

Molto soddisfatti gli organizzatori, Domenico Garofalo e Giuseppe Anania: «Materia è un festival nato per stimolare la creatività e l’artigianato della Calabria attraverso collaborazioni con i designer, portando allo sviluppo di una rete che coinvolge operatori, imprese e istituzioni, generando un importante indotto-ricaduta sull’area Mediterranea. La chiave di questa edizione, legata al turismo e al viaggio, ha creato una narrazione molto stimolante e coinvolgente. Abbiamo avuto tantissimi visitatori. Ringraziamo la Regione Calabria, il Comune di Tropea, tutti i partner istituzionali, commerciali e sociali, gli ospiti che sono giunti da luoghi lontani e i designer che hanno partecipato alla call, il direttore artistico Aricò e tutto il nostro team. Continueremo con passione e dedizione a lavorare a questo nostro progetto, con la forte volontà e l’orgoglio di poterlo fare nella nostra Terra, la Calabria». (rvv)

A Mileto si presenta il libro “Il disegno celeste” di Vincenzo Varone

di PINO CINQUEGRANASarà presentato, venerdì 6 ottobre a Mileto, presso la sala consiliare del comune alle ore 18, il libro Il disegno celeste del giornalista Vincenzo Varone. Questo importante appuntamento che nasce dall’ennesimo lavoro dell’amico e collega giornalista Vincenzo Varone, figura di primo piano del mondo della comunicazione televisiva, radiofonica e della carta stampata.

Una figura privilegiata che negli anni lo hanno vistino vicino alla famiglia di Natuzza, il suo rapporto con uno dei figli – compagno di studi – gli ha permesso più volte di incontrarla, parlare con lei, mangiare in casa sua, vivere una dimensione metafisica, straordinaria, ma allo stesso tempo legata a pregiudizi non sempre facili da sopportare, basta pensare alla vita nelle nostre comunità ancora oggi accartocciate in pettegolezzi che rendono torbide persino i rapporti tra compaesani.

La storia di Natuzza si innesta in tutto questo vociare, giudicare in modo malsano, stravolgere narrazioni che come dice un nostro proverbio: cu’ cunta menti a junta, e intanto si viene infangati, accusati, additati perché dall’altra parte povertà, miseria, fame, mancanza persino di un padre rendo la sua famiglia vista come “altra”, che vive ai margini di una società che vive di privilegi e continua a cercarne perché ci si senti diversi. Tutto questo Varone ce lo presenta già nelle prime pagine presentandoci il luogo dove questa storia di fede, carica di trascendenziale, si svolge: «… Paravati, un paese del Vibonese, tra l’altopiano del Poro e il fiume Mesima, circondato da uliveti secolari, oleandri, fichi d’india e pergolati di uva fragola, e sul cui cielo volteggia la grazia del divino…».

Una premessa che fa percepire da subito l’essenza stessa della gente: contadina, raccoglitrici di ulive e allo stesso tempo terra del conforto dove un fiume di persone solo per averne sentito parlare vengono a cercala, in questa parte del mondo da ogni dove …. Perché Dio parla attraverso la voce degli umili…sembra rivedere i fatti di Fatima. Il paranormale diventa sempre più convincimento di privilegio plasmato ad immagine di Gesù  e della Madonna con i quali Natuzza interloquisce spesso.

Un privilegio che non tiene per sé, sa che la Chiesa è l’organo ufficiale dove trovare la giusta interpretazione, si confida con il suo parroco. Vincenzo ci prende per mano e ci trascina dentro un volume con linguaggi morbidi, non ricercati poiché l’obiettivo è quello di farci Conoscere questa figura prescelta da Gesù sin da quando era nel grembo materno.

Questa dolce creatura ha il suo angelo custode, tutti abbiamo un angelo custode, che le suggerisce cosa dire. Sempre più affascinato di questa persona Vincenzo ce la presenta subito come: un dono di Dio  per indicare al mondo la via della salvezza.

Lei si concede da subito, anima e corpo a Gesù e in lui vuole vivere una sofferenza espiatrice come dirà a Padre René Laurentin, storico indiscusso dei fatti di Loudes di cui fa riferimento nel suo volume don Pasquale Barone in cui lo stesso Varone attinge per il suo studio. Più avanti ecco l’affermazione di don Ignazio Schinella, venuto a mancare nel 2017, “Natuzza è l’iperbole del Vangelo”.

Su Natuzza hanno scritto storici, giornalisti, antropologi, ricercatori universitari, medici…pagine e pagine di inchiostro per raccontare una storia resa ancora più viva nell’incarnazione della passione di Cristo i cui segni della via crucis segnavano il corpo misterico di Natuzza che sentiva nelle sue carne i chiodi della passione che hanno trafitto le mani e i piedi di Cristo, le sue ginocchia sanguinanti in ricordo delle cadute lungo il cammino verso il Golgota, fino al costato infilzato dalla lancia di Longino.

Ma l’autore del Disegno Celeste avvolge il nastro e comincia da quando tutto è cominciato, quel 23 agosto 1924, quando: «in una casa di Paravati, frazione del comune di Mileto dalle radici greco basiliane, segnata dalla fame, nasce Fortunata Evolo». A seguire in questo meraviglioso capito tutte le dinamiche della mortalità infantile, il grande tema dell’emigrazione, di cui è coinvolto il padre di Natuzza Fortunato.

Inizia il grande mistero: «un giorno alla porta della casa della piccola Natuzza si presenta un monaco di alta statura, magro, con la barba completamente bianca e gli occhi luminosi che lasciano trasparire la forza del bene… non abbiamo pane …il monaco le sorride presentandosi come san Francesco di Paola».

Questo santo insieme a Padre Pio saranno i suoi amici per sempre fino alla fine dei suoi giorni di quel 1 novembre 2009. (pc)

VIBO VALENTIA – Chiude il festival “InnovaMenti” dopo tre giorni di grandi incontri

Tre giorni coinvolgenti, ricchi di spunti di riflessione, idee, confronti a più voci, posizioni vicine e lontane su una tematica, quella dell’innovazione tecnologica e digitale, che è sempre più presente in una società in continua evoluzione. Tutto questo è stato “InnovaMenti – Festival dell’Innovazione”, nella sua prima edizione fortemente voluta dal Comune di Vibo Valentia ed organizzata dall’assessorato all’Innovazione guidato da Michele Falduto. Ieri la giornata conclusiva ricca di ospiti e chiusa in musica con un grande artista come Peppe Servillo, che si è esibito in un reading tratto dal romanzo Il resto della settimana di Maurizio De Giovanni, con l’accompagnamento musicale di Cristiano Califano.

«Non posso che dirmi soddisfatto di questa prima edizione del festival – afferma l’assessore Falduto – perché riteniamo di avere raggiunto il risultato che ci eravamo prefissati, ovvero coinvolgere in primis le scuole, e poi il pubblico in generale, sull’importanza di approfondire le tematiche legate al mondo dell’innovazione applicato ad ogni campo del sapere. Per questo il più sentito ringraziamento va prima di tutto ai dirigenti, i docenti e soprattutto i ragazzi di tutti gli istituti vibonesi, che hanno partecipato mostrando all’esterno ciò di cui sono capaci grazie ad una didattica innovativa sempre più calata nel presente e nel futuro. Un altro ringraziamento va a tutti gli ospiti che hanno risposto presente all’invito, ed anche a coloro che non hanno potuto garantire la presenza fisica ma ci hanno mostrato vicinanza ed apprezzamento per l’iniziativa, poiché hanno dimostrato di comprendere lo spirito di questo festival, al pari dei tanti cittadini che hanno partecipato ai panel ed agli appuntamenti musicali, con i quali per tre sere abbiamo voluto rendere frizzante l’aria vibonese riempiendola di musica. Un grazie va al direttore del Conservatorio Vittorino Naso per averci messo a disposizione il gioiello che è l’ex collegio dei Gesuiti, così come agli sponsor Bcc Calabria Ulteriore, Camera di Commercio e Pro loco Vibo Valentia. Un grazie anche a tutti i collaboratori che hanno contribuito all’organizzazione, al pari dei miei colleghi assessori. Ed un grazie, soprattutto, al sindaco Maria Limardo, che sull’innovazione ci ha scommesso con i fatti, convinta che il progresso tecnologico che stiamo sfruttando sarà fondamentale per garantire servizi sempre migliori ai vibonesi».

L’ultima giornata si è aperta con i due panel del mattino. Il primo, moderato dalla giornalista Maria Novella Imeneo, dal titolo “Innovazione e tecnologie – le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale”, ha visto alternarsi gli interventi di Nicola Durante (direttore marketing e digitalizzazione del Polo museale di Soriano Calabro), Giuseppe Porcelli (Coldiretti Vibo Valentia) e Raffaele Mammoliti (consigliere regionale). Durante: «Il Polo museale ha avviato una interessante attività legata alla digitalizzazione delle sale e di alcune delle nostre opere, per far conoscere anche al visitatore lontano le grandi bellezze presenti e suscitare quella curiosità in grado di avvicinarlo al Polo e a questo mondo». Uno dei vasti campi di applicazione delle nuove tecnologie, come confermato da Porcelli, è l’agricoltura: «Grazie alle innovazioni è oggi possibile massimizzare gli sforzi e delegare alle macchine lavori che ormai manualmente non si svolgono più. Con i software di intelligenza artificiale un allevatore è in grado di conoscere nel dettaglio ciò di cui necessita un animale, o l’agricoltore le sostanze di cui ha bisogno una pianta. Si tratta di un vantaggio estremamente importante in termini di costi ed anche di benefici per l’ecosistema, poiché si azzerano gli sprechi». Per Mammoliti è necessario che «la politica crei una cornice dentro la quale questo progresso va incanalato, altrimenti il rischio è si trasformi in un qualcosa di poco controllabile. Ma il progresso non si può certo arrestare».

Il secondo panel è stato legato alla legalità. Moderato dal giornalista Mimmo Famularo, il dibattito è stato animato dagli interventi di Marica Inzillo (vicepresidente dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia) e Antonio Lo Schiavo (consigliere regionale). In particolare, si è cercato di comprendere il ruolo che gli istituti controllori devono avere nel regolamentare la diffusione di pratiche illegali per mezzo dei nuovi strumenti tecnologici. L’avvocato Inzillo ha evidenziato le lacune del sistema legislativo: «Se uno Stato ha bisogno di cambiare cinque volte in pochi anni il codice di procedura penale è chiaro che non sa bene dove vuole andare, creando solo tanta confusione e falle nel sistema». Lo Schiavo, soffermandosi invece sul rapporto giovani-tecnologia, e sui problemi derivanti da un uso incontrollato dei device, ritiene che «l’unica strada in grado di dare risultati concreti è solo una seria alfabetizzazione digitale che deve partire dai giovanissimi e che deve offrire a tutti le medesime possibilità di accesso ai servizi. Idee come il blocco dell’accesso alla rete per i giovanissimi, circolate in questi giorni, sono francamente insensate».

Una disamina sullo stato di salute della sanità in Calabria, intrecciata con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, è stata compiuta da illustri esponenti del campo medico, moderati dall’avvocato e giornalista Antonio Scuticchio: il professore ordinario di Cardiologia all’Università Magna Graecia, Ciro Indolfi; il direttore della clinica ortopedica e scuola di specializzazione in Ortopedia all’Università di Messina, Danilo Leonetti; ed il manager del settore sanitario, e già dirigente del dipartimento regionale, Antonio Belcastro. Per Indolfi la Calabria ha compiuto «grandi passi in avanti, al pari della medicina in generale», ma vi sono ancora tanti scogli sulla strada di un pieno raggiungimento dei servizi, verso i quali lo stesso è sembrato alquanto pessimista: «Temo che certe incrostazioni non verranno facilmente rimosse, ed è per questo che, alla luce della tanta esperienza maturata, mi sento di dire che l’unica vera innovazione deve paradossalmente essere ricercata nella prevenzione. Purtroppo, sempre più spesso, ci accorgiamo che in alcuni casi l’unico modo per non morire è di non ammalarsi. Ovviamente mi auguro che questo trend venga presto invertito e che la politica decida di investire in maniera seria sulla sanità, senza più vederla come un costo».

L’innovazione che in ortopedia, secondo Leonetti, «è ormai quotidiana», ma «il grosso campo di evoluzione è rappresentato dalla diagnostica. Ad ogni modo, seppur supportato da macchine e intelligenza artificiale, resterà sempre fondamentale il ruolo dell’uomo». Secondo Belcastro, infine, bisognerebbe sfruttare la tecnologia oggi a disposizione per invertire il paradigma sul quale si poggia l’erogazione del servizio sanitario: «Noi abbiamo un indicatore chiarissimo delle esigenze dei cittadini: le liste d’attesa. Sono uno strumento che ci dice esattamente ciò di cui il cittadino ha bisogno. Ed allora perché non adeguare gli investimenti in rapporto alle reali esigenze del paziente invece che farlo sulla base di freddi bilanci che alla fine tutelano solo gli interessi di una parte e trasformano la sanità in un privilegio anziché in un sacrosanto diritto da garantire a tutti?».

La degna conclusione della tre giorni non poteva che essere un viaggio tra musica e letteratura, offerto ai vibonesi dalla straordinaria interpretazione del grande Peppe Servillo, davanti ad una platea attenta all’interno dell’Auditorium dello Spirito Santo. Il giusto coronamento di un festival che è stato anche un tour tra le bellezze della città. (rvv)

VIBO VALENTIA – A Innovamenti si parla di musica, imprese e Pnrr

Anche la seconda giornata di “InnovaMenti – Festival dell’Innovazione” si è conclusa all’insegna del confronto su temi di strettissima attualità, che hanno attirato l’attenzione del pubblico e sollecitato diversi spunti di riflessione.

La mattinata si è aperta con le consuete esposizioni delle scuole che hanno potuto illustrare le innovative creazioni basate sulle più moderne tecnologie robotiche e informatiche: il Liceo Artistico-Classico “Morelli-Colao”, l’Istituto tecnico economico “Galilei”, l’Istituto comprensivo “Vespucci” di Vibo Marina e l’Istituto Alberghiero “Gagliardi” sono stati protagonisti nell’area esterna del cortile.

Con i panel, all’interno della splendida sala conferenze dell’ex collegio dei Gesuiti, il filo di oggi si è riallacciato all’apprezzato concerto della sera precedente con l’esibizione del duo Domenico Rizzuto-Marcello Cirillo accompagnati dalla Electrojazz Ensamble. Il legame fortissimo tra musica e letteratura è stato analizzato partendo dall’opera di Giose Rimanelli, autore di origine molisana che a cavallo della seconda guerra mondiale ha viaggiato tra Stati Uniti e Italia assorbendo le influenze e declinandole in opere per certi versi rivoluzionarie. Qui l’innovazione è stata approfondita grazie agli interventi, oltre che di Rizzuto, della scrittrice Annamaria Milone e dell’editore Franco Luigi Rubbettino, oltre che del moderatore, il presidente del Conservatorio Antonello Scalamandrè.

Nel secondo panel, dal titolo “Innovazione e contaminazione – la transizione al nuovo modello di imprese”, è stato affrontato il tema delle nuove tecnologie e delle nuove competenze, e di quanto queste oggi pesino nel mondo del lavoro e del fare impresa. A discuterne, moderati dal giornalista Maurizio Bonanno, Giancarlo Vinacci, presidente della Fondazione omonima che in oltre trent’anni ha lanciato centinaia di start-up in tutta Italia, il presidente del Gal Terre Vibonesi Vitaliano Papillo, ed il deputato del Movimento 5 Stelle Riccardo Tucci. Di particolare interesse la proposta avanzata relativa alle emissioni zero da parte delle imprese, per far sì che anche a Vibo ed in provincia, sfruttando i polmoni verdi presenti, le aziende possano compensare le emissioni acquistando un credito di carbonio, ovvero un titolo equivalente ad una tonnellata di Co2 non emessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale realizzato con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas ad effetto serra.

Nel pomeriggio spazio ad un tema di strettissima attualità nel mondo economico e degli enti locali, ovvero le strategie per la valorizzazione della più importante operazione di sostegno ai Paesi membri da parte dell’Unione europea, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ospiti del panel, moderato dal direttore generale del dipartimento Lavoro e Welfare della Regione Calabria Roberto Cosentino, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Denis Nesci, il manager pubblico e già vicesindaco di Vibo Valentia Domenico Primerano, ed in rappresentanza dell’amministrazione comunale l’assessore alla Cultura Giusi Fanelli.

Anche la seconda serata, come da programma, si è conclusa in musica con lo splendido concerto a più voci tenutosi in largo Antico collegio. Un concerto animato da molti artisti calabresi che hanno omaggiato l’innovazione declinata al mondo della musica con i brani dei più grandi cantanti, musicisti e cantautori italiani che hanno segnato in maniera indelebile la storia della musica nazionale.

Sabato è andata in scena la terza ed ultima giornata di “InnovaMenti” con tanti altri ospiti che hanno discusso di numerose tematiche con il medesimo filo conduttore: l’innovazione applicata ad ogni campo del sapere. Tra gli ospiti dell’ultima giornata: Nicola Durante (direttore marketing e digitalizzazione del Polo museale di Soriano Calabro), Marica Inzillo (in rappresentanza dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia), Ciro Indolfi (professore ordinario di Cardiologia all’Università di Catanzaro), Danilo Leonetti (direttore della Clinica ortopedica e scuola di specializzazione in Ortopedia dell’Università di Messina, ed i consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo e Raffaele Mammoliti. (rvv)

TROPEA (VV) – La città meta ambita di turisti francesi e australiani

«Non possiamo che essere soddisfatti per il rinnovato impegno della Regione Calabria rispetto all’esigenza vitale e strategica di rafforzamento dei collegamenti aerei tra l’Aeroporto di Nizza e la nostra regione. Anzi, vista la portata dell’indirizzo annunciato nei giorni scorsi, auspichiamo che si tratti di voli disponibili sui 12 mesi. Si prosegue d’altronde dal percorso virtuoso che avevamo visto ed avviato già nel 2021 grazie ed attraverso la collaborazione con la Camera di Commercio Italiana di Nizza e Costa Azzurra guidata da Agostino Pesce, favorendo e sostenendo in quella occasione l’avvio di una proficua interlocuzione tra i vertici degli aeroporti francese e di Lamezia Terme. Abbiamo avuto modo di ribadirlo anche nei mesi scorsi, rilanciando, la necessità di voli diretti con l’importante scalo intercontinentale, secondo in Francia solo a quello d Parigi. Investire sullo sblocco della connessione con Nizza consentirebbe, infatti, alla Calabria sia di bypassare l’attuale isolamento internazionale (dal prossimo 15 ottobre non ci saranno più voli utili) a danno di ogni visione e progetto di sviluppo turistico differenziato e destagionalizzato, sia di puntare finalmente in modo efficace alla notevole domanda turistica d’Oltreoceano».

Ne ha parlato il sindaco Giovanni Macrì incontrando ed accompagnando personalmente in visita per il principato nei giorni scorsi una nutrita delegazione di turisti australiani doc che, organizzati e guidati da una da un’italo-discendente di origini calabresi, ha scelto di pernottare a Tropea per 5 giorni come base per tutti gli altri spostamenti nel Sud della Calabria.

«Del resto – ha proseguito – proprio rispetto alla domanda turistica intercontinentale Tropea si sta dimostrando come un ulteriore, positivo caso di studio. Grazie, infatti, al crescente numero di presenze intercontinentali registrate in diversi mesi dell’anno, in modo particolare da Australia, Canada, Usa e Argentina, come destinazione turistico-culturale-esperienziale stiamo di fatto bypassando lo stallo causato dall’assenza di collegamenti aerei tra la Calabria ed i principali snodi aerei europei, dai quali – ha scandito il Primo Cittadino indicando come esempio la stessa delegazione australiana incontrata – per ora ci siamo sostanzialmente affrancati, ancora una vola riposizionandoci».

I 31 australiani che in questi giorni da Tropea stanno esplorando dalla Costa degli Dei a Reggio Calabria, sono clienti del ristorante francese Le Très Bon di Camberra, gestito da Giuseppina Gagliardi e suo marito che organizza ogni anno tour in Francia e in Italia. Sono viaggiatori esperienziali che non hanno, quindi, nessun collegamento con la Calabria e che, stando alle loro stesse dichiarazioni, non sarebbero mai venuti in una destinazione ad oggi a loro sconosciuta. L’occasione – ha sottolineato la stessa imprenditrice turistica – ha aperto loro una porta e torneranno sicuramente in autonomia per riprendere e continuare un viaggio lento in una terra inesplorata, inedita e straordinaria. – Il Primo Cittadino li ha accompagnati alla scoperta del borgo, ha consegnato loro dei riconoscimenti istituzionali e si è confrontato sulla motivazione che ha ispirato il loro viaggio: su tutte, la ricerca dell’esperienza gastronomica e culturale, a settembre quando il mare è ancora più speciale. Il tour toccherà anche Roma e la Francia. La circostanza che il tour esperienziale con protagonisti australiani senza radici calabresi sia stato promosso da un’italo-discendente – hanno condiviso il Sindaco e la Gagliardi – conferma inoltre una variante forse ad oggi inesplorata di quello stesso turismo delle radici e che andrebbe valorizzata e promossa di più anche all’estero, perché rappresenta una declinazione se possibile anche più preziosa di altre. (rvv)

FRANCAVILLA ANGITOLA (VV) – Giovanni Benvenuto racconta lo Zibibbo sulla Rai

Lo Zibibbo e Francavilla Angitola, piccolo centro del vibonese, sono andati in onda mercoledì 27 settembre su Rai 3 nella trasmissione Geo, con un documentario tutto dedicato, dal titolo: “L’Angitola e il suo Zibibbo”. Un racconto del territorio partito dal lago dell’Angitola, oasi che fa parte del Parco regionale delle Serre, passando per il maestoso platano orientale di Curinga e proseguendo per il bellissimo centro storico di Francavilla Angitola, per poi finire con Giovanni Celeste Benvenuto.

Giovanni è un giovane viticoltore che con il suo forte impegno e quello della sua famiglia, coltivando lo Zibibbo, ha recuperato una storia che rischiava di andare perduta, oggi raccontata nei principali media nazionali ed internazionali. Nelle immagini la raccolta dello Zibibbo, un vitigno che appartiene storicamente a questo territorio, dove Giovanni continua a lavorare e ad investire con sacrifici, ottenendo importanti apprezzamenti e riconoscimenti.

A Francavilla Angitola iniziano ad arrivare anche i turisti e appassionati del vino, soprattutto stranieri, per visitare i vigneti di Cantine Benvenuto, degustare i vini, assaggiare i sapori della gastronomia della zona e scoprire il paese con le sue chiese e reperti storici. Il turismo che con la sua esperienza racconta. Sono giornate di vendemmia, molto impegnative, dove si raccoglie lo Zibibbo migliore, per garantire anche quest’anno un vino di grande qualità. (rvv)

A Tropea è nato il Comitato “Ponte e Libertà”

A Tropea è nato il Comitato Ponte e Libertà Calabria, con la presenza dello stesso, del sindaco, Nino Macrì, del Segretario Sezione Vibo Valentia Lega, Mino De Pinto, dell’on. Domenico Furgiuele, e del Commissario Regionale Lega, Giacomo Francesco Saccomanno.

Il Comitato sarà presentato domani pomeriggio, a Tropea, alle 16, a Piazza Ercole.

«L’obiettivo è quello di smontare trent’anni di menzogne – ha dichiarato Saccomanno – su quest’opera fondamentale per lo sviluppo della Calabria, della Sicilia e del Mezzogiorno e dare voce a cittadini e imprese che rifiutano l’assistenzialismo come fonte di sussistenza».

«La pace fa ponti e garantisce prosperità – ha commentato il senatore Nino Germanà –. La guerra e la povertà e l’odio e l’ignoranza fanno saltare i ponti, le gallerie e tutto ciò che favorisce l’unione dei popoli. Ponte e libertà è uno slogan apartitico che unisce due concetti fondanti dell’articolo 1 e 16 della Costituzione della Repubblica Italiana, fondata sulla democrazia, il lavoro, la libertà di movimento uguale per tutti i cittadini italiani».

«Vi è la necessità – continua la nota – di dare un punto di riferimento della verità tecnica e scientifica, anche ovvia, sul fatto che un ponte sia meglio di una nave e sui vantaggi della realizzazione di tutte le infrastrutture che danno libertà, migliorano la vita dei cittadini e ne favoriscono l’integrazione culturale e la crescita economica e sociale. Sotto lo slogan “Ponte e libertà” il Comitato intende accogliere tutta quella parte del territorio che, al di là dell’appartenenza politica, vuole l’infrastruttura, dando voce alle classi meno abbienti che per spostarsi da e per la Sicilia viaggiano di notte in pullman perché non si possono permettere altro».

«Insomma, il ponte sullo Stretto – viene evidenziato – come grande attrattore e acceleratore per tutto quanto sia necessario allo sviluppo della Mezzogiorno (strade, autostrade, ferrovie e alta velocità) e sì alla libertà di fare impresa in modo competitivo e di vivere del proprio lavoro, invece di puntare sull’assistenzialismo. “Ponte e libertà” è un Comitato aperto a tutti gli italiani, a Comuni, enti, sindacati e associazioni, che potranno aderire, anche, attraverso i social».

«Un Ponte ideale che unisci la cultura, il sociale, l’economia, i popoli – conclude la nota – l’innovazione, il turismo. In sostanza, un’opera che,certamente, farà crescere il Mezzogiorno e l’Italia intera e consentirà uno sviluppo sia economico che occupazionale». (rcz)

VIBO VALENTIA – Tutto pronto per “InnovaMenti – Festival dell’Innovazione” che parte domani

È partito il conto alla rovescia per la prima edizione di “InnovaMenti – Festival dell’Innovazione”, che si terrà a Vibo Valentia nel palazzo dell’ex collegio dei Gesuiti, da domani, giovedì 28 settembre, fino a sabato 30 settembre. Un Festival che, oltre ai panel di approfondimento con ospiti del mondo dell’imprenditoria, della politica e della cultura, vedrà le scuole vibonesi di ogni ordine e grado recitare un ruolo da protagoniste.

«Abbiamo voluto far sì che fossero i nostri giovani ad illustrare agli adulti – spiega l’assessore Michele Falduto – i grandi progressi che l’innovazione tecnologica sta apportando al nostro modo di vivere il presente. I ragazzi vibonesi, supportati dai loro docenti e dai dirigenti, in questi anni sono stati capaci di ottenere premi e riconoscimenti nazionali nel campo dell’innovazione, ed era giusto regalare loro una vetrina per fare conoscere ad una platea più ampia, extrascolastica, le grandi potenzialità e prospettive che la scuola vibonese sa offrire».

Dopo l’inaugurazione delle ore 9.30, con il saluto delle autorità ed un piccolo concerto di benvenuto a cura degli studenti del Conservatorio “Torrefranca”, possibile grazie alla disponibilità mostrata dal direttore Vittorino Naso, il Festival si svilupperà in due fasi parallele. Mentre in sala prenderanno il via i dibattiti, nel cortile del palazzo i protagonisti dei corner dimostrativi saranno, nella prima giornata, gli alunni del Liceo Scientifico “Berto”, del Liceo “Capialbi”, dell’Istituto comprensivo “Murmura” e dell’Istituto superiore ITG-ITI.

Per la dirigente del “Berto”, Licia Bevilacqua, si tratta di «una bella vetrina che mette in relazione gli enti e le imprese del territorio con le scuole. Ed una scuola come la nostra – spiega la dirigente – con l’indirizzo di Scienze applicate, non poteva mancare a questo appuntamento. I nostri studenti, con l’uso di visori e monitor, faranno vedere attraverso simulazioni come è possibile arrivare alla creazione di app utilizzando il linguaggio di programmazione. La via dell’innovazione già imboccata è ormai una strada obbligata anche per rispondere alle esigenze di formazione dell’Europa ed alle nuove competenze digitali ormai imprescindibili in ogni campo».

Secondo il dirigente del “Capialbi”, Antonello Scalamandrè, «l’apertura dimostrata dal Comune di Vibo Valentia nei confronti delle scuole è un qualcosa di assolutamente positivo, è la strada giusta per creare sinergie e far sentire agli alunni che le istituzioni sono presenti e collaborano per la crescita dei giovani. Aprirsi al territorio è fondamentale, e noi lo abbiamo fatto da sempre, dunque ben vengano manifestazioni come queste».

Dello stesso parere la dirigente della “Murmura”, Tiziana Furlano, che parla di «occasioni bellissime perché permettono al mondo esterno di far conoscere l’utilizzo di metodologie didattiche innovative che nelle scuole pratichiamo per far acquisire ai ragazzi competenze di primaria importanza. Questi eventi ci consentono di raccontarlo, consentono ai ragazzi di misurarsi e mettere in pratica ciò che stanno imparando».

Sulla tecnologia e l’innovazione punta forte un istituto come l’Itg-Iti guidato dalla dirigente Maria Gramendola: «La condivisione della tecnologia – afferma la dirigente – è l’unica strada che ci può aiutare anche a superare come cittadini la crisi del momento storico. Noi che siamo una scuola ad indirizzo tecnologico abbiamo sempre presente questa idea: la tecnologia, per quanto sia attrattiva e affascinante, ha sempre bisogno di essere posta al servizio di chi la utilizza. Questa è la nostra visione delle cose, ed in tale contesto il Festival dell’innovazione è perfetto per favorire la condivisione di questo punto di vista. Perché nell’educare i ragazzi, dobbiamo dar loro gli strumenti per diventare attori critici e far sì che sappiano sempre mantenere viva la creatività in una realtà che della tecnologia non può fare a meno». (rvv)

VIBO VALENTIA – “InnovaMenti – Festival dell’Innovazione”, ecco i temi e gli ospiti della tre giorni

Cresce l’attesa per la prima edizione di “InnovaMenti – Festival dell’Innovazione”, che si terrà a Vibo Valentia nel palazzo dell’ex collegio dei Gesuiti, dal 28 al 30 settembre prossimi. Un evento, organizzato dall’assessorato all’Innovazione tecnologica, fortemente voluto dall’amministrazione del sindaco Maria Limardo, che porterà in città numerosi rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, della politica, dell’arte, che in qualche modo hanno legato la loro attività al concetto di innovazione o ne hanno promosso lo sviluppo.

Giovedì 28 settembre Proprio lungo questo filo conduttore verranno declinati i vari panel. Dopo l’inaugurazione delle ore 9.30, ed una piccola esibizione di benvenuto ad opera del Conservatorio “Torrefranca”, si inizia con il dibattito legato alla digitalizzazione e agli obiettivi e azioni per la trasformazione digitale del Paese (ore 10.30). Insieme all’assessore comunale Michele Falduto e all’assessore regionale Filippo Pietropaolo, ne discuterà Danilo Ceraso, ceo di insessione.it, che racconterà come lo sviluppo tecnologico abbia inciso sulla nascita di attività imprenditoriali come la sua.

Ci sarà invece il presidente di Demoskopia, Raffaele Rio, ad affrontare con il senatore ed ex assessore al Turismo della Regione Calabria, Fausto Orsomarso, il tema sul turismo e le nuove strategie di marketing (ore 12).

L’innovazione legata all’imprenditoria, ed il ruolo dell’intelligenza artificiale nelle aziende (ore 18), sarà invece al centro dell’incontro con l’imprenditore Mario Romano, il presidente della Bcc Calabria Ulteriore Sebastiano Barbanti, il presidente di Confindustria Vibo Rocco Colacchio e l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Rosario Varì.

Ogni serata si chiuderà con un concerto che si terrà alle ore 21 nel largo Antico Collegio, mentre in caso di condizioni meteo avverse le esibizioni si terranno nell’Auditorium dello Spirito Santo. La prima delle tre serate in musica è affidata a “Domenico Rizzuto Electrojazz Ensamble”, che in un featuring con Marcello Cirillo si esibirà con alcuni brani di Tony “Slim” Dominick. Insieme ai due artisti anche Elisabetta Mattei, Fabrizio Ferazzoli e Alessandro Ferazzoli.

Venerdì 29 settembre, in continuità con la chiusura in musica del giorno precedente, la mattinata si aprirà con un confronto sul libro “Una posizione sociale” di un innovatore come Giose Rimanelli, scrittore e docente universitario negli Stati Uniti, scomparso nel 2018. A discuterne saranno ancora Domenico Rizzuto, vibonese che sta riscuotendo grande successo fuori dai confini regionali, l’editore Franco Luigi Rubbettino e la scrittrice Annamaria Milone.

Di “Innovazione e Contaminazione – la transizione al nuovo modelli di imprese” parleranno, nel panel delle 11.30, Giancarlo Vinacci (Head advisory board Assonautica Italiana/UnionCamere), Vitaliano Papillo (presidente del Gal Terre Vibonesi) ed il parlamentare Riccardo Tucci.

Una nuova prospettiva di crescita legata al Pnrr (ore 18) è invece il focus del panel al quale parteciperanno il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, l’europarlamentare Denis Nesci ed il segretario generale Domenico Primerano.

Anche venerdì la chiusura è in musica, con una esibizione corale di artisti calabresi che celebreranno i grandi autori della storia della musica italiana che si sono distinti per la loro capacità di innovare rivoluzionando il pop nazionale.

Sabato 30 settembre, “Innovazione e tecnologia – le nuove frontiere dell’intelligenza artificale” (ore 10) è il panel che vedrà gli interventi dell’assessore alla Cultura Giusi Fanelli, dell’archeologa e direttore del Polo museale di Soriano Calabro Mariangela Preta, del rappresentante di Coldiretti Giuseppe Porcelli e del consigliere regionale Raffaele Mammoliti. Di “Innovazione e legalità – modelli e pratiche” (ore 11.30) si discuterà invece con il sottosegretario di Stato all’Interno Wanda Ferro, il presidente dell’Ordine degli Avvocati Francesco De Luca, il presidente del Tribunale di Vibo Valentia, Antonio Di Matteo ed il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo.

Ospiti dell’ultimo panel, quello sulla sanità e la nuova frontiera dei sistemi sanitari (ore 18), saranno uno dei più importanti cardiologi del Mezzogiorno, il professor Ciro Indolfi, il manager del settore sanitario Antonio Belcastro, il professor Danilo Leonetti, direttore della Clinica ortopedica e scuola di specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università di Messina, ed il consigliere regionale Michele Comito.

A concludere in bellezza la tre giorni di Festival sarà il grande musicista e attore Peppe Servillo, che si esibirà in un reading musicale, “La presa di Torino”, tratto dal libro Il resto della settimana di Maurizio De Giovanni. (rvv)

VIBO – Il Pd presenta iniziative per la sanità Vibonese

Mercoledì, a Vibo Valentia,  davanti all’Ospedale Jazzolino, si terrà l’iniziativa pubblica del Partito Democratico in merito alla gestione della sanità nel Vibonese.

Intervengono Raffaele Mammoliti, consigliere regionale del Pd, Giovanni Di Bartolo, segretario Federazione PD Vibo, Amalia Bruni, consigliera regionale, Mimmo Bevacqua, consigliere regiona e capogruppo del Pd, Marina Sereni, segretaria nazionale Pd – responsabile sanità.

«Una gestione inappropriata della sanità, purtroppo – si legge nella nota – si ripercuote prima di tutto su operatori e cittadini ma rappresenta anche la misura del livello di civiltà di un territorio, oltre naturalmente a influire sulla crescita sociale e anche economica».

«Sono molteplici gli aspetti e le concause organizzative strutturali che, purtroppo – si legge – caratterizzano la criticità sanitaria del nostro territorio e il rischio di un effettivo indebolimento è sotto gli occhi di tutti, sia per quanto riguarda la rete ospedaliera, sia per quanto riguarda la rete territoriale».

«Ci preme, però – continua la nota – evidenziare la disponibilità di cospicue risorse per mettere in sicurezza presidi e strutture, per migliorare la rete di prossimità attraverso strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria, per ammodernare il parco tecnologico e digitale ospedaliero».

«Si tratta di milioni di euro – viene evidenziato – che, se utilizzati proficuamente, contribuiranno a migliorare la qualità dell’offerta dei servizi e delle prestazioni sanitarie.

La nostra battaglia continuerà sia sul versante delle iniziative, che delle proposte, soprattutto sollecitando chi è chiamato a governare la sanità vibonese a voler garantire l’affermazione dei livelli essenziali di assistenza».

«Infatti, la costruzione del nuovo ospedale – continua la nota – non rappresenta solo un’infrastruttura strategica per il miglioramento della sanità vibonese, che tra l’altro avrebbe dovuto realizzarsi con l’ordinanza di protezione civile, ma rappresenta un’occasione fondamentale per affermare la legalità in questo settore».

«Continueremo a vigilare come gruppo – conclude la nota – e attiveremo un confronto positivo, sollecitando l’attenzione necessaria a tutte le forze sane e democratiche di questo territorio». (rvv)