Successo per il convegno sulle Buone prassi per la tutela del mare, svoltosi nel Porto di Cetraro e organizzato dall’Associazione Mare Pulito “Bruno Giordano”, che ha visto la presentazione del libro manuale sulle buone prassi per la tutela del mare, ideato dall’Associazione e realizzato in collaborazione con il comando generale della Guardia costiera e Capitanerie di porto, Arpacal e Università della Calabria.
Il lavoro sinergico di questi tre enti, guidati dal Presidente Francesca Mirabelli e dall’Ing. Antonella Sette (socio fondatore dell’Associazione) hanno consentito la creazione di un manuale che con poche e semplici parole fa comprendere il funzionamento dei sistemi di depurazione e gli effetti che l’inquinamento provoca sulle biodiversità marine.
Nello specifico, la prima parte del manuale si occupa di spiegare le normative in vigore e le strutture dei depuratori, proponendo nuove e più sostenibili alternative, nella seconda parte vengono trattati i controlli effettuati da Arpacal e Guardia Costiera, nel terzo ed ultimo capitolo vengono affrontati gli effetti negativi sull’ecosistema marino e le buone prassi per poterli contrastare.
Durante il convegno, a parlare del manuale sono intervenuti gli autori dello stesso. Il dott. Michelangelo Iannone, Direttore scientifico dell’Arpacal il quale ha dato delucidazioni sul tipo di controlli effettuati dall’ente, il Tenente di Vascello, Comandante della Capitaneria di porto di Cetraro, Antonino Saladino, il quale ha esposto le attività di tutela del mare che impegnano la Guardia Costiera, il dott. Emilio Sperone, biologo marino e ricercatore Unical, che ha spiegato il grave problema dell’inquinamento marino, con particolare riguardo a quello da plastiche e radioattività, che diviene sempre più esteso e di difficile contenimento.
Il manuale, realizzato dall’Associazione, è gratuito e viene distribuito a tutti i comuni costieri della Calabria, difatti lo scopo principale è quello di sensibilizzare la comunità, a partire dai suoi rappresentanti, alla tutela del mare, del suo ecosistema e a garantire un controllo costante e cosciente sulla depurazione.
Ad aprire il convegno è intervenuto il Consigliere Regionale Giuseppe Aieta, il quale ha dichiarato in merito alla situazione del Tirreno Cosentino che: «Sono anni ormai, che sul Tirreno Cosentino gli amministratori hanno assunto una apprezzabile sensibilità verso i temi ambientali, come provano i molti interventi sui depuratori che hanno ridotto drasticamente i punti di non balneabilità. Tra l’altro siamo in attesa che i comuni avviino i lavori già finanziati nel 2018 dei collettamenti fognari che rappresentano il vero vulnus della depurazione calabrese. Rimane il problema di quei criminali che sversano nei fiumi liquami vari, verso cui non è ammessa tolleranza».
Le parole dell’on. Aieta non fanno che ribadire le problematiche che da sempre affliggono il tirreno cosentino, in cui la depurazione, seppure funzionante viene inficiata da coloro “criminali” che sversano a mare e non effettuano regolarmente i collettamenti fognari.
In seguito, il dott. Michelangelo Iannone, dir. Scientifico dell’Arpacal ha commentato: «in merito alla presenza di scie di vari colori presenti sul tirreno calabrese, cosentino in particolare, Arpacal certifica la presenza di alghe, oppure altro, solo ed esclusivamente dopo aver analizzato i campioni che vengono prelevati – molte volte – dalle capitanerie di porto che collaborano con noi. L’Arpacal non ha mai detto e mai dirà che ciò che vedono e segnalano i turisti possa essere una cosa piuttosto che un’altra senza aver svolto delle analisi di laboratorio. Fino a questo momento tutte le analisi effettuate da Arpacal sulle c.d. scie colorate hanno – senza ombra di dubbio- dimostrato trattarsi di fioritura algale».
Interessanti sono stati, altresì, gli interventi degli altri ospiti. A tal riguardo si ringraziano, per i preziosi contributi, il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo, il sindaco di Paola, Roberto Perrotta, il presidente di Libera contro le mafie, don Ennio Stamile e tutti coloro che hanno preso parte attivamente e con interesse all’incontro. (rcs)